Quanti UFO in Europa nel 2023?

Come ogni anno, le associazioni ufologiche che partecipano al collettivo EuroUfo.net hanno messo insieme i dati relativi alle segnalazioni di avvistamento raccolte.

Le tabelle e i grafici seguenti rappresentano i dati grezzi delle osservazioni UFO/IFO segnalate nel 2023 a diciassette organizzazioni ufologiche  da undici diversi paesi europei.

Questi dati grezzi sono forniti grazie ai contributi delle seguenti organizzazioni elencate nella Tabella 1, che fanno parte della comunità virtuale EufoUfo.net, nonché di enti istituzionali come il GEIPAN (Francia) e l’Aeronautica Militare Italiana, che hanno pubblicato le loro statistiche online.
TABELLA 1
Organizzazioni ufologiche europee
Queste 11 nazioni rappresentano circa il 69% della popolazione europea e coprono il 49% della superficie europea (escluse Russia e Turchia). Da un punto di vista numerico, il set di dati comprende oltre 23.847 casi segnalati dal 2019 al 2023.
Come avvertenza, è possibile che alcune segnalazioni raccolte all’interno di un singolo paese, nel quale sono attive più organizzazioni (ad esempio: Regno Unito, Italia, Germania), includano casi duplicati.  Le organizzazioni partecipanti ritengono però che tale sovrapposizione sia marginale. È inoltre importante fare presente che la maggior parte delle segnalazioni non viene sottoposta a indagini complete e che mancano contributi significativi da alcuni Paesi (ad esempio: Spagna, Portogallo e Francia) a causa dell’attuale mancanza di organizzazioni private che siano attive nella raccolta di testimonianze. Per la Francia, ci sono le statistiche del GEIPAN, ma non i dati delle associazioni.
Nonostante l’incompletezza dei dati, che potrebbero non cogliere appieno la portata totale degli avvistamenti a causa delle mancate segnalazioni, essi forniscono indicazioni preziose sulla frequenza degli avvistamenti di UAP (identificati o meno) in Europa negli ultimi cinque anni.
Ci auguriamo che nel prossimo futuro altri paesi come la Repubblica Ceca (che ha cessato la raccolta dei dati alla fine del 2020 per mancanza di risorse), la Spagna (dove l’unica organizzazione attualmente attiva è il Centre d’Estudis Interplanetaris (CEI) che copre solo la  Catalogna), il Portogallo, la Grecia e la Polonia possano contribuire a questo prezioso “Barometro europeo degli UFO/IFO”.
TABELLA 2
Numero totale annuale di eventi segnalati
Complessivamente, e un po’ inaspettatamente, il numero di eventi segnalati è rimasto abbastanza stabile nel periodo, per un totale di circa 4.400 all’anno. Il numero di eventi nel 2023 è paragonabile a quello del 2019 (vedi Tabella 2).
Tuttavia, si nota un picco notevole nel 2020. Una ragione molto probabile di questo aumento potrebbe essere l’inizio dei lanci operativi dei satelliti Starlink da parte di SpaceX, con 60 satelliti lanciati contemporaneamente ogni volta. Come si nota nella Tabella 3, il forte aumento nel 2020 è attribuito a tre paesi: Belgio, Germania e Paesi Bassi. Se si esclude questo aumento del 2020,  i totali rimangono relativamente costanti a livello globale nell’arco del quinquennio.
TABELLA 3
Numero totale annuale di eventi segnalati per Paese
Nel 2023 il numero di casi UFO registrati è variato significativamente tra i diversi paesi europei.
I Paesi Bassi hanno riportato il numero più alto, con 1.418 casi, il che indica un livello molto alto di avvistamenti. Va però notatoche la raccolta di segnalazioni nei Paesi Bassi avviene esclusivamente attraverso il sito web dell’unica organizzazione attualmente attiva in questo Paese. Inoltre, i Paesi Bassi hanno una delle più alte densità di popolazione dell’Europa occidentale, con oltre 500 persone per chilometro quadrato (ad esempio il Belgio ha una densità di 380 persone per chilometro quadrato, il Regno Unito di 280, la Germania di 240, l’Italia di 200 e la Francia di 120).
La Germania segue con 1.146 casi, mentre anche il Regno Unito ha registrato un numero notevole di segnalazioni, con 564 casi. L’Italia e il Belgio hanno registrato rispettivamente 439 e 274 casi, dimostrando una notevole attività. La Svezia ha eguagliato il Belgio con 274 casi, evidenziando livelli simili di avvistamenti. Nel frattempo, il numero di casi in Danimarca (92), Finlandia (75) e Norvegia (101) è stato inferiore ma comunque significativo. La Romania ha riportato 43 casi, mentre la Francia,  attraverso il solo GEIPAN, ha registrato il totale  più basso con soli 19 casi, che è anche il più basso in quel paese dal 2006. Questo dato va interpretato con cautela, poiché non è chiaro cosa includa o escluda esattamente questa statistica online: il GEIPAN ha ammesso di aver ricevuto numerose chiamate o e-mail che non compaiono nei suoi dati annuali. Va anche precisato che negli anni precedenti, quando i gruppi privati attivi disponevano di solidi meccanismi di raccolta segnalazioni, il GEIPAN non ha mai ricevuto un numero di segnalazioni pari a quello delle associazioni ufologiche.
Nell’insieme, la distribuzione illustrata nella Tabella 3 riporta  livelli diversi di attività UFO e di meccanismi di segnalazione in Europa.

È noto tra i ricercatori europei che la stragrande maggioranza dei casi di UFO è dovuta alla mancata  identificazione di fenomeni naturali o artificiali, come i satelliti Starlink, la Stazione Spaziale Internazionale, gli aerei e i corpi celesti come stelle e pianeti, da parte dei testimoni. Sarebbe particolarmente utile un’analisi separata che si concentri sugli eventi attualmente inspiegabili degli ultimi 5-10 anni in ciascun Paese.Come si può vedere nelle tabelle che seguono, gli avvistamenti di UFO nei vari Paesi europei dal 2019 al 2023 mostrano fluttuazioni significative.

TABELLA 4
Numero totale annuale di eventi segnalati per paese

TABELLA 5
Variazioni annuali (per paese/anno)

 

Nel 2023, il Belgio ha mantenuto un numero costante di segnalazioni senza variazioni rispetto al 2022, ma aveva registrato una notevole variabilità negli anni precedenti, tra cui una diminuzione del 54% nel 2021 seguita da un aumento del 59% nel 2020.
La Danimarca ha registrato un leggero calo del 6% nel 2023, continuando una tendenza di fluttuazioni miste con una diminuzione complessiva del 10% dal 2018.
La Finlandia, nonostante un aumento del 15% nel 2023, mostra un calo complessivo del 18% dal 2018.
La Francia (GEIPAN) ha registrato una sostanziale diminuzione del 53% nel 2023, segnando un continuo declino al 61% rispetto ai livelli del 2018. È importante notare che molte osservazioni fatte dai cittadini francesi non si riflettono nelle statistiche GEIPAN, quindi sarebbe interessante conoscere il numero medio di chiamate e richieste che il GEIPAN gestisce per telefono, lettera o e-mail.
La Germania ha registrato un aumento del 6% nel 2023, contribuendo a un significativo aumento del 108% dal 2018, in netto contrasto con gli altri Paesi.
Le segnalazioni dall’Italia sono calate del 31% nel 2023 dopo un consistente aumento del 128% nel 2022.
La Norvegia ha registrato un notevole aumento del 63% nel 2023, con un incremento del 60% dal 2018.
La Romania ha registrato un aumento del 59% nel 2023, mantenendo una tendenza generale all’aumento con un incremento del 34% dal 2018.
Gli avvistamenti in Svezia sono aumentati del 14% nel 2023, ma sono rimasti relativamente stabili nel corso del quinquennio, con un aumento solo dell’1% dal 2018.
Il Regno Unito ha registrato un calo del 19% nel 2023, allineandosi con un calo complessivo del 19% dal 2018.
I Paesi Bassi hanno registrato un calo del 15% nel 2023, pur mostrando un aumento del 49% dal 2018.
Complessivamente, il numero totale di avvistamenti UFO in questi 11 Paesi europei è diminuito del 9% nel 2023 rispetto all’anno precedente, ma è aumentato del 30% rispetto al 2018, indicando un modello complesso di tendenze di segnalazione in tutta la regione.
Certamente, la maggior parte degli osservatori non ha l’esperienza necessaria per interpretare accuratamente il cielo e distinguere tra fenomeni naturali e artificiali. Questo rende difficile per i ricercatori isolare le anomalie reali e dedicare le loro limitate risorse ai casi più complessi.
In conclusione, è importante anche riconoscere il ruolo significativo svolto dalle organizzazioni non governative e dalla società civile. Questi gruppi nazionali attivi da molti anni, diffusi in tutta Europa, svolgono un ruolo cruciale nel servire il pubblico. Fornendo una piattaforma ai testimoni di fenomeni aerei non identificati (UAP) per comunicare le loro testimonianze e le loro segnalazioni, offrono ai cittadini una via essenziale per far sentire la loro voce e far riconoscere le loro esperienze. Le attività vanno dalla raccolta di testimonianze all’indagine sul campo, dall’analisi dei singoli casi  alla documentazione e archiviazione, dal supporto allo studio  fino alla divulgazione verso il  pubblico. I gruppi ufologici concretizzano la “citizen science” applicata ai dati sugli UAP. Attraverso uno sforzo collettivo, queste organizzazioni consento una comprensione complessiva del panorama ufologico a livello europeo e apportano una grande esperienza sul campo. Si spera che in futuro altri Paesi europei assumano questo ruolo, sia attraverso enti pubblici che con gruppi privati, ed espandano le loro attività di ricerca su questi fenomeni, migliorando così la nostra conoscenza collettiva e le nostre capacità di indagine.

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Philippe Ailleris  è francese ma lavora in Olanda come  Senior Project Controller presso lo Space Research and Technology Centre della European Space Agency (ESA). Interessato agli UFO dal 1977, ha fondato lo  UAP Observations Reporting Scheme Project nel 2009 e dal 2015 è attivo nel progetto  UFODATA, che ha lo scopo di creare una rete internazionale di stazioni automatiche di sorveglianza del cielo per raccogliere dati strumentali sui fenomeni aerei anomali.  Fa parte del collettivo EuroUfo.net

Il flap del 23 giugno 2024

di Roberto Labanti

Domenica 23 giugno alle 17:15 UTC (corrispondenti alle 19:15 CEST, l’ora estiva italiana) dal Cape Canaveral Space Launch Complex 40 (SLC-40) in Florida è stato lanciato un razzo multistadio Falcon 9 B5 (l’F9-348) che aveva come carico lo Starlink Group 10-2, uno dei tanti gruppi di mini-satelliti per le comunicazioni che, a partire dal 2019, l’omonima azienda di Elon Musk sta dislocando in orbita.

Un primo tentativo di lancio del gruppo di 22 satelliti era avvenuto senza successo il 14 giugno precedente e, in preparazione di questo, la società aerospaziale ha sostituito il booster primo stadio B1073 con il B1078.11. Come previsto, quest’ultimo, riutilizzabile, dopo il lancio è atterrato con successo sull’Autonomous spaceport drone ship, una piattaforma operativa fuori Port Canaveral, sempre in Florida, che ha il curioso nome di  “A Shortfall of Gravitas” (ASOG).

Due ore dopo, intorno alle 21:15 CEST (19:15 UTC) dall’Italia centro-meridionale e insulare, dalla Tunisia, dalla penisola balcanica meridionale e dalla Turchia è stato invece osservato uno strano fenomeno luminoso di una certa durata, seguito, in un qualche caso da un bagliore verde persistente.

Ecco qualche video o immagine condivisi, nell’immediatezza, su X (ex Twitter):

Sud del Lazio:

 

Palermo:

 

Isola di Creta:

 

Al Centro Italiano Studi Ufologici sono arrivate numerose testimonianze da varie regioni (Basilicata, Calabria, Campania, Lazio, Puglia, Sicilia), tramite l’apposito questionario on line, a mezzo e-mail o nei vari profili  del CISU sui social network.

Si è quasi subito ipotizzato che quanto osservato fosse dovuto al lancio avvenuto in Florida poche ore prima. Per averne conferma abbiamo chiesto una valutazione al dott. Marco Langbroek, astrofilo specialista in rientri satellitari e attualmente lecturer in Space Situational Awareness (SSA) ottica presso la facoltà di Ingegneria aerospaziale, sezione astrodinamica e missioni spaziali della Technische Universiteit Delft dei Paesi Bassi:

Starlink G10-2 e lo stadio superiore del Falcon 9 [quello responsabile del corretto collocamento in orbita dei satelliti, non recuperabile, Nda] sono passati sopra il Mediterraneo alle 19:15 UTC [21:15 CEST, Nda], poco dopo la fine della prima rivoluzione, due ore dopo il lancio. Quello che [si è] visto è la nube di scarico e lo sfiato del carburante in eccesso dello stadio superiore del Falcon 9 durante il deorbit burn [manovra di deorbitazione, Nda], in preparazione al rientro sopra l’Oceano Indiano

Langbroek aggiunge che lo “sfiato del carburante viene effettuato per evitare che lo stadio del razzo esploda prematuramente durante il rientro”.

 

Traiettoria e posizione dello Starlink Group 10-2 (e del vicino stadio del Falcon) alle 19:15 UTC del 23 giugno 2024 (credit: M. Langbroek)

Parere in sostanza analogo è giunto sempre nella giornata successiva al fatto dall’ingegnere aerospaziale Claudio Paris, docente presso la Scuola di Ingegneria aerospaziale dell’Università La Sapienza di Roma e socio del CICAP. Così Paris è stato citato su X da Giuseppe Stilo:

quello che si vede sono l’accensione del motore per il rientro (deorbit burn) e la luce del Sole che illumina la ‘plume’.  E probabilmente anche del propellente espulso per le procedure di rientro. Le condizioni molto particolari di orario, col Sole basso, hanno permesso di rendere visibile questa fase del lancio: fosse passato sull’Italia qualche ora prima o dopo non si sarebbe visto niente

Un evento simile, il 7 aprile 2021, aveva provocato un flap di segnalazioni sulla Sicilia, come allora ci aveva ci aveva spiegato, insieme a Salvatore Foresta,  il coordinatore siciliano del CISU Antonio Rampulla sempre su questo sito. Anche in quel caso il lancio era avvenuto da SLC-40.

Collaborazione di Arcangelo Cassano, Salvatore Foresta, Gian Paolo Grassino, Stefano Innocenti, Marco Langbroek, Sofia Lincos, Maria Letizia Pellegrino, Edoardo Russo, Giuseppe Santamaria, Giuseppe Stilo

20 marzo 2024: La prima giornata europea degli UAP? – Parte 3

Mercoledì 20 marzo 2024, il Parlamento europeo ha ospitato a Bruxelles un incontro sui Fenomeni Anormali Non Identificati (abbreviati UAP, o PAN in francese). L’evento, il primo sugli UFO al Parlamento europeo in oltre 30 anni, è stato organizzato su iniziativa dell’eurodeputato Francisco Guerreiro, membro del gruppo politico dei Verdi. Quale seguito possiamo aspettarci, o immaginare, da questa giornata da ricordare?

(segue dalla seconda parte)

Forse abbiamo bisogno di una minaccia esterna e universale che ci faccia riconoscere questo legame comune. Di tanto in tanto penso a quanto velocemente svanirebbero le nostre differenze a livello mondiale se ci trovassimo di fronte a una minaccia aliena proveniente dall’esterno di questo mondo”, Ronald Reagan, 40° presidente degli Stati Uniti d’America.

La questione degli oggetti volanti non identificati non rientra nelle competenze della Commissione, che non ha intenzione di seguirla”, José Manuel Barroso, presidente della Commissione europea.

Gli UAP sono eventi critici che potrebbero minacciare il traffico aereo e la sicurezza aerea in Europa. In questo senso, sono d’accordo che dobbiamo prestare maggiore attenzione a questo aspetto”, Generale Claudio Graziano, Presidente dell’EUMC (Comitato Militare dell’Unione Europea).

 

IL SENTIMENTO

Guardiamo al periodo 2024-2029. Il 9 giugno 2024 sarà eletta una nuova squadra di 720 membri del Parlamento europeo (MEP), inaugurando in questo modo la decima legislatura del Parlamento europeo. Conosciamo il contesto politico, che non è mai stato così pericoloso dalla Seconda guerra mondiale; recessione economica e crisi finanziaria appena nascosta, tensioni internazionali al culmine con conflitti militari che contano decine di migliaia di morti alle nostre porte: Europa orientale, Mar Nero e Medio Oriente mediterraneo. Sul fronte interno si prevede un chiaro riequilibrio delle forze politiche a favore di una destra europea “dura” – populista, borghese, persino nazionalista – che metterà in discussione, tra l’altro, la legislazione ambientale e la transizione energetica all’ordine del giorno dell’Unione europea. Gli ecologisti, inoltre, lamentano le battute d’arresto imposte sulle questioni dei pesticidi, degli inquinanti eterni, dei nuovi OGM, dei rischi ambientali e delle malattie… Nubi velenose si addensano da tutte le parti, e non solo quando si tratta di emergenza climatica.

In queste circostanze, dove dominano il suono dei cannoni, il clamore delle folle inferocite e il rumore degli stivali, chi tra i futuri eurodeputati oserà esprimersi sulla questione degli UAP? Fin dall’inizio, la questione sembra secondaria, inutile o marginale. Come può il diversivo creato dagli UFO trovare posto al centro delle attuali questioni geostrategiche? Come si può progredire nell’integrazione delle questioni relative a UFO, UAP e UAO nelle politiche pubbliche europee? Inoltre, gli UAP potrebbero diventare un fattore di integrazione e coesione nell’UE? Quest’ultima domanda, tanto provocatoria quanto assurda, non è priva di fondamento.

 

EURO-LEADER UNITI CONTRO GLI UFO?

Nel 1987, nel suo discorso alla 42a sessione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York, il presidente Ronald Reagan disse: “Forse abbiamo bisogno di una minaccia esterna e universale per farci riconoscere questo legame comune. Di tanto in tanto penso a quanto velocemente svanirebbero le nostre differenze a livello mondiale se ci trovassimo di fronte a una minaccia aliena proveniente dall’esterno di questo mondo”(1) Sei anni dopo, nel dicembre 1993, la Commissione ITRE (Industria, Ricerca ed Energia) del Parlamento europeo adottò all’unanimità una relazione sulla “proposta di creazione di un Centro europeo di monitoraggio degli UFO”, una risoluzione individuale sostenuta fin dal 1990 dal deputato socialista Elio di Rupo, futuro primo ministro belga. L’ondata belga era ancora fresca nella mente di tutti. Essa fu esplicitamente citata nel testo adottato dove si chiedeva che il SEPRA francese diventasse l’organismo di riferimento europeo e il cui relatore era il fisico italiano Tullio Regge. Purtroppo, il rapporto Regge era controverso e ferocemente contestato dagli eurodeputati britannici e non fu mai inserito nell’ordine del giorno della sessione plenaria del gennaio 1994. E così non fu mai votata prima della fine della legislatura, che avvenne sei mesi dopo… (2)

Nel 2010, un altro europarlamentare italiano, Mario Borghezio – esponente della Lega Nord – ha firmato una dichiarazione scritta in cui si chiedeva “la declassificazione della documentazione sugli UFO”, ritenendo “indispensabile l’istituzione di un centro scientifico per l’analisi e la diffusione dei dati scientifici raccolti fino a oggi da vari enti e governi europei”. (3) Nessuna azione ulteriore. Troppo pungente? La risposta della Commissione a un’altra interrogazione scritta, presentata due anni prima, nel 2008, dall’eurodeputato liberale cipriota Marios Matsakis (4), è molto chiara: “La questione degli oggetti volanti non identificati non rientra nelle competenze della Commissione che non ha intenzione di seguirla(5)  Dobbiamo forse dedurne che l’Unione europea ha bisogno di una nuova ondata di UFO da qualche parte all’interno dei 27 per forzare l’armonizzazione, scuotere lo status quo politico e rilanciare l’esame degli UAP nell’UE?

I “drovni” [crasi tra “droni” e “Ovni”] ora sciamano notte e giorno sopra le installazioni nucleari, la Marina degli Stati Uniti svela video di UAP girati 20 anni fa e i radar dei suoi aerei da combattimento misurano e registrano prestazioni di macchine volanti che sfidano le leggi della nostra fisica, rafforzando le richieste di un’ufologia strumentale solida e collaborativa. Ma c’è un altro modo di pensare a tutto questo ed è quello del francese Jean Cocteau: “Dal momento che questi misteri mi sfuggono, fingiamo di essere il loro organizzatore”, suggeriva il famoso artista a metà del secolo scorso. Un’intuizione poetica da non trascurare, degna dei migliori manuali di comunicazione strategica.

 

IN ATTESA DELLA PROSSIMA ONDATA?

Sappiamo che l’iniziativa politica di Francisco Guerreiro è stata accompagnata, fin dall’estate del 2023, da contatti con diversi funzionari della Commissione europea e delle nebulose agenzie dell’UE e che questi stessi funzionari, invitati a partecipare all’evento del marzo 2024, hanno scelto di non presentarsi e di rimanere in silenzio. Sappiamo anche che diversi eurodeputati del Parlamento europeo hanno espresso interesse per gli UAP in seguito agli interventi dell’eurodeputato portoghese dei Verdi, ma che non vogliono essere sotto i riflettori. Sappiamo anche che la commissione per le petizioni – un organo del Parlamento europeo cui i cittadini europei possono rivolgersi – nel 2021 non ha soddisfatto la richiesta di indagare sugli “avvistamenti UFO”. La domanda non è stata accolta, perché “sembra che le questioni non rientrino nei campi di attività dell’Unione”. (6)  Di cosa hanno paura?

In attesa della prossima ondata di UAP, quali opzioni ha la lobby europea degli UFO? Di fronte al disinteresse parlamentare di facciata e alla mancanza di volontà di dare risposte concrete ed esplicite da parte della Commissione europea e degli Stati membri dell’UE, la lobby europea degli UFO non ha altra scelta che riprendere il sopravvento.

Come fare maggior pressione per aumentare la consapevolezza di questo tema, ancora troppo stigmatizzato? Con incontri individuali con i nuovi europarlamentari, ricordando la risoluzione europea già approvata nel 1993? Il recente lavoro dell’eurodeputato Francisco Guerreiro? Le rivendicazioni sociali dei piloti di linea e dei veterani degli eserciti professionali? Presentando altre richieste di accesso ai documenti o domande scritte? Con l’evolversi delle notizie internazionali e delle rivelazioni statunitensi? Chris Gaffney del gruppo irlandese NHI Disclosure, ad esempio, si è specializzato nella richiesta di accesso ai documenti europei tramite Asktheeu.org. Non meno di 27 richieste dal 2021. (7)

 

20 MARZO: UNA GIORNATA EUROPEA DELL’UAP?

Un altro obiettivo intermedio potrebbe essere quello di fare del 20 marzo 2025 una “Giornata europea dell’UAP”, presentando i risultati di un grande sondaggio d’opinione paneuropeo. L’equivalente di un Eurobarometro sulla popolazione dei 27 Paesi sul tema degli UFO! Esistono diversi sondaggi nazionali, ma finora nulla su scala europea. Eppure tutti i Paesi europei sono interessati, come ha sottolineato l’ufologo italiano Edoardo Russo, coordinatore della rete EuroUFO e membro dell’iniziativa UAP Check, nel suo discorso al Parlamento europeo del 20 marzo 2024.(8) Un’altra forma di influenza sarebbe la pubblicazione di libri bianchi, comunicati stampa e note informative, sulla falsariga della Fondazione SOL oltreoceano, che illustrino i concreti vantaggi strategici, tecnologici e scientifici e la leadership geopolitica che deriverebbero dagli annunci e dagli impegni dell’UE sulla questione UFO. Non è da escludere nemmeno il sostegno a programmi o iniziative che coinvolgano conferenze pubbliche, progetti di ricerca o la Rete europea, guidati da consorzi pubblico-privati come ExoProbe, SETI, il Progetto Galileo, la Fondazione Sol, UAP Check e via dicendo.

Come lei ha sottolineato, gli UAP sono eventi critici che potrebbero minacciare il traffico e la sicurezza aerea in Europa. In tal senso, sono d’accordo con lei che dobbiamo prestare maggiore attenzione a questo”, ha scritto il generale italiano Claudio Graziano nell’agosto 2021, in risposta a una lettera dell’ufologo irlandese Chris Gaffney. Claudio Graziano parlava in qualità di presidente del Comitato militare dell’UE (EUMC), carica che ha ricoperto tra il 2018 e il 2022. Prosegue: “Tuttavia, devo sottolineare che la sicurezza aerea e la difesa rimangono una stretta giurisdizione nazionale e tutti i Paesi europei hanno già in atto alcune procedure di segnalazione. Inoltre, da un punto di vista prettamente militare, ricordo che la difesa aerea in Europa è coordinata e inserita nel sistema di difesa aerea della NATO. In questo senso e in accordo con il principio di evitare duplicazioni tra la NATO e l’UE, non vedo la necessità di creare una procedura o una struttura specifica dell’UE che se ne occupi. Nella mia veste, posso solo sottoporre la questione all’attenzione dei Capi di Stato Maggiore della Difesa degli Stati membri, raccomandando un più stretto coordinamento tra loro e una possibile condivisione dei dati con le istituzioni europee interessate. (…) Abbiamo bisogno di una maggiore consapevolezza da parte dei cittadini dell’UE su questi temi”, conclude il generale Graziano. (9)

LA NATO? La futura legislazione spaziale europea? Segretezza, divulgazione o disinformazione?

Il grande gioco europeo del nascondi-UAP non è ancora finito.

 

NOTE E RIFERIMENTI

(1) https://www.reaganlibrary.gov/archives/speech/address-42d-session-united-nations-general-assembly-new-york-new-york

(2) https://www.uapcheck.com/news/id/2024-02-13-uap-in-the-european-parliament-part-1

(3) https://www.europarl.europa.eu/doceo/document/DCL-7-2010-0057_EN.pdf

(4) https://www.europarl.europa.eu/doceo/document/E-6-2008-3024_EN.html

(5) https://www.europarl.europa.eu/doceo/document/E-6-2008-3024-ASW_EN.html

(6) https://www.europarl.europa.eu/petitions-content/docs/petitions/petition-0381-2021-en.pdf

(7) https://www.asktheeu.org/en/user/chris_gaffney

(8) https://www.franciscoguerreiro.eu/pt/media/uap-check–european-commission-event-on-uap-%E2%80%93-the-historical-eu-context

(9) https://www.sundayworld.com/news/irish-news/wexford-man-recalls-close-encounter-with-ufos-that-left-him-dumbfounded/a696861738.html

Traduzione di Matteo Marrocu

 

Charles-Maxence Layet

Assistente parlamentare europeo tra il 2009 e il 2024. Charles-Maxence Layet è uno scrittore scientifico freelance, specialista di nuove tecnologie energetiche e del cosmo elettromagnetico, caporedattore ed editore del libro “Orbs Special Contact” dedicato agli UFO e all’ipotesi extraterrestre. Il suo viaggio si concentra principalmente sulla dimensione umana del fenomeno UAP. 

 

20 marzo 2024: La prima giornata europea degli UAP? – Parte 2

Mercoledì 20 marzo 2024, il Parlamento europeo ha ospitato a Bruxelles un incontro sui fenomeni anomali non identificati (abbreviato UAP, o PAN in francese). Tra i relatori e i partecipanti accreditati, una dozzina di organizzazioni ufologiche europee e internazionali, presenti o rappresentate, si sono riunite in una sala del parlamento europeo. È stata la nascita di una lobby europea degli UFO? 

(segue dalla parte 1)

UNA LOBBY EUROPEA DEGLI UFO?

La giornata del 20 marzo 2024, introdotta dal deputato europeo Francisco Guerreiro, ha segnato la nascita di una lobby europea degli UFO. Si tratta di una vera e propria conquista in termini di influenza, una pietra miliare che le reti ufologiche devono riconoscere e di cui siamo stati testimoni privilegiati in quella giornata. La tavola rotonda ha riunito i rappresentanti delle principali associazioni e coalizioni presenti in Europa: EuroUFO, UAP Check, UAP Coalition Netherlands (UAPCNL), COBEPS (Belgio), Belgisch UFO Meldpunt (Belgio), GEP (Germania), UFO-Norge (Norvegia), CISU (Italia). Erano rappresentati o sono intervenuti anche gruppi internazionali, soprattutto nordamericani, come il Mutual UFO Network (MUFON), la Scientific Coalition for UAP Studies (SCU), la Sol Foundation e gli Americans for Safe Aerospace (ASA). Senza contare le 150 persone che erano online durante l’evento. L’UAPCNL (UAP Coalitie Nederland, in olandese) (1) si è rivelata decisiva nell’organizzazione della giornata. Fondata nel novembre 2022 nei Paesi Bassi e dedicata alla promozione della trasparenza, della cooperazione, della comprensione, della ricerca sugli UAP e al sostegno di coloro che possono esserne testimoni, questa organizzazione di professionisti provenienti dai ranghi dell’aviazione, della polizia o delle forze armate, è co-pilotata da Joachim Dekkers e André Jol, esperto di dati e politiche climatiche presso l’agenzia europea dell’ambiente. Ottimi conoscitori dei meccanismi interni del sistema decisionale europeo. La pagina normativa dell’UAPCNL (2) sottolinea la mancanza di linee guida dedicate alla segnalazione degli UAP nell’Unione europea e insiste sulla necessità di includere gli UAP nella legislazione e nelle procedure per la segnalazione della sicurezza aerea, gestite dall’EASA (Agenzia Europea per la Sicurezza Aerea), e nelle strategie e nella legislazione spaziale europea, compreso il Servizio di Sorveglianza e Tracciamento Spaziale (SST) dell’UE e gli Oggetti Vicini alla Terra (NEO). Gli UAP dovrebbero essere inclusi anche nelle attività dell’Agenzia spaziale europea (ESA). L’incontro del 20 marzo, e le riunioni di Bruxelles che lo hanno preceduto e seguito, hanno permesso ai gruppi presenti in Parlamento di presentare un fronte unito. È stata anche l’occasione per gli esperti e i rappresentanti presenti – alcuni dei quali non si erano mai incontrati prima – di incontrarsi, scambiare idee e pensare a progetti comuni e transnazionali.

TRA LE LINEE EASA

La riunione del 20 marzo 2024 è stata oggetto di numerosi resoconti, trascrizioni e repliche, tutti consultabili online. Questo evento, al quale ho avuto la fortuna di partecipare, incarna su scala propria tutte le ambivalenze caratteristiche di ogni dossier UAP: una comunicazione tardiva, ma accattivante, un accesso deliberatamente limitato pur garantendo un accesso on-line il più ampio e trasparente possibile al dibattito, un panel di relatori e partecipanti provenienti dai principali gruppi e organizzazioni UFO europei e internazionali (EuroUFO, MUFON, SOL, UAP Coalitie Nederland, UAP Check… ) riempiendo le sedie vuote che avrebbero potuto essere occupate da rappresentanti dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) o della DG DEFIS (la Direzione Generale Difesa e Spazio della Commissione Europea, creata nel dicembre 2019)! Solo una breve visita di un emissario dell’Agenzia dell’Unione Europea per la Sicurezza Aerea (EASA), con sede a Colonia e creata nel 2003, ha salvato la reputazione delle istituzioni europee. Invece di liquidare il caso, si è prestato al gioco, partecipando alla riunione per qualche minuto… Giusto il tempo di consegnare il messaggio ufficiale dei suoi superiori: che non c’era alcuna giustificazione per rivedere il sistema esistente, soprattutto perché esisteva già un sistema europeo di segnalazione di “eventi” aerei e – inoltre – che il numero di casi segnalati di UAP era troppo basso per giustificare l’istituzione di un ufficio dedicato agli UFO. Insomma, la musica del “va tutto bene”, elusiva e frettolosa, scritta in anticipo e per fare scena. A questo punto, dovremmo stupirci di queste smentite o di questa mancanza di azione? L’EASA viene regolarmente interrogata sul tema degli UAP. Nel 2022, 2023 e 2024 sono state presentate diverse richieste di accesso ai documenti tramite Asktheeu.org. Si tratta di un portale online dove ogni cittadino europeo può richiedere l’accesso ai documenti, come previsto dai trattati europei, alla Commissione o a qualsiasi altra istituzione dell’Unione europea, come l’Agenzia europea per la sicurezza aerea, la DG DEFIS o il Centro comune di ricerca (CCR). A causa di un errore formale del richiedente, di formalità normative o dell’incapacità di produrre i documenti richiesti in tempo, le richieste sono state sistematicamente archiviate con un seguito scarso o nullo. (3) (4)

La posizione dell’EASA, in particolare, è ora quella di indicare che non è in possesso di documenti corrispondenti alla richiesta, o addirittura di invitare il richiedente a contattare il proprio punto di contatto nazionale per i dati sulla sicurezza aerea. Da un punto di vista strettamente normativo, ciò è corretto. “Non vi sono prove di cattiva amministrazione da parte dell’Agenzia europea per la sicurezza aerea”, ha sentenziato il Mediatore europeo nel 2022, a seguito di una segnalazione di un richiedente insoddisfatto delle risposte dell’EASA. (5)  

AFFARI PUBBLICI O RAGION DI STATO?

Azzardiamo una piccola deviazione. La questione dell’UAP occupa un numero crescente di menti, ma rimane elusiva. I servizi di intelligence e i gruppi militari-industriali privati la stanno studiando, persino ricercando attivamente, ma questo non dovrebbe essere visto o saputo. I rapporti ufficiali si contraddicono a vicenda. Ci sono migliaia di testimonianze di UAP, compresi gli affascinanti resoconti di piloti di linea e di caccia, ma solo il 3% dei casi riportati rimane inspiegabile. Non ne parleremo, ma ne parleremo comunque. Le autorità statunitensi riconoscono i contatti radar, mentre il dominio pubblico è pieno di storie di contatti galattici. Il nostro inconscio collettivo, desideroso di placare la sua sete di domande e di conoscenza, è plasmato da scenari immaginari di invasori provenienti dalle stelle. Vita aliena e misteriosi oggetti celesti nell’aria. Gli antichi testi religiosi moltiplicano i riferimenti a visitatori volanti. Gli scienziati si rivolgono a noi davanti a immagini di esopianeti rielaborate da illustratori. Messaggi di canalizzazione ultraterrestre e previsioni apocalittiche sono incastrati e intrecciati come numerose verità rivelate. È impossibile eppure esiste, ecc. Questo elenco può sembrare folle e praticamente infinito. Ma voi conoscete tutto questo come lo conosco io. Quando si parla di UAP, il nostro cervello è saturo di ingiunzioni paradossali. Questa legione di doppi legami – ingiunzioni simultanee, contrastanti e incompatibili – è una fonte di pressione psichica insopportabile. I testimoni e gli “sperimentatori” le sentono ancora più intensamente quando la loro esperienza contraddice la realtà circostante. In tali circostanze, la paura di essere ridicolizzati, screditati o “stigmatizzati”, secondo le parole dell’eurodeputato Francisco Guerreiro, illustra sia questo “tetto di cristallo” che il coraggio necessario per “osare parlare in pubblico”. La derisione non è forse la tendenza della maggior parte dei media? Non era forse la posta in gioco che, nel 1600 e prima del caso Galileo, accoglieva le affermazioni di Giordano Bruno sulla pluralità dei mondi? In Francia, nell’ottobre 2023, il ministro dell’Industria Roland Lescure non ha forse paragonato i testimoni degli UFO agli alcolisti? Uno scherzo di troppo che gli ufologi francesi non dimenticheranno. Chi vincerà – e cosa si può vincere! – in questa battaglia delle menti che sembra una guerra di informazioni e di credenze?

STRATEGIE DI GESTIONE DELLA PERCEZIONE

A livello di uomini di Stato, la questione UAP si traduce in una triplice postura di segretezza, divulgazione e disinformazione. L’alto funzionario francese ed ex direttore dell’intelligence presso la Direzione Generale per la Sicurezza Esterna (DGSE), maestro di spionaggio ed esperto di geostrategia, Alain Juillet, lo ha spiegato perfettamente durante la sua presentazione alla cena UFO di Parigi, il 6 aprile 2024. Questo grande insider dei segreti di stato ha descritto la logica di una ragione “fredda” che favorisce – ad esempio nel caso degli UFO crash – il vantaggio competitivo di mantenere il segreto, industriale, di difesa, di stato, ecc. – rispetto ai vantaggi di una collaborazione aperta, trasparente e pubblica. Ottenere informazioni riservate, elaborarle e tenerle per sé è un riflesso dei servizi di intelligence e della guerra economica. È un atteggiamento predatorio, in un mondo pieno di pericoli e rischi. La divulgazione è accidentale o controllata, quest’ultima in risposta a interessi superiori. Su questa scala, si parla di comunicazione strategica. In altre parole, si tratta di un uso intenzionale della comunicazione per raggiungere un obiettivo o un risultato specifico. Questo livello di controllo dell’informazione include la menzogna e la negazione. In questi ambiti di gestione della percezione e di manipolazione dell’opinione pubblica, la disinformazione è uno strumento formidabile per deviare le menti. Nel gergo dell’esercito, questo è noto come diversione.

La questione degli UAP, reali o no che siano, si sta rivelando un notevole strumento di diversione, che distrae le coscienze delle persone in un momento o nell’altro. Ma dove? Cosa succede davvero dietro le quinte, mentre discutiamo collettivamente sul sesso degli angeli o sul colore degli occhi grigi? Non dimentichiamoci che queste tattiche di disinformazione, la maggior parte delle quali sono state scoperte, alimentano anche una spiacevole sensazione di rifiuto e una generale crisi di fiducia nelle istituzioni che non sembrano più servire l’interesse generale. Le esche della disinformazione rimangono pervasive e influenti anche dopo essere state smascherate. C’è bisogno di tempo per disintossicarsi “dall’infox” (termine che in francese designa le fake news n.d.t.). L’elusiva questione degli UAP, che tanto annebbia le nostre menti, è anche – paradossalmente – una fonte fertile di ipotesi, consapevolezza e immaginazione. Un’incredibile macchina per pensare, una leva per l’evoluzione e la speculazione che può essere paragonata agli esperimenti mentali tanto cari ai cosmologi e ad altri teorici… (Fine della digressione)

Quindi, cosa succede alla questione degli UAP nell’UE? Segretezza, divulgazione o disinformazione? Dovrebbe essere lasciata solo agli ambasciatori celesti? Cosa fare con le testimonianze di piloti, militari e analisti professionisti? Quali potrebbero essere le incognite della prossima legislatura europea?

(continua nella parte 3)

 Immagine in alto: Rappresentanti delle organizzazioni UAP alla riunione dell’Europarlamento. Da sinistra a destra: Jean-Marc Wattecamps (COBEPS, Belgio), Frederick Delaere (Ufo Meldpunt, Belgio), Robert Fleischer (Exomagazin, Spagna), Beatriz Villaroel (Svezia), Renate Fossdal (Ufo-Norge, Norvegia), Michael Vaillant (UAP Check, Francia), Lee Dines (SCU, Regno Unito), Danny Ammon (GEP, Germania), André Jol (UAP Coalition, Paesi Bassi), Edoardo Russo (CISU, Italia), Peter Skafish (Fondazione Sol, USA), Jonathan Berte (Fondazione Sol, Belgio). Foto di Julien Odeur (COBEPS)  

NOTE E RIFERIMENTI

(1) https://uapcoalitienederland.nl/en/

(2) https://uapcoalitienederland.nl/en/knowledge-center/policies-and-regulations/

(3) https://www.asktheeu.org/en/search/UAP/all

(4) https://www.asktheeu.org/en/request/request_about_ufo_uap_and_unknow_2

(5) https://www.ombudsman.europa.eu/en/decision/en/159559

Traduzione di Matteo Marrocu

 

 

Charles-Maxence Layet

Assistente parlamentare europeo tra il 2009 e il 2024,  Charles-Maxence Layet è uno scrittore e giornalista scientifico freelance, specialista di nuove tecnologie energetiche, caporedattore ed editore del volume “Orbs Special Contact” dedicato agli UFO e all’ipotesi extraterrestre. Il suo percorso si concentra principalmente sulla dimensione umana del fenomeno UAP.

20 marzo 2024: La prima giornata europea degli UAP? – Parte 1

Mercoledì 20 marzo 2024, il Parlamento europeo ha ospitato a Bruxelles un meeting sui Fenomeni Anomali Non Identificati (abbreviato UAP, o PAN in francese). L’evento, il primo sugli UFO al Parlamento europeo in oltre 30 anni, è stato organizzato su iniziativa dell’eurodeputato Francisco Guerreiro, membro del gruppo politico dei Verdi (Greens/EFA). Tra i relatori e i partecipanti registrati, una dozzina di organizzazioni ufologiche europee e internazionali, presenti o rappresentate, si sono riunite in una sala del parlamento europeo. Quasi 150 persone hanno seguito le discussioni online. Quale seguito possiamo aspettarci o immaginare da questa giornata memorabile? “Il mio lavoro come membro del Parlamento europeo si concentra sulla creazione di un sistema europeo unificato, per il monitoraggio, la raccolta e l’analisi dei dati sugli UAP. L’Unione Europea, composta istituzionalmente da 27 Stati membri, non ha un sistema di questo tipo. Di conseguenza, migliaia di cittadini e professionisti esperti non sanno o non si sentono sicuri nel segnalare eventi che non riescono a spiegare”, ha dichiarato l’eurodeputato Francisco Guerreiro nella sua introduzione all’evento “Fenomeni anomali non identificati, spazio aereo dell’UE: segnalazione e valutazione scientifica” che si è tenuta il 20 marzo 2024 presso il Parlamento europeo a Bruxelles. (1) Questo politico portoghese indipendente, femminista, vegano, figlio di un biologo e molto impegnato per il benessere degli animali, la causa LGBT e contro ogni forma di discriminazione, siede come membro del gruppo Verde/EFA al Parlamento europeo e nelle commissioni Pesca, Agricoltura, Bilancio e Mercato interno del Parlamento europeo. (2) Sul tema degli UAP, Francisco Guerreiro era inizialmente molto scettico, come ha riconosciuto in numerose occasioni. Fino ad allora, gli UAP non erano stati un problema per questo rappresentante, uno dei 21 eurodeputati portoghesi al Parlamento europeo. La questione non sembrava né importante né credibile. Per Guerreiro, tutto è iniziato con le audizioni del Congresso degli Stati Uniti nella primavera del 2023. Queste discussioni pubbliche, ufficiali, bicamerali e bipartisan hanno attirato la sua attenzione, mostrandogli che al di là dell’Atlantico la questione non solo era presa sul serio, ma era anche altamente politica e ampiamente trattata dai media nazionali. L’opinione di Francisco Guerreiro sugli UAP a quel punto è cambiata. L’incontro con il team della Coalizione UAP dei Paesi Bassi ha rafforzato il suo nuovo punto di vista: “Tutto il mondo ne parla, il Congresso degli Stati Uniti se ne è occupato, ma nell’UE non ho ancora sentito alcun dibattito in merito” ha dichiarato. (3) Così Francisco Guerreiro ha iniziato a porre domande, prima di tutto per iscritto, sotto forma di interrogazioni parlamentari rivolte ai servizi della Commissione. La Commissione era tenuta a rispondere per iscritto a tali interrogazioni scritte entro un massimo di sei settimane.    

PRIMA LE DOMANDE SCRITTE DEL MEP

La prima interrogazione scritta di Francisco Guerreiro è stata pubblicata il 28 luglio 2023. È stata protocollata nei giorni successivi alle audizioni della Sottocommissione per la Sicurezza Nazionale della “Commissione per la Supervisione e la Responsabilità della Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti”, dell’ex ufficiale dei servizi segreti dell’Aeronautica Militare David Grusch, dell’ex comandante della Marina Militare David Fravor e di Ryan Graves, direttore esecutivo di Americans for Safe Aerospace (ASA, la prima associazione statunitense dedicata agli UAP e guidata da un ex ufficiale militare, tenente e pilota di F-18 con oltre 10 anni di servizio nell’Aeronautica Militare). La domanda di Guerreiro alla Commissione riguardava gli eventuali rapporti e protocolli europei esistenti sugli UAP. In particolare è stato chiesto “la Commissione dispone di conoscenze o di documentazione raccolta dagli Stati membri o dalle agenzie dell’UE, come l’Agenzia dell’Unione europea per il programma spaziale?”. E ancora “L’Agenzia europea per la difesa (EDA) ha rapporti sugli UAP e l’EDA ha protocolli interni per ricevere rapporti sugli UAP dagli Stati membri in modo trasparente e responsabile?” – “L’Agenzia dell’Unione Europea per la Sicurezza Aerea (EASA) dispone di rapporti sugli UAP e di protocolli interni per ricevere rapporti sugli UAP da parte di piloti e operatori radar? (4) Il 9 novembre 2023, poco più di tre mesi dopo (invece delle sei settimane massime previste dal Regolamento del Parlamento europeo), la Commissione ha dato prova della sua ignoranza per voce del commissario francese Thierry Breton, le cui competenze comprendono lo spazio e la difesa. Egli ha sottolineato, ad esempio, che l’EDA “non possiede alcun documento che corrisponda al tema dei fenomeni anomali non identificati (UAP)“. O, ancora, che “la raccolta di conoscenze o documentazione sui fenomeni anomali non identificati non è comunque uno degli obiettivi del Programma spaziale dell’UE, attuato dall’Agenzia dell’Unione europea per il programma spaziale (EUSPA)”. (5)  Il 31 gennaio 2024, Guerreiro ha presentato altre due interrogazioni scritte alla Commissione. Una riguarda l’aggiornamento del regolamento UE sull’aviazione civile per includere la rendicontazione degli UAP (6), l’altra il monitoraggio e la rendicontazione degli UAP nella legge spaziale dell’UE (7). All’interrogazione sull’aviazione civile ha risposto undici settimane dopo la rumena Adina-Iona Valean, commissario europeo per i trasporti. Questa risposta dell’11 aprile 2024 – che sottolinea che le conclusioni dello studio di valutazione del regolamento sull’aviazione civile, pubblicato nel 2020, non menzionano la necessità di tenere conto degli UAP – è in linea con le precedenti dichiarazioni della Commissione, che afferma di non sapere e di non voler sapere nulla su UFO, UAO (Unidentified Aerial Objects) e UAP…(8). La risposta del commissario francese Thierry Breton, pubblicata infine il 23 aprile, cerca di chiudere il dibattito: “L’inclusione del sistema di segnalazione dei fenomeni anomali non identificati (UAP) va oltre le capacità tecnologiche dell’UE e la base giuridica della legislazione. Il settore degli UAP è considerato una competenza degli Stati membri, che consente loro di affrontare questi fenomeni in base alle esigenze di sicurezza nazionale (…). Non è quindi incluso nell’ambito dei servizi di sorveglianza e tracciamento spaziale (SST) dell’UE né nelle attività relative agli oggetti in prossimità della Terra (NEO)”. (9) Tra l’altro, il 9 aprile 2024, la Commissione europea ha anche annunciato che qualsiasi futura proposta di legislazione spaziale sarà pubblicata, al più presto, nell’autunno del 2024. (10)

INTERVENTO IN PLENARIA DELLA DURATA DI UN MINUTO

Torniamo al Parlamento europeo. Appena una settimana dopo le due interrogazioni scritte del 31 gennaio, l’eurodeputato Guerreiro ha preso la parola sul tema degli UAP in una sessione plenaria a Strasburgo. Questo intervento pubblico sull’argomento, il primo videoregistrato, ha fatto scalpore e ha reso Francisco Guerreiro famoso tra le reti ufologiche paneuropee e internazionali. Il suo discorso del 5 febbraio 2024, della durata di un minuto, è stato molto semplice: ha passato in rassegna il progetto di legislazione spaziale europea, facendo un collegamento con i dibattiti negli Stati Uniti e sottolineando la minaccia alla sicurezza rappresentata dall’assenza di relazioni europee sulla questione UFO. Nel suo discorso mirato egli ha sostenuto gli emendamenti che ha presentato. Un secondo intervento è seguito alla sessione plenaria successiva, l’11 marzo, il giorno dopo la pubblicazione del rapporto AARO. Un rapporto pubblico che Guerreiro, citando Luis Elizondo, ha definito “intenzionalmente disonesto, impreciso e pericolosamente fuorviante”. 

 “Per me e per molti altri, una cosa sembra razionale e ovvia: qualcuno sta nascondendo qualcosa, e non sono quelli che stanno cercando le risposte” ha dichiarato. (11) (12)  Una dozzina di interviste, metà delle quali trasmesse in podcast, hanno accompagnato a febbraio e marzo 2024 la copertura mediatica degli interventi dell’eurodeputato Francisco Guerreiro.(13) Il suo feed X (ex-Twitter) comprende una dozzina di tweet sugli UAP. I suoi video del 5 febbraio (83.500 visualizzazioni, 451 Mi piace e 170 ReTweet) e ancora di più quelli dell’11 marzo (138.000 visualizzazioni, 969 Mi piace, 351 ReTweet) hanno fatto audience. A questo podio è seguito l’annuncio dell’evento del 20 marzo (76.000 visualizzazioni, 376 Mi piace e 174 ReTweet) e il suo replay, pubblicato il 21 marzo (72.600 visualizzazioni, 724 Mi piace, 220 ReTweet).(14) (15) (16) (17) L’argomento UFO “è un buzz”, popolare e unificante, utilizzando tag come #UFOTwitter e #UFOx. I maggiori influencer UFO americani hanno sostenuto l’europarlamentare, ma che dire del suo impatto politico?

UN CENNO ALLA PROPOSTA DI RISOLUZIONE INDIVIDUALE

L’11 marzo è anche il giorno in cui il Parlamento europeo registra la risoluzione presentata da Francisco Guerreiro sugli UAP. Questa proposta di risoluzione individuale riguarda l’aggiornamento del regolamento UE sulla segnalazione, l’analisi e il monitoraggio degli eventi nell’aviazione civile per includere le segnalazioni di fenomeni anomali non identificati. (18) Si tratta del regolamento n. 376/2014, che riguarda solo l’aviazione civile e non la legislazione sullo spazio.

Francisco Guerreiro non è nuovo a questo approccio, una leva politica che ha già utilizzato per chiedere “l’istituzione di un progetto pilota per il reddito universale in tutta l’UE”. Ma anche per “la creazione di un meccanismo di finanziamento della Palestina”. (19) Si tratta di uno strumento previsto dal Regolamento del Parlamento che ogni deputato può sfruttare… con il rischio di rimanere isolato! “Ai sensi dell’articolo 143 del regolamento del Parlamento, ogni singolo deputato può presentare una proposta di risoluzione su una questione che rientra nelle sfere di attività dell’UE”, spiega il Parlamento europeo sul suo sito web. Le mozioni ricevibili sono deferite alla commissione competente, che decide se dare seguito alla proposta di risoluzione e, in caso affermativo, quale procedura seguire”. La proposta di risoluzione sarà assegnata alla commissione Trasporti (TRAN)? E in particolare, sarà esaminata entro giugno 2024? O sarà respinta a priori dai coordinatori del TRAN? L’ufficio di Francisco Guerreiro ancora non lo sa.  

NESSUN RISULTATO POLITICO DA RIVEDERE?

Cosa dire di questa incursione dei domini UFO / UAP nel Parlamento europeo? Un emendamento sulla legislazione spaziale europea che gli altri deputati non hanno accettato? Interrogazioni scritte alle quali la Commissione risponde ripetutamente di non avere informazioni in merito? I riflettori puntati su un nome falsamente “nuovo”: “Unknown Airborne Objects” (UAO), una nomenclatura utilizzata dalla CIA già nel 1950 in un memo, il cui acronimo ricorda anche gli “Unconventional Aerial Objects” dell’era APRO negli anni 60 e 70? Una risoluzione individuale, soggetta alla buona volontà del Presidente del Parlamento europeo? Di fronte a questi risultati, il curriculum dell’eurodeputato Francisco Guerreiro sembra tutt’altro che positivo. Ma la verità, come sappiamo, è là fuori. Per me sono evidenti diverse cose. La prima è che Francisco Guerreiro è riuscito a suscitare un dibattito. Le sue manovre per politicizzare la questione UAP, cioè per riportarla in auge all’interno del Parlamento europeo – nonostante l’assenza di un’agenda legislativa dedicata – sono riuscite a sfruttare l’intera gamma di strumenti e mezzi istituzionali a sua disposizione: interrogazioni scritte, tempo di dibattito in plenaria, organizzazione di workshop, risoluzioni individuali. L’uso dei social network, rivolgendosi alle comunità UFO e agli influencer direttamente online, ha permesso all’eurodeputato portoghese “di creare un buzz”, cioè di guadagnare e imporre visibilità sul tema, aggirando così il disconoscimento che i suoi colleghi e i rappresentanti del Parlamento europeo hanno subito. Ottenendo e imponendo visibilità sull’argomento e aggirando così il licenziamento che i suoi colleghi e i rappresentanti delle istituzioni europee gli hanno formalmente rivolto. Un altro punto molto importante, che a mio avviso sarà ricordato dalla storia, è l’indiscutibile sostegno politico di Guerreiro ai testimoni di ogni ambito, passati, presenti e futuri. Questo impegno contro la stigmatizzazione dei testimoni e delle loro storie è in linea con la lotta dei Verdi europei per la dignità di ogni individuo e contro la discriminazione. Si tratta di rispettare i diritti fondamentali. Nessuno nell’Unione europea, compresi i testimoni e i contatti UAP, deve essere sottoposto a molestie o trattamenti degradanti. Soprattutto, al di là di ogni decifrazione della strategia di influenza e della dichiarazione politica a favore dei diritti umani fondamentali – una posizione costante dell’eurodeputato Francisco Guerreiro – la cosa più importante per me è là fuori – è l’emergere di una lobby UFO in Europa.  (continua nella parte 2)  

NOTE E RIFERIMENTI

(1) «UAP: Reporting and Scientific Assessment in the European Parliament» on 20 March 2024, EuroUFO, published on 22 March 2024, https://www.youtube.com/watch?v=puUeTG8_ctw&t=1s

(2) https://www.europarl.europa.eu/meps/en/197645/FRANCISCO_GUERREIRO/home

(3) https://www.msn.com/en-ie/news/world/ufos-over-europe-inside-the-eu-s-first-conference-on-unidentified-aerial-phenomena/ar-BB1kuS4I

(4) https://www.europarl.europa.eu/doceo/document/E-9-2023-002375_EN.html

(5) https://www.europarl.europa.eu/doceo/document/E-9-2023-002375-ASW_EN.html

(6) https://www.europarl.europa.eu/doceo/document/E-9-2024-000314_EN.html

(7) https://www.europarl.europa.eu/doceo/document/E-9-2024-000318_EN.html

(8) https://www.europarl.europa.eu/doceo/document/E-9-2024-000314-ASW_EN.html

(9) https://www.europarl.europa.eu/doceo/document/E-9-2024-000318-ASW_EN.html

(10) https://www.euractiv.com/section/industrial-strategy/news/thierry-breton-says-european-space-law-might-be-presented-after-the-summer/

(11) https://www.europarl.europa.eu/doceo/document/CRE-9-2024-02-05-INT-1-203-0000_EN.html

(12) https://www.europarl.europa.eu/doceo/document/CRE-9-2024-03-11-INT-1-227-0000_EN.html

(13) https://www.franciscoguerreiro.eu/pt/entrevista

  Traduzione di Matteo Marrocu

 

 

Charles-Maxence Layet

Assistente parlamentare europeo tra il 2009 e il 2024,  Charles-Maxence Layet è uno scrittore e giornalista scientifico freelance, specialista di nuove tecnologie energetiche, caporedattore ed editore del volume “Orbs Special Contact” dedicato agli UFO e all’ipotesi extraterrestre. Il suo percorso si concentra principalmente sulla dimensione umana del fenomeno UAP.

Quando i fumetti incontrano gli UFO ad Alessandria

Ancora prima dell’arrivo dei “dischi volanti”, alcune storie a fumetti di genere avventuroso sono state illustrate con fantasiose astronavi dai nomi esotici, come “giroscopi”, “cronosfere” e “autogiri”. Ma il primo fumetto italiano in cui i dischi volanti sono chiamati col loro nome è un episodio  de “L’invincibile Dan” nel luglio 1948, anche se una storia interamente dedicata a quel mistero apparirà in Italia solo nel 1950, ad opera di Onofrio Bramante.

Avete idea di quante storie apparse su storici periodici a fumetti, quali Il Vittorioso, Il Corriere dei Piccoli e Il Giornalino ma anche Mandrake e Nembo Kid, hanno contenuti “alieni”? Anche l’universo Disney è stato “invaso”, a partire da “Paperino e i piatti volanti” nel 1952. UFO e alieni non restano relegati ai giornaletti per ragazzi, ma irrompono anche in generi letterari per adulti, compresi i fumetti horror ed erotici. Tra le opere che hanno recepito queste tematiche, il capolavoro argentino L’Eternauta, e numerosi manga, i fumetti di produzione nipponica, tra cui “Goldrake”, da noi noto come “Atlas Ufo Robot”, riproposto nell’omonima serie animata per la Tv.

A cimentarsi con UFO ed extraterrestri ritroviamo, oltre tutti i generi di “supereroi”, anche grandi autori come Mino Milani, Hugo Pratt e Guido Crepax. Da ricordare inoltre Alfredo Castelli, non solo per Martin Mystère, e di conseguenza gli altri personaggi bonelliani, sino all’insospettabile Tex.

Per percorrere un secolo di “contaminazioni” aliene, il Centro Italiano Studi Ufologici (CISU) propone presso il Museo Etnografico “C’era una volta”  (in Piazza della Gambarina 1, ad Alessandria) la mostra “Fumetti dell’altro mondo – Le nuvole parlanti incontrano gli UFO”, un viaggio fantastico nella “nona arte” con rari esemplari di fumetti italiani e di tutto il mondo, dal 24 maggio al 30 giugno 2024.

Inaugurazione venerdì 24 maggio alle ore 18.00 

Domenica 9 giugno alle ore 17.00 conferenza
“UFO e alieni: la storia a fumetti”
con Laura Bonato e Paolo Toselli

Ingresso libero tutti i giorni dalle 9.00 alle 12.00 e dalle 15.30 alle 19.00

GLI UAP AL PARLAMENTO EUROPEO

Il 20 marzo si è svolto, dalle 16 alle 18, l’atteso incontro presso il Parlamento Europeo per presentare il fenomeno UFO/UAP e i motivi per un interesse e coinvolgimento delle istituzioni europee.

Presentati dall’europarlamentare portoghese Francisco Guerreiro, si sono succeduti cinque relatori che hanno illustrato i vari aspetti del fenomeno e del suo studio, con riferimenti alle commissioni ufficiali statunitensi e alla problematiche legate alla sicurezza del volo, come sottolineato dai due piloti  presenti.

Si è trattato di un evento “storico” per l’ufologia privata europea, che ha avuto modo di presentarsi al massimo livello istituzionale e uscire dall’alone di discredito che da sempre la circonda.

E’ evidente che si tratta di un primo, piccolo passo per arrivare a collaborazioni concrete, a coinvolgimenti costanti e coordinati, ma l’importanza dell’evento è evidente e, più che alla recente udienza presso la Camera dei Rappresentanti negli USA,  fa tornare alla mente la famosa sessione presso le Nazioni Unite nel 1978, con la presenza attiva degli ufologi  Allen Hynek e Jacques Vallée.

Avremo modo di riportare ampiamente le relazioni e il dibattito che ha concluso l’incontro, oltre che le reazioni e le prospettive di sviluppo.

Per ora presentiamo il testo di Edoardo Russo che, parlando a nome di tutti gli ufologi europei, ha sintetizzato la storia e la situazione degli UAP nel nostro continente ed  i motivi per i quali l’argomento ha una sua rilevanza, a vari livelli.

 

Fenomeni anomali non identificati – Il contesto storico dell’UE

di Edoardo Russo

Gli UAP non sono un fenomeno solo americano. È sempre stato un fenomeno globale, con avvistamenti e testimonianze da tutto il mondo, e l’Europa è sempre stata in una posizione centrale per quanto riguarda gli avvistamenti, anche prima che il pubblico americano scoprisse i “dischi volanti” nell’estate del 1947: la prima ondata di fenomeni aerei non identificati nel dopoguerra furono i “razzi fantasma” sulla Scandinavia (ma anche su Italia e Grecia) nel 1946.

E le testimonianze europee sono tante: parliamo di milioni di persone. I sondaggi d’opinione alla domanda “pensi di aver visto un UFO” hanno ottenuto nei vari in diversi paesi europei una media del 6,5% di “sì”, che ammontano a ben 29 milioni di testimoni solo per i paesi dell’Unione Europea.

Ma non tutti i testimoni riferiscono le loro segnalazioni: le nostre stime sono che meno di 1 testimone su 100 si fa avanti e segnala il proprio avvistamento, dal momento che i database dei casi raccolti dalle organizzazioni civili UAP comprendono attualmente circa 170.000 segnalazioni dal Portogallo all’Ucraina, dalla Norvegia a Malta: un numero più alto rispetto ad analoghe raccolte di dati negli USA.

I fenomeni aerei non identificati non sono regolari nelle loro apparizioni: le segnalazioni di avvistamenti arrivano a ondate, con anni ricchi e anni poveri. La prima grande ondata di avvistamenti avvenne nella primavera del 1950 e fu veramente europea, coinvolgendo diversi paesi (Belgio, Italia, Spagna, Regno Unito). Un “panico da UAP” ancora più grande si verificò nell’autunno del 1954, con migliaia di casi concentrati principalmente sulla Francia e un clamore mediatico senza precedenti. Nel 1967 fu il Regno Unito, nel 1968 la Spagna, nel 1973 l’Italia, nel 1974 la Francia e così via: importanti ondate di avvistamenti di UAP si sono verificate nella maggior parte dei paesi europei negli ultimi 75 anni. Il mio paese, l’Italia, ha subito una “ondata UAP” così forte alla fine del 1978 che i pescatori si rifiutarono di uscire a pescare, furono inviate pattuglie di polizia a fotografare strane luci, furono presentate interrogazioni parlamentari e il governo incaricò l’Aeronautica Militare italiana di avviare una raccolta formale di testimonianze del pubblico. Anche se il 90-95% di tutti questi UAP viene successivamente identificato e spiegato con fenomeni naturali conosciuti o con oggetti artificiali noti (e questa è proprio l’attività di base di noi “investigatori UAP”), ci rimane un piccola (ma non trascurabile) residuo di casi anomali, per un totale di migliaia di “fenomeni aerei non identificati” in senso stretto su scala europea.

Cosa vedono le persone? La maggior parte degli avvistamenti riguarda luci distanti nel cielo notturno (75%) o oggetti volanti diurni distanti (15%), e questi sono quelli più facili da identificare con cause note. Ma abbiamo anche rapporti con maggiore stranezza e maggiore credibilità come incontri ravvicinati (10%); avvistamenti in volo di piloti militari, civili o privati (1%); effetti fisici temporanei o tracce al suolo (2%); rilevamenti radarici (per non parlare degli oggetti subacquei non identificati).

E ci sono effetti sociali collaterali, che sono stati oggetto di studi accademici da parte di psicologi, sociologi, antropologi. Anche se non possiamo parlare in questa sede  delle vere e proprie situazioni di panico che ci sono state, ci ritroviamo con un gran numero di persone che si chiedono cosa hanno visto, che hanno diritto a una risposta (se ce n’è una) ma non riescono a trovare nessuno ufficialmente incaricato di fornirne, e sono schiacciati tra chi dice loro “eravate ubriachi” e chi crede si tratti di visitatori extraterrestri. Sono solo le organizzazioni private che si prendono carico di quelle persone e delle loro testimonianze, cercando di trovare e offrire quelle risposte ai testimoni: sono (siamo) volontari non retribuiti che lo fanno per passione.

All’interno dell’Unione Europea ci sono alcune centinaia di studiosi privati seri dell’argomento, che cercano di applicare un approccio scientifico. E ci sono decine di associazioni razionali, una in quasi ogni paese europeo, alcune di loro attive da decenni, la maggior parte delle quali coopera all’interno di una rete ufologica europea (EuroUfo.net).  Per non dire che il più grande  archivio ufologico esistente al mondo si trova  in un paese europeo: la Svezia.

I militari: tradizionalmente raccolgono rapporti UFO/UAP nell’ambito della loro missione di controllo e difesa dello spazio aereo di ogni nazione. La maggior parte, se non tutti i paesi europei, hanno avuto i propri archivi militari di segnalazioni  (per lo più militari), proprio come negli Stati Uniti. E una decina di loro hanno declassificato o aperto i loro file UAP in tutto o in parte, per un totale di diverse migliaia di rapporti ora disponibili.

Per quanto riguarda le organizzazioni non militari ma comunque pubbliche che raccolgono e analizzano le segnalazioni di UAP, l’unica (non solo in Europa ma nel mondo) si trova in Francia: nel 1977 il Centro Nazionale di Studi Spaziali (CNES) ha creato un Gruppo di Studio sui Fenomeni Aerospaziali  Non Identificati (GEPAN, ora GEIPAN), che  non solo è ancora attivo ma offre proprio questo servizio al pubblico francese: raccogliere le testimonianze e cercare di identificare le cause, offrendo risposte al pubblico.

E la politica? Naturalmente è stata coinvolta fin dall’inizio: nella maggior parte dei paesi europei sono state presentate interrogazioni parlamentari almeno a partire dal 1950. E anche il Parlamento Europeo ne ha ricevute. Il coinvolgimento più massiccio si ebbe dopo che in Belgio alla fine del 1989 si verificò un’imponente ondata di avvistamenti di “triangoli volanti” e un deputato belga (Elio Di Rupo) ottenne che fosse aperta un’indagine in seno alla Commissione Energia, Ricerca e Tecnologia, la quale  incaricò un famoso scienziato ed eurodeputato, Tullio Regge, a svolgere quel lavoro e preparare una proposta, tra il 1991 e il 1993. La sua proposta di risoluzione era quella di dare al GEPAN francese uno status europeo, ma per alcune obiezioni politiche e un interesse politico troppo basso non ebbe successo. Da allora non è seguito alcun coinvolgimento concreto del Parlamento europeo. Fino ad oggi.

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Una registrazione della presentazione, illustrata e sottotitolata in lingua italiana, è visionabile a questo link sul nostro canale YouTube.
La versione integrale del testo, completa di note e bibliografia, è scaricabile da qui.

Incontro sugli UFO/UAP al Parlamento Europeo: un italiano tra i relatori

—  COMUNICATO STAMPA  —

Il prossimo 20 marzo si terrà a Bruxelles, presso il Parlamento Europeo, un briefing rivolto agli europarlamentari sul problema degli UAP (Unidentified Anomalous Phenomena).

Ad organizzare l’evento è stato l’eurodeputato portoghese Francisco Guerreiro, del gruppo dei Verdi (Verts/ALE), che il 31 gennaio 2024 aveva già presentato un’interrogazione per chiedere come mai, nell’ambito nel nuovo programma spaziale europeo, non si tenesse conto dell’analisi delle osservazioni di UAP ai fini della sicurezza e sorveglianza legata alle missioni spaziali.

Promotore dell’incontro è stato il gruppo ufologico olandese UAP Coalitie Netherland, di recente costituzione, che si sta adoperando per attivare anche in Europa meccanismi di analisi e studio sugli UAP sul modello di quelli esistenti negli Stati Uniti.

Dal 2019, infatti, l’amministrazione americana ha ripreso ad occuparsi ufficialmente di UFO/UAP tanto da costituire nel 2022 presso il Dipartimento della Difesa una commissione di studio, l’AARO (All-domain Anomaly Resolution Office), che sta raccogliendo ed analizzando le segnalazioni di eventi anomali nell’ambito delle forze armate e del personale dell’amministrazione USA.

Il briefing del 20 marzo, rispetto ad altre iniziative precedenti, rappresenta un’importante novità perché saranno coinvolti anche i ricercatori privati, gli “ufologi”, per sensibilizzare gli eurodeputati su un argomento che, se è tornato di stringente attualità dopo i casi dei palloni-spia stratosferici osservati sui cieli statunitensi, in realtà da decenni è seguito da associazioni di studiosi.

A fare da portavoce degli ufologi europei è stato chiamato un italiano, Edoardo Russo, membro del collettivo EuroUFO e dell’iniziativa internazionale UAP Check, dirigente del Centro Italiano Studi Ufologici che da quasi quarant’anni si occupa di studiare il fenomeno UFO in modo serio e razionale.

Russo avrà il compito di presentare lo scenario europeo e l’impatto che gli UAP hanno sull’opinione pubblica sia a livello di segnalazioni, sia di curiosità ed interesse: «Ci sono milioni di cittadini europei che hanno osservato fenomeni non identificati, che si chiedono cosa hanno visto e che hanno tutto il diritto di ricevere delle risposte adeguate dalle autorità».

«Al momento» – aggiunge Russo – «sono solo le organizzazioni private, costituite da volontari e appassionati, che si fanno carico di cercare di dare una risposta a queste testimonianze. Un coinvolgimento degli enti pubblici europei in questo tipo di attività potrebbe fornire i mezzi e le competenze per dare al pubblico le adeguate informazioni».

Non è però la prima volta che le istituzioni di Bruxelles si occupano di UFO. Alla fine del 1990, in seguito ad una serie di osservazioni in Belgio, il deputato belga Elio Di Rupo ottenne che il Comitato per l’Energia, la Ricerca e la Tecnologia valutasse la possibilità di creare un organismo di studio del fenomeno. Ad occuparsi della cosa fu incaricato il fisico Tullio Regge (all’epoca parlamentare europeo) che nel 1993 avanzò la proposta di incaricare il Gruppo di Studio sui Fenomeni Aerospaziali Non identificati (GEPAN, oggi GEIPAN), creato nel 1977 in seno al Centre National d’Etudes Spatiales (CNES), elevando le sue competenze a livello europeo. Nel 1994 però la legislatura arrivò al suo termine e la proposta non ebbe seguito.

E’ invece di questi giorni la proposta di risoluzione presentata da Francisco Guerreiro per creare un meccanismo istituzionale europeo per la raccolta e valutazione delle osservazioni di “fenomeni anomali non identificati”.

 

Europarlamento: una proposta di regolamento europeo per indagare gli UAP/UFO

L’europarlamentare portoghese Francisco Guerreiro, nell’ambito delle sue iniziative volte a sensibilizzare le istituzioni europee sul problema delle ossservazioni di fenomeni anomali, oltre all’annunciato briefing del 20 marzo, ha presentato una proposta per la raccolta e lo studio delle segnalazioni UAP in Europa.

Con il suo attivismo sul tema, Guerreiro  sta cercando di riportare in ambito europeo le istanze che negli Stati Uniti hanno condotto alla creazione dell’AARO (All-domain Anomaly Resolution Office) presso il Pentagono, facendo però leva non solo sulla sicurezza del volo in ambito civile (il tema delle intrusioni in settori aerei militari sembra meno significativo, qui in Europa) ma anche sulla necessità di dare risposte rispetto alle osservazioni di fenomeni non identificati.

Anche se il Parlamento Europeo si era già occupato di UFO, è la prima volta dal 1994 che viene avanzata una vera e propria proposta di legge. E’ evidente che oggi, agli sgoccioli della legislatura, si tratta più che altro di un modo per sollevare il problema, ma c’è da augurarsi che il tema venga ripreso concretamente in futuro.

Per illustrare i termini della proposta, riportiamo il testo pubblicato da UAP Check a firma  di Andreas Müller, giornalista e scrittore tedesco, capo-redattore del sito web Grenzwissenschaft Aktuell e autore di due libri sui “veri X-Files UFO in Germania”.

 

Presentata al Parlamento europeo la risoluzione per un regolamento europeo per le indagini sugli UFO

Il membro portoghese dell’Europarlamento Francisco Guerreiro ha presentato formalmente una proposta di risoluzione per la segnalazione, la raccolta e la valutazione degli avvistamenti civili di UAP

Dopo che il deputato dei Verdi Francisco Guerreiro ha richiesto una procedura coordinata di segnalazione e di indagine degli oggetti anomali non identificati nello spazio aereo (UAP/ex UFO) in tutta Europa, il politico ha ora presentato formalmente una proposta di risoluzione per la segnalazione, la raccolta e la valutazione civile degli avvistamenti di UAP.

Il rappresentante portoghese ha sempre sostenuto un nuovo approccio, altrettanto serio e scientifico, alla questione degli oggetti volanti non identificati nel contesto della sicurezza dei voli e dell’interesse scientifico per questi fenomeni attraverso l’impegno parlamentare. Di recente, in un discorso tenuto durante la sessione plenaria del 5 febbraio 2024, Guerreiro aveva già richiesto ciò che ora ha formalmente presentato.

Sotto il riferimento documentale “B9-0194/2024” del Parlamento Europeo, la risoluzione di Guerreiro dell’11 marzo si presenta come segue:

 

MOZIONE DI RISOLUZIONE

ai sensi dell’articolo 143 del regolamento sul l’aggiornamento della regolamentazione UE sulla segnalazione, l’analisi e il follow-up degli eventi nell’aviazione civile, per l’inclusione della segnalazione degli UAP

+B9-0194/2024
Mozione per la risoluzione del Parlamento Europeo sull’aggiornamento del regolamento UE sulla segnalazione, l’analisi e il follow-up degli eventi nell’aviazione civile per l’inclusione della segnalazione degli UAP

Il Parlamento Europeo, visto l’articolo 143 del suo regolamento

  1. considerato che i fenomeni anomali non identificati (UAP) rimangono un argomento stigmatizzato, che spesso inibisce la raccolta e l’analisi metodica dei dati da parte della comunità scientifica;
  2. considerato che un numero significativo di eventi UAP, inclusi molti avvistamenti di prima mano da parte dei piloti di linea e degli equipaggi, rimane inspiegato o non segnalato;
  3. considerato che il Regolamento (UE) 376/20141 permette solo ai professionisti dell’aviazione di segnalare questioni relative alla sicurezza;
  4. considerato che legislatori bipartisan negli Stati Uniti, hanno proposto una nuova legislazione (disegno di Legge HR6967, Safe Airspace for Americans Act) per proteggere i piloti civili e il personale di aviazione che segnala avvistamenti di UAP;
  • Ritiene che l’UE dovrebbe proporre linee guida per una metodologia comune di segnalazione e analisi degli avvistamenti di UAP, che potrebbe risultare in un database e un repository armonizzati dell’UE e quindi consentire uno scambio tecnico di informazioni tra gli stati membri;
  • Chiede alla Commissione di proporre l’aggiornamento della legislazione attuale, vale a dire del Regolamento (UE) 376/2014, per includere un meccanismo per la segnalazione e l’analisi dei dati coerente, trasparente e libero da pregiudizi riguardo gli UAP nello spazio aereo dell’UE, incluso quando tali eventi non presentano alcun rischio di sicurezza apparente e immediato per gli aerei coinvolti.

Quando e se ci si possa aspettare un dibattito o addirittura un voto su tale materia non è attualmente noto.

[Traduzione di Matteo Marrocu]

GLI UAP AL PARLAMENTO EUROPEO – PARTE 2

L’argomento UFO è tornato di recente al Parlamento europeo, ma non è un fatto nuovo. Questa interazione ha i suoi alti e bassi da più di 30 anni. Ecco la storia completa

(segue dalla Prima parte)

LE INTERROGAZIONI PARLAMENTARI

Interrogazione del 31 gennaio 2024

L’interrogazione più recente è quella del 31 gennaio 2024, in cui l’eurodeputato Francisco Guerreiro (Verdi/ALE, Portogallo) fa riferimento alla previsto nuovo programma spaziale dell’UE, che prevede “norme comuni dell’UE sulla sicurezza, la resilienza e la sostenibilità delle attività e delle operazioni spaziali“. Guerreiro sottolinea la mancanza di un processo di notifica per i PAE che considera un problema di sicurezza. Egli ha formulato quindi la seguente domanda al Parlamento europeo:

1 – Perché i lavori preparatori per la legge spaziale dell’UE (EUSL) non includono un sistema di monitoraggio e notifica degli UAP, dato che questi ultimi possono rappresentare una potenziale minaccia per la sicurezza e che tali fenomeni sono stati osservati nello spazio da personale addestrato che utilizza strumenti di precisione?

2 – Si ritiene che gli UAP debbano essere esplicitamente trattati nel servizio di sorveglianza e tracciamento spaziale (SST), nel piano di ricerca e sviluppo SST e nel servizio per gli oggetti vicini alla terra (NEO)?

3 – L’EUSL intende prevedere (in modo simile alla NASA) un programma di ricerca spaziale UAP dell’UE guidato da un direttore di ricerca?

La Commissione europea non ha ancora risposto a questa richiesta.

Interrogazione del 28 luglio 2023

Un’altra interrogazione recente risale all’anno scorso. Il 28 luglio è stata presentata un’interrogazione al Parlamento europeo in cui si chiedevano rapporti e registri degli avvistamenti UAP segnalati. L’interrogazione si riferisce alla passata audizione dell’informatore UFO David Grusch nel luglio 2023 e contiene tre domande specifiche:

1 – La Commissione è a conoscenza di informazioni o documentazione sugli UAP raccolti dagli Stati membri o dalle agenzie dell’UE, come l’Agenzia dell’Unione europea per il programma spaziale?

2 – L’Agenzia europea per la difesa (EDA) dispone di rapporti sugli UAP e ha protocolli interni per ricevere rapporti sugli UAP dagli Stati membri in modo trasparente e responsabile?

3 – Per quanto riguarda l’aviazione civile, l’Agenzia dell’Unione Europea per la Sicurezza Aerea (EASA) ha rapporti sugli UAP e dispone di protocolli interni per ricevere rapporti sugli UAP da piloti e operatori radar in modo trasparente e responsabile?

L’emiciclo del Parlamento europeo

Il 9 novembre è stata inviata una risposta a questa richiesta. La risposta fa riferimento al Programma spaziale europeo, che comprende attività di osservazione della Terra, navigazione satellitare e conoscenza della situazione spaziale. Il documento sottolinea la stretta cooperazione nel programma spaziale tra gli Stati membri dell’UE e cita il relativo regolamento che contiene componenti e obiettivi. Secondo tale regolamento:

La raccolta di conoscenze o documentazione su fenomeni anomali non identificati non è tuttavia uno di questi obiettivi.

L’Agenzia europea per la difesa (EDA) non possiede alcun documento che corrisponda al tema dei fenomeni anomali non identificati (UAP).

Poiché l’EDA non ha mai lavorato su questioni relative agli UAP, non detiene né riceve documenti corrispondenti alla descrizione fornita in questa domanda. Inoltre, l’EDA non dispone di protocolli specifici su questo tema, in quanto non rientra nelle competenze dell’EDA in materia di impegno con gli Stati membri.

L’Agenzia dell’Unione europea per la sicurezza aerea (EASA) e le autorità dell’aviazione civile dell’UE possono ricevere rapporti di sicurezza su oggetti aerei non identificati che possono mettere in pericolo la sicurezza dell’aviazione civile.

In base a ciò, l’UE non dispone di documenti o risultati sugli UAP. È interessante – tuttavia – il riferimento all’Agenzia europea per la sicurezza aerea e alle autorità aeronautiche dei Paesi, secondo cui possono esistere rapporti su incidenti rilevanti per la sicurezza che coinvolgono oggetti non identificati e che tali rapporti sono archiviati e analizzati a livello centrale. Non viene specificato se – e in che misura – tali rapporti possano esistere. Potrebbe essere utile fare ricerche o chiedere informazioni in merito. Per quanto riguarda la raccolta e l’elaborazione di tali rapporti da parte dell’aviazione civile, si fa riferimento al corrispondente regolamento dell’UE, nel quale, tuttavia, non si parla esplicitamente di oggetti non identificati nello spazio aereo.

Interrogazione del 16 maggio 2008

In un’interrogazione del 16 maggio 2008, l’eurodeputato Marios Matsakis (ALDE, Cipro) ha fatto riferimento alla pubblicazione di file UFO da parte del Ministero della Difesa britannico. Poiché non è stata condotta un’indagine adeguata sulle segnalazioni raccolte, ma si è registrato anche un elevato numero di avvistamenti sopra l’Europa, si chiede se la questione meriti un’indagine da parte di un servizio dell’UE:

A rischio di sembrare poco serio, posso osare chiedere se la Commissione ritiene che questo argomento meriti un esame approfondito da parte di un’autorità dell’UE, magari in collaborazione con altre agenzie di Paesi terzi (ad esempio USA e Russia)? Mi chiedo se la Commissione sia d’accordo con me sul fatto che sia giunto il momento di dedicare al tema dell’esistenza o meno degli UFO una seria attenzione.

La risposta del 25 luglio 2008 è molto breve. La Commissione ringrazia l’interrogante per aver richiamato l’attenzione sulla questione, ma osserva che:

La questione degli oggetti volanti non identificati non rientra nelle competenze della Commissione, che non ha intenzione di occuparsene.

Interrogazione del 22 gennaio 2004

Il 22 gennaio 2004 è stata presentata un’interrogazione dell’eurodeputato Sebastiano Musumeci (UEN, Italia) sulla creazione di un organismo comunitario che indaghi sui fenomeni atmosferici sconosciuti. In essa l’eurodeputato sostiene che una seria indagine sui fenomeni atmosferici sconosciuti da parte dei vari centri spaziali e di ricerca dell’UE merita un’attenzione particolare da parte della Commissione, poiché si tratta di fenomeni che non possono essere relegati alla competenza nazionale dei singoli Stati membri dell’Unione. L’eurodeputato ha chiesto:

Alla luce di quanto sopra, non ritiene la Commissione opportuno promuovere e coordinare la ricerca e l’informazione sui fenomeni atmosferici inspiegabili a livello europeo, eventualmente affidando questa responsabilità a un organismo specializzato ed esperto come il SEPRA (Service d’Expertise des Phénomènes Rares Aérospatiaux) di Tolosa o l’Agenzia Spaziale Europea?

Nella sua risposta del 1° marzo 2004, la Commissione ha innanzitutto ricordato di aver presentato nel novembre 2003 un Libro bianco intitolato “Lo spazio: una nuova frontiera europea per un’Unione in espansione”. La Commissione aveva preparato il Libro bianco in stretta collaborazione con la comunità scientifica e l’ESA. Nella sua risposta all’interrogazione parlamentare, ha fatto riferimento in particolare al piano d’azione per l’attuazione della politica spaziale europea. E infine:

Un’attività specifica che può essere di particolare interesse per l’Onorevole parlamentare riguarda un’azione lanciata di recente nel contesto del 6° Programma Quadro per la Ricerca. Questa azione mira a promuovere la cooperazione tra le agenzie nazionali di finanziamento della ricerca e le organizzazioni nazionali di ricerca europee. Essa comprende un compito specifico per la ricerca solare terrestre e atmosferica europea. Questo sforzo dovrebbe contribuire a migliorare il livello di comprensione dei fenomeni atmosferici e a fornire servizi meteorologici spaziali.

La risposta rimane molto generica rispetto all’interrogazione e non affronta specificamente l’argomento UFO o il centro di ricerca europeo per tali fenomeni.

Interrogazione del 17 marzo 1998

Una vecchia interrogazione risale al 17 marzo 1998, presentata dal deputato Eryl McNally (PSE, Gran Bretagna), sulla base di un’interrogazione scritta di un elettore. Nella lettera, il deputato fa riferimento ad avvistamenti nel Regno Unito e in Belgio e a quelle che considera risposte inadeguate da parte dei dipartimenti governativi nazionali. La lettera allude anche a un possibile insabbiamento. L’autore della lettera vorrebbe quindi informarsi sulla posizione dell’Europa in merito agli oggetti volanti non identificati. La domanda dell’eurodeputato:

Alla luce di quanto sopra, quali misure ritiene necessarie la Commissione per garantire che i cittadini europei siano rassicurati sulla loro sicurezza in relazione agli oggetti volanti non identificati? Esiste una politica europea sugli UFO o è possibile elaborare una politica esistente?

La risposta della Commissione a questa domanda è stata data il 15 aprile 1998 ed è stata molto breve, senza entrare in ulteriori dettagli:

La Commissione ritiene di non essere competente in materia.

Osservazioni conclusive

Le inchieste e le iniziative citate dimostrano che l’UE come istituzione è stata ripetutamente oggetto di inchieste sul tema dell’UAP, ma che finora non hanno prodotto risultati duraturi o sono state respinte. Solo la proposta di risoluzione del 1990 ha mostrato una discussione completa e competente sull’argomento, la cui raccomandazione di introdurre il GEIPAN come punto di contatto centrale europeo per le osservazioni sull’UAP non è stata purtroppo seguita. Resta da vedere cosa accadrà nel contesto dell’attuale politica spaziale dell’UE e se l’argomento UAP sarà ancora preso in considerazione.

[traduzione a cura di Matteo Marrocu]

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Jochen Ickinger è uno specialista di Tecnologia dell’Informazione (IT) che indaga sugli UFO dagli anni 80, ha scritto diversi articoli ed è stato membro del consiglio direttivo di varie organizzazioni tedesche, in particolare del GEP (Gesellschaft zur Erforschung des UFO-Phänomens)