Progetto Aircat

Nato nel 1994, il Progetto AIRCAT coordinato da Marco Orlandi (Bologna) si occupa della raccolta e dell’analisi di segnalazioni UFO coinvolgenti piloti e aeromobili civili e militari, in Italia e all’estero. Per estensione rientrano in questo archivio anche casi di intercettazione radar e radar-visuali con o senza coinvolgimento di aerei o/e piloti.

La fase di raccolta delle fonti avviene attraverso i consueti canali: segnalazione diretta dei testimoni a questa o ad altre associazioni; articoli sulla stampa periodica o su altri mezzi di informazione (radio, tv, web).
Per quanto concerne la fase di analisi, questa si svolge sia sul piano dell’inquadramento statistico della fenomenologia sia su quello dell’analisi tecnica delle segnalazioni maggiormente degne di attenzione. A quest’ultimo proposito, ci si sofferma sullo studio dell’interazione avvenuta tra UFO e aeromobile con particolare riferimento alle prestazioni e all’inviluppo di volo di quest’ultimo. Il fatto che il volo dell’aeromobile sia costantemente monitorato sia da terra che da parte del pilota, con parametri di volo certi e registrati, permette una maggiore precisione nella ricostruzione degli eventi e della loro dinamica.

Il lavoro realizzato comporta la produzione di due cataloghi tematici (uno per la casistica italiane e uno per quello estero, il primo con più di 400 casi, il secondo con diverse migliaia) nonché la fattiva collaborazione con numerosi studiosi stranieri, in specie con l’organizzazione statunitense NARCAP, che si occupa soltanto di casistica di questo genere.

Il catalogo dei casi esteri è redatto al fine di effettuare una comparazione con la casistica italiana. Il catalogo italiano e’ organizzato su tipologie di avvistamento specificatamente identificate, in base alla pratica, per gli avvistamenti coinvolgenti aeromobili. In particolare, sono considerate le tipologie relative agli avvistamenti di piloti (e/o altri membri di equipaggio e/o passeggeri) in volo, avvistamenti da terra da parte di piloti relativi ad interazioni UFO/aeromobili, casi strumentali (radar, ecc.). Sono inseriti anche i casi identificati (IFO) come utile parametro di confronto rispetto ai casi rimasti non identificati (UFO).

Tra i motivi in virtù dei quali fin dal momento del varo del Progetto Aircat veniva sostenuto come la casistica in questione sia tra le più qualificate e probanti, ce n’erano alcuni ritenuti particolarmente significativi: la qualificazione professionale del testimone pilota; l’obbligo di redigere un rapporto; la possibilità , per il pilota, di compiere manovre che gli permettano di osservare meglio il fenomeno (cosa che un testimone al suolo ben difficilmente può fare); la possibile/probabile conferma radar. A distanza di parecchi anni e dopo il compimento di numerose indagini relative a casi di avvistamenti di piloti questi motivi rimangono validi, pur con l’ovvia considerazione che, per quanto maggiormente qualificato e preciso di altri, il testimone pilota rimane comunque un essere umano suscettibile di compiere errori di valutazione nell’osservazione di oggetti o fenomeni aerei inusuali.

Dall’esame della casistica italiana, relativa ad avvistamenti fatti da piloti in volo, non emergono casi particolarmente esotici, come e’ invece talvolta riportato all’estero, ma rimane costante negli anni un trend di avvistamenti solidi che a volte vede l’effettuazione, da parte del pilota, di manovre evasive per evitare l’impatto con fenomeni aerei anomali e la conseguente redazione, dopo l’atterraggio, del modulo di mancata collisione (Air-miss).

Di non secondaria importanza è l’aspetto relativo a come le istituzioni civili e militari da cui i piloti dipendono trattino le informazioni e i rapporti di avvistamento da essi ricevuti; quest’ultimo settore di approfondimento viene svolto dal Progetto Aircat in sinergia con un’altra iniziativa di ricerca del CISU, il Progetto OVNI / Forze Armate, che si occupa delle attività  svolte dagli enti di Stato relativamente agli UFO.
Auspicabile sarebbe anche uno studio statistico dei principali modelli riportati dai testimoni, soprattutto in comparazione con quelli segnalati da testimoni comuni in occasione di eventi non coinvolgenti aeromobili.
Resta primaria la necessità della messa a punto di una metodologia di approccio e contatto con testimoni (i piloti) tradizionalmente poco inclini alla pubblicità  non gradita derivante da un avvistamento UFO. Ciò permetterebbe all’inquirente di interagire al meglio delle proprie possibilità  con testimoni che, se disponibili al dialogo, possono essere di enorme aiuto nel mettere a fuoco le peculiarità  dell’evento di cui sono stati protagonisti.
Allo stesso modo, resta di primario interesse la possibilità  di interagire con Enti istituzionali cui faccia capo la raccolta e la gestione dei dati relativi agli avvistamenti di fenomeni aerei anomali.

Print Friendly, PDF & Email