Messina: “Misteri intornoa noi”

I FENOMENI INSOLITI NEL MESSINESE

Pietro Torre è da sempre interessato a quanto di “misterioso” è accaduto negli anni a Messina e nella sua provincia e a queste tematiche aveva già dedicato tre volumi intitolati Misteriosi fenomeni nel cielo della provincia di Messina (Ragusi Editore, Muggiò, 1999; Lombardo Editore, Milazzo, 2000; Upiar Edizioni, Torino, 2016).
In questo volume Torre amplia il suo abito di interesse ad una serie di eventi anomali che vanno dall’osservazione di Oggetti Volanti non Identificati, a strani fenomeni atmosferici, dagli incontri con “fantasmi” alle visioni mistiche, cercando, dove possibile, di presentare delle probabili spiegazioni, di guardare con occhio razionale ciò che si presenta invece al di fuori della “normalità”.
Questa la presentazione dell’opera da parte dell’autore.

 

Cosa significa mistero?

Secondo una delle più classiche definizioni “mistero è tutto ciò che non si riesce a spiegare o che è tenuto segreto” (Dizionario Garzanti della Lingua Italiana, ed. 1965). Poiché tale definizione non indica “chi sia a non riuscire a spiegare” lasciando cioè un soggetto indeterminato, è lecito pensare che ciò che per un individuo è misterioso possa non esserlo per un altro.

Mi limiterò in queste pagine a riferire, in ordine cronologico dal 1900 al 2020, soprattutto per la città e la provincia di Messina, solo fatti di cui sono venuto a conoscenza o che mi hanno riguardato di persona, sui quali, ove possibile, tenterò di fornire una spiegazione; poi ognuno potrà fare le proprie considerazioni. Molti fatti non sembrano fuori dalla regolarità dell’ordine naturale; per alcuni si è trovata una corretta interpretazione, per altri però si è in cerca di chiarimenti, fermo restando che spesso la percezione di un soggetto può venire “ingannata” per tanti motivi.

La mia raccolta riguarda certamente una piccola percentuale rispetto alla corposa messe di “misteri” che hanno coinvolto la gente di questi luoghi, comunque può darci un’idea di quante cose “poco chiare” impregnino la storia travagliata di questo angolo della Sicilia, non diversamente da quanto si registra in tutte le altre parti del mondo, anche se in genere non sembra così.

L’opera presente vuol essere una specie di complemento ai volumetti “Misteriosi fenomeni nel cielo della provincia di Messina”, da me pubblicati a cavallo fra XX e XXI secolo, con un allargamento ad altri fatti insoliti, scelti fra i più interessanti e meglio documentati. Forse su qualche caso sarebbe stato meglio tacere…

Il volume contiene eventi che ho vissuto di persona o che hanno riguardato persone a me vicine, su molti dei quali non ho ancora trovato la spiegazione razionale. Non ho voluto usare, nei limiti del possibile, né rigide e forzate interpretazioni, né distinzioni fra scienza e parascienza, né vorrei cadere nelle polemiche che spesso offuscano le idee, limitano la ricerca e fanno perdere tempo prezioso. Voglio piuttosto raccontare fatti vissuti, letti o ascoltati. Non desidero alimentare focolai di irrazionalità, né far “apparire” intelligenze non umane attorno a noi, essendo spesso impossibile separare il soggetto che osserva (e le sue suggestioni) dall’oggetto osservato, anche se non posso del tutto escludere che una qualche realtà parallela possa esistere e interferire occasionalmente o intenzionalmente con quella più consueta e familiare in cui siamo abitualmente immersi. Cercherò di essere dettagliato nelle descrizioni inquadrandole nel loro contesto e nella loro realtà, onde avvicinarmi il più possibile alla verità, malgrado i limiti e le aberrazioni che non possono non mancare nei ricordi lontani e nelle convinzioni personali di ciascun testimone. Spero di riuscirci e risultare gradito a chi avrà la pazienza di leggere.

Pietro Torre è nato a Milazzo nel 1949. Studioso appassionato dei fenomeni del cielo e della terra, si è laureato in matematica e poi in scienze naturali . Attualmente in pensione. Dal 1973 al 1976 ha fatto parte del Centro Ufologico Barcellonese e fin da allora ha raccolto un consistente archivio di casistica UFO locale.

Dal 2000 è curatore dell’archivio e del catalogo regionale per la Calabria, su cui ha curato per alcuni anni la pubblicazione del notiziario CISU Calabria e il Catalogo  degli avvistamenti della regione Calabria (Upiar edizioni, Torino, 2007), aggiornato poi con una seconda edizione Catalogo dei fenomeni ufologici e paraufologici della regione Calabria, (Upiar edizioni, Torino, 2023) presentata qui.

Dal 2006 ha preso in carico il “preUfoCat”, il progetto di raccolta e catalogazione dei fenomeni aerei insoliti riportati nelle antiche cronache, dall’antica Roma fino al 1900, producendo tre diverse edizioni del monumentale catalogo Strane luci nella storia d’Italia nel 2011 (260 pagine), nel 2015 (684 pagine) e nel 2018 (2 volumi, 1.010 pagine), sempre per le edizioni Upiar.

Misteri intorno a noi è composto da 284 pagine illustrate e si può acquistare sul sito di UPIAR (www.upiar.com) al prezzo di  25,00 euro (iscritti CISU 20,00) più spese di spedizione

 

GLI UAP AL PARLAMENTO EUROPEO

Il 20 marzo si è svolto, dalle 16 alle 18, l’atteso incontro presso il Parlamento Europeo per presentare il fenomeno UFO/UAP e i motivi per un interesse e coinvolgimento delle istituzioni europee.

Presentati dall’europarlamentare portoghese Francisco Guerreiro, si sono succeduti cinque relatori che hanno illustrato i vari aspetti del fenomeno e del suo studio, con riferimenti alle commissioni ufficiali statunitensi e alla problematiche legate alla sicurezza del volo, come sottolineato dai due piloti  presenti.

Si è trattato di un evento “storico” per l’ufologia privata europea, che ha avuto modo di presentarsi al massimo livello istituzionale e uscire dall’alone di discredito che da sempre la circonda.

E’ evidente che si tratta di un primo, piccolo passo per arrivare a collaborazioni concrete, a coinvolgimenti costanti e coordinati, ma l’importanza dell’evento è evidente e, più che alla recente udienza presso la Camera dei Rappresentanti negli USA,  fa tornare alla mente la famosa sessione presso le Nazioni Unite nel 1978, con la presenza attiva degli ufologi  Allen Hynek e Jacques Vallée.

Avremo modo di riportare ampiamente le relazioni e il dibattito che ha concluso l’incontro, oltre che le reazioni e le prospettive di sviluppo.

Per ora presentiamo il testo di Edoardo Russo che, parlando a nome di tutti gli ufologi europei, ha sintetizzato la storia e la situazione degli UAP nel nostro continente ed  i motivi per i quali l’argomento ha una sua rilevanza, a vari livelli.

 

Fenomeni anomali non identificati – Il contesto storico dell’UE

di Edoardo Russo

Gli UAP non sono un fenomeno solo americano. È sempre stato un fenomeno globale, con avvistamenti e testimonianze da tutto il mondo, e l’Europa è sempre stata in una posizione centrale per quanto riguarda gli avvistamenti, anche prima che il pubblico americano scoprisse i “dischi volanti” nell’estate del 1947: la prima ondata di fenomeni aerei non identificati nel dopoguerra furono i “razzi fantasma” sulla Scandinavia (ma anche su Italia e Grecia) nel 1946.

E le testimonianze europee sono tante: parliamo di milioni di persone. I sondaggi d’opinione alla domanda “pensi di aver visto un UFO” hanno ottenuto nei vari in diversi paesi europei una media del 6,5% di “sì”, che ammontano a ben 29 milioni di testimoni solo per i paesi dell’Unione Europea.

Ma non tutti i testimoni riferiscono le loro segnalazioni: le nostre stime sono che meno di 1 testimone su 100 si fa avanti e segnala il proprio avvistamento, dal momento che i database dei casi raccolti dalle organizzazioni civili UAP comprendono attualmente circa 170.000 segnalazioni dal Portogallo all’Ucraina, dalla Norvegia a Malta: un numero più alto rispetto ad analoghe raccolte di dati negli USA.

I fenomeni aerei non identificati non sono regolari nelle loro apparizioni: le segnalazioni di avvistamenti arrivano a ondate, con anni ricchi e anni poveri. La prima grande ondata di avvistamenti avvenne nella primavera del 1950 e fu veramente europea, coinvolgendo diversi paesi (Belgio, Italia, Spagna, Regno Unito). Un “panico da UAP” ancora più grande si verificò nell’autunno del 1954, con migliaia di casi concentrati principalmente sulla Francia e un clamore mediatico senza precedenti. Nel 1967 fu il Regno Unito, nel 1968 la Spagna, nel 1973 l’Italia, nel 1974 la Francia e così via: importanti ondate di avvistamenti di UAP si sono verificate nella maggior parte dei paesi europei negli ultimi 75 anni. Il mio paese, l’Italia, ha subito una “ondata UAP” così forte alla fine del 1978 che i pescatori si rifiutarono di uscire a pescare, furono inviate pattuglie di polizia a fotografare strane luci, furono presentate interrogazioni parlamentari e il governo incaricò l’Aeronautica Militare italiana di avviare una raccolta formale di testimonianze del pubblico. Anche se il 90-95% di tutti questi UAP viene successivamente identificato e spiegato con fenomeni naturali conosciuti o con oggetti artificiali noti (e questa è proprio l’attività di base di noi “investigatori UAP”), ci rimane un piccola (ma non trascurabile) residuo di casi anomali, per un totale di migliaia di “fenomeni aerei non identificati” in senso stretto su scala europea.

Cosa vedono le persone? La maggior parte degli avvistamenti riguarda luci distanti nel cielo notturno (75%) o oggetti volanti diurni distanti (15%), e questi sono quelli più facili da identificare con cause note. Ma abbiamo anche rapporti con maggiore stranezza e maggiore credibilità come incontri ravvicinati (10%); avvistamenti in volo di piloti militari, civili o privati (1%); effetti fisici temporanei o tracce al suolo (2%); rilevamenti radarici (per non parlare degli oggetti subacquei non identificati).

E ci sono effetti sociali collaterali, che sono stati oggetto di studi accademici da parte di psicologi, sociologi, antropologi. Anche se non possiamo parlare in questa sede  delle vere e proprie situazioni di panico che ci sono state, ci ritroviamo con un gran numero di persone che si chiedono cosa hanno visto, che hanno diritto a una risposta (se ce n’è una) ma non riescono a trovare nessuno ufficialmente incaricato di fornirne, e sono schiacciati tra chi dice loro “eravate ubriachi” e chi crede si tratti di visitatori extraterrestri. Sono solo le organizzazioni private che si prendono carico di quelle persone e delle loro testimonianze, cercando di trovare e offrire quelle risposte ai testimoni: sono (siamo) volontari non retribuiti che lo fanno per passione.

All’interno dell’Unione Europea ci sono alcune centinaia di studiosi privati seri dell’argomento, che cercano di applicare un approccio scientifico. E ci sono decine di associazioni razionali, una in quasi ogni paese europeo, alcune di loro attive da decenni, la maggior parte delle quali coopera all’interno di una rete ufologica europea (EuroUfo.net).  Per non dire che il più grande  archivio ufologico esistente al mondo si trova  in un paese europeo: la Svezia.

I militari: tradizionalmente raccolgono rapporti UFO/UAP nell’ambito della loro missione di controllo e difesa dello spazio aereo di ogni nazione. La maggior parte, se non tutti i paesi europei, hanno avuto i propri archivi militari di segnalazioni  (per lo più militari), proprio come negli Stati Uniti. E una decina di loro hanno declassificato o aperto i loro file UAP in tutto o in parte, per un totale di diverse migliaia di rapporti ora disponibili.

Per quanto riguarda le organizzazioni non militari ma comunque pubbliche che raccolgono e analizzano le segnalazioni di UAP, l’unica (non solo in Europa ma nel mondo) si trova in Francia: nel 1977 il Centro Nazionale di Studi Spaziali (CNES) ha creato un Gruppo di Studio sui Fenomeni Aerospaziali  Non Identificati (GEPAN, ora GEIPAN), che  non solo è ancora attivo ma offre proprio questo servizio al pubblico francese: raccogliere le testimonianze e cercare di identificare le cause, offrendo risposte al pubblico.

E la politica? Naturalmente è stata coinvolta fin dall’inizio: nella maggior parte dei paesi europei sono state presentate interrogazioni parlamentari almeno a partire dal 1950. E anche il Parlamento Europeo ne ha ricevute. Il coinvolgimento più massiccio si ebbe dopo che in Belgio alla fine del 1989 si verificò un’imponente ondata di avvistamenti di “triangoli volanti” e un deputato belga (Elio Di Rupo) ottenne che fosse aperta un’indagine in seno alla Commissione Energia, Ricerca e Tecnologia, la quale  incaricò un famoso scienziato ed eurodeputato, Tullio Regge, a svolgere quel lavoro e preparare una proposta, tra il 1991 e il 1993. La sua proposta di risoluzione era quella di dare al GEPAN francese uno status europeo, ma per alcune obiezioni politiche e un interesse politico troppo basso non ebbe successo. Da allora non è seguito alcun coinvolgimento concreto del Parlamento europeo. Fino ad oggi.

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Una registrazione della presentazione, illustrata e sottotitolata in lingua italiana, è visionabile a questo link sul nostro canale YouTube.
La versione integrale del testo, completa di note e bibliografia, è scaricabile da qui.

Incontro sugli UFO/UAP al Parlamento Europeo: un italiano tra i relatori

—  COMUNICATO STAMPA  —

Il prossimo 20 marzo si terrà a Bruxelles, presso il Parlamento Europeo, un briefing rivolto agli europarlamentari sul problema degli UAP (Unidentified Anomalous Phenomena).

Ad organizzare l’evento è stato l’eurodeputato portoghese Francisco Guerreiro, del gruppo dei Verdi (Verts/ALE), che il 31 gennaio 2024 aveva già presentato un’interrogazione per chiedere come mai, nell’ambito nel nuovo programma spaziale europeo, non si tenesse conto dell’analisi delle osservazioni di UAP ai fini della sicurezza e sorveglianza legata alle missioni spaziali.

Promotore dell’incontro è stato il gruppo ufologico olandese UAP Coalitie Netherland, di recente costituzione, che si sta adoperando per attivare anche in Europa meccanismi di analisi e studio sugli UAP sul modello di quelli esistenti negli Stati Uniti.

Dal 2019, infatti, l’amministrazione americana ha ripreso ad occuparsi ufficialmente di UFO/UAP tanto da costituire nel 2022 presso il Dipartimento della Difesa una commissione di studio, l’AARO (All-domain Anomaly Resolution Office), che sta raccogliendo ed analizzando le segnalazioni di eventi anomali nell’ambito delle forze armate e del personale dell’amministrazione USA.

Il briefing del 20 marzo, rispetto ad altre iniziative precedenti, rappresenta un’importante novità perché saranno coinvolti anche i ricercatori privati, gli “ufologi”, per sensibilizzare gli eurodeputati su un argomento che, se è tornato di stringente attualità dopo i casi dei palloni-spia stratosferici osservati sui cieli statunitensi, in realtà da decenni è seguito da associazioni di studiosi.

A fare da portavoce degli ufologi europei è stato chiamato un italiano, Edoardo Russo, membro del collettivo EuroUFO e dell’iniziativa internazionale UAP Check, dirigente del Centro Italiano Studi Ufologici che da quasi quarant’anni si occupa di studiare il fenomeno UFO in modo serio e razionale.

Russo avrà il compito di presentare lo scenario europeo e l’impatto che gli UAP hanno sull’opinione pubblica sia a livello di segnalazioni, sia di curiosità ed interesse: «Ci sono milioni di cittadini europei che hanno osservato fenomeni non identificati, che si chiedono cosa hanno visto e che hanno tutto il diritto di ricevere delle risposte adeguate dalle autorità».

«Al momento» – aggiunge Russo – «sono solo le organizzazioni private, costituite da volontari e appassionati, che si fanno carico di cercare di dare una risposta a queste testimonianze. Un coinvolgimento degli enti pubblici europei in questo tipo di attività potrebbe fornire i mezzi e le competenze per dare al pubblico le adeguate informazioni».

Non è però la prima volta che le istituzioni di Bruxelles si occupano di UFO. Alla fine del 1990, in seguito ad una serie di osservazioni in Belgio, il deputato belga Elio Di Rupo ottenne che il Comitato per l’Energia, la Ricerca e la Tecnologia valutasse la possibilità di creare un organismo di studio del fenomeno. Ad occuparsi della cosa fu incaricato il fisico Tullio Regge (all’epoca parlamentare europeo) che nel 1993 avanzò la proposta di incaricare il Gruppo di Studio sui Fenomeni Aerospaziali Non identificati (GEPAN, oggi GEIPAN), creato nel 1977 in seno al Centre National d’Etudes Spatiales (CNES), elevando le sue competenze a livello europeo. Nel 1994 però la legislatura arrivò al suo termine e la proposta non ebbe seguito.

E’ invece di questi giorni la proposta di risoluzione presentata da Francisco Guerreiro per creare un meccanismo istituzionale europeo per la raccolta e valutazione delle osservazioni di “fenomeni anomali non identificati”.

 

Europarlamento: una proposta di regolamento europeo per indagare gli UAP/UFO

L’europarlamentare portoghese Francisco Guerreiro, nell’ambito delle sue iniziative volte a sensibilizzare le istituzioni europee sul problema delle ossservazioni di fenomeni anomali, oltre all’annunciato briefing del 20 marzo, ha presentato una proposta per la raccolta e lo studio delle segnalazioni UAP in Europa.

Con il suo attivismo sul tema, Guerreiro  sta cercando di riportare in ambito europeo le istanze che negli Stati Uniti hanno condotto alla creazione dell’AARO (All-domain Anomaly Resolution Office) presso il Pentagono, facendo però leva non solo sulla sicurezza del volo in ambito civile (il tema delle intrusioni in settori aerei militari sembra meno significativo, qui in Europa) ma anche sulla necessità di dare risposte rispetto alle osservazioni di fenomeni non identificati.

Anche se il Parlamento Europeo si era già occupato di UFO, è la prima volta dal 1994 che viene avanzata una vera e propria proposta di legge. E’ evidente che oggi, agli sgoccioli della legislatura, si tratta più che altro di un modo per sollevare il problema, ma c’è da augurarsi che il tema venga ripreso concretamente in futuro.

Per illustrare i termini della proposta, riportiamo il testo pubblicato da UAP Check a firma  di Andreas Müller, giornalista e scrittore tedesco, capo-redattore del sito web Grenzwissenschaft Aktuell e autore di due libri sui “veri X-Files UFO in Germania”.

 

Presentata al Parlamento europeo la risoluzione per un regolamento europeo per le indagini sugli UFO

Il membro portoghese dell’Europarlamento Francisco Guerreiro ha presentato formalmente una proposta di risoluzione per la segnalazione, la raccolta e la valutazione degli avvistamenti civili di UAP

Dopo che il deputato dei Verdi Francisco Guerreiro ha richiesto una procedura coordinata di segnalazione e di indagine degli oggetti anomali non identificati nello spazio aereo (UAP/ex UFO) in tutta Europa, il politico ha ora presentato formalmente una proposta di risoluzione per la segnalazione, la raccolta e la valutazione civile degli avvistamenti di UAP.

Il rappresentante portoghese ha sempre sostenuto un nuovo approccio, altrettanto serio e scientifico, alla questione degli oggetti volanti non identificati nel contesto della sicurezza dei voli e dell’interesse scientifico per questi fenomeni attraverso l’impegno parlamentare. Di recente, in un discorso tenuto durante la sessione plenaria del 5 febbraio 2024, Guerreiro aveva già richiesto ciò che ora ha formalmente presentato.

Sotto il riferimento documentale “B9-0194/2024” del Parlamento Europeo, la risoluzione di Guerreiro dell’11 marzo si presenta come segue:

 

MOZIONE DI RISOLUZIONE

ai sensi dell’articolo 143 del regolamento sul l’aggiornamento della regolamentazione UE sulla segnalazione, l’analisi e il follow-up degli eventi nell’aviazione civile, per l’inclusione della segnalazione degli UAP

+B9-0194/2024
Mozione per la risoluzione del Parlamento Europeo sull’aggiornamento del regolamento UE sulla segnalazione, l’analisi e il follow-up degli eventi nell’aviazione civile per l’inclusione della segnalazione degli UAP

Il Parlamento Europeo, visto l’articolo 143 del suo regolamento

  1. considerato che i fenomeni anomali non identificati (UAP) rimangono un argomento stigmatizzato, che spesso inibisce la raccolta e l’analisi metodica dei dati da parte della comunità scientifica;
  2. considerato che un numero significativo di eventi UAP, inclusi molti avvistamenti di prima mano da parte dei piloti di linea e degli equipaggi, rimane inspiegato o non segnalato;
  3. considerato che il Regolamento (UE) 376/20141 permette solo ai professionisti dell’aviazione di segnalare questioni relative alla sicurezza;
  4. considerato che legislatori bipartisan negli Stati Uniti, hanno proposto una nuova legislazione (disegno di Legge HR6967, Safe Airspace for Americans Act) per proteggere i piloti civili e il personale di aviazione che segnala avvistamenti di UAP;
  • Ritiene che l’UE dovrebbe proporre linee guida per una metodologia comune di segnalazione e analisi degli avvistamenti di UAP, che potrebbe risultare in un database e un repository armonizzati dell’UE e quindi consentire uno scambio tecnico di informazioni tra gli stati membri;
  • Chiede alla Commissione di proporre l’aggiornamento della legislazione attuale, vale a dire del Regolamento (UE) 376/2014, per includere un meccanismo per la segnalazione e l’analisi dei dati coerente, trasparente e libero da pregiudizi riguardo gli UAP nello spazio aereo dell’UE, incluso quando tali eventi non presentano alcun rischio di sicurezza apparente e immediato per gli aerei coinvolti.

Quando e se ci si possa aspettare un dibattito o addirittura un voto su tale materia non è attualmente noto.

[Traduzione di Matteo Marrocu]

La storia dell’ufologia spagnola nelle lettere tra Antonio Ribera e Vicente-Juan Ballester Olmos

Antonio Ribera i Jordà (1920-2001) è stato uno dei padri dell’ufologia spagnola e forse l’ufologo spagnolo più conosciuto nel mondo.

Traduttore e scrittore (anche al di fuori dell’ambito ufologico: dalla fantascienza alla poesia) è stato un personaggio eclettico: attivista della causa catalana, console della Romania a Barcellona ed esperto subacqueo tanto da essere, nel 1953, uno degli artefici del Centro per il Recupero e la Ricerca Subacquea (CRIS).

Avvicinatosi all’ufologia sin dagli inizi, nel 1947, è stato tra i fondatori di una delle prime associazioni ufologiche spagnole il Centro de Estudios  Interplanetarios (CEI) di Barcellona, nel 1958.

Ha collaborato con svariate riviste dell’insolito e scritto numerosi libri dedicati agli UFO, alcuni dei quali tradotti anche in italiano (“I misteri dei dischi volanti”, “Prova dell’esistenza dei dischi volanti”, “UFO: processo con testimoni”, “Chi ci osserva dagli UFO?”, ma anche “I dodici triangoli della morte”).

In tutta la sua produzione e nelle sue attività Antonio Ribera è stato un riferimento per quella che possiamo definire un’ufologia “classica”. Fermo sostenitore dell’ETH (Extra Terrestrial Hypothesis) non ha mai abbandonato quel punto di vista e, anzi, si è speso completamente a favore del controverso caso Ummo (le lettere spedite da sedicenti extraterrestri), rivelatosi poi una via di mezzo tra l’esperimento sociologico e un vero e proprio falso.

Può sembrare quindi curioso che ad occuparsi di Ribera sia proprio Vicente-Juan Ballester Olmos, un ufologo votato ad un approccio razionale al fenomeno e spesso molto critico sulla stessa ufologia.

Quello che però li ha legati è stato un forte rapporto personale, di amicizia e rispetto, durato decenni durante i quali il giovane Ballester Olmos è cresciuto e si è progressivamente distaccato dalla figura paterna (come anagrafe e formazione) di Ribera senza perderne il contatto umano.

Per storicizzare questo rapporto, Vicente-Juan Ballester Olmos ha raccolto in un volume corposo (quasi 700 pagine in grande formato, riccamente illustrate) la riproduzione delle lettere che i due si sono scambiati nel tempo che ripercorrono tre decenni di fatti e opinioni che hanno scandito la storia dell’ufologia spagnola e, in qualche modo, la stessa evoluzione dell’ufologia da quella ingenua  e pionieristica degli Anni 60 al tentativo odierno di farne un oggetto di studi seri e razionali.

La lunga introduzione al volume si può leggere cliccando qui.

Il libro “Mi correspondencia con Antonio Ribera” (interamente in spagnolo) è pubblicato dalle Edizioni Upiar e può essere acquistato sulla libreria on line Upiar Store.

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Nella foto in alto: le traduzioni italiane dei libri di Ribera su UFO e dischi volanti.
Nella foto in basso: (da destra a sinistra) Antonio Ribera, Vicente-Juan Ballester Olmos e Edoardo Russo al First London International UFO Congress, il 26 agosto 1979

“Musiné, una montagna di folklore”

Il Musiné è un piccolo monte che si trova a pochi chilometri da Torino ed è da sempre un luogo ricco di tradizioni, leggende e fascino misterioso.

Ma il Musiné, negli ultimi decenni, è soprattutto diventato il monte degli UFO per antonomasia, guadagnandosi una fama che ha superato di molto l’ambito locale.

Sul Musiné sono stati scritti diversi libri e centinaia di articoli che, più che cercare di presentare ed analizzare i fatti, hanno perlopiù contribuito ad accrescerne la leggenda e l’alone di mistero. Fast cash loans online and get a lending decision in minutes.

Paolo Fiorino si occupa del Musiné da sempre, e in cinquant’anni di interesse ufologico ha raccolto sulla montagna “magica” una quantità di documentazioni, testimonianze, indagini che non ha eguali. Si tratta di un dossier imponente che comprende tutto quanto è stato pubblicato sull’argomento, ma soprattutto un’ampia raccolta di dati e di analisi, frutto di un continuo lavoro di indagine sul campo: sopralluoghi, interviste, contatti con chi è stato protagonista di qualsiasi fatto accaduto su quel monte o nei suoi dintorni.

“Musiné, una montagna di folklore” è il risultato di questi decenni di lavoro e ne ripercorre la storia, dall’antichità ai giorni nostri, analizzando uno ad uno tutti i fatti veri o leggendari che si sono succeduti, con particolare riguardo al rapporto con gli UFO e con gli ufologi.

Il legame di Fiorino con il Musiné è anche un percorso personale (rappresentativo di un’intera generazione di appassionati di ufologia) che ci racconta come, negli anni, l’interesse adolescenziale per gli UFO sia diventato uno studio serio, animato da una ferma volontà di capire, di informarsi, di andare oltre le apparenze, di cercare delle verità a volte non facili da accettare.

Ecco come l’autore stesso presenta il suo volume.

«Un ulteriore libro sul monte Musiné. A che pro?, sarà la domanda che non pochi si faranno. Non è già stato scritto tutto? Sì, proprio questo è il dilemma: molto, tanto, troppo, di tutto è stato scritto, ma soprattutto di più.

Il Musiné richiama tante suggestioni. Il fascino, il fascinoso, il mistero e il numinoso. L’alterità, l’altro, l’extraterrestre, l’alieno e non a caso è considerato il monte degli UFO all’interno del quale sarebbe celata una loro base. Ma richiama anche i mercanti dell’occulto, l’esoterico e lo spirituale con tutti i suoi intricati meandri. E’ la montagna magica e incantata, ma anche degli imbrogli plasmati negli ingredienti fondamentali del gusto della burla e delle teorie della cospirazione da cui, pur volendo, non possiamo né vogliamo prescindere. In altre parole un monte leggendario per eccellenza, di fatto una montagna di miti e leggende. Di ieri e di oggi. In ogni frangente narrazioni che suscitano stupore e meraviglia. Incantamento. Avremo così modo di constatare con mano che il Musiné è tanto, metaforicamente tutto, fuorché ciò che gli si attribuisce.

In questo avvincente cammino risaliremo alle origini del mito con considerazioni e dati finora sconosciuti ai più, addentrandoci con dovizia di particolari in ogni singolo aspetto che lo riguarda.

Il Musiné, infatti, non è solo UFO, ma racchiude nelle proprie viscere “culturali” tutto quel coacervo, quella cornucopia di misteri “collaterali”, per così dire, che chiunque si sia occupato di UFO ha incontrato prima o poi sul proprio cammino. Il Musiné è leggenda, è folklore, è magia nera e culti satanici. È esoterismo, è abductions, è paleoastronautica, è criptozoologia. È UFO-crash, è contattismo, è incontri ravvicinati. È la “montagna incantata”, massimo simbolo di una Torino notoriamente e tradizionalmente considerata “città magica”. È un catalizzatore di interesse per la carta stampata e, di recente, per il web e i social. Ed è cultura, con il suo “coinvolgimento” nella letteratura, nell’arte, nella musica, nel cinema, nel mondo dell’infanzia e, addirittura, nella questione NO-TAV. Il Musiné è una Magonia di valleiana memoria. Ed è tanto altro».

 

Sono tutte sfaccettature che l’autore è riuscito a sviscerare con dovizia di particolari, senza trascurare alcun aspetto della materia, producendo oltre quattrocento ampie pagine (formato A4) riccamente illustrate, la cui lettura fluisce tuttavia in maniera coinvolgente, senza mai stancare, e ci trasporta in quel mondo che tanto ha affascinato per decenni tutti noi ufologi, come pure affascinerà tutti gli appassionati e i curiosi che si immergeranno nel racconto offerto da questo volume.

 

Musiné – Una Montagna di folklore (464 pagine), Edizioni UPIAR, Torino 2024
è acquistabile esclusivamente sul negozio on line Upiar Store

Bologna, 18 novembre – “L’ufologia al tempo degli UAP”

Il 38° Convegno nazionale di ufologia, organizzato come ogni anno dal Centro Italiano Studi Ufologici, si svolgerà a Bologna sabato 18 novembre 2023.

L’incontro, che dopo tre anni di convegni “virtuali” sarà nuovamente in presenza, avrà come titolo L’ufologia al tempo degli UAP – Lavori in corso, aperture ufficiali  e nuovi organismi per affrontare nuovi e vecchi UFO”.

L’ultimo convegno tenutosi dal vivo, proprio a Bologna nel 2019, era stato dedicato agli “UFO del Pentagono” analizzando la fase iniziale del coinvolgimento nello studio degli UFO/UAP da parte degli enti pubblici statunitensi.

Dopo quattro anni, quella che sembrava un’iniziativa poco più che embrionale si è trasformata in una realtà concreta ed importante con l’All-domain Anomaly Resolution Office (AARO), che si sta mostrando come una vera e propria versione Anni 2000 dello storico Project Blue Book. A questo si sta ora aggiungendo il coinvolgimento – questo invece del tutto inedito – del mondo scientifico, rappresentato della NASA, con prospettive dalle potenzialità notevoli.

Siamo quindi nel pieno dell’era degli UAP, anche se non deve sfuggire che dietro la nuova sigla e i nuovi organismi di studio quello che troviamo sono pur sempre i nostri vecchi UFO, accompagnati da tutte le problematiche, le contraddizioni e gli spunti di interesse con i quali l’ufologia ha cercato di confrontarsi in oltre sette decenni.

Nel convegno di Bologna si parlerà quindi degli sviluppi continui e tumultuosi di questa nuova ufologia “ufficiale”, ma non perdendo di vista gli studi e gli approfondimenti che il nostro centro conduce da tempo e che, anzi, risultano ancora più interessanti da proporre oggi, a fronte di una sorta di “rigenerazione” dell’argomento e della sua immagine pubblica.

Parleremo quindi di lavori in corso e di progetti futuri, oltre che del rinnovato interesse per l’argomento ufologico che gli UAP stanno generando.

L’incontro, con inizio alle ore 15, è come sempre gratuito ed è aperto a tutti gli iscritti del Centro Italiano Studi Ufologici. I non associati che desiderassero partecipare possono farne richiesta alla segreteria del CISU (cisu@ufo.it).

È inoltre previsto un collegamento in streaming attraverso la piattaforma Zoom Meeting (con modalità comunicate dalla segreteria ai nostri soci e collaboratori). Alcune delle relazioni del convegno saranno successivamente rese disponibili sul canale YouTube del CISU.

 

NASA: i dettagli della commissione di studio e la nomina di un direttore

UN DIRETTORE PER GLI STUDI UAP DELLA NASA

In un briefing tenutosi il 14 settembre 2023 per discutere il primo rapporto pubblico del suo Gruppo di Studio Indipendente  sugli UAP (UAPIST), i dirigenti della NASA hanno annunciato la nomina di Mark McInerney a direttore del programma di ricerca UAP.

McInerney dal 1996 ha ricoperto vari incarichi presso il Goddard Space Flight Center della NASA a Greenbelt, nel Maryland, l’Amministrazione nazionale per l’oceano e l’atmosfera e il Centro nazionale degli uragani. In precedenza ha svolto il ruolo di collegamento della NASA con il Dipartimento della Difesa per le attività di ricerca sugli UAP.

Nel ruolo di direttore avrà l’obiettivo di creare un database per la valutazione dei futuri casi UAP coordinando le comunicazioni, le risorse e le capacità di analisi dei dati della NASA e sfruttando anche l’esperienza nell’intelligenza artificiale, nell’apprendimento automatico e negli strumenti di osservazione.

Qui trovate il testo completo del comunicato stampa della NASA.

E’ interessante notare come il responsabile della commissione indipendente (UAPIST) per la NASA, Daniel Evans, in un primo tempo avesse segnalato che non avrebbero comunicato immediatamente il nome del direttore per non esporlo alle molestie e minacce che avevano avuto come oggetto alcuni degli esperti membri della commissione stessa.

«Alcune delle minacce e delle molestie sono state francamente oltre ogni limite nei confronti di alcuni dei nostri relatori», ha rimarcato Evans. «La scienza deve essere libera, la scienza deve sottoporsi a un processo reale, rigoroso e razionale e per poterlo fare è necessaria la libertà di pensiero».

Questo è uno degli aspetti che è stato più volte sottolineato nel corso dell’incontro pubblico svoltosi il 31 maggio scorso e trasmesso on line in diretta. L’altro tema più volte ripetuto è stato quello di ridurre o eliminare (“destigmatizzare”) il discredito che caratterizza lo studio degli UAP/UFO.

Che l’argomento sia da sempre accompagnato da un certo scetticismo, spesso condito da ironie e ridicolizzazioni, è un fatto che ben conosciamo da sempre. Certamente stupisce che, ancora oggi, quando gli UFO sono stati da tempo “sdoganati” presso l’opinione pubblica, ci sia ancora negli Stati Uniti un atteggiamento così fortemente contrario da sfociare in quelle che vengono ben più seriamente definite come “molestie” e “minacce”.

 

LA COMMISSIONE INDIPENDENTE

Per capire come si è arrivati a questo importante coinvolgimento della NASA nello studio degli UFO/UAP, occorre fare un passo indietro all’ottobre del 2022, quando è stata istituita una commissione indipendente con lo scopo di «esaminare gli UAP da una prospettiva scientifica, concentrandosi su come la NASA può utilizzare i dati e gli strumenti della scienza, per portare avanti la conoscenza sull’argomento».

Pochi giorni prima dell’ufficializzazione dell’organismo, che iniziò i suoi lavori il 24 ottobre 2022, il responsabile del progetto per la NASA, Daniel Evans, partecipò in videoconferenza al seminario “CAIPAN 2” organizzato a Tolosa dal suo omologo francese, il GEIPAN (Gruppo di studio e informazione sui fenomeni aerospaziali non identificati), che opera in seno al Centre National d’Etudes Spatiales. (Una sintesi in italiano del suo intervento è stata presentata nel corso del 37° Convegno nazionale di ufologia, organizzato dal CISU il  26 novembre 2022: è disponibile la registrazione video di quella presentazione)

In quell’occasione Evans presentò l’iniziativa con alcuni particolari significativi. Innanzitutto per la NASA si trattava di quella che lui stesso definì un’operazione «ad alto rischio e ad alto rendimento, con un prezzo modesto e con un rischio di fallimento accettabile», paragonandolo al drone Ingenuity utilizzato dal rover Perseverance nell’ambito della missione Mars 2020 della NASA: anche in quel caso veniva accettato il rischio che non desse i risultati sperati in cambio delle risorse limitate investite su di esso.

Evans spiegò poi che la NASA si sarebbe coordinata con tutte le componenti del governo degli Stati Uniti attraverso l’“All-domain Anomaly Resolution Office”(AARO), sottolineando però che i due gruppi avevano diversi obiettivi: la NASA si sarebbe concentrata sugli aspetti scientifici, l’AARO su quelli legati alla sicurezza nazionale.

Dopo aver elencato le otto domande alle quali la commissione ha poi risposto nel suo rapporto finale, Evans ha spiegato da quale tipo di esperti sarebbe stata composto il team. «I membri del gruppo di studio provengono in gran parte da università e da operatori privati con sede negli Stati Uniti. Il team è composto da esperti in: astrofisica, big data, intelligenza artificiale e machine learning, astrobiologia, osservazioni della Terra dallo spazio, sicurezza dello spazio aereo, fisica dei sensori, fisica atmosferica, astronautica».

Questo elenco aiuta a comprendere il ragionamento che ha portato alla scelta dei 16 esperti che per nove mesi si sono confrontati sull’argomento.

Mentre abbiamo già dato conto del rapporto finale dello UAPIST, vale la pena soffermarsi ancora sulla riunione pubblica del 31 maggio 2023 (non una conferenza, ma una vera e propria sessione di lavoro aperta) per valutare il percorso che ha condotto la NASA a decidere di essere coinvolta in uno studio ufficiale sugli UAP.

Come abbiamo già scritto, il Centro Italiano Studi Ufologici ha dedicato due serate in videoconferenza, per un totale di oltre 6 ore, durante i quali Fabrizio Massi ha presentato, sintetizzato e analizzato per i nostri soci il workshop del 31 maggio, con una terza serata di discussione tecnica e storica.

Per una versione più sintetica di quella riunione, ci affidiamo ora all’amico Baptiste Friscourt (redattore capo del sito UAP Check) che ha riepilogato gli interventi dei vari componenti e le risposte alle domande giunte in diretta dal pubblico, in un suo lungo e dettagliato articolo intitolato “La NASA scopre che gli UAP esistono”.

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La NASA studierà gli UFO

Se la notizia dell’istituzione di una commissione militare di studio sugli UFO/UAP da parte degli Stati Uniti  (l’AARO, All-domain Anomaly Resolution Office) ha rappresentato un passaggio epocale nella recente storia dell’ufologia, il coinvolgimento della National Aeronautics and Space Administration (NASA), forse il più importante organismo al mondo di studio scientifico della Terra e dello spazio, è qualcosa che va oltre, che apre davvero una nuova pagina per il modo di considerare gli UFO e il loro studio

Facendo un passo indietro, già la legge che, alla fine del 2021, dava il via alla costituzione di un organismo di studio degli UAP in seno al Ministero della Difesa statunitense segnalava la possibilità di coinvolgere, oltre alle risorse del Pentagono e dell’amministrazione americana, le altre agenzie governative in grado di fornire un aiuto alla ricerca.

Questa possibilità si è concretizzata nella primavera dello scorso anno con l’istituzione da parte della NASA di una commissione indipendente formata da 16 esperti di vari rami scientifici, alla quale venne affidato il compito di valutare dati, informazioni e metodologie a disposizione per affrontare lo studio degli UAP ed analizzare la possibilità e l’opportunità del coinvolgimento della NASA stessa.

Come noto, dopo circa un anno di lavoro, la commissione ha tenuto una sessione pubblica, trasmessa in diretta il 31 maggio 2023, durante la quale i vari esperti hanno espresso il loro punto di vista e si sono confrontati sulle strategie da mettere in atto.

Il passo successivo e conclusivo dei lavori di questa commissione è stato, a settembre, la redazione di un documento finale di sintesi ed indirizzo nel quale sono stati espressi i motivi per i quali è stato ritenuto utile – se non fondamentale – l’apporto della NASA agli studi sugli UAP.

Pochi giorni dopo la pubblicazione del rapporto (reso disponibile al pubblico QUI secondo al linea di trasparenza che vuole caratterizzare tutti i passaggi di questo nuovo coinvolgimento “ufficiale”) è stato nominato un direttore del futuro progetto di studio NASA che si coordinerà con la commissione militare (denominata appunto “Commissione per la risoluzione delle anomalie in qualsiasi ambiente”).

È evidente l’importanza della discesa in campo della NASA in un ruolo diretto di ricerca in coordinamento con l’AARO, o forse addirittura come supervisore della commissione stessa. Si tratta infatti della più importante interazione tra il mondo della scienza e l’ufologia, forse più significativa dell’istituzione, nel 1977, del GEPAN (poi GEIPAN) in Francia, e dalle prospettive ben diverse rispetto allo studio dell’Università del Colorado (la “Commissione Condon”, 1968-1969) sui dati raccolti dal Project Blue Book.

Oggi infatti siamo di fronte a quello che viene presentato come un tentativo di studio su basi scientifiche, focalizzato a cercare la spiegazione degli avvistamenti UFO nella massima trasparenza e condivisione delle informazioni.

Come CISU stiamo da tempo seguendo i vari sviluppi che negli Stati Uniti lo studio ufologico ha avuto e sta avendo a livello di politica, governo, difesa e scienza, con articoli, conferenze e convegni fin dal 2019.
Proprio sul versante scientifico costituito dalla NASA,  a luglio abbiamo dedicato due conferenze rivolte ai nostri soci attraverso la piattaforma Zoom Meeting, per un totale di oltre 6 ore, durante i quali Fabrizio Massi ha presentato, sintetizzato e analizzato il workshop del 31 maggio della commissione indipendente istituita dalla NASA, alle quali è poi seguito  un terzo incontro di discussione tecnica e storica.

Un’altra serata, curata da Edoardo Russo lo scorso 6 settembre e poi pubblicata su YouTube, è stata invece dedicata  a riassumere e commentare l’udienza parlamentare tenutasi il 26 luglio circa le implicazioni  degli UAP sulla sicurezza nazionale e la trasparenza amministrativa presso l’apposita sottocommissione  della Camera dei Rappresentanti americana

Vista l’importanza di questi passaggi, rendiamo disponibile  la traduzione integrale in italiano del documento redatto dal gruppo di studio della NASA sugli UAP (Unidentified Anomalous Phenomena Independent Study Team) che ad oggi è probabilmente il più autorevole e significativo elaborato mai redatto sugli UFO e sulla possibilità di un loro studio scientifico.

 

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Nella foto in alto: i componenti del gruppo di studio della NASA che hanno partecipato al seminario pubblico del 31 maggio 2023
Nella foto in basso:la copertina del rapporto pubblicato il 14 settembre 2023

37° Convegno nazionale di ufologia del CISU «CAIPAN-2. Il presente e il futuro dell’ufologia» Sabato 26 novembre 2022

Come abbiamo già riportato, il 13 e 14 ottobre a Tolosa si è tenuta la seconda edizione del seminario CAIPAN (Collecte et Analyse des Informations sur les Phénomènes Aérospatiaux Non-identifiés), organizzato dal GEIPAN, il gruppo di studi sugli UAP del Centre National d’Etudes Spatiales (CNES).

La prima edizione si era svolta, sempre a Tolosa, nel 2014 ed aveva rappresentato un’importante occasione di coinvolgimento tra l’ufologia pubblica francese e il mondo dei ricercatori privati. Visto l’interesse per le relazioni presentate avevamo dedicato al tema il nostro 29° convegno nazionale intitolato “Dopo il CAIPAN 2014. Resoconto,  discussione e prospettive per l’ufologia scientifica” e svoltosi a Bologna, il 22 novembre 2014.

I testi di alcune relazioni e la presentazione dell’evento sono stati poi pubblicati sul n. 41 della nostra rivista UFO – Rivista di informazione ufologica

Dopo otto anni il GEIPAN ha deciso di replicare l’iniziativa con un incontro che ha visto la partecipazione di un centinaio di studiosi, esperti e inquirenti strettamente selezionati, per confrontare e discutere  su due aree tematiche specifiche:

– indagini su casi,  ritenute interessanti per le modalità di  spiegazione (conoscenze multidisciplinari,  utilizzo di conoscenze specifiche o di specifici strumenti di analisi);

– metodologie, approcci scientifici e competenze coinvolte nell’analisi dei fenomeni; metodologie e strumenti utilizzati e da sviluppare per l’analisi e la classificazione degli UAP.

Anche in questo caso il seminario ha rappresentato forse ciò che di meglio si può fare al giorno d’oggi in ufologia, con relazioni di ambito scientifico e di ottimo livello.

Ci è sembrato quindi giusto, ancora una volta, focalizzare sul seminario francese  il nostro convegno annuale, giunto quest’anno alla 37° edizione, per condividere i contenuti degli interventi più interessanti e coinvolgere i partecipanti nelle discussioni che questi hanno prodotto.

Presentare il CAIPAN-2 significa anche ribadire cosa è oggi l’ufologia e cosa potrà esserlo domani. Mai come ora è ben chiaro che non esistono due, tre o mille ufologie, ma che da una parte c’è l’ufologia come studio serio, scientifico, paziente e caparbio del fenomeno UFO, e dall’altra solamente varie forme di “ufomania” che alla razionalità preferiscono il complottismo, la credenza e l’illusione.

Nel corso del nostro convegno, intitolato “CAIPAN-2: il presente e il futuro dell’ufologia” le relazioni più interessanti verranno illustrate dalla delegazione italiana che ha partecipato all’incontro: Giorgio Abraini, Giuseppe Santamaria, Paolo Toselli e Edoardo Russo (alla quale va aggiunto l’ufologo svizzero Bruno Mancusi, anche lui socio del CISU).

Fra i temi trattati:

– Come ottenere e identificare i dati utili dai testimoni di avvistamento

– La metodologia  del GEIPAN per la classificazione ed analisi della casistica

– Le possibilità di incrocio di dati strumentali diversi per le indagini sugli UAP

– L’attendibilità delle testimonianze (intervista cognitiva, eventi di osservazione di massa, analisi dei casi di rientro atmosferico)

– Strumenti di intelligenza artificiale per l’analisi dei database casistici

Non mancherà una sintesi del provocatorio intervento di Vicente-Juan Ballester Olmos che ha dato vita ad un vivace dibattito sul senso stesso del fare ufologia oggi.

Il Convegno si svolgerà sabato 26 novembre dalle ore  15 alle 19, con accesso da remoto in modalità virtuale attraverso la piattaforma Zoom Metting.

L’inconto è riservato a soci e collaboratori del Centro Italiano Studi Ufologici.

Chi desiderasse partecipare come spettatore può farne richiesta alla segreteria del CISU (cisu@ufo.it), compatibilmente con le disponibilità di connessione.