Compie 50 anni il più famoso caso radar-visuale italiano

Caselle 1973: radar e aerei a caccia di UFO
Cosa ne sappiamo dopo cinquant’anni?

 

Esattamente 50 anni fa, nei cieli sopra la città di Torino si svolse uno dei più noti casi aero-radar-visuali dell’ufologia italiana.

Il 30 novembre 1973, poco prima delle ore 19,  molti osservatori da terra e i piloti di alcuni aerei in in fase di atterraggio all’aeroporto di Caselle osservarono una forte luce bianca in cielo, mentre gli operatori di due diversi radar rilevarono la presenza di echi anomali sui loro schermi. quick online loans.

Il pilota di un piccolo aereo privato venne indirizzato all’inseguimento della luce, tentando inutilmente di raggiungerla per alcuni minuti, per poi rinunciare e tornare indietro prima di finire il carburante.

L’avvistamento ebbe una vasta risonanza sui giornali, alla radio e in televisione, anche oltre i confini nazionali.

Negli anni successivi ne parlarono riviste e libri specializzati, in Italia e all’estero, quasi sempre sulla base di informazioni di seconda mano.

Solo molti anni dopo è stato possibile esaminare la documentazione ufficiale, declassificata dall’Aeronautica Militare italiana su richiesta del Centro Italiano Studi Ufologici, che ha anche condotto un’ampia indagine retrospettiva sul caso, coordinata da Paolo Fiorino, rintracciando e intervistando direttamente quasi tutti i protagonisti noti della vicenda (piloti, radaristi ed altri militari coinvolti a vario titolo).

Oltre a quanto a suo tempo pubblicato sulla nostra rivista, successivamente è stato svolto anche un lavoro di analisi e approfondimento, che non ha portato a risposte definitive: a distanza di cinquant’anni il caso rimane uno dei più interessanti avvenuti nel nostro paese.

Una ricostruzione schematica ma dettagliata dei fatti e delle informazioni si può leggere nell’articolo di Edoardo Russo (tratto da una più lunga presentazione in due parti) che pubblichiamo in occasione dell’anniversario.

Una presentazione audiovisiva è inoltre visionabile sul nostro canale YouTube.

 

1978: la grande ondata 40 anni dopo

In questo 2018 cade il quarantennale della grande ondata di avvistamenti UFO in Italia del 1978, l’anno con più segnalazioni e casi raccolti in tutto il XX secolo.

Già vent’anni fa il Centro Italiano Studi Ufologici dedicò il proprio 13° convegno nazionale al riesame di quell’annata straordinaria, con analisi e confronti della scena internazionale.

A 40 anni dai fatti, il CISU ha lanciato pochi mesi fa un nuovo “Progetto ’78”, basato sull’imponente archivio del centro ed articolato in due diverse sezioni, i cui primi risultati sono in arrivo in questi giorni.

Una prima parte del progetto consiste nella digitalizzazione e indicizzazione integrale delle fonti di stampa dell’epoca. L’ondata del 1978 infatti fu anche e soprattutto un’ondata mediatica, che travolse i giornali e gli altri mass media a livello nazionale e in modo assai pervasivo, con un’intensità inedita in passato (e in futuro), come risulta anche solo dai riepiloghi annuali delle notizie raccolte nell’Archivio Stampa del CISU: mai prima di quel momento (*) erano stati raccolti più di duemila ritagli stampa in un solo anno, come avvenne invece nel ’78, e mai più è capitato negli anni successivi. L’ufomania sui giornali italiani venne rilevata già all’epoca, quando si parlò di “psicosi da UFO”.

Tutto il pubblicato raccolto è da tempo ordinato ed allestito in formato cartaceo presso la sede del CISU, dove occupa sette scatole d’archivio per i ritagli (in massima parte originali) tratti da quotidiani e periodici locali d’informazione, più un ottavo dossier contenente gli estratti dalle riviste illustrate (che sull’argomento UFO pubblicarono ampi servizi). Nell’ultimo mese, alcuni soci del centro hanno lavorato alla scansione integrale di questo materiale, completandone la scorsa settimana la parte principale: 2.400 articoli da quotidiani, cui si aggiungeranno nei prossimi giorni quelli dei periodici illustrati. In parallelo a questo lavoro, altri volontari stanno procedendo a “rinominare” i singoli file così che indichino direttamente la testata giornalistica e la data di pubblicazione, per consentirne un’indicizzazione automatica e un più facile recupero.

 

Entro la fine di maggio prenderà il via la seconda parte del progetto, relativa invece alla casistica. Il catalogo nazionale degli avvistamenti UFO italiani comprende attualmente 1.800 segnalazioni per il 1978, ad ognuna delle quali corrisponde un fascicolo d’archivio contenente le fonti documentarie ad essa relative. Negli anni scorsi presso gli archivi del CISU è stato fatto un lavoro certosino di controllo incrociato tra i dossier già esistenti e le fonti successivamente raccolte o a suo tempo non repertoriate, con la conseguente riproduzione e dossierazione di alcune centinaia di “nuovi” casi. Al termine di questo lavoro si passerà ora all’indicizzazione di questi nuovi casi, inserendone le coordinate (data, ora, località, tipologia) nel database generale. Questa seconda fase del progetto dovrebbe terminare prima dell’estate.

Un modo non teorico ma concreto di commemorare il 40° anniversario della più grande ondata di tutti i tempi nel nostro paese.

 

(*) con l’incredibile eccezione del 1954:  più di 4.000 articoli, recuperati però solo in anni recenti attraverso la ricerca sistematica e mirata dell’Operazione Origini.

Un “libro bianco” sugli UFO in Italia

E’ fresco in libreria Il libro bianco degli UFO in Italia, a firma di Moreno Tambellini e Franco Marcucci (Armenia editore, 350 pagine).

Non si tratta del solito libro che raffazzona un po’ di aneddotica su avvistamenti scopiazzati qua e là, come è purtroppo il caso di troppa pubblicistica sull’argomento, non solo nel nostro paese. Il volume è invece il risultato di un progetto che rappresenta l’evoluzione e l’approfondimento del lavoro di raccolta e catalogazione iniziato pioneristicamente in Italia dalla Sezione Ufologica Fiorentina (e in particolare da Solas Boncompagni) negli anni ’60.

Quel lavoro aveva portato alla pubblicazione di sei volumi della collana “UFO in Italia” (editi dal 1974 al 2012), per coprire la casistica nazionale nell’arco dell’intero XX secolo, ma negli anni era andata sempre più perdendosi l’intenzione originale di fornire non solo una raccolta ma anche una selezione e valutazione dei singoli casi, sulla base di un apposito coefficiente di veridicità.

Quello che hanno inteso fare Tambellini e Marcucci (entrambi esponenti della terza generazione della SUF) è stato precisamente un ritorno alle origini del progetto, mediante la rielaborazione di criteri oggettivi per selezionare i 43 casi migliori (quanto a credibilità delle testimonianze) fra i circa 12.000 schedati nell’archivio SUF (oggi confluito in quello del Centro Ufologico Nazionale).

Il libro li presenta in dettaglio, sulla base della documentazione (non sempre completa, purtroppo) a disposizione degli autori.

Al di là del risultato, si tratta di un’impostazione che – a differenza di quasi tutto quello che è possibile trovare in libreria e in edicola nel nostro paese – parte dalla casistica e cerca di applicare criteri razionali, oggettivi ed omogenei alla sua analisi: un approccio che si muove lungo la linea che da sempre caratterizza la nostra linea operativa.

Avvistamenti recenti/ Niscemi (CL), 15 febbraio – Ossi (SS), 20 febbraio – Lanciano (CH), 2 settembre 2016

Agli avvistamenti di potenziale interesse giunti al CISU nelle ultime settimane dobbiamo aggiungerne uno dei pochi degni di nota resi pubblici dai media tradizionali. Un tempo padroni incontrastati  delle notizie sulle segnalazioni UFO, oggi svolgono nel nostro ambito un ruolo del tutto marginale. La qualità dell’informazione diffusa è – di solito – assai bassa.

Un’eccezione è costituita da quanto “La Sicilia” ha reso noto nella sua pagina “Caltanissetta e provincia” dell’edizione del 17 febbraio.

La sera di mercoledì 15 febbraio, verso le 21, a Niscemi (Caltanissetta), un uomo che poi si è rivolto alla redazione del quotidiano ma che ha chiesto di mantenere l’anonimato ha asserito di aver visto a circa quaranta metri dal suolo un corpo volante rotondo che emanava luci intense e di colori diversi, dapprima immobile sopra lo stadio comunale e poi ripartito a velocità “impressionante”.

Il testimone era alla guida della sua auto sul viale Europa quando guardando a destra, verso il campo sportivo, ha scorto l’oggetto fermo per una decina di secondi e poi scomparso a gran velocità. Nel complesso l’osservazione sarebbe durata una ventina di secondi.

Secondo “La Sicilia” altre persone della zona avrebbero visto verso la stessa ora una luce del cielo muoversi veloce come una meteora che però “procedeva verso l’alto”.

Un appello ai testimoni lanciato dal CISU via Twitter per ora non ha sortito effetti. Come sempre, si ricorda che la nostra associazione mette al primo posto la privacy delle persone.

Altri due casi di qualche rilievo sono invece pervenuti in modo diretto all’associazione.

Un testimone ha contattato per telefono l’ufologo Antonio Cuccu, coordinatore per la Sardegna del CISU raccontandogli che lo stesso giorno, cioè un po’ prima delle 00.40 del 20 febbraio, dal cortile della sua abitazione di Ossi (Sassari) aveva scorto a circa 50° di altezza sull’orizzonte, verso sud, un “pallone da rugby” di colore bianco, grande più della Luna Piena che in silenzio, lento e con assetto di volo orizzontale, spariva sempre nella porzione sud della volta celeste in non più di cinque secondi. Il corpo volante gli era apparso “basso” nel cielo, ma all’uomo non è stato possibile produrre una valutazione più precisa.

Infine, seppur con notevole ritardo, nei giorni scorsi è pervenuto al CISU il questionario d’avvistamento compilato online da un testimone il quale ha descritto con notevole precisione quando aveva visto il 2 settembre 2016, fra le 19.00 e le 19.30, a Lanciano (Chieti). 

Parcheggiando la sua automobile, l’uomo scorgeva un corpo volante a forma di cono, dotato di ali, che si muoveva silenzioso nel cielo sereno in senso verticale transitando lento proprio sopra il condominio nel quale abita (un palazzo di cinque piani).

Sceso dall’auto rapidamente per provare a fare una foto lo perse di vista perché nascosto da un gruppo di pini. Era di colore nero – ma il teste tiene a precisare che il cielo era ormai quasi buio. Secondo lui doveva essere lontano 300 metri ed avere un’altezza di 4 metri per due di larghezza, con le “ali” lunghe due metri. Lo poté seguire in tutto per dieci secondi. Per rappresentarlo ha tracciato il disegno che potete vedere qui.

Lanciano-(CH)-02.09.2016

Come sempre, si ricorda che la diffusione in questa sede di informazioni relative agli avvistamenti non comporta nessuna assunzione circa la natura dei fenomeni descritti.

Il pianeta Venere sta provocando un enorme numero di segnalazioni UFO negli Usa e altrove

Dall’autunno scorso l’intensissima luminosità del pianeta Venere, visibile in orari serali (oggi sabato 25 febbraio, per esempio, alle latitudini medie dell’Italia tramonta alle 20.59) sta generando un gran numero di avvistamenti di pseudo-UFO sia in Italia sia all’estero.

Dagli inizi di gennaio buona parte dei casi giunti al CISU relativi alla fascia oraria 17-21 sono dovuti a Venere, che in questi giorni si trova quasi perfettamente ad ovest, relativamente basso sull’orizzonte e di cui si osserva bene il tramonto con il disco biancastro che progressivamente pare arrossarsi man mano che scende verso il basso.

Gli ultimi casi plausibili concernono Chieti Scalo (14 febbraio, ore 20), Albizzate (VA) (15 febbraio, 19 circa) e  San Francesco al Campo (TO) (16 febbraio, ore 20 circa), ma altri episodi sono all’esame.

Il fenomeno, pur ben noto da sempre agli studiosi razionali di ufologia ci ha comunque sorpresi per le proporzioni che ha assunto in questa stagione invernale.

Avevamo appreso da colleghi di vari Paesi dell’emisfero settentrionale del globo che le cose stavano andando in modo simile anche da loro, ma ora negli Stati Uniti una delle associazioni di appassionati che dispongono di una hotline telefonica per raccogliere gli avvistamenti, il NUFORC, giovedì 23 febbraio si è vista costretta a pubblicare sulla sua home page un avviso di questo tenore:

Per favore, non segnalateci gli “avvistamenti” dovuti al pianeta Venere. La nostra hotline telefonica sta ricevendo circa duecento chiamate telefoniche a settimana riconducibili al pianeta Venere, e quelle telefonate ci stanno impegnando per la maggior parte del tempo.

Invitiamo il pubblico italiano a far circolare anche da noi questa informazione:

la fonte di luce vistosa che si osserva a lungo, in questa stagione, dal tramonto sino alle 21 circa in direzione ovest, piuttosto bassa sull’orizzonte e che lentamente scende verso il basso NON E’ UN UFO, ma il pianeta Venere in una sua fase d’intensissima luminosità.