La storia dell’ufologia spagnola nelle lettere tra Antonio Ribera e Vicente-Juan Ballester Olmos

Antonio Ribera i Jordà (1920-2001) è stato uno dei padri dell’ufologia spagnola e forse l’ufologo spagnolo più conosciuto nel mondo.

Traduttore e scrittore (anche al di fuori dell’ambito ufologico: dalla fantascienza alla poesia) è stato un personaggio eclettico: attivista della causa catalana, console della Romania a Barcellona ed esperto subacqueo tanto da essere, nel 1953, uno degli artefici del Centro per il Recupero e la Ricerca Subacquea (CRIS).

Avvicinatosi all’ufologia sin dagli inizi, nel 1947, è stato tra i fondatori di una delle prime associazioni ufologiche spagnole il Centro de Estudios  Interplanetarios (CEI) di Barcellona, nel 1958.

Ha collaborato con svariate riviste dell’insolito e scritto numerosi libri dedicati agli UFO, alcuni dei quali tradotti anche in italiano (“I misteri dei dischi volanti”, “Prova dell’esistenza dei dischi volanti”, “UFO: processo con testimoni”, “Chi ci osserva dagli UFO?”, ma anche “I dodici triangoli della morte”).

In tutta la sua produzione e nelle sue attività Antonio Ribera è stato un riferimento per quella che possiamo definire un’ufologia “classica”. Fermo sostenitore dell’ETH (Extra Terrestrial Hypothesis) non ha mai abbandonato quel punto di vista e, anzi, si è speso completamente a favore del controverso caso Ummo (le lettere spedite da sedicenti extraterrestri), rivelatosi poi una via di mezzo tra l’esperimento sociologico e un vero e proprio falso.

Può sembrare quindi curioso che ad occuparsi di Ribera sia proprio Vicente-Juan Ballester Olmos, un ufologo votato ad un approccio razionale al fenomeno e spesso molto critico sulla stessa ufologia.

Quello che però li ha legati è stato un forte rapporto personale, di amicizia e rispetto, durato decenni durante i quali il giovane Ballester Olmos è cresciuto e si è progressivamente distaccato dalla figura paterna (come anagrafe e formazione) di Ribera senza perderne il contatto umano.

Per storicizzare questo rapporto, Vicente-Juan Ballester Olmos ha raccolto in un volume corposo (quasi 700 pagine in grande formato, riccamente illustrate) la riproduzione delle lettere che i due si sono scambiati nel tempo che ripercorrono tre decenni di fatti e opinioni che hanno scandito la storia dell’ufologia spagnola e, in qualche modo, la stessa evoluzione dell’ufologia da quella ingenua  e pionieristica degli Anni 60 al tentativo odierno di farne un oggetto di studi seri e razionali.

La lunga introduzione al volume si può leggere cliccando qui.

Il libro “Mi correspondencia con Antonio Ribera” (interamente in spagnolo) è pubblicato dalle Edizioni Upiar e può essere acquistato sulla libreria on line Upiar Store.

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Nella foto in alto: le traduzioni italiane dei libri di Ribera su UFO e dischi volanti.
Nella foto in basso: (da destra a sinistra) Antonio Ribera, Vicente-Juan Ballester Olmos e Edoardo Russo al First London International UFO Congress, il 26 agosto 1979

I fatti salienti del 2022 in Europa

Il Center for UFO Studies è la storica organizzazione americana a lungo diretta dall’astronomo  J. Allen Hynek e  rappresenta il punto di riferimento per l’ufologia scientifica americana. Gli attuali componenti del CUFOS   si incontrano una o due volte all’anno per scambiarsi informazioni e documentazione.

 

L’ultima riunione si è tenuta sabato 20 maggio, con un collegamento da remoto che quest’anno per la prima volta è stato esteso ad alcuni ufologi europei che fanno parte del collettivo EuroUfo.net

Per l’occasione il Centro Italiano Studi Ufologici aveva  chiesto ai colleghi  europei di indicare quale fatto o evento saliente ritenessero quello principale dell’anno 2022 nel loro paese,  allo scopo di fornire ai colleghi americani una breve presentazione riassuntiva, la cui versione in italiano è visionabile sul canale YouTube del CISU.

La domanda era: “se vi venisse chiesto di dire quale evento UFO o ufologico (notizia, studio, pubblicazione, avvistamento, incontro) sia stato quello più importante o rilevante nel vostro paese nel 2022, quale scegliereste?”

Hanno risposto una decina di esponenti delle varie organizzazioni ufologiche europee.

Per il Belgio, il fatto saliente  è stato il conferimento del Premio “La sesta vite”, messo annualmente in palio dall’organizzazione STEPP per premiare chi meglio studia  in maniera scientifica i fenomeni misteriosi: il premio è stato conferito agli ufologi del Belgisch UFO-Meldpunt, che per la parte di lingua fiamminga di quel paese  raccoglie e analizza testimonianze di avvistamento, raccogliendole poi  un rapporto annuale.

 

 

 

Per  la Danimarca è stata la pubblicazione di un libro da parte del SUFOI (Skandinavisk UFO Information), intitolato “Gli X-files danesi” a firma di Ole Henningsen, che dal 2019 ha esaminato gli archivi ufologici dell’Aeronautica Militare di quel paese.

 

 

Il fatto ufologico più importante del 2022 in Francia  è stato indubbiamente il seminario CAIPAN-2, organizzato dal noto  Gruppo di studio sui fenomeni aerospaziali non identificati (GEIPAN) che opera all’interno del Centro nazionale di studi spaziali (CNES) per raccogliere le testimonianze di cittadini francesi,  le analizza  e pubblica i risultati. Si è trattato della seconda edizione di questo convegno a porte chiuse, riservato a un centinaio di scienziati, tecnici e  ufologi di orientamento scientifico, prevalentemente francesi  ma con la presenza e la partecipazione anche di ufologi e scienziati  europei e americani.

 

Per la Germania la scelta è invece caduta sul convegno organizzato per il cinquantesimo anniversario dalla costituzione del GEP (Società per la ricerca sui fenomeni UFO).

 

 

 

 

Il fatto più rilevante avvenuto in Italia nel 2022 a livello di pubblico e mass media è stata la pubblicazione del romanzo “Ufo 78”  firmato dal collettivo autoriale Wu Ming:  oltre 500 pagine che intorno agli UFO forniscono  un ritratto di quell’anno eccezionale sotto il profilo storico, sociale, antropologico, culturale e politico che fu il 1978, incorporando fatti,  personaggi ed eventi ufologici di quel periodo, con un successo commerciale amplificato da una serie di conferenze di presentazione in tutta Italia.

 

 

 

I colleghi del Norsk UFO Senter sono rimasti indecisi su quale indicare come fatto principale dell’anno scorso in Norvegia: se la mostra fotografica che a febbraio hanno organizzato e che ha avuto un enorme successo di pubblico in quel paese e un risalto mediatico senza precedenti o invece la presentazione di una tesi di secondo livello universitario che ha avuto per oggetto proprio  la storia dell’ufologia norvegese

 

 

Anche  per la Spagna è stato suggerito un libro, per la precisione la “Storia culturale degli UFO in Spagna” dal 1950 al 1990, a firma di Ignacio Cabria.

 

 

 

 

Parlando infine della Svezia, il fatto più clamoroso del  2022 è stata la realizzazione e la messa in onda su Netflix di un film a tema ufologico intitolato “UFO Sweden”, ovvero esattamente il nome dell’organizzazione ufologica nazionale svedese: non un documentario ma una storia per certi versi simile al film Incontri ravvicinati del terzo tipo dove però oltre a testimoni ed eventi ufologici fanno una parte di primo piano proprio gli ufologi dell’associazione svedese, con la loro sede e con le attività effettivamente svolte. Anche in questo caso si tratta della celebrazione di un cinquantennale di attività ufologica ininterrotta.

 

Ignacio Darnaude Rojas-Marcos (1931-2018)

Il 26 giugno è morto a Siviglia Ignacio Darnaude Rojas-Marcos, veterano dell’ufologia spagnola.

Era nato il 18 gennaio 1931 ed aveva cominciato ad interessarsi all’argomento nella seconda metà degli anni ’50, raccogliendo un’enorme documentazione e scrivendo centinaia di articoli e memorie, in gran parte inediti e fatti circolare solo per via epistolare.

Fin dagli anni ’60, per aggirare la difficoltà di fare fotocopie, si era infatti organizzato un suo originale sistema di scambio di documentazioni (ritagli, lettere, rapporti, riflessioni) tramite riproduzioni fotografiche che poi inviava ad un’ampia rete di corrispondenti in mezzo mondo. Nell’Archivio CISU (che ha ereditato la parte ufologica dell’Archivio Clypeus) ce ne sono alcune centinaia. Fu tra i primi collaboratori spagnoli di organizzazioni e riviste ufologiche come APRO, NICAP, Flying Saucer Review, Lumiéres dans la nuit.

Figlio della sua epoca, non era certo un esponente del filone scientifico dell’ufologia. Per sua stessa ammissione, era piuttosto appassionato agli aspetti filosofici del concetto di “contatto extraterrestre” (che lui stesso battezzò “transufologia”).

Dagli anni ’70, Darnaude fu poi un accanito collezionista di tutto quello che riguardava l'”affare Ummo” (le lettere che un sedicente gruppo di extraterrestri avrebbe mandato a numerosi studiosi, soprattutto spagnoli, descrivendo il loro mondo e le loro conoscenze tecnico-scientifiche), realizzandone un monumentale catalogo di 1.500 pagine, l’UmmoCat.

Nel nuovo millennio, si appassionò a Internet e tra il 2006 e il 2015 mise on line sul proprio sito web  gran parte della documentazione da lui raccolta sull’argomento UFO (circa 13.000 pagine).

Nello stesso periodo, si mise a scrivere libri per raccogliere organicamente le sue riflessioni di oltre 60 anni (“El principio de elusividad cósmica”, “Libros revelados y síndrome contacto E.T.”, “El desafío extraterrestre en el siglo XXI”), libri che costituiscono il suo testamento spirituale, ben riassunto nell’intervista rilasciata agli ufologi José Juan Montejo e David Cuevas nel 2014.

Le “luci fantasma”: un fenomeno del quale si torna a parlare in Spagna

Il Centro Italiano Studi Ufologici dispone di un progetto di ricerca dedicato a quelli che molti studiosi chiamano Earth lights (“luci terrestri”), ossia quei presunti fenomeni luminosi di dimensioni limitate che si muoverebbero a poca distanza dal terreno e che in moltissimi casi si ripeterebbero per lunghi periodi di tempo in precise località del pianeta.

Testimonianze di questo tipo sono documentabili con chiarezza almeno da quattrocento anni in varie parti del mondo, sovente assimilate ai fuochi fatui  e al loro folklore.

Esiste una vastissima bibliografia sulla questione la cui raccolta ed analisi avviene a cura del Progetto Earth Lights.

Oggi ne parliamo perché proprio di recente la stampa locale spagnola ha manifestato interesse per uno di questi fenomeni luminosi ricorrenti, quello che fu menzionato più volte fra il 3 e il 28 marzo del 1897 dal quotidiano “El Anunciador Vitoriano” e che veniva osservato da varie località della provincia di Álava, nel nord della Spagna.

Le numerose fonti giornalistiche recuperate raccontano che in vari paesi della provincia, sino al capoluogo Vitoria, contadini e cittadini di ogni condizione uscivano di casa ogni sera per cercare di scorgere un globo luminoso rossastro dall’intensa luminosità che si aggirava all’altezza degli alberi illuminandoli della sua luce.

Secondo uno schema classico di questo tipo di testimonianze, sovente le fonti riferivano di un moto oscillante, dello spavento riportato da una testimone che dovette richiudere in modo precipitoso la finestra di casa quando il globo le parve avvicinarsi troppo, della rapida associazione fatta con la categoria tradizionale dei fuochi fatui e con storie di fantasmi.

Ci furono anche osservazioni di gruppo fatte da punti eminenti (da una torre, ad esempio) e tentativi di classificare gli aspetti che la luce misteriosa avrebbe assunto: un ellissoide, un tubo, un globo di dimensioni varianti da quelle di un arancio a un metro di diametro.

Buona parte delle fonti finora note in realtà erano disponibili sin dall’agosto 2015 sul blog dello studioso spagnolo Martín Armada Teixido. Rappresentano un esempio davvero significativo del modo in cui la stampa discuteva al tempo, e non solo in Spagna, il fenomeno delle luci fantasma.

 

Declassificazione documenti UFO in Spagna: l’approccio serio

Il 24 ottobre questo sito aveva commentato le notizie spagnole che in sostanza avevano dato per nuova una declassificazione di documenti militari spagnoli in realtà avvenuta molti anni fa.
Come preannunciato, oggi lo studioso che a suo tempo  fu promotore di quella liberalizzazione e che collaborò in vista di essa col Ministero della Difesa del Paese iberico, Vicente-Juan Ballester Olmos, ha pubblicato sul sito della Biblioteca virtuale del Ministero (BVD) un documento che spiega in dettaglio la messa online dei documenti digitalizzati e scaricabili.
L’articolo, in spagnolo, s’intitola  Los expedientes OVNI desclasificados–Online  e costituisce la necessaria fonte introduttiva per un inquadramento corretto di quelle fonti e per una spiegazione razionale delle loro peculiarità, caratteristiche e limiti. 

Declassificazione documenti UFO: dalla Spagna una (non) novità

Sabato 22 ottobre 2016 un quotidiano madrileno importante, El Mundo, ha suscitato grande attenzione con un dettagliato articolo nel quale presentava una supposta novità relativa alla declassificazione di un certo numero di documenti su avvistamenti UFO prodotti da organismi del Ministero della Difesa spagnola fra il 1962 e il 1995.

Si tratta di fascicoli concernenti casi complessi e interessanti, ma in realtà – come subito hanno fatto notare studiosi spagnoli come Ricardo Campo e Vicente-Juan Ballester Olmos – in realtà di vere novità non si tratta.

Infatti, questi documenti sono stati declassificati già molti anni fa (tra il 1992 ed il 1999) e da allora sono stati resi disponibili agli ufologi ed al pubblico generale. La sola novità è che adesso sono stati digitalizzati e caricati online dagli uffici del Ministero della Difesa del paese iberico.

Li potete leggere qui, insieme ad altri.

Apprendiamo in anteprima che Ballester Olmos ha realizzato un articolo al riguardo e che esso sarà presto pubblicato sul sito web del Ministero della Difesa di Madrid.

La declassificazione di documenti di rilevanza ufologica di varia origine – civile e militare – prodotti da enti pubblici dei più vari Paesi del mondo è un processo ormai ben consolidato da decenni e in alcuni casi (Stati Uniti, Gran Bretagna, Spagna) ormai realizzato in larga misura.

Per il Centro Italiano Studi Ufologici e per il nostro Paese, dove questo processo è tuttora meno lineare, la questione è specificamente seguita dal Progetto OVNI / Forze Armate, coordinato dallo studioso Paolo Fiorino.

Gli archivi del CISU dispongono di migliaia di pagine di documenti di origine militare italiana relativi ad avvistamenti UFO e alla loro valutazione.

A questa pagina potete leggere un’intervista pubblicata nel  gennaio 1997 su UFO – Rivista di Informazione Ufologica ed opera di Paolo Toselli, del CISU, a Vicente-Juan Ballester Olmos, che di quella classificazione è stato promotore e consulente. Già allora presentava in maniera corretta e non sensazionalistica il processo di rilascio delle documentazioni in corso in Spagna da quasi venticinque anni.