Ufo in Italia

Dati prodotti dal “Progetto Cataloghi Regionali” del CISU

di Gian Paolo Grassino e Edoardo Russo

Gli scopi del Progetto

Dopo oltre 10 anni di lavoro di raccolta e catalogazione di dati, il Centro Italiano Studi Ufologici ha presentato alla fine del 1991 il primo “Catalogo nazionale delle segnalazioni UFO in Italia”, comprendente oltre 8.600 casi raccolti negli ultimi cinquant’anni nel nostro paese.

Iniziato infatti nel 1981, il “Progetto Cataloghi Regionali” ha visto la creazione di archivi locali della casistica ufologica, costantemente aggiornati dai rispettivi curatori, grazie anche all’apporto di informazioni ed indagini della rete dei collaboratori locali del C.I.S.U.

Alcuni archivi regionali hanno già dato vita alla pubblicazione di Cataloghi comprendenti una breve descrizione di ogni caso raccolto, mentre, parallelamente, si è provveduto ad inserire i dati essenziali dell’intera casistica nazionale su computer per successive analisi statistiche delle quali quelle che seguono rappresentano solo una prima panoramica.

Occorre inoltre premettere che il catalogo è costituito dall’intero insieme delle segnalazioni di fenomeni aerei insoliti, dei quali solo una piccola parte risulta “non identificata” dopo le adeguate analisi.

Distribuzione annuale

Come è noto, le segnalazioni di osservazioni UFO non hanno un andamento costante nel tempo, ma sono caratterizzate da “ondate”, ossia periodi durante i quali il numero degli avvistamenti cresce in modo significativo.

Le due principali ondate ufologiche avvenute in Italia sono quelle del 1954 e del 1978, ma si possono considerare interessanti anche anni quali il 1950 e 1952 (in un periodo nel quale il fenomeno UFO non aveva ancora raggiunto l’interesse del grande pubblico), il 1973 e il 1974.

Il numero annuo delle segnalazioni ufologiche, quasi sempre inferiore a 100 negli anni ’60, cresce progressivamente per tutti gli anni ’70, con il punto massimo nel 1978, per decrescere bruscamente all’inizio degli anni ’80. Dopo il minimo del 1982, negli ultimi anni il numero delle segnalazioni si è stabilizzato intorno ai 100-200 casi all’anno.

Distribuzione regionale

Le segnalazioni ufologiche sono particolarmente numerose soprattutto in Piemonte, Toscana ed Emilia Romagna, regioni in ciascuna delle quali sono stati registrati oltre 1.000 casi. Più distribuiti gli avvistamenti nelle altre regioni, in genere proporzionalmente alla popolazione e alla superficie, con l’eccezione di Liguria e Marche, molto più ricche di segnalazioni rispetto a popolazione e superficie. Va peraltro precisato che le differenze tra regione e regione sono in parte dovute alla maggiore o minore attività di ricercatori ufologici in zona.

Distribuzione oraria

L’andamento delle segnalazioni nell’arco della giornata è rappresentato da una curva caratteristica che è già stata riscontrata in analoghi studi condotti all’estero.

La distribuzione dei casi infatti presenta una piccola punta nelle prime ore del mattino (tra le 5 e le 7), quindi decresce nel corso della giornata per risalire nelle ore serali con un massimo assoluto tra le 22 e le 23.

In ogni caso le osservazioni sono molto più numerose durante le ore serali e notturne per la facilità di notare corpi luminosi in cielo.

Distribuzione mensile

A differenza di quanto comunemente si crede, non è solo d’estate che si raccolgono il maggior numero di casi UFO. Accanto ai 1.100 casi di agosto vi sono infatti i 1.200 di dicembre a dimostrazione di un fenomeno non solo “estivo”.

In ogni caso si hanno più segnalazioni durante tutto il secondo semestre dell’anno, dove si sono concentrate le principali ondate (1954, 1973, 1978).

Distribuzione tipologica

La maggior parte dei casi del catalogo (oltre il 70%) è costituita da osservazioni di Luci notturne, ossia corpi luminosi osservati a distanza e quindi privi di particolari nitidi.

Molto meno numerosi gli Oggetti osservati di giorno, che rappresentano circa il 10% delle segnalazioni.

Sono ben 1350 gli Incontri ravvicinati, ossia le osservazioni da breve distanza. Questo dato evidenzia la presenza di un considerevole numero di casi ufologici potenzialmente interessanti per la ricchezza di particolari e le caratteristiche aggiuntive.

Gli Incontri ravvicinati si suddividono a loro volta in diversi tipi. Il 40% dei casi si limita ad un’osservazione da distanza ravvicinata (IR-0) mentre altre tre classi raggruppano ciascuna un 20% circa di questi casi: gli IR-1 con presenza di effetti temporanei sull’ambiente (persone, animali, piante, apparecchi elettrici, ecc.); gli IR-2 con tracce fisiche durevoli sul suolo; gli IR-3 con presenza di umanoidi. Sono quindi relativamente numerosi gli incontri del terzo tipo, mentre è assai ridotto il numero dei casi in cui il testimone riferisce un “contatto diretto” o un “rapimento a bordo” di un UFO (IR-4).

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