Risorse operative per ufologi: gli inganni del cielo

Gli inganni del cielo rappresentano il pane quotidiano dello studioso di ufologia.

Uno dei compiti  dell’ufologo di orientamento scientifico consiste nell’analisi dei resoconti dei testimoni, D’altro canto l’esperienza ci dice che dopo adeguati approfondimenti la stragrande maggioranza di essi sarà spiegata in termini convenzionali, Perciò, avere una conoscenza adeguata degli inganni del cielo e magari disporre di un prontuario è una necessità per noi che vogliamo indagare.

Oggi disponiamo di un buon strumento online per le nostre esigenze.

Il sito francese Méprises du ciel (Inganni del cielo, appunto) offre un lungo elenco di possibili fonti di confusione da parte di osservatori anche ben preparati.

Divide queste cause in tre grandi categorie (artefatti fotografici, fonti naturali, fonti artificiali) a loro volta ripartite in numerose sottocategorie e  molte volte in sezioni ancora più specifiche, da consultare una per una con cura.

Ampiamente illustrato da spiegazioni, foto, video e corredato sovente da riferimenti bibliografici, il sito ha un ulteriore pregio: fa vedere per immagini come molte fonti di errore (ad esempio, i satelliti artificiali) si presentano in concreto a chi le osserva da terra, ossia da grandi o grandissime distanze.

Un’altra cosa importante  è la presenza di fonti di errore comparse di recente. Non dimentichiamo che gli sbagli nell’osservazione mutano negli anni al cambiare della scienza, della tecnica e della cultura.

Andate, per sincerarvene, alla pagina dedicata alle nuvole di schiuma per feste, una nuova combinazione di polimeri e di gas elio che, modellati da stampanti 3D, fanno volare in cielo oggetti leggerissimi dotati di forme sempre nuove – in pratica senza limiti di fantasia.

Noi del Centro Italiano Studi Ufologici abbiamo ritenuto talmente interessante questo sito da inserirlo nella nostra pagina Risorse operative.

Ricordate sempre, però: l’esperienza sul campo, quella fatta parlando in modo diretto con i testimoni, ascoltandoli con cura, prendendo nota rigorosa di quanto raccontato, magari registrandone (col loro permesso) i racconti non potrà mai essere sostituita un sia pur utilissimo, ben fatto ed encomiabile sito di riferimento. Accanto a strumenti come questo, dunque, occorre l’uso del Manuale di metodologia d’indagine. E il vostro lavoro.

Il fatto di concentrare l’attenzione sugli “sbagli” non è un fallimento dell’ufologia: è un modo per comprendere la realtà delle cose, il modo in cui funzionano – e scoprire che di solito non sono così semplici come pensavamo.

Ed è anche il sistema migliore di attrezzarsi per capire se gli “UFO veri” ci sono.

Buone indagini sugli avvistamenti della vostra zona.

Attendiamo le vostre relazioni.

 

Capodanno 2017: dal cielo piovono UFO incendiari, pardon, lanterne cinesi.

Le cosiddette lanterne cinesi, soprattutto quelle di grandi dimensioni, che possono restare visibili anche per 5-10 minuti e che emettono una luce assai intensa ormai da più di dieci anni costituiscono una fonte frequentissima di errore per i testimoni UFO.

Nell’estate del 2009 forse alcune centinaia di avvistamenti – soprattutto in Campania – furono dovute a cause di questo tipo e contribuirono a generare una vera e propria ondata UFO propulsa (e fu la prima volta in quella misura) non più dai media tradizionali ma in larghissima parte dai social network e da Youtube oppure da altri strumenti di condivisione telematica.

Di là dall’impegno che provocano agli studiosi di ufologia, ne è sempre stato rimarcato il pericolo per la sicurezza dovuto ad incendi.

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I resti di una lanterna cinese con involucro verde nelle campagne di Buttigliera Alta (Torino), la mattina del 1° gennaio (foto Paolo Fiorino – CISU)

 

Complice le condizioni siccitose, a cavallo fra il 31 dicembre ed il 1° gennaio, stando alle notizie che abbiamo raccolto stavolta sono stati particolarmente  numerosi gli incendi provocati da lanterne usate magari in violazione di ordinanze comunali di divieto emesse in parecchie regioni.

Qui ricordiamo solo alcuni degli episodi della notte di Capodanno: il peggiore sembra essere quello verificatosi al porto di Napoli, dove al molo presso cui erano ormeggiate le imbarcazioni del “Circolo del Remo e della Vela Italia” sono cadute decine di lanterne ancora accese. Diciotto barche sono state distrutte o danneggiate dalle fiamme.

Incendi boschivi sono stati addebitati alle lanterne anche nell’Alta Bergamasca, dove il sostituto direttore della sala operativa dei Vigili del Fuoco di Curno ha auspicato che sull’uso di quegli aerostati sia imposto un divieto generalizzato.

Danni e piccoli incendi sono segnalati anche in Brianza e nella stessa Milano.

A Campedello (Vicenza), invece, un agricoltore ha mostrato sconsolato al quotidiano locale cinque lanterne cadute sui suoi appezzamenti coltivati e ora in parte bruciati – e l’elenco potrebbe continuare.

Il Centro Italiano Studi Ufologici  chiede prudenza nell’uso di questo strumento di divertimento, sia per senso civico sia perché provoca un enorme numero di segnalazioni da parte di gente stupita che invece guarda… dell’aria riscaldata.

Un ringraziamento per la collaborazione a Gildo Personè e Roberto Labanti.

Questo non è un UFO 2/ – 20 settembre 2016: mongolfiere sull’Italia

Nel corso della giornata di martedì 20 settembre 2016 (ma forse già in un caso il 19), molte persone da diverse parti dell’Italia centro-settentrionale hanno segnalato, talvolta divertite, talora sorprese e confuse, la presenza nel cielo di “sfere bianche” che si muovevano ad alta quota e a velocità ridotta, in generale seguendo una direzione nord-sud o nord ovest-sud est.

Le notizie sono giunte particolarmente circostanziate dal Piemonte, in specie dalla province di Torino (dove almeno due soci CISU hanno osservato e fotografato uno degli oggetti)…

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20 settembre, ore 11.15 circa: una delle foto meno chiare ma che fanno intuire la natura generale dell’oggetto. E’ stata realizzata da Trana (Torino), dove l’aerostato è stato seguito pure con un telescopio.

 

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20 settembre, ore 11.25 circa: uno degli aerostati è ripreso con chiarezza da un socio CISU da Eremo di Pecetto Torinese.

…e di Alessandria, e in Toscana (province di Lucca, Pisa, Pistoia e Arezzo). Nella media valle Garfagnana pare che centinaia di persone si siano precipitate all’esterno di case e luoghi di lavoro per seguire e riprendere il transito di una delle “sfere”. Potete vedere qui un breve servizio  dell’emittente locale “Noi Tv” che mostra parte di uno dei video,  realizzato nel paesino di Fornaci di Barga. Altri avvistamenti sono stati fatti in provincia di Arezzo, e la mongolfiera coinvolta in questa parte di avvistamenti è è poi scesa in provincia di Perugia, a Torgiano.

Sebbene alcuni testimoni avessero capito immediatamente grazie a binocoli, telescopi e teleobiettivi la natura generale dei fenomeni (un certo numero di aerostati) c’è voluta qualche ora per risalire all’identità precisa dei corpi, anche se in alcuni osservatori (tra questi un nostro socio) e commentatori è rimasta la convinzione che potesse trattarsi di uno o più palloni sonda e non di oggetti dotati di equipaggio: un testimone della Lucchesia ha infatti sostenuto che  in cielo ci  fosse anche un pallone sonda di grandi dimensioni.

La questione è stata resa  certo un po’ più complicata dal fatto che non si è trattato di una sola mongolfiera, ma di parecchie, che sono transitate su varie regioni , con rotte diverse e in orari assai differenti.

Queste mongolfiere provenivano dal nord-ovest della Germania e partecipavano ad una delle più blasonate competizioni internazionali per questo genere di velivoli, la Gordon Bennett Cup, giunta nel 2016 alla sua sessantesima edizione.

La gara, che quest’anno ha visto suoi i decolli dalla città di  Gladbeck (Renania Settentrionale – Vestfalia)  a partire dalle 23.54 del giorno 18, ha comportato – fra le altre cose – almeno un inconveniente in territorio italiano: una mongolfiera con equipaggio polacco è stata costretta a scendere al tramonto del giorno 20 a Moretta di Borgonovo (Piacenza), come potete constatare in questo servizio dell’emittente Telelibertà Piacenza.

A questa pagina potrete  invece verificare le rotte dei palloni, che peraltro erano – per motivi di sicurezza – dotati di trasponditore per il traffico aereo e dunque tracciabili pur con dei limiti anche da siti quali Flightadar24

In modo specifico, la mongolfiera che ha determinato particolare emozione fra i testimoni della Garfagnana e che poi è scesa in provincia di Perugia dovrebbe essere stata quella denominata nel corso della gara “Usa 1” e il cui identificativo aeronautico è N505HY: questa è la pagina Facebook dell’equipaggio statunitense con la cronaca del volo.

Sebbene siano frequenti le segnalazioni di presunti UFO identificabili con palloni sonda di piccole o di grandi e grandissime dimensioni, assai rari in Italia sono invece i casi spiegabili con mongolfiere, in specie se, come il 20 settembre, danno luogo ad avvistamenti multipli e su larghissime porzioni del territorio nazionale.

Questo non è un UFO/1 – Stati Uniti, 27 luglio 2016: un esempio di rientro atmosferico

Con l’espressione rientri atmosferici s’intendono i fenomeni provocati dall’ingresso nell’atmosfera terrestre di oggetti artificiali lanciati verso lo spazio dall’uomo (satelliti, razzi vettori, parti di missili o di velivoli spaziali) e che rimangono nello spazio immediatamente circostante la Terra per periodi che possono andare da pochi minuti a parecchi anni ma che alla fine, perdendo energia cinetica, finiscono per rientrare nell’atmosfera dando luogo a fenomeni osservabili dal suolo a volte in maniera assai vistosa.

Quelli che interessano di più l’ufologia scientifica sono i rientri atmosferici non controllati, ossia quelli in cui, al contrario di quello che avviene con le missioni spaziali, le sonde, le navette e tutti i velivoli che s’intende far tornare intatti a terra, i manufatti precipitano verso il pianeta senza essere più manovrabili. I rientri controllati sono descritti in questa voce di Wikipedia.

A volte non sono facili da distinguere dal transito di piccole meteore, di più grandi bolidi o dei più rari super-bolidi, ma di solito sono caratterizzati da una lunga durata osservativa (sino ad alcuni minuti) e da un movimento decisamente lento e “maestoso”, in un insieme di parti e frammenti che sovente chi osserva definisce simile ad una “processione” di luci.

La possibilità di osservarli in Italia è bassa a causa dell’estensione geografica relativamente limitata del nostro territorio.

Due eventi di questo genere si sono verificati nel nostro Paese il 18 luglio 1967 con il rientro del satellite sovietico Cosmos 167 e il 5 novembre 1990 con il rientro del terzo stadio di un razzo vettore anch’esso sovietico del tipo Proton che aveva messo in orbita il satellite Gorizont 23.

Un esempio recente di rientro atmosferico che ha causato migliaia di segnalazioni di “strane luci in cielo” è quello che riguarda quanto avvenuto alle 21.40 ora della Costa del Pacifico di mercoledì 27 luglio 2016 e che coinvolto lo spazio sopra parecchi stati centro-occidentali degli Stati Uniti, in particolare California, Nevada, Utah, Colorado e Idaho.

Siete invitati a tenere presenti con cura le caratteristiche con le quali questi eventi possono presentarsi guardando con cura i video presenti qui, qui e qui.

Stavolta si è trattato di vettore missilistico cinese, più esattamente del secondo stadio di un razzo del tipo Cheng Zheng 7 che era stato lanciato il 25 giugno scorso e il cui rientro era largamente atteso.

Ricordiamo che, a fini comparativi e di studio, il CISU è comunque interessato a ricevere anche eventuali resoconti testimoniali di questo tipo.