Compie 50 anni il più famoso caso radar-visuale italiano

Caselle 1973: radar e aerei a caccia di UFO
Cosa ne sappiamo dopo cinquant’anni?

 

Esattamente 50 anni fa, nei cieli sopra la città di Torino si svolse uno dei più noti casi aero-radar-visuali dell’ufologia italiana.

Il 30 novembre 1973, poco prima delle ore 19,  molti osservatori da terra e i piloti di alcuni aerei in in fase di atterraggio all’aeroporto di Caselle osservarono una forte luce bianca in cielo, mentre gli operatori di due diversi radar rilevarono la presenza di echi anomali sui loro schermi. quick online loans.

Il pilota di un piccolo aereo privato venne indirizzato all’inseguimento della luce, tentando inutilmente di raggiungerla per alcuni minuti, per poi rinunciare e tornare indietro prima di finire il carburante.

L’avvistamento ebbe una vasta risonanza sui giornali, alla radio e in televisione, anche oltre i confini nazionali.

Negli anni successivi ne parlarono riviste e libri specializzati, in Italia e all’estero, quasi sempre sulla base di informazioni di seconda mano.

Solo molti anni dopo è stato possibile esaminare la documentazione ufficiale, declassificata dall’Aeronautica Militare italiana su richiesta del Centro Italiano Studi Ufologici, che ha anche condotto un’ampia indagine retrospettiva sul caso, coordinata da Paolo Fiorino, rintracciando e intervistando direttamente quasi tutti i protagonisti noti della vicenda (piloti, radaristi ed altri militari coinvolti a vario titolo).

Oltre a quanto a suo tempo pubblicato sulla nostra rivista, successivamente è stato svolto anche un lavoro di analisi e approfondimento, che non ha portato a risposte definitive: a distanza di cinquant’anni il caso rimane uno dei più interessanti avvenuti nel nostro paese.

Una ricostruzione schematica ma dettagliata dei fatti e delle informazioni si può leggere nell’articolo di Edoardo Russo (tratto da una più lunga presentazione in due parti) che pubblichiamo in occasione dell’anniversario.

Una presentazione audiovisiva è inoltre visionabile sul nostro canale YouTube.

 

Dagli archivi militari inglesi – 1982: un incontro fra un UFO e un aereo-spia americano sul Mediterraneo

Il 30 giugno lo scrittore, storico dell’ufologia e folklorista inglese David Clarke ha pubblicato sul suo sito la notizia che, con la messa a disposizione del pubblico presso gli Archivi nazionali da parte del Ministero della Difesa britannico  degli ultimi quindici faldoni di incartamenti relativi al fenomeno UFO da esso raccolti è venuto alla luce un caso di grande interesse di presunto incontro fra UFO e aerei militari.

Protagonista principale ne fu l’equipaggio di un aereo per sorveglianza elettronica RC-135 dell’USAF, l’Aeronautica americana, che monitorava le attività militari sovietiche in volo a sud di Cipro, sul Mediterraneo orientale, regione allora al centro delle vicende della Guerra fredda.

A partire dalle 16 del 19 ottobre 1982, un oggetto fatto di  “una moltitudine di luci che lampeggiavano venti per volta” fu visto dall’intero equipaggio dell’aereo e si sarebbe accostato sino a due miglia dal velivolo, avvicinandosi poi ancora di più e seguendolo di coda.

L’aereo chiese il supporto delle aviazioni inglesi ed americane: due F-14 Tomcat decollati da una portaerei e un F-4 Phantom partito da Cipro, tuttavia, non riuscirono a vedere nulla – anche perché in quella fase l’UFO prese ad allontanarsi verso la costa africana, a sud.

Allo stesso modo il fenomeno non fu rilevato dalla base aerea inglese di Troodos, a Cipro, che pure registrò tutte le conversazioni con l’RC-135.

Il caso appare di grande complessità, ed è comunque da tenere presente che su di esso furono senz’altro prodotti documenti e valutazioni ulteriori sia da parte dei militari inglesi sia di quelli americani. Di questi incartamenti al momento non si sa nulla, anche se l’indagine sull’episodio fu condotta in comune.

Un alto ufficiale della RAF avanzò il sospetto che si fosse trattato di un miraggio dalla costa libanese o da quella israeliana, ma l’evento per ora rimane aperto.

Il fatto è degno di ben altre analisi, ma qui vale la pena di ricordare che i cataloghi del Progetto AIRCAT del CISU, che si occupa delle osservazioni di presunti UFO fatte da bordo di velivoli, per il periodo 1980-82 presenta una serie di episodi di difficile valutazione di cui furono protagonisti aerei militari e civili in volo sullo spazio aereo italiano o sul Mediterraneo le cui dinamiche paiono inserirsi bene nel contesto del tempo: le guerre nel Vicino Oriente, le tensioni fortissime fra la NATO e la Libia del colonnello Gheddafi.

[Nella foto in evidenza: la stazione radar inglese di Troodos, a Cipro, a meta degli anni ’70 del secolo scorso – dal sito: http://www.rafakrotiri.co.uk]

Avvistamenti esteri: 21 aprile 1971 – davvero un gruppo di UFO sui radar inglesi?

In ottobre l’ufologo inglese Philip Mantle ha pubblicato parte di una dettagliata relazione che era stata prodotta nel 2007 da un ex-controllore di volo militare britannico, Alan Turner, un ufficiale che ha servito nella RAF dal 1966 al 1995, quando è andato in pensione con il grado di Wing Commander (comandante di stormo).

In questa relazione Turner ha raccontato un fatto di potenziale interesse che a suo dire (ma come vedremo la sua è l’unica testimonianza a sostegno)  secondo la versione pubblicata da Mantle si sarebbe verificato nell’estate del 1971 (ma la data pare inesatta).

 Turner lavorava come supervisore della parte militare del centro radar della base aerea di Sopley, un paese della contea dell’Hampshire, nel sud dell’Inghilterra.

Sarebbe stato un pomeriggio che lui, i suoi colleghi e altri radaristi di altre due stazioni del sud dell’Inghilterra avrebbero visto comparire sugli schermi dei loro apparati e avrebbero seguito con  cura esaminando varie ipotesi esplicative (palloni sonda, segnali prodotti dalla ionizzazione di masse d’aria, ecc.) un gruppo di sei targets non identificati che compivano manovre rapidissime su una zona posta  a circa 35 chilometri a nord di Sopley, nella piana di Salisbury.

Le osservazioni secondo Turner avrebbero coinciso con quanto stava accadendo ai radar dell’aeroporto civile di Londra-Heathrow, con cui erano in contatto, e a quelli della Centrale controllo caccia intercettori della base di Neatishead, nel Norfolk,  più a nord-est.

Le tre stazioni disponevano di apparati di tipo diverso, operanti con tecnologie differenti su varie frequenze  e all’avanguardia della tecnica radar del tempo. Tutti a detta di Turner avrebbero registrato segnali fra loro coerenti. I presunti corpi si sarebbero mossi controvento sino a una velocità di circa 500 km/h e avrebbero avuto altissime capacità di ascesa in tempi ridotti.

Turner avrebbe diretto sui targets anche un bombardiere “Canberra” della RAF che si sarebbe trovato nella zona proveniente insieme ad un altro dalla Germania. I due membri dell’equipaggio, piuttosto agitati, avrebbero confermato via radio che anche loro avevano sul radar di bordo i “corpi”, distanti non più di un miglio ma che non sarebbero riusciti mai a rilevarli visivamente.

L’episodio si sarebbe protratto per venti minuti. A Sopley i segnali radar sarebbero stati registrati su nastro magnetico e il fatto sarebbe stato oggetto di relazioni che tutti i tecnici e i radaristi presenti furono richiesti di redigere.

A questo punto va precisato che su questa vicenda altri studiosi inglesi in passato avevano avanzato motivi di prudenza, ad esempio qui e qui. La data esatta dell’episodio già parecchi anni fa era stata indicata nel 21 aprile 1971. Qui potete vedere una testimonianza in video resa da Turner, e i dettagli riferiti appaiono piuttosto diversi rispetto al resoconto reso noto tramite Mantle.

Quel che più conta dal punto di vista documentario è che malgrado i tentativi di verifica presso gli archivi del Ministero della Difesa non è stato possibile reperire nessuna fonte a conferma. Considerata la buona reputazione archivistica dei militari britannici e la gran quantità di enti che sarebbero intervenuti la cosa  desta perplessità.

A prescindere da queste necessarie avvertenze sull’evidenza disponibile sul fatto, se si attira l’attenzione del pubblico sulla vicenda è per dire quanto sia rappresentativo di un  tipo di casistica che incarna una sfida estrema per l’ufologia scientifica. L’analisi di episodi consimili richiede competenze ingegneristiche sulle quali per noi è molto difficile poter  contare.

Ottenere la consulenza di tecnici del traffico aereo, ingegneri delle telecomunicazioni specializzati in tecnologie radar, controllori di volo, ecc. costituisce un obiettivo strategico per approcci al fenomeno come quello perseguito dal CISU.

*   *     *

Nella foto, tratta dal sito subbrit.org.uk, la sala operativa della centrale radar della base di Sopley come appariva negli anni ’60 del secolo scorso.

[Ha collaborato Roberto Labanti]