Buzzati, i dischi volanti, lo spazio…

Nell’ambito della mostra “Buzzati e le stelle (che terminerà il prossimo 12 febbraio), il Centro Italiano Studi Ufologici ha organizzato a Torino, presso il Museo del fantastico,   una giornata di studi in collaborazione con l’Associazione internazionale Dino Buzzati.

Il convegno si terrà nel pomeriggio di sabato 14 gennaio e sarà introdotto da Valentina Polcini, autrice del recente libro “Dino Buzzati e le stelle” e organizzatrice della mostra omonima, con una relazione  su “Incontri ravvicinati e viaggi spaziali: la fantascienza di Buzzati”. Marco Perale, presidente dell’Associazione internazionale Dino Buzzati, parlerà di “Corpi celesti, mostri e alieni nella pittura di Buzzati”.

Per il CISU, Edoardo Russo ricostruirà la storia di “Buzzati, i dischi volanti e gli ufologi”, Silvia Montanaro terrà una lettura del racconto ufologico “Il disco si posò”, i docenti universitari Marco Ciardi  e Fabio Camilletti interverranno rispettivamente su “Buzzati tra le nuvole: l’importanza della letteratura a fumetti” e su “I forteana di Buzzati”.

[La registrazione integrale del convegno è in streaming sul canale YouTube Ufo.it ]

 

Tutte le tesi di laurea sul fenomeno UFO

Fin dal loro nascere, i dischi volanti (e oggi gli UFO, con annessi e connessi) sono stati oggetto dell’attenzione del mondo accademico, anche con la realizzazione di tesi universitarie, intendendo per tali sia le tesi di laurea, sia quelle di dottorato.

Da diversi anni il Centro Italiano Studi Ufologici, con la collaborazione di vari studiosi stranieri, sta aggiornando sistematicamente un catalogo internazionale (e raccogliendo copia, ove possibile) di tutte le tesi universitarie che hanno avuto come argomento gli UFO e temi similari, nell’ambito di un progetto coordinato da Paolo Toselli.

Il catalogo, ormai giunto alla sesta edizione e aggiornato al dicembre 2022, comprende 413 tesi (dal 1948 al 2022), di cui 25 italiane (dal 1971 al 2020), con un incremento di 61 entrate rispetto alla versione precedente di tre anni fa. Se uno volesse leggerle tutte, dovrebbe passarsi circa 73.000 pagine.

Pressoché tutte le tesi censite si riferiscono all’area delle scienze sociali, con la sola eccezione di cinque in scienze applicate (ingegneria e medicina), una in scienze naturali (astrofisica) e cinque in architettura. Il 38% dei lavori è di provenienza statunitense e la maggior parte delle tesi è in inglese, francese o spagnolo. Sono presenti anche tre lavori in ceco, due in croato e altrettanti in olandese e uno solo in sloveno, in ucraino, in indonesiano e in africano. Risultano pressoché assenti tesi provenienti dall’Est Europeo e, più in generale, dall’Oriente, probabilmente non perché inesistenti, ma per il gap rappresentato dalle lingue di quelle zone.

A titolo statistico, l’anno più “prolifico” è stato il 1998 con 29 tesi discusse, di cui 11 negli USA. Segue con 22 tesi (di cui però solo 4 negli USA) il 2005 e subito dopo il 2001 con 21 tesi (di cui 11 negli USA).

Per quanto riguarda i livelli di titolo accademico si annoverano 85 tesi per il conseguimento del “bachelor’s degree” (il corrispettivo della laurea triennale italiana), 166 tesi per il “master’s degree” (la laurea di secondo livello, corrispondente alla nostra  laurea magistrale) e 131 dissertazioni per il “Ph.D.” (il dottorato di ricerca, corrispondente al più alto titolo accademico).

Nel 2019 il lavoro di Toselli ha fornito la base per un saggio che ha indagato lo stato dell’arte della ricerca accademica sui fenomeni aerei non identificati e sui temi connessi valutandone le principali tendenze (culturale, epistemologica, politica e integrativa) e analizzandole al fine di evidenziare una proposta epistemologica utile ad orientare nuovi studi storici sul tema. Il contributo, a firma di João Francisco Schramm, è stato pubblicato sulla rivista edita dal corpo studentesco del Corso di Laurea in Storia dell’Università di Brasilia Em tempo de Histórias (n. 34, 2019, pp. 39-63), col titolo Uma análise do estado da arte das pesquisas sobre fenômenos aéreos não identificados: limites, tendências e contribuições epistemológicas.

Nell’estate 2022, sempre il database,  messo a disposizione sul nostro sito, è stato utilizzato in Norvegia come spunto in una tesi di laurea magistrale in storia e didattica della storia, per analizzare prima i lavori accademici nazionali e poi quelli internazionali. La tesi, intitolata UFO-er i Norge UFO-kulturen i Norge mellom 1970 og 1982 med fokus på Norsk UFO Center (UFO in Norvegia. La cultura UFO in Norvegia tra il 1970 e il 1982 con un focus sul Norsk UFO Center), è stata presentata da Jens-Arne Aanby all’Università di Stavanger.

Lo stesso Toselli  ha presentato il suo lavoro (Catalogue mondial des thèses et des dissertations universitaires en ovniologie) e l’elenco completo delle tesi, aggiornato al 2019, nel volume De l’expérience à la science (Editions Garpan, 2021), che raccoglie gli atti del convegno internazionale sulle ricerche ufologiche organizzato in Canada dal GARPAN (Groupe d’assistance et de recherche
sur les phénomènes aérospatiaux non identifiés) nell’ottobre 2018.

Rendiamo ora disponibile qui l‘intero catalogo, unico nel suo genere per completezza, che revisiona i database pubblicati negli anni scorsi su internet.

Il lavoro è in costante aggiornamento. Si tratta soprattutto di un supporto di base per la ricerca. Per questo il CISU, come già accaduto più volte negli ultimi due decenni, è disponibile a fornire consigli e consulenze generali o bibliografiche a studenti universitari e ricercatori che intendano realizzare tesi triennali, magistrali o di dottorato sui più vari aspetti del nostro argomento.

 

37° Convegno nazionale di ufologia del CISU «CAIPAN-2. Il presente e il futuro dell’ufologia» Sabato 26 novembre 2022

Come abbiamo già riportato, il 13 e 14 ottobre a Tolosa si è tenuta la seconda edizione del seminario CAIPAN (Collecte et Analyse des Informations sur les Phénomènes Aérospatiaux Non-identifiés), organizzato dal GEIPAN, il gruppo di studi sugli UAP del Centre National d’Etudes Spatiales (CNES).

La prima edizione si era svolta, sempre a Tolosa, nel 2014 ed aveva rappresentato un’importante occasione di coinvolgimento tra l’ufologia pubblica francese e il mondo dei ricercatori privati. Visto l’interesse per le relazioni presentate avevamo dedicato al tema il nostro 29° convegno nazionale intitolato “Dopo il CAIPAN 2014. Resoconto,  discussione e prospettive per l’ufologia scientifica” e svoltosi a Bologna, il 22 novembre 2014.

I testi di alcune relazioni e la presentazione dell’evento sono stati poi pubblicati sul n. 41 della nostra rivista UFO – Rivista di informazione ufologica

Dopo otto anni il GEIPAN ha deciso di replicare l’iniziativa con un incontro che ha visto la partecipazione di un centinaio di studiosi, esperti e inquirenti strettamente selezionati, per confrontare e discutere  su due aree tematiche specifiche:

– indagini su casi,  ritenute interessanti per le modalità di  spiegazione (conoscenze multidisciplinari,  utilizzo di conoscenze specifiche o di specifici strumenti di analisi);

– metodologie, approcci scientifici e competenze coinvolte nell’analisi dei fenomeni; metodologie e strumenti utilizzati e da sviluppare per l’analisi e la classificazione degli UAP.

Anche in questo caso il seminario ha rappresentato forse ciò che di meglio si può fare al giorno d’oggi in ufologia, con relazioni di ambito scientifico e di ottimo livello.

Ci è sembrato quindi giusto, ancora una volta, focalizzare sul seminario francese  il nostro convegno annuale, giunto quest’anno alla 37° edizione, per condividere i contenuti degli interventi più interessanti e coinvolgere i partecipanti nelle discussioni che questi hanno prodotto.

Presentare il CAIPAN-2 significa anche ribadire cosa è oggi l’ufologia e cosa potrà esserlo domani. Mai come ora è ben chiaro che non esistono due, tre o mille ufologie, ma che da una parte c’è l’ufologia come studio serio, scientifico, paziente e caparbio del fenomeno UFO, e dall’altra solamente varie forme di “ufomania” che alla razionalità preferiscono il complottismo, la credenza e l’illusione.

Nel corso del nostro convegno, intitolato “CAIPAN-2: il presente e il futuro dell’ufologia” le relazioni più interessanti verranno illustrate dalla delegazione italiana che ha partecipato all’incontro: Giorgio Abraini, Giuseppe Santamaria, Paolo Toselli e Edoardo Russo (alla quale va aggiunto l’ufologo svizzero Bruno Mancusi, anche lui socio del CISU).

Fra i temi trattati:

– Come ottenere e identificare i dati utili dai testimoni di avvistamento

– La metodologia  del GEIPAN per la classificazione ed analisi della casistica

– Le possibilità di incrocio di dati strumentali diversi per le indagini sugli UAP

– L’attendibilità delle testimonianze (intervista cognitiva, eventi di osservazione di massa, analisi dei casi di rientro atmosferico)

– Strumenti di intelligenza artificiale per l’analisi dei database casistici

Non mancherà una sintesi del provocatorio intervento di Vicente-Juan Ballester Olmos che ha dato vita ad un vivace dibattito sul senso stesso del fare ufologia oggi.

Il Convegno si svolgerà sabato 26 novembre dalle ore  15 alle 19, con accesso da remoto in modalità virtuale attraverso la piattaforma Zoom Metting.

L’inconto è riservato a soci e collaboratori del Centro Italiano Studi Ufologici.

Chi desiderasse partecipare come spettatore può farne richiesta alla segreteria del CISU (cisu@ufo.it), compatibilmente con le disponibilità di connessione.

Un premio internazionale al CISU

Nel corso del seminario di studi CAIPAN-2, organizzato a Tolosa dal Centre National d’Etudes Spatiales, è stato annunciato un premio internazionale al Centro Italiano Studi Ufologici.

L’iniziativa è stata comunicata dall’ufologo canadese Yann Vadnais, direttore del   Groupe d’assistance et de recherche sur les phénomènes aérospatiaux non identifiés (GARPAN), a margine dell’annuncio circa il lancio promozionale di  una cripto-valuta denominata “UFO-Coin“, con una sovvenzione che la società finanziaria americana ha deciso di assegnare ad organizzazioni ufologiche particolarmente meritevoli nell’ambito della conservazione documentaria.

La sovvenzione è stata assegnata a quattro beneficiari: l’associazione francese SCEAU (Sauvegarde et Conservation des Etudes et Archives Ufologiques), l’organizzazione svedese AFU (Archives for the Unexplained), l’iniziativa francese ODH-TV (Ovni dans l’histoire Tv) e il Centro Italiano Studi Ufologici.

Un’altra sovvenzione è stata assegnata alla neonata Società internazionale di studi trans-disciplinari in ufologia (SIETO), per una borsa di studio destinata a una tesi universitaria sull’argomento UFO.

 

 

CAIPAN-2: presente e futuro dell’ufologia

Il 13 e 14 ottobre si è svolta a Tolosa la seconda edizione del seminario CAIPAN (Collecte et Analyse des Informations sur les Phénomènes Aérospatiaux Non-identifiés), una conferenza internazionale organizzata dal GEIPAN (l’ente ufficiale francese di studio sugli UFO) dedicata alla presentazione di studi e proposte per l’analisi delle testimonianze di avvistamento.

La prima conferenza CAIPAN si era tenuta nel 2014 e a suo tempo ne abbiamo dato ampia documentazione sulle pagine della nostra rivista. Si era trattato di un evento importantissimo nel quale era stato presentato lo “stato dell’arte” dell’ufologia scientifica con un approccio all’argomento che era stata una boccata d’ossigeno per tutti quelli che intendono l’ufologia come uno studio serio e razionale.


Dopo otto anni, la seconda conferenza CAIPAN ha rinnovato questo messaggio mirando ancora di più a come affrontare in modo pratico e concreto lo studio della casistica e le metodologie per analizzare gli avvistamenti come singoli casi e i casi nel loro insieme.

All’incontro, a porte chiuse con selezione dei partecipanti, sono stati invitati diversi soci del CISU: Stavros Hatzopoulos e Matteo Leone (che non hanno potuto partecipare), Giorgio Abraini, Bruno Mancusi, Edoardo Russo, Giuseppe Santamaria e Paolo Toselli (che erano invece presenti).

Giuseppe Santamaria ha presentato nella sezione poster uno studio intitolato  “Il ritorno della discernibilità statistica tra UFO e IFO” che si è proposto di verificare, utilizzando strumenti statistici appropriati, se le segnalazioni di UAP come insieme possono essere stratificate in sottoinsiemi distinti, contenenti caratteristiche intrinsecamente diverse.

Edoardo Russo ha invece portato una relazione dal titolo “Gli avvistamenti di massa come strumento per valutare l’affidabilità dei testimoni oculari di UFO” nella quale sono stati utilizzati alcuni esempi sia di fenomeni naturali sia di oggetti o fenomeni creati dall’uomo che hanno generato i flap UFO con centinaia di testimonianze, con riferimento sia alle variabili quantitative (es. ora, durata, direzione) che qualitative (es. colori, forme).

Russo è stato inoltre chiamato dal GEIPAN  a partecipare al comitato organizzatore del seminario, in virtù della sua esperienza e dei contatti in campo internazionale, ed è stato uno dei quattro componenti la sessione di riepilogo della prima giornata (confrontando le tecniche di indagine del GEIPAN con quelle delle associazioni ufologiche internazionali).

In attesa, anche questa volta, di riportare maggiori informazioni sugli studi presentati nel corso del nostro prossimo convegno e sulla rivista UFO, riportiamo di seguito il comunicato ufficiale conclusivo del CAIPAN. Due sono però le considerazioni che già possiamo fare. La prima che – anche questa volta – il GEIPAN ha aperto le porte agli studiosi privati, riconoscendone nuovamente il ruolo e valorizzando la qualità del loro contributo. Si tratta della dimostrazione che, al di là dei riconoscimenti “formali” che alcuni da una vita inutilmente inseguono, l’ufologia privata ha saputo crescere ed è oggi in grado di portare validi contributi alla ricerca.

La seconda osservazione è che questo CAIPAN-2 ribadisce che l’ufologia non è affatto morta, come alcuni amano ripetere, ma ha ancora molto da dire e da studiare. Soprattutto ci ricorda che non esiste una divisione tra ufologia “seria” e non, ma esistono invece da una parte questa che “è” l’ufologia, da un’altra parte  altre cose che, pur cercando di spacciarsi come ufologia, rappresentano frange sconnesse che vanno dall’ufomania alla cialtroneria vera e propria.

Per capire cosa significa ufologia per l’oggi e anche per il domani ci affidiamo al GEIPAN che nel suo comunicato descrive così il suo approccio che è anche, da sempre, anche il nostro: “È scienza al servizio della società con la particolarità di essere in diretta interfaccia con il grande pubblico, per ascoltare i testimoni”.

 

IL COMUNICATO STAMPA DEL GEIPAN

CAIPAN II, colloquio internazionale dedicato ai PAN organizzato da GEIPAN a Tolosa

Giovedì 13 e venerdì 14 ottobre 2022 il Gruppo Studi e Informazione sui Fenomeni Unidentified Aerospace (GEIPAN), servizio tecnico CNES, ha organizzato la conferenza CAIPAN II a Tolosa, simposio internazionale dedicato a indagini, conoscenze e competenze sugli UAP.

Durante questi due giorni, più di 100 partecipanti tra scienziati, esperti tecnici, ricercatori e associazioni legate ai campi dell’ufologia  hanno presentato il loro lavoro. Gli argomenti trattati sono stati le indagini condotte sugli avvistamenti UAP e sui mezzi, le tecniche e le conoscenze utilizzate nell’analisi delle testimonianze.

La partecipazione è stata internazionale con rappresentanti 13 paesi. In particolare l’intervento di Daniel A. Evans, Vice Direttore R&D per i programmi scientifici della NASA e capo progetto del nuovo gruppo studio condotto dalla NASA sugli UAP, ha presentato la tabella di marcia dell’agenzia spaziale americana in materia di UAP. Un team indipendente e dedicato è stato istituito dalla NASA con  obiettivi «l’analisi degli UAP con un approccio scientifico e l’utilizzo da parte della NASA dei dati e strumenti scientifici per approfondire la conoscenza».

In occasione di questi due giorni di scambi e incontri di comunità dedicati alle competenze sui PAN, il GEIPAN ha esposto un fenomeno molto originale e poco conosciuto che riguarda diverse discipline tecniche. Se questo è già stato riscontrato da GEIPAN, ora viene spiegato, chiarito e reso popolare.

Questo tipo di fenomeno è nuovo per GEIPAN. Illustra molto bene l’approccio di GEIPAN e la diversità e complementarietà delle discipline. Astronomi, ingegneri ottici e medici hanno particolarmente richiesto. Alcune testimonianze di avvistamenti nel cielo possono ora essere spiegate dall’osservatore stesso.

Ricordiamo che il GEIPAN spiega razionalmente le strane osservazioni riportate dai testimoni.

La sua missione è raccogliere, analizzare, anonimizzare, archiviare e pubblicare le testimonianze di osservazione di PAN. È scienza al servizio della società con la particolarità di essere in diretta interfaccia con il grande pubblico, per ascoltare i testimoni. Per questa missione, il CNES fa affidamento sulle abilità e competenze interne ed esterne: volontari formati che indagano, esperti in discipline scientifiche e partner istituzionali molto Gendarmeria Nazionale, Aeronautica Militare, Aviazione Civile, Marina Militare, Meteo Francia, CNRS, ecc.).

Informare il testimone e il pubblico in generale è un punto molto importante. È un’opera in totale trasparenza che mostra l’integrità tecnica del GEIPAN e consente alla comunità scientifica e a tutti di analizzare e dare seguito a osservazioni e studi. Le relazioni sono pubblicate sul sito https://www.cnes-geipan.fr.

Il GEIPAN è supervisionato da un comitato direttivo presieduto da una personalità riconosciuta nel mondo aerospaziale e composto da rappresentanti delle autorità civili e militari del Paese (Gendarmeria Nazionale, Aviazione Civile, Meteo, Aeronautica, Ricerca Scientifica) e CNES. Questo comitato è responsabile analizzare i risultati del GEIPAN e formulare raccomandazioni al CNES sui suoi orientamenti.

Un secolo di Kolosimo al Museo del Fantastico di Torino

Quest’anno cade il centenario dalla nascita di Peter Kolosimo. Giornalista e scrittore in diversi ambiti, dalla divulgazione tecnico-scientifica alla letteratura di anticipazione, dalla sessuologia ai misteri delle antiche civiltà, è noto al grande pubblico per aver introdotto in Italia l’”archeologia spaziale”, ovvero l’ipotesi che interventi extraterrestri abbiano influenzato la storia dell’umanità nel corso di millenni.

Libri come Terra senza tempo, Non è terrestre e Astronavi sulla preistoria hanno plasmato l’immaginario di una generazione, a cavallo tra gli anni ‘60 e ’70, facendogli vincere il Premio Bancarella.

Negli anni d’oro della sua produzione, Kolosimo visse e lavorò a Torino. Per questa ragione, nell’ambito delle varie iniziative e pubblicazioni in occasione della ricorrenza, il Museo del Fantastico e della Fantascienza dedica allo scrittore un convegno, che si terrà sabato 22 ottobre dalle ore 16 alle 19.

Fra i relatori che interverranno:

Piero Bianucci (già direttore di TuttoScienze)
“Il mio Peter Kolosimo”

Stefano Bigliardi (Università Al Akhawayn)
“Kolosimo, i ‘paleoastronautici’ e la teoria dell’evoluzione”

Fabio Camilletti (Università di Warwick):
“Kolosimo e l’Italia lunare”

Paolo Fiorino (Centro Italiano Studi Ufologici)
“Peter Kolosimo e il Monte Musiné”

Edoardo Russo (Centro Italiano Studi Ufologici)
“Kolosimo a Torino”

Con la partecipazione di Caterina Kolosimo, e la presentazione dell’antologia UFO: destinazione Terra (che raccoglie gli articoli di P.K. su dischi volanti e UFO), disponibile sulla nostra libreria on-line www.upiar.coom

Peter Kolosimo a Torino, nel 1968, con Gianni Settimo

Chi era Peter Kolosimo

Pier Domenica Colosimo nacque a Modena il 15 dicembre 1922, ma crebbe a Torino fino ai 17 anni di età e dopo gli anni della guerra (dove era stato prima nell’esercito tedesco, poi partigiano anti-nazista) ci tornò per lavorare come giornalista politico per i giornali socialisti, prima di espatriare in Jugoslavia come responsabile dei programmi in lingua italiana per quella che poi divenne Radio Capodistria.

Rientrato in Italia nel 1953, visse per quasi tredici anni a Bolzano, scrivendo articoli di vario genere su numerose riviste: argomenti tecnico-scientifici su quindicinali salesiani per ragazzi, articoli di costume e sessuologici su settimanali popolari, testi umoristici e racconti di fantascienza su pubblicazioni specializzate, fino a trovare il filone che lo rese famoso: i misteri della Terra, poi quelli delle antiche civiltà e infine l’ipotesi che visitatori extraterrestri siano giunti sul nostro pianeta.

A partire dal 1959 fu una serie ininterrotta di libri dai titoli immaginifici, con un crescente successo di pubblico: Il pianeta sconosciuto, Terra senza tempo, Ombre sulle

 stelle, Non è terrestre (che vinse il Premio Bancarella nel 1969), Cittadini delle tenebre, Astronavi sulla preistoria, Odissea stellare, Polvere d’inferno, Fratelli dell’infinito, Italia mistero cosmico, Civiltà del silenzio, Viaggiatori del tempo, I misteri dell’universo.

A Torino, Kolosimo era tornato a vivere negli anni della sua svolta, tra il 1966 e il 1973, mentre ai volumi sull’archeologia spaziale ancora affiancava quelli su Psicologia delleros e sul Comportamento erotico degli europei. A Torino aveva creato una rete di relazioni che andava dal pittore surrealista Lorenzo Alessandri (che gli illustrò la  Guida al mondo dei sogni) all’ufologo Gianni Settimo, dal giovane giornalista Piero Bianucci (che grazie a lui passò dalla pagina letteraria alla divulgazione scientifica) ai circoli politici coagulatisi nel movimento Lotta continua.

Cosa poco nota, in questa città vinse nel 1968 il “Premio per la letteratura di anticipazione”, con una medaglia d’oro messa a disposizione dalla Città di Torino.

C’è chi ha sostenuto che quella di Kolosimo fosse in sostanza una forma di letteratura, anche se prevalentemente rivestita come reportage giornalistico e basata (almeno in parte) su fatti e persone esistenti: una via di mezzo innovativa tra informazione e intrattenimento, per la quale fu un precursore di quella che solo di recente è stata battezzata “infotainment”.

In ogni caso i suoi libri crearono un genere letterario, caratterizzando un segmento della cultura popolare italiana che è stata definita “occultura”, e fino alla sua prematura scomparsa nel 1984 hanno influenzato un’intera generazione, stimolandone l’immaginazione e legittimando l’irruzione del fantastico e del mistero nel quotidiano.

Dischi volanti ed extraterrestri invadono il mondo dei giochi

“UFO LUDICO”: mostra ad Alessandria
dal 24 settembre al 30 ottobre

Lo sapevate che il frisbee, ben prima di chiamarsi così, fu inventato negli Stati Uniti da due veterani della seconda guerra mondiale? Era il 1948 e lo battezzarono Flyin’-Saucer (disco volante), ispirandosi al nome che i giornali utilizzavano per identificare quegli strani oggetti che la gente aveva iniziato a vedere nei cieli di tutto il mondo.

Da oltre settant’anni UFO, astronavi fantasmagoriche, E.T. in cerca di casa e invasori spaziali hanno popolato il nostro immaginario e il mondo dei giocattoli, ma anche tutto ciò che attiene al divertimento.

A ridosso del Natale 1952, un articolo di Stampa Sera si soffermava sulle novità di quell’anno, in particolare “un piccolo cannone con il quale si può proiettare a trenta metri di altezza un disco volante perfettamente imitato, o per lo meno che ha inteso perfettamente imitare quelli che migliaia di persone dicono aver visto ma che nessuno ha mai toccato con mano”. E già, perché proprio come sottolineava il semiologo Roland Barthes, il giocattolo è sempre “costituito dai miti e dalle tecniche della vita moderna adulta”. In tal modo, le immagini dei dischi volanti prendono possesso anche di classici passatempi come la tombola, il gioco dell’oca e la battaglia navale.

L’avvento della corsa allo spazio ha contribuito ad alimentare anche i desideri dei più piccoli incrementando la produzione di giocattoli di tipo “spaziale”. E la forma del disco volante assolveva pienamente allo scopo, abbinandosi a quella dei più classici razzi. Così, a partire dai primi anni ’60, dal Giappone, giungono i classici dischi volanti in latta alimentati a batteria, che curiosamente vedono ai comandi non abitanti di altri mondi ma quasi sempre astronauti terrestri.

Alcuni anni dopo, anche il videogame è stato fascinato dagli invasori spaziali e tra i primissimi titoli emerge nel 1978 Space Invaders, una sfida a sopprimere un continuo assalto di alieni che ha conquistato sale giochi e soggiorni di tutto il pianeta. E la contaminazione è proseguita sino ai nostri giorni.

Dieci anni dopo, per Natale, dilagò la polemica sul gioco commercializzato dalla Mattel col titolo Dissezione di un alieno, della serie Lo scienziato pazzo. La pubblicità in Tv e sui giornali era accompagnata dal claim “Strappa gli organi all’alieno che sgocciolerà sangue fosforescente”. Circolò anche la leggenda metropolitana che un bimbo, per imitazione, avrebbe voluto sezionare la sorellina con un coltello per vedere “cosa aveva dentro” e pare che da noi il gioco fu sequestrato. Sul genere, nella seconda metà anni ’90, a seguito del battage pubblicitario attorno al filmato dell’autopsia di un presunto extraterrestre catturato a Roswell (New Mexico) nel 1947, sono state commercializzate, specie nel mercato americano, versioni “aliene” del classico gioco L’allegro chirurgo.

Anche le edicole, divenute rivendite di qualunque cosa, da una decina d’anni sono state assalite da prodotti per l’infanzia a base di slime e creature di altri mondi. Ma l’invasione era già iniziata nel 1988 con gli Exogini, i misteriori alieni.

Per percorrere i sette decenni di “contaminazioni” aliene, su iniziativa di Paolo Toselli, il Centro Italiano Studi Ufologici (CISU) ha proposto presso il Museo Etnografico “C’era una volta”, Piazza della Gambarina, Alessandria, la mostra tematica “UFO LUDICO”. L’esposizione, unica nel suo genere, è stata inaugurata il 24 settembre e sarà visitabile sino al 30 ottobre.

Guardandosi intorno, il visitatore non potrà che ammettere che l’invasione, tanto cara alla letteratura di fantascienza, c’è e c’è già stata: dischi volanti ed extraterrestri, qualunque sia l’opinione che abbiamo su di essi, ci sono e ci accompagnano nel nostro quotidiano, da molto tempo.

“UFO LUDICO” E’ ANCHE UN NUOVO LIBRO

Per l’occasione, Paolo Toselli ha scritto anche un libro con lo stesso titolo della mostra, pubblicato da UPIAR, che rappresenta un excursus dei settant’anni e oltre di contaminazioni “aliene” nel mondo dei giochi e dei giocattoli, con la prefazione di Fulvio Gatti. Il volume è arricchito con oltre 150 illustrazioni a colori. Non resta che leggerlo, anche per diventare un po’ nuovamente bambini!  (Il volume è in distribuzione presso il Museo Etnografico stesso, oppure presso il Museo del Fantastico di Torino, oppure è acquistabile direttamente sul sito dell’editore: Upiar Store).

Gianni Favero (1950-2022)

Il 7 maggio è morto ad Alessandria, dopo una lunga malattia, Gianni Favero.

Appassionato di UFO fin da ragazzino, era entrato a far parte della sezione di Torino del Centro Ufologico Nazionale nei primi anni ’80, frequentando la sede torinese di Via Briccarello e, quando alla fine del 1985 il gruppo torinese si staccò dal CUN per far nascere il Centro Italiano Studi Ufologici, Gianni prese la tessera di Collaboratore n. 1 del CISU, poco prima di trasferirsi per lavoro a Mosca.

Nostro corrispondente dall’Unione Sovietica, sul n. 2 di UFO – Rivista di informazione ufologica scrisse il suo primo articolo, dedicato agli UFO in URSS, per poi seguire in diretta gli sviluppi dell’ondata di avvistamenti che colpì quel paese nel 1989 sulla scia del famoso incontro del terzo tipo a Voronezh, coordinando lo “Speciale URSS” sul n. 8 della nostra rivista.

Al CISU Favero rimase iscritto per dieci anni, poi le strade si separarono ma rimase sempre interessato all’argomento, con particolare attenzione a fatti e notizie dalla Russia.

Dal 2008, con lo pseudonimo “Tigrino” era diventato uno dei più assidui collaboratori di Mistero Bufo il blog ufologico di Flavio Vanetti sul sito web del Corriere della sera.

Rientrato infine in Italia, andò a vivere ad Alessandria. E proprio alla convention di Mistero Bufo, organizzata da Vanetti a Milano nel 2010, abbiamo avuto occasione di reincontrarci dopo tanti anni.

Pochi mesi fa aveva annunciato l’imminente pubblicazione di un suo libro, dedicato ovviamente a Gli UFO di Russia“.

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Nella foto in basso: Gianni Favero alla convention milanese di Mistero Bufo, insieme a Gian Paolo Grassino, Paolo Fiorino, Maurizio Verga.

Gli UFO e il CISU al Salone internazionale del libro

In vista del Salone internazionale del libro, che si terrà a Torino dal 19 al 23 maggio, le Edizioni UPIAR pubblicano due nuovi titoli sull’argomento UFO.

“UFO sulla Puglia” è solo l’ultimo fra i cataloghi regionali di avvistamenti che il Centro Italiano Studi Ufologici realizza da molti anni, sulla base di un progetto di raccolta, archiviazione e catalogazione iniziato nel 1981. Ma è anche uno dei più corposi, dato che Arcangelo Cassano ha messo insieme più di 1.900 casi di osservazioni UFO avvenute nella sua zona di competenza, ognuno con un resoconto dei fatti e l’indicazione di tutte le fonti documentarie note. Il volume è come sempre in vendita sul sito web della casa editrice. La prefazione può essere letta qui.

Il secondo libro, intitolato “UFO: destinazione Terra”, porta la firma di Peter Kolosimo, giornalista e scrittore di notorietà internazionale, principale esponente italiano della cosiddetta “archeologia spaziale”, che sull’argomento degli UFO e dei dischi volanti era a volte molto critico se non scettico, specialmente nei confronti della frangia contattista di coloro che gli ET raccontavano di averli incontrati. In occasione delle iniziative per la ricorrenza del centenario dalla sua nascita, il CISU ha raccolto in quest’antologia una ventina dei suoi articoli sul tema, alcuni dei quali (usciti su periodici ormai scomparsi, e non più ripubblicati) sorprenderanno anche gli appassionati di quell’autore. Impreziosito dall’intervista di Stefano Bigliardi a Caterina Kolosimo, il volume contiene note critiche per ogni capitolo, una bibliografia completa degli scritti ufologici di P.K. ed un’introduzione di inquadramento che si può leggere qui, ed è acquistabile dal sito web della casa editrice.

Proprio Caterina Kolosimo presenterà l’iniziativa in sede di inaugurazione del Salone del libro, giovedì 19 maggio, in una conferenza organizzata col Museo del Fantastico intitolata “Extraterrestri e UFO tra cultura e controcultura: dischi volanti e spazio, da Dino Buzzati a Peter Kolosimo”. Buzzati e Kolosimo, entrambi passati dal giornalismo di cronaca alla letteratura, capaci di inserire il fantastico nella realtà, attenti all’Italia misteriosa e agli sviluppi dell’era spaziale, hanno segnato un’epoca e più di una generazione, tra cultura alta e “occultura” popolare. E del “Buzzati spaziale” parlerà Valentina Polcini, autrice del libro “Buzzati e le stelle: Incontri extraterrestri e viaggi spaziali tra fantascienza e giornalismo” (Fabrizio Serra Editore; collana “Quaderni del Centro Studi Buzzati“), al quale il Centro Italiano Studi Ufologici ha collaborato.

40 anni di UPIAR

Il 5 aprile 2022 cade il quarantesimo anniversario dalla costituzione della “Cooperativa Iniziative e Studi UPIAR“.

Quello che da molti anni è diventato il braccio economico (e la casa editrice) del Centro Italiano Studi Ufologici nacque infatti il 5 aprile 1982, presso lo studio del notaio Pierangelo Martucci, a Torino.

Il CISU non esisteva ancora, per la verità, e l’iniziativa coinvolse diversi che allora erano soci del Centro Ufologico Nazionale (CUN) ma partì dal collettivo redazionale della rivista “UFO Phenomena”, che da alcuni anni si raccoglieva nel Comitato Nazionale Indipendente per lo studio dei Fenomeni Aerei Anomali (CNIFAA) ed era coordinato da Renzo Cabassi, Roberto Farabone e Francesco Izzo.

Dal 1976 il CNIFAA aveva pubblicato quella che è stata la prima rivista ufologica al mondo confezionata sulla base degli standard tipici per le pubblicazioni scientifiche, selezionando gli articoli con una procedura di revisione anonima da parte di referees di formazione accademica, specialisti nelle varie discipline.

Fino al 1980 la rivista UFO Phenomena – International Annual Review” (UPIAR) era stata pubblicata dalla piccola casa editrice bolognese Editecs, ma in vista dell’organizzazione di un convegno internazionale e del lancio di un supplemento (“UPIAR – Research in Progress“) venne deciso di allargare l’ambito degli attivisti partecipanti e di formalizzare una propria casa editrice, della quale tutti fossero soci. Ecco perché venne scelta la forma della cooperativa: una società  senza scopo di lucro con un numero aperto di soci.

Quel lunedì pomeriggio, nello studio del notaio torinese si trovarono non solo gli esponenti del CNIFAA ma anche alcuni esponenti della giovane generazione del CUN: Gian Paolo Grassino, Massimo Greco, Massimo Nebbia, Paolo Mercuri, Edoardo Russo, ai quali si aggiunsero poi Enrico Bernieri, Francesco Campolonghi, Fabrizio Cerquetti,  Antonio Chiumiento, Renato Fedele, Fabio Martini, Paolo Toselli.

Di quell’occasione non esistono foto, ma buona parte dei soci fondatori della Cooperativa UPIAR parteciparono pochi mesi dopo al seminario internazionale (“First UPIAR Colloquium on Human Sciences and UFO Phenomena”) organizzato a Salisburgo nel luglio di quell’anno, di cui riportiamo qui alcune immagini.

Con la nascita del Centro Italiano Studi Ufologici, dal 1986 la Cooperativa UPIAR ne è divenuta il braccio editoriale, espressamente dedicato alla pubblicazione di  riviste e libri ufologici  di alta qualità  e bassa tiratura, in gran parte ancora reperibile sul catalogo online Upiar Store.

In questi  quarant’anni, oltre ai quattro volumi della rivista UFO Phenomena e i cinque del supplemento URIP, le Edizioni UPIAR hanno pubblicato per il CISU 45 numeri di  UFO – rivista di informazione ufologica e i suoi vari supplementi (Ufo Notizie, Notiziario Archivio Stampa, Rassegna Casistica, Ufo Forum, Cisu Notizie, per un totale di diverse centinaia di fascicoli),   ai quali ha affiancato ben tre serie di pubblicazioni monografiche: la collezione in lingua inglese “UPIAR Monographs” (12 titoli), le monografie del CISU nella collana “Documenti UFO” (48 titoli) e i libri veri e propri (finora 20 titoli).

Numeri e durata che rappresentano un unicum,  un vero e proprio record a livello internazionale, tanto più in quanto l’iniziativa è rimasta senza fini di lucro e interamente gestita da volontari.

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Nella foto in alto: la copertina e la nota per trascrizione dell’atto costitutivo della cooperativa.
Nelle altre foto, dall’alto in basso, alcuni dei soci fondatori della Cooperativa Upiar al convegno del 1982: Francesco Izzo e Roberto Farabone;  Paolo Toselli ed Enrico Bernieri.
In basso: i primi numeri della rivista UPIAR (1976) e del supplemento URIP (1983).