GLI UAP AL PARLAMENTO EUROPEO – PARTE 1

L’argomento UFO è tornato di recente al Parlamento europeo, ma non è un fatto nuovo. Questa interazione ha i suoi alti e bassi da più di 30 anni. Ecco la storia completa

La questione se l’argomento UAP sia stato trattato o se siano disponibili conoscenze e documenti (ufficiali) non si ferma alle istituzioni internazionali. La più nota è probabilmente l’iniziativa dello Stato caraibico di Grenada presso le Nazioni Unite, avvenuta tra il 1975 e il 1977, con lo scopo di istituire un dipartimento all’ONU per la ricerca sugli UFO, che alla fine non ha portato ad alcuna azione ulteriore. Ma ci sono state anche richieste e iniziative al Parlamento europeo sul tema degli UFO/UAP. In occasione delle prossime elezioni europee di quest’anno, i ricercatori europei di UFO stanno pensando di chiedere ai partiti e ai candidati alle elezioni come intendono affrontare la questione UAP. Tuttavia, è incerto cosa ci si possa aspettare da ciò, poiché questo argomento è probabilmente di secondaria importanza in vista di altri problemi e delle sfide attuali in Europa.

A questo punto, vorrei fornire una panoramica delle precedenti iniziative e interrogazioni alla Commissione europea e dei loro risultati. Sono note due iniziative più dettagliate e quattro interrogazioni parlamentari alla Commissione UE. L’iniziativa del 1990 ha portato a un’ampia relazione della commissione, che viene qui citata in modo dettagliato.

Il 27 novembre 2023, l’organizzazione civile olandese senza scopo di lucro “UAP Coalitie Nederland” (UAP Coalition Netherlands, UAPCN) ha presentato una proposta di estensione del programma spaziale dell’UE, attualmente in fase di revisione. L’UAPCN vede una stretta connessione tra il fenomeno UAP e la politica spaziale europea e propone di includere la ricerca e l’individuazione degli UAP. L’UAPCN espone le sue preoccupazioni in un documento di diverse pagine. Fornisce una panoramica generale, relativa soprattutto agli Stati Uniti e cita una serie di esempi di avvistamenti e video che, almeno secondo loro, sono inspiegabili o difficili da spiegare.

L’UAPCN formula poi anche delle raccomandazioni concrete. Ad esempio, gli UAP dovrebbero diventare un elemento importante nel servizio di sorveglianza e tracciamento spaziale dell’UE e, in questo contesto, fornire anche l’opportunità di analizzare e sviluppare ulteriormente le capacità dei sensori di rilevare gli UAP. Anche i dati di osservazione esistenti dovrebbero essere esaminati per individuare eventuali anomalie.

Gli UAP dovrebbero anche diventare un nuovo elemento importante dei Near Earth Object (NEO) e i dati relativi ai NEO dovrebbero essere analizzati e pubblicati. Inoltre, le osservazioni di UAP da parte di astronauti o di altro personale dell’agenzia spaziale dovrebbero essere molto più agevolate e trattate senza stigmatizzazione.

Infine, la rendicontazione degli UAP dovrebbe essere armonizzata e centralizzata all’interno degli Stati membri dell’UE, a tal fine si dovrebbe istituire un archivio centrale nell’UE per gli UAP. Non meno importante, si raccomanda la creazione di un programma di ricerca spaziale UAP presso l’UE o l’ESA, simile a quello della NASA.

La Commissione europea non ha ancora fornito alcun feedback su questa iniziativa.

Iniziativa/Mozione di risoluzione del 26 novembre 1990

Il 26 novembre 1990, l’eurodeputato belga Elio Di Rupo (PSE, Belgio) ha presentato una proposta di risoluzione sull’istituzione di un Centro europeo di osservazione degli UFO, che è stata deferita alla Commissione per l’energia, la ricerca e la tecnologia, in qualità di commissione competente per il 1991, per l’elaborazione di un progetto di risoluzione. Il deputato Tullio Regge (PSE, Italia) è stato nominato relatore. Durante la riunione della commissione del 29 novembre -1 dicembre 1993, la proposta di risoluzione è stata adottata all’unanimità e presentata il 2 dicembre 1993. Il rapporto aveva la seguente formulazione:

PROPOSTA DI RISOLUZIONE
sulla proposta di creazione di un osservatorio europeo sugli “UFO”.

Il Parlamento europeo, vista la risoluzione dell’onorevole Di Rupo sulla creazione di un Centro europeo di osservazione per gli “UFO” (B3-1990/90)

– visto l’articolo 45 del suo regolamento

– vista la relazione della commissione per l’energia, la ricerca e la tecnologia (A3-0389/93)

A. considerando che per più di mezzo secolo c’è stata confusione nell’opinione pubblica in merito alla costante osservazione di oggetti volanti non identificati

B. considerando che esiste una spiegazione razionale per la stragrande maggioranza di tali osservazioni, di cui il pubblico viene raramente messo al corrente e che vi è la necessità di un’informazione più affidabile e veritiera

C. considerando che la credenza parascientifica incontrollata in tali fenomeni si sta diffondendo sempre più tra ampie fasce di pubblico, soprattutto tra le persone istruite

D. considerando che in Francia esiste da oltre dieci anni il SEPRA (Service d’Expertise des Phenomenes des Rentrees Atmospheriques), un dipartimento del CNES (Centre National d’Etudes Spatiales de Toulouse); che il SEPRA, in stretta collaborazione con la gendarmeria e l’aeronautica francese, svolge da decenni attività sistematiche di ricerca e monitoraggio nel campo della percezione degli “UFO” (“Unidentified Flying Objects”)

1. propone di considerare il SEPRA come un interlocutore permanente per le questioni UFO all’interno della CE e di conferirle uno status che le consenta di svolgere indagini in tutto il territorio comunitario. I fondi per gli eventuali oneri aggiuntivi derivanti dall’ampliamento del ruolo della SEPRA possono essere reperiti attraverso accordi tra il governo francese e gli altri Stati membri della CE o, se necessario e con l’accordo dei governi interessati, direttamente tra il SEPRA e altri istituti o organizzazioni di ricerca della CE,

2. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione alla Commissione, al Consiglio, alla Rappresentanza della Francia presso le Comunità europee e al Centre National d’Etudes Spatiales de Toulouse.

Nota generale sulle citazioni del rapporto del 1993: Le citazioni sono tratte dalla traduzione tedesca. Inoltre, l’abbreviazione “CE” per Comunità Europea, comunemente usata all’epoca, viene utilizzata come riferimento a “UE” e viene adottata.

Il testo della mozione evidenzia già alcuni punti chiave del fenomeno, come “l’esistenza di una spiegazione razionale per la stragrande maggioranza di queste osservazioni” o la diffusione incontrollata di “credenze parascientifiche”, che si riflettono ancora oggi in alcuni ambienti della comunità UFO. Il SEPRA citato nel rapporto, come dipartimento del CNES, è il predecessore dell’attuale GEIPAN.

Segue una giustificazione dell’argomento in più pagine, da cui si evince che l’autore è abbastanza informato, dato che vengono affrontati in modo specifico vari aspetti dell’argomento UFO. Ciò non sorprende, tuttavia, in quanto Tullio Regge ha buoni contatti con il gruppo UFO italiano CISU ed è stato anche supportato da loro con varie informazioni.

Nel rapporto vengono citate e anche criticamente contestate diverse ipotesi, come la questione dei visitatori extraterrestri, delle super tecnologie o dei segreti militari.

Viene anche discusso criticamente il ruolo dei mass media, che possono avere un’influenza significativa sull’opinione pubblica e causare confusione attraverso le loro notizie.

Una percentuale significativa della popolazione, anche nei Paesi industrializzati, crede nella teoria degli extraterrestri (ET). I sostenitori della tesi ET formano un ampio spettro di opinioni, che va dai “credenti del contatto” ossia coloro che considerano gli incontri ravvicinati del terzo tipo un fatto accertato e una questione di routine, ai ricercatori UFO seri che sono interessati al fenomeno, ma affrontano la questione senza idee preconcette. I sostenitori della tesi ET associano gli UFO a fenomeni paranormali e formano praticamente una comunità mistica che si sottrae a qualsiasi forma di controllo scientifico che non sia disposto ad accettare tesi preconcette.

In questo contesto vengono citati il caso di Voronezh (Russia), secondo il quale gli extraterrestri sarebbero atterrati in un parco, e la storia di UMMO dalla Spagna su un UFO atterrato, con quest’ultima che viene annoverata come “tra le peggiori sciocchezze”. Regge scrive nel rapporto:

“Non spetta al Parlamento commentare gli UFO. Tuttavia, deve intervenire tempestivamente per garantire che il pubblico sia correttamente informato. Se non si interviene tempestivamente, il prossimo secolo potrebbe non essere affatto un secolo scientifico, ma piuttosto l’inizio di un nuovo Medioevo in stile hollywoodiano. Il vero pericolo non sono gli extraterrestri, ma le persone male informate con un’immaginazione iperattiva e i politici che non si rendono conto dei problemi causati da un’opinione pubblica incontrollabile e prigioniera di ideologie mistiche e parascientifiche.”

Si discute anche il legame tra film e TV e le successive segnalazioni di avvistamenti UFO e le influenze dei media. Sarebbe inoltre opportuno condurre un’indagine storico-sociologica su come viene influenzata l’immaginazione del pubblico.

Il rapporto sottolinea la varietà di possibili spiegazioni e incertezze, che possono portare anche a interpretazioni errate di oggetti convenzionali, e cita i risultati del SEPRA francese. Viene anche menzionata l’ondata UFO belga, che all’epoca era ancora molto presente. Regge scrive:

In confronto, una serie di percezioni fatte in Belgio a partire dalla fine del 1989 ha scatenato una notevole reazione. La SOBEPS, la società belga che si occupa del fenomeno, ha analizzato finora circa 1.500 casi. Diverse caratteristiche del fenomeno rendono necessaria la massima cautela nel tentativo di citare questi eventi come prova della tesi ET.

Non esiste una spiegazione universale per gli UFO; si può trovare una soluzione soddisfacente per certe osservazioni solo se ci si rende conto che questi fenomeni possono avere cause molto diverse che non hanno nulla a che fare l’una con l’altra…

Una seconda conclusione è che le poche osservazioni rimaste inspiegabili (circa il 4%) devono essere prese per UFO (Unidentified Flying Objects) nel vero senso della parola, solo perché per il momento manca ancora una spiegazione o forse per caso, non possiamo considerare il fenomeno come una prova certa e nemmeno come un’indicazione dell’esistenza di extraterrestri, che hanno capacità tecniche notevolmente superiori alle nostre, ma resta compito della scienza continuare a ricercare questi processi per arrivare a una spiegazione soddisfacente.

L’ondata del Belgio è ancora esplicitamente citata nel rapporto, con alcuni commenti cauti sulla valutazione. L’autore commenta:

Poiché la maggior parte degli UFO belgi sembra volare a bassissima quota e a bassa velocità, non sono state fatte osservazioni su cui si possa basare una seria discussione; così come le osservazioni fatte dalla Terra non possono essere collegate a contatti radar ad alta velocità…

Fin dall’inizio, la probabilità di un contatto con gli extraterrestri è certamente molto inferiore alla spiegazione per altre cause…). È notevole che tutte le osservazioni siano state effettuate in Belgio, con un’unica eccezione: il dato a mia conoscenza è quello del 5 settembre 1991 in Francia, ma molto vicino al confine belga.

In un punto o nell’altro, Regge menziona la considerazione dell’inganno deliberato da parte di singole persone o organizzazioni. Tuttavia, il rapporto fa riferimento anche a osservazioni inspiegabili, soprattutto in relazione a oggetti luminosi associati a fenomeni atmosferici precedentemente sconosciuti. Vengono anche fatti dei paralleli con il fenomeno dei fulmini globulari.

Regge scrive poi dei suoi tentativi di parlare con i piloti per capire fino a che punto avessero fatto le loro osservazioni. È stato trovato un solo testimone:

“Un assistente di volo dell’Alitalia è stato l’unico, tra le centinaia di intervistati, a descrivermi l’incontro con un UFO durante un volo sulla rotta Roma-Venezia. A causa di un forte nubifragio, l’aereo non riuscì ad atterrare all’aeroporto di Tessera e dovette volare fino all’aeroporto di Ronchi. Durante la fase di avvicinamento, l’aereo fu accompagnato da tre sfere verdi luminose stimate a circa 100 metri di distanza. Queste sfere lasciarono tracce anche sul radar di terra e furono viste dai passeggeri. A causa delle condizioni meteorologiche, egli vede un collegamento con un fenomeno atmosferico.”

Ha anche ricevuto segnalazioni di avvistamenti dalla sua cerchia di conoscenti:

Infine, vicino a Milano, due conoscenti del giornalista, appassionati osservatori di stelle, hanno avuto una percezione mentre osservavano uno sciame meteorico notturno. Improvvisamente il cielo fu oscurato da un corpo molto grande con fiamme verdastre che usciva dalla parte posteriore e si muoveva lentamente. Questa osservazione all’epoca fece scalpore nella zona.

È interessante notare il paragrafo del rapporto in cui l’autore scrive a tutte le forze aeree dell’UE, ma riceve una risposta dettagliata solo dall’Italia:

Per inciso, il relatore ha scritto a tutte le forze aeree degli Stati membri della CE e ha ricevuto una risposta esauriente solo dallo Stato Maggiore dell’Aeronautica italiana, insieme a un elenco, non soggetto a segreto militare, di tutte le apparizioni registrate nell’ultimo decennio, con un picco nel 1982 con 32 osservazioni. In generale, le osservazioni UFO sembrano essere in aumento lungo le coste italiane. L’opuscolo non contiene spiegazioni sulla natura degli UFO e comunque non riporta osservazioni da parte di personale militare; è più probabile che si tratti di un elenco di varie testimonianze raccolte dall’Aeronautica Militare Italiana.

In una cortese lettera, l’Aeronautica militare francese ha chiesto al giornalista di mettersi in contatto con il SEPRA, con il quale collabora attivamente da tempo.

Le altre forze aeree non hanno risposto o hanno rifiutato la richiesta sostenendo che questi dati erano coperti da segreto militare (Spagna) e comunque non erano particolarmente rilevanti, oppure che l’ufficio che avevo contattato non era competente in materia (Repubblica Federale Tedesca), senza però specificare quale servizio fosse competente. Recentemente, l’aeronautica militare spagnola ha tolto il segreto militare e ha pubblicato un elenco di osservazioni, una delle quali ha una certa somiglianza con il caso Alitalia citato sopra. Per anni le forze aeree di tutti i Paesi hanno mantenuto il segreto sulle osservazioni UFO per il timore – poi rivelatosi del tutto infondato – che queste apparizioni fossero legate alle armi segrete dell’URSS. Quest’ultima, da parte sua, ha tenuto segreti i dati in suo possesso per le stesse ragioni.

Le conclusioni sottolineano l’utilità di un ufficio UFO centrale a livello europeo:

Potrebbe (…) essere utile istituire un ufficio centrale per raccogliere e coordinare le informazioni sugli UFO in tutta la CE. Innanzitutto, potrebbe contrastare l’ondata di voci incontrollate che inquietano l’opinione pubblica e diventare un punto di riferimento per le numerose osservazioni di questo tipo, come nel recente caso dello spettacolare schianto di un meteorite sull’Adriatico o di un satellite russo in Francia. Infine, un centro di questo tipo potrebbe fornire importanti approfondimenti sull’esistenza e la natura dei fenomeni rari, basandosi su organizzazioni già esistenti. Poiché la SEPRA ha acquisito una notevole esperienza in questo campo, la conseguenza logica e non costosa sarebbe quella di conferirle un ruolo e uno status europeo, che le consentirebbe di svolgere indagini e azioni di informazione in tutta la CE.

La relazione è accompagnata da un allegato contenente il testo proposto per una risoluzione corrispondente. L’allegato manca nella traduzione tedesca a mia disposizione, ma sono riuscito a tradurlo dalla versione francese:

PROPOSTA DI RISOLUZIONE (ВЗ-1990/90)

presentata ai sensi dell’articolo 63 del Regolamento da N. DI RUPO sulla creazione di un Centro europeo per l’osservazione degli “UFO”.

Il Parlamento europeo

A. considerando che da molti anni i cittadini affermano di aver osservato fenomeni inspiegabili nei cieli di diversi paesi europei

B. considerando che negli ultimi mesi anche persone fidate, scienziati e militari sono stati testimoni di fenomeni inspiegabili che sono stati equiparati agli “UFO” (oggetti volanti non identificati)

C. considerando il gran numero di testimonianze provenienti da diversi paesi della Comunità europea sulla notte tra il 5 e il 6 novembre 1990

D. considerando che una parte della popolazione è preoccupata per la frequenza di questi fenomeni

1. Invita la Commissione a istituire a breve termine un “Centro europeo di osservazione degli UFO”;

2. Propone che questo Centro europeo di osservazione degli UFO raccolga tutti gli avvistamenti sparsi segnalati dai cittadini e dalle istituzioni europee (militari e scientifiche) e che organizzi campagne di osservazione scientifica

3. propone che questo centro sia gestito dalla Commissione delle Comunità europee e da un comitato permanente di esperti dei dodici Stati membri

Nonostante l’approvazione della proposta, non c’è stata una risoluzione corrispondente al Parlamento europeo, il che ha portato anche a discussioni sulle ragioni. Edoardo Russo del CISU italiano, che conosceva personalmente Tullio Regge, ha fornito informazioni durante una discussione:

Ho fornito alla segreteria di Tullio Regge della documentazione e in seguito siamo rimasti in buoni rapporti, (…) siamo stati entrambi relatori a un convegno sugli UFO al Politecnico di Torino, nel 2001 e lui è stato ospite del nostro congresso internazionale a Saint Vincent, nel 2007.

Ha più volte raccontato (e scritto) quello che era successo: aveva offerto la sua opinione ponderata sul fatto che non era necessario un comitato dell’UE finché il GEPAN esisteva e poteva avere uno status europeo. Questa conclusione non è mai arrivata all’assemblea generale perché il Parlamento è giunto al termine (nel 1994).

Alle sue conclusioni si opposero due deputati britannici, ma non per opposizione politica: erano del Partito Laburista ossia dello stesso gruppo socialista di cui faceva parte Tullio Regge. Stavano facendo la loro battaglia (tipicamente britannica) contro le nuove spese dell’UE. È stato categorico e ironico come sempre quando ci ha detto che..: “non avevano capito nulla”.

Edoardo Russo mi ha anche gentilmente fornito alcune informazioni biografiche aggiuntive su Tullio Regge, in occasione di un precedente articolo su una rivista del CISU:

Tullio Regge è stato uno dei più noti scienziati italiani. Nato a Torino nel 1931, si è laureato in fisica nel 1952 e ha completato i suoi studi presso l’Università di Rochester (New York) dal ’54 al ’56. Dal 1962 è stato professore ordinario di Relatività all’Università di Torino. Dal 1965 al 1979 ha condotto ricerche presso il rinomato Institute for Advanced Studies di Princeton (USA).

I suoi contributi alla fisica delle alte energie sono di fondamentale importanza e ha svolto importanti ricerche sulla teoria relativistica delle collisioni, sui fenomeni delle basse atmosfere e sulla gravitazione discreta che gli sono valsi diversi premi e riconoscimenti scientifici (Heineman Prize dell’American Physical Society nel 1964, Einstein Medal nel 1979, Powell Medal dell’European Physical Society nel 1987).

Oltre all’attività didattica e di ricerca, ha scritto numerosi articoli (dal 1978 collabora con il quotidiano La Stampa) e libri (…) e si è occupato intensamente di divulgazione scientifica (…) oltre che di vari impegni civici e sociali, in particolare a favore dei disabili.

Come indipendente nelle liste del PCI, è stato eletto al Parlamento europeo nel 1990, dove è stato membro della Commissione per l’energia, la ricerca e la tecnologia.

Partecipanti alla conferenza internazionale di Saint Vincent del 2007 (da sinistra): Gian Paolo Grassino (CISU), l’astronomo Guido Cossard, Paolo Toselli (CISU), l’ex europarlamentare Tullio Regge, il giornalista Piero Bianucci (foto di Maurizio Morini, CISU)

Tullio Regge con il presidente del CISU Gian Paolo Grassino a Saint Vincent, 2007

(continua nella seconda parte)

[traduzione a cura di Matteo Marrocu]

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Jochen Ickinger è uno specialista di Tecnologia dell’Informazione (IT) che indaga sugli UFO dagli anni 80, ha scritto diversi articoli ed è stato membro del consiglio direttivo di varie organizzazioni tedesche, in particolare del GEP (Gesellschaft zur Erforschung des UFO-Phänomens)

La storia dell’ufologia spagnola nelle lettere tra Antonio Ribera e Vicente-Juan Ballester Olmos

Antonio Ribera i Jordà (1920-2001) è stato uno dei padri dell’ufologia spagnola e forse l’ufologo spagnolo più conosciuto nel mondo.

Traduttore e scrittore (anche al di fuori dell’ambito ufologico: dalla fantascienza alla poesia) è stato un personaggio eclettico: attivista della causa catalana, console della Romania a Barcellona ed esperto subacqueo tanto da essere, nel 1953, uno degli artefici del Centro per il Recupero e la Ricerca Subacquea (CRIS).

Avvicinatosi all’ufologia sin dagli inizi, nel 1947, è stato tra i fondatori di una delle prime associazioni ufologiche spagnole il Centro de Estudios  Interplanetarios (CEI) di Barcellona, nel 1958.

Ha collaborato con svariate riviste dell’insolito e scritto numerosi libri dedicati agli UFO, alcuni dei quali tradotti anche in italiano (“I misteri dei dischi volanti”, “Prova dell’esistenza dei dischi volanti”, “UFO: processo con testimoni”, “Chi ci osserva dagli UFO?”, ma anche “I dodici triangoli della morte”).

In tutta la sua produzione e nelle sue attività Antonio Ribera è stato un riferimento per quella che possiamo definire un’ufologia “classica”. Fermo sostenitore dell’ETH (Extra Terrestrial Hypothesis) non ha mai abbandonato quel punto di vista e, anzi, si è speso completamente a favore del controverso caso Ummo (le lettere spedite da sedicenti extraterrestri), rivelatosi poi una via di mezzo tra l’esperimento sociologico e un vero e proprio falso.

Può sembrare quindi curioso che ad occuparsi di Ribera sia proprio Vicente-Juan Ballester Olmos, un ufologo votato ad un approccio razionale al fenomeno e spesso molto critico sulla stessa ufologia.

Quello che però li ha legati è stato un forte rapporto personale, di amicizia e rispetto, durato decenni durante i quali il giovane Ballester Olmos è cresciuto e si è progressivamente distaccato dalla figura paterna (come anagrafe e formazione) di Ribera senza perderne il contatto umano.

Per storicizzare questo rapporto, Vicente-Juan Ballester Olmos ha raccolto in un volume corposo (quasi 700 pagine in grande formato, riccamente illustrate) la riproduzione delle lettere che i due si sono scambiati nel tempo che ripercorrono tre decenni di fatti e opinioni che hanno scandito la storia dell’ufologia spagnola e, in qualche modo, la stessa evoluzione dell’ufologia da quella ingenua  e pionieristica degli Anni 60 al tentativo odierno di farne un oggetto di studi seri e razionali.

La lunga introduzione al volume si può leggere cliccando qui.

Il libro “Mi correspondencia con Antonio Ribera” (interamente in spagnolo) è pubblicato dalle Edizioni Upiar e può essere acquistato sulla libreria on line Upiar Store.

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Nella foto in alto: le traduzioni italiane dei libri di Ribera su UFO e dischi volanti.
Nella foto in basso: (da destra a sinistra) Antonio Ribera, Vicente-Juan Ballester Olmos e Edoardo Russo al First London International UFO Congress, il 26 agosto 1979

Campagna CISU 2024

Il Centro Italiano Studi Ufologici ha lanciato la consueta campagna adesioni 2024, per il suo 39° anno di attività.
Il CISU è infatti un’associazione culturale, basata sul volontariato dei propri soci e collaboratori. Chiunque sia interessato ad un approccio razionale e scientifico al problema UFO può contribuire.
Esistono vari ambiti nei quali ciascuno può partecipare, più o meno attivamente, a seconda delle proprie inclinazioni e disponibilità: indagini su segnalazioni di avvistamento locali, ricerche d’archivio, aree specifiche di approfondimento e studio, di solito in coordinamento con i responsabili locali dell’associazione.
Esistono gruppi di lavoro e diverse mailing list di collegamento fra i volontari interessati o attivi su tematiche specifiche. I principali progetti di catalogazione e ricerca in corso sono indicati qui
Dal 1986, il CISU organizza annualmente un convegno, che a volte è aperto al pubblico ed a volte riservato agli iscritti (l’ultimo si è tenuto a Bologna il 18 novembre scorso, mentre l’elenco dei precedenti è consultabile qui) e una carrellata video è visualizzabile sul canale YouTube @UFOitaly.
Da 38 anni il Centro Italiano Studi Ufologici pubblica una rivista  che, senza lasciare spazio al sensazionalismo, offre una panoramica ragionata dello studio ufologico in Italia e nel mondo, ed è affiancata da una collana di monografie (Documenti UFO) e dai libri tecnici pubblicati dalle Edizioni UPIAR. Agli iscritti è inoltre riservata la circolare “Notizie CISU” che riporta le attività in corso da parte dei soci e dei collaboratori.
Soci e collaboratori del CISU hanno poi diritto ad uno sconto del 15%-20% sull’acquisto di tutti i libri pubblicati o distribuiti sul sito UPIAR Store.
Lo statuto e il regolamento del Centro Italiano Studi Ufologici sono consultabili qui e qui.

Il Manuale di metodologia d’indagine ufologica è scaricabile qui.
Il codice etico del CISU è pubblicato qui.

Per fare domanda e diventare Collaboratore del CISU basta scaricare e compilare questo modulo, e restituircelo a mezzo e-mail (cisu@ufo.it), fax (011545033) o posta ordinaria (CISU, casella postale 82, 10100 Torino).

50 anni di UFO e ufologia ad Alessandria

Era il 22 gennaio 1974 quando Paolo Toselli, non ancora quattordicenne, formava con alcuni amici un gruppo giovanile di appassionati agli UFO, denominato “Associazione Controllo Oggetti Misteriosi” (in sigla ACOM).

L’interesse per l’argomento era nato agli inizi dell’estate 1973, ai tempi del telefilm UFO, col comandante Straker a capo della SHADO. L’attenzione era stata attratta da una rivista trovata in edicola, Il Giornale dei Misteri, che  promuoveva l’aggregazione di persone con interessi nelle tematiche dell’insolito. Cominciò così ad acquistare libri su UFO e argomenti affini, oltre  ad avviare una fitta corrispondenza con altri appassionati in tutta Italia (le vecchie lettere spedite e ricevute per posta), a passare pomeriggi nella biblioteca locale per  sfogliare annate di giornali alla ricerca di articoli e notizie sul tema, puntualmente trascritte a mano su appositi block notes.

Il 1974 fu l’anno col maggior numero in assoluto di avvistamenti UFO per la provincia di Alessandria: ben 56 casi, con la massima concentrazione tra la primavera e l’estate. In parte, quel gran numero di casi può essere attribuita proprio all’attivismo dei componenti della nuova associazione: i giornali locali riferivano le evoluzioni di strani oggetti e  luci nei cieli della città e  nella provincia, Toselli e gli altri coetanei contattavano i testimoni per raccogliere le testimonianze dalla loro viva voce, tenevano rubriche nelle prime radio e TV private.

I resoconti di quelle indagini e attività trovavano spazio sia sul Giornale dei Misteri sia su una specie di fanzine autoprodotta con l’unico mezzo all’epoca abbordabile (ed oggi estinto): il ciclostile. Del Notiziario Ufologico ACOM furono realizzati in tutto 13 numeri, l’ultimo datato dicembre 1979, quando Toselli diventò rappresentante provinciale del più grande e noto Centro Ufologico Nazionale (CUN). Qualche anno dopo, insieme ad altri colleghi “ufologi”,  Paolo contribuì alla costituzione del Centro Italiano Studi Ufologici (CISU), di cui tuttora fa parte.

E proprio per il CISU ha appena  annunciato di aver concluso un nuovo aggiornamento del catalogo di tutti gli avvistamenti di presunti UFO avvenuti dalla provincia di Alessandria: ben 568 episodi dal dopoguerra ad oggi, un totale che pone Alessandria al secondo posto in Piemonte, seconda solo alla provincia di Torino.

Il record di segnalazioni si è riscontrato tra la fine del 1973 e l’estate 1974. Un’alta concentrazione si è poi ripetuta negli ultimi mesi del 1978, quando gli UFO invasero tutta Italia. A quell’annata straordinaria, qualche anno fa Toselli ha dedicato un libro con allegato documentario su DVD: Alessandria 1978: Allarme UFO, ancora acquistabile presso le Edizioni UPIAR.

In tempi più recenti, significativi incrementi di segnalazioni si sono riscontrati nel 2005 e nel 2010, dopodiché si è verificata una costante flessione.

L’ultimo avvistamento? E’ avvenuto intorno alle 17.30 del 5 agosto 2023 ad Alessandria: una persona ha osservato nel cielo sereno un oggetto biancastro che procedeva in orizzontale, è riuscita a scattare una foto con lo smartphone, e subito dopo l’oggetto è scomparso.

Il 73% dei casi alessandrini si riferisce alla categoria delle luci notturne. Solo l’11% riguarda oggetti lontani osservati di giorno, mentre un altro 11% sono i cosiddetti incontri ravvicinati, di cui nove del “terzo tipo”, ovvero con presenza di esseri umanoidi o entità animate.

Il record di segnalazioni va al mese di settembre, seguito da luglio e dagli altri mesi estivi. Gli orari in cui si vedono più UFO sono tra le 22 e mezzanotte e comunque quasi tutti gli avvistamenti sono concentrati tra le 17 e l’una di notte. Quasi un terzo degli episodi si sono verificati nel concentrico del capoluogo o nelle sue frazioni.

Per l’11% degli episodi sono disponibili foto o, in minor misura, filmati. La prima fotografia di un “disco volante” in provincia è stata scattata a Tortona la notte del 18 luglio 1967, anche se si trattava probabilmente di un fotomontaggio. I casi più recenti riguardano prevalentemente foto in cui l’”UFO” è stato rilevato solo osservando l’immagine in un secondo tempo, senza pertanto un’osservazione visiva.

E’ appena il caso di precisare che la maggioranza di quei casi di avvistamento, a seguito di analisi, risultano riconducibili a oggetti o fenomeni noti, che però il testimone non ha riconosciuto come tali, in particolare aerei, satelliti artificiali, palloni meteorologici, stelle o pianeti, meteore, le cosiddette lanterne cinesi o, più recentemente, piccoli droni. Una quarantina di episodi però restano ad oggi non spiegati: i veri e propri UFO (oggetti volanti non identificati).

 

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Nella foto in evidenza: alcuni fascicoli del Notiziario ufologico ACOM.
Nella foto in alto: Paolo Toselli con  Edoardo Russo ad un programma sugli UFO su TVC (TeleVisione Commerciale) nel 1978.

“Musiné, una montagna di folklore”

Il Musiné è un piccolo monte che si trova a pochi chilometri da Torino ed è da sempre un luogo ricco di tradizioni, leggende e fascino misterioso.

Ma il Musiné, negli ultimi decenni, è soprattutto diventato il monte degli UFO per antonomasia, guadagnandosi una fama che ha superato di molto l’ambito locale.

Sul Musiné sono stati scritti diversi libri e centinaia di articoli che, più che cercare di presentare ed analizzare i fatti, hanno perlopiù contribuito ad accrescerne la leggenda e l’alone di mistero. Fast cash loans online and get a lending decision in minutes.

Paolo Fiorino si occupa del Musiné da sempre, e in cinquant’anni di interesse ufologico ha raccolto sulla montagna “magica” una quantità di documentazioni, testimonianze, indagini che non ha eguali. Si tratta di un dossier imponente che comprende tutto quanto è stato pubblicato sull’argomento, ma soprattutto un’ampia raccolta di dati e di analisi, frutto di un continuo lavoro di indagine sul campo: sopralluoghi, interviste, contatti con chi è stato protagonista di qualsiasi fatto accaduto su quel monte o nei suoi dintorni.

“Musiné, una montagna di folklore” è il risultato di questi decenni di lavoro e ne ripercorre la storia, dall’antichità ai giorni nostri, analizzando uno ad uno tutti i fatti veri o leggendari che si sono succeduti, con particolare riguardo al rapporto con gli UFO e con gli ufologi.

Il legame di Fiorino con il Musiné è anche un percorso personale (rappresentativo di un’intera generazione di appassionati di ufologia) che ci racconta come, negli anni, l’interesse adolescenziale per gli UFO sia diventato uno studio serio, animato da una ferma volontà di capire, di informarsi, di andare oltre le apparenze, di cercare delle verità a volte non facili da accettare.

Ecco come l’autore stesso presenta il suo volume.

«Un ulteriore libro sul monte Musiné. A che pro?, sarà la domanda che non pochi si faranno. Non è già stato scritto tutto? Sì, proprio questo è il dilemma: molto, tanto, troppo, di tutto è stato scritto, ma soprattutto di più.

Il Musiné richiama tante suggestioni. Il fascino, il fascinoso, il mistero e il numinoso. L’alterità, l’altro, l’extraterrestre, l’alieno e non a caso è considerato il monte degli UFO all’interno del quale sarebbe celata una loro base. Ma richiama anche i mercanti dell’occulto, l’esoterico e lo spirituale con tutti i suoi intricati meandri. E’ la montagna magica e incantata, ma anche degli imbrogli plasmati negli ingredienti fondamentali del gusto della burla e delle teorie della cospirazione da cui, pur volendo, non possiamo né vogliamo prescindere. In altre parole un monte leggendario per eccellenza, di fatto una montagna di miti e leggende. Di ieri e di oggi. In ogni frangente narrazioni che suscitano stupore e meraviglia. Incantamento. Avremo così modo di constatare con mano che il Musiné è tanto, metaforicamente tutto, fuorché ciò che gli si attribuisce.

In questo avvincente cammino risaliremo alle origini del mito con considerazioni e dati finora sconosciuti ai più, addentrandoci con dovizia di particolari in ogni singolo aspetto che lo riguarda.

Il Musiné, infatti, non è solo UFO, ma racchiude nelle proprie viscere “culturali” tutto quel coacervo, quella cornucopia di misteri “collaterali”, per così dire, che chiunque si sia occupato di UFO ha incontrato prima o poi sul proprio cammino. Il Musiné è leggenda, è folklore, è magia nera e culti satanici. È esoterismo, è abductions, è paleoastronautica, è criptozoologia. È UFO-crash, è contattismo, è incontri ravvicinati. È la “montagna incantata”, massimo simbolo di una Torino notoriamente e tradizionalmente considerata “città magica”. È un catalizzatore di interesse per la carta stampata e, di recente, per il web e i social. Ed è cultura, con il suo “coinvolgimento” nella letteratura, nell’arte, nella musica, nel cinema, nel mondo dell’infanzia e, addirittura, nella questione NO-TAV. Il Musiné è una Magonia di valleiana memoria. Ed è tanto altro».

 

Sono tutte sfaccettature che l’autore è riuscito a sviscerare con dovizia di particolari, senza trascurare alcun aspetto della materia, producendo oltre quattrocento ampie pagine (formato A4) riccamente illustrate, la cui lettura fluisce tuttavia in maniera coinvolgente, senza mai stancare, e ci trasporta in quel mondo che tanto ha affascinato per decenni tutti noi ufologi, come pure affascinerà tutti gli appassionati e i curiosi che si immergeranno nel racconto offerto da questo volume.

 

Musiné – Una Montagna di folklore (464 pagine), Edizioni UPIAR, Torino 2024
è acquistabile esclusivamente sul negozio on line Upiar Store

Un nuovo libro su Kolosimo presentato al Senato

 

Venerdì 15 dicembre a Roma presso la Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani, ospite del Senato della Repubblica, si è tenuta la presentazione del libro “PK – 100 anni di Peter Kolosimo”, costituito dagli atti del convegno su Peter Kolosimo svoltosi nella stessa data dell’anno scorso.

Organizzato dal Movimento Universitario Altoatesino (MUA), il convegno si era tenuto a Bolzano nel centesimo anniversario della nascita di Kolosimo, con la partecipazione come relatori di diversi nostri soci. I testi di quegli interventi sono stati ora raccolti in un volume, curato da Alessandra Kolosimo e Edoardo Russo, con capitoli firmati anche da Piero Bianucci, Stefano Bigliardi, Fabio Camilletti, Marco Ciardi, Giulia Iannuzzi, Mirko Molteni, Beppe Mora, Caterina Serafin Kolosimo, Stefano Zuliani.

Il convegno aveva costituito la chiusura dell’”anno kolosimiano” organizzato dal Centro Italiano Studi Ufologici, apertosi con la nostra pubblicazione in aprile dell’antologia di articoli “UFO: destinazione Terra” (a cura di Roberto Labanti e Edoardo Russo), proseguito con una tavola rotonda al Salone internazionale del libro in maggio, un convegno al Museo del fantastico in ottobre, la pubblicazione dell’”Almanacco della fantarcheologia” (curato da Fabio Camilletti con testi di Marco Ciardi, Paolo Fiorino, Roberto Labanti, Edoardo Russo) nel mese di novembre.

La presentazione del volume “PK 100” nei locali della Presidenza del Senato, con la partecipazione dei curatori e di alcuni fra gli autori, è avvenuta su iniziativa del senatore Luigi Spagnolli, che l’ha anche introdotta, in collaborazione col MUA e con l’Università Popolare di Roma, ed è visionabile la registrazione fatta dalla web TV del Senato.

Compie 50 anni il più famoso caso radar-visuale italiano

Caselle 1973: radar e aerei a caccia di UFO
Cosa ne sappiamo dopo cinquant’anni?

 

Esattamente 50 anni fa, nei cieli sopra la città di Torino si svolse uno dei più noti casi aero-radar-visuali dell’ufologia italiana.

Il 30 novembre 1973, poco prima delle ore 19,  molti osservatori da terra e i piloti di alcuni aerei in in fase di atterraggio all’aeroporto di Caselle osservarono una forte luce bianca in cielo, mentre gli operatori di due diversi radar rilevarono la presenza di echi anomali sui loro schermi. quick online loans.

Il pilota di un piccolo aereo privato venne indirizzato all’inseguimento della luce, tentando inutilmente di raggiungerla per alcuni minuti, per poi rinunciare e tornare indietro prima di finire il carburante.

L’avvistamento ebbe una vasta risonanza sui giornali, alla radio e in televisione, anche oltre i confini nazionali.

Negli anni successivi ne parlarono riviste e libri specializzati, in Italia e all’estero, quasi sempre sulla base di informazioni di seconda mano.

Solo molti anni dopo è stato possibile esaminare la documentazione ufficiale, declassificata dall’Aeronautica Militare italiana su richiesta del Centro Italiano Studi Ufologici, che ha anche condotto un’ampia indagine retrospettiva sul caso, coordinata da Paolo Fiorino, rintracciando e intervistando direttamente quasi tutti i protagonisti noti della vicenda (piloti, radaristi ed altri militari coinvolti a vario titolo).

Oltre a quanto a suo tempo pubblicato sulla nostra rivista, successivamente è stato svolto anche un lavoro di analisi e approfondimento, che non ha portato a risposte definitive: a distanza di cinquant’anni il caso rimane uno dei più interessanti avvenuti nel nostro paese.

Una ricostruzione schematica ma dettagliata dei fatti e delle informazioni si può leggere nell’articolo di Edoardo Russo (tratto da una più lunga presentazione in due parti) che pubblichiamo in occasione dell’anniversario.

Una presentazione audiovisiva è inoltre visionabile sul nostro canale YouTube.

 

Nuovo direttivo e nuovo presidente del CISU

L’assemblea degli iscritti al Centro Italiano Studi Ufologici ha eletto un nuovo consiglio direttivo il 18 novembre 2023.

In occasione della consueta assemblea dei soci per l’approvazione del bilancio, come avviene con cadenza biennale è stato eletto il consiglio direttivo per il periodo 2023-2025, nelle persone dei soci Marco Bianchini, Paolo Fiorino, Gian Paolo Grassino, Stefano Innocenti, Edoardo Russo.
Il consiglio direttivo ha nominato Marco Bianchini come nuovo presidente del CISU.

Bologna, 18 novembre – “L’ufologia al tempo degli UAP”

Il 38° Convegno nazionale di ufologia, organizzato come ogni anno dal Centro Italiano Studi Ufologici, si svolgerà a Bologna sabato 18 novembre 2023.

L’incontro, che dopo tre anni di convegni “virtuali” sarà nuovamente in presenza, avrà come titolo L’ufologia al tempo degli UAP – Lavori in corso, aperture ufficiali  e nuovi organismi per affrontare nuovi e vecchi UFO”.

L’ultimo convegno tenutosi dal vivo, proprio a Bologna nel 2019, era stato dedicato agli “UFO del Pentagono” analizzando la fase iniziale del coinvolgimento nello studio degli UFO/UAP da parte degli enti pubblici statunitensi.

Dopo quattro anni, quella che sembrava un’iniziativa poco più che embrionale si è trasformata in una realtà concreta ed importante con l’All-domain Anomaly Resolution Office (AARO), che si sta mostrando come una vera e propria versione Anni 2000 dello storico Project Blue Book. A questo si sta ora aggiungendo il coinvolgimento – questo invece del tutto inedito – del mondo scientifico, rappresentato della NASA, con prospettive dalle potenzialità notevoli.

Siamo quindi nel pieno dell’era degli UAP, anche se non deve sfuggire che dietro la nuova sigla e i nuovi organismi di studio quello che troviamo sono pur sempre i nostri vecchi UFO, accompagnati da tutte le problematiche, le contraddizioni e gli spunti di interesse con i quali l’ufologia ha cercato di confrontarsi in oltre sette decenni.

Nel convegno di Bologna si parlerà quindi degli sviluppi continui e tumultuosi di questa nuova ufologia “ufficiale”, ma non perdendo di vista gli studi e gli approfondimenti che il nostro centro conduce da tempo e che, anzi, risultano ancora più interessanti da proporre oggi, a fronte di una sorta di “rigenerazione” dell’argomento e della sua immagine pubblica.

Parleremo quindi di lavori in corso e di progetti futuri, oltre che del rinnovato interesse per l’argomento ufologico che gli UAP stanno generando.

L’incontro, con inizio alle ore 15, è come sempre gratuito ed è aperto a tutti gli iscritti del Centro Italiano Studi Ufologici. I non associati che desiderassero partecipare possono farne richiesta alla segreteria del CISU (cisu@ufo.it).

È inoltre previsto un collegamento in streaming attraverso la piattaforma Zoom Meeting (con modalità comunicate dalla segreteria ai nostri soci e collaboratori). Alcune delle relazioni del convegno saranno successivamente rese disponibili sul canale YouTube del CISU.

 

NASA: i dettagli della commissione di studio e la nomina di un direttore

UN DIRETTORE PER GLI STUDI UAP DELLA NASA

In un briefing tenutosi il 14 settembre 2023 per discutere il primo rapporto pubblico del suo Gruppo di Studio Indipendente  sugli UAP (UAPIST), i dirigenti della NASA hanno annunciato la nomina di Mark McInerney a direttore del programma di ricerca UAP.

McInerney dal 1996 ha ricoperto vari incarichi presso il Goddard Space Flight Center della NASA a Greenbelt, nel Maryland, l’Amministrazione nazionale per l’oceano e l’atmosfera e il Centro nazionale degli uragani. In precedenza ha svolto il ruolo di collegamento della NASA con il Dipartimento della Difesa per le attività di ricerca sugli UAP.

Nel ruolo di direttore avrà l’obiettivo di creare un database per la valutazione dei futuri casi UAP coordinando le comunicazioni, le risorse e le capacità di analisi dei dati della NASA e sfruttando anche l’esperienza nell’intelligenza artificiale, nell’apprendimento automatico e negli strumenti di osservazione.

Qui trovate il testo completo del comunicato stampa della NASA.

E’ interessante notare come il responsabile della commissione indipendente (UAPIST) per la NASA, Daniel Evans, in un primo tempo avesse segnalato che non avrebbero comunicato immediatamente il nome del direttore per non esporlo alle molestie e minacce che avevano avuto come oggetto alcuni degli esperti membri della commissione stessa.

«Alcune delle minacce e delle molestie sono state francamente oltre ogni limite nei confronti di alcuni dei nostri relatori», ha rimarcato Evans. «La scienza deve essere libera, la scienza deve sottoporsi a un processo reale, rigoroso e razionale e per poterlo fare è necessaria la libertà di pensiero».

Questo è uno degli aspetti che è stato più volte sottolineato nel corso dell’incontro pubblico svoltosi il 31 maggio scorso e trasmesso on line in diretta. L’altro tema più volte ripetuto è stato quello di ridurre o eliminare (“destigmatizzare”) il discredito che caratterizza lo studio degli UAP/UFO.

Che l’argomento sia da sempre accompagnato da un certo scetticismo, spesso condito da ironie e ridicolizzazioni, è un fatto che ben conosciamo da sempre. Certamente stupisce che, ancora oggi, quando gli UFO sono stati da tempo “sdoganati” presso l’opinione pubblica, ci sia ancora negli Stati Uniti un atteggiamento così fortemente contrario da sfociare in quelle che vengono ben più seriamente definite come “molestie” e “minacce”.

 

LA COMMISSIONE INDIPENDENTE

Per capire come si è arrivati a questo importante coinvolgimento della NASA nello studio degli UFO/UAP, occorre fare un passo indietro all’ottobre del 2022, quando è stata istituita una commissione indipendente con lo scopo di «esaminare gli UAP da una prospettiva scientifica, concentrandosi su come la NASA può utilizzare i dati e gli strumenti della scienza, per portare avanti la conoscenza sull’argomento».

Pochi giorni prima dell’ufficializzazione dell’organismo, che iniziò i suoi lavori il 24 ottobre 2022, il responsabile del progetto per la NASA, Daniel Evans, partecipò in videoconferenza al seminario “CAIPAN 2” organizzato a Tolosa dal suo omologo francese, il GEIPAN (Gruppo di studio e informazione sui fenomeni aerospaziali non identificati), che opera in seno al Centre National d’Etudes Spatiales. (Una sintesi in italiano del suo intervento è stata presentata nel corso del 37° Convegno nazionale di ufologia, organizzato dal CISU il  26 novembre 2022: è disponibile la registrazione video di quella presentazione)

In quell’occasione Evans presentò l’iniziativa con alcuni particolari significativi. Innanzitutto per la NASA si trattava di quella che lui stesso definì un’operazione «ad alto rischio e ad alto rendimento, con un prezzo modesto e con un rischio di fallimento accettabile», paragonandolo al drone Ingenuity utilizzato dal rover Perseverance nell’ambito della missione Mars 2020 della NASA: anche in quel caso veniva accettato il rischio che non desse i risultati sperati in cambio delle risorse limitate investite su di esso.

Evans spiegò poi che la NASA si sarebbe coordinata con tutte le componenti del governo degli Stati Uniti attraverso l’“All-domain Anomaly Resolution Office”(AARO), sottolineando però che i due gruppi avevano diversi obiettivi: la NASA si sarebbe concentrata sugli aspetti scientifici, l’AARO su quelli legati alla sicurezza nazionale.

Dopo aver elencato le otto domande alle quali la commissione ha poi risposto nel suo rapporto finale, Evans ha spiegato da quale tipo di esperti sarebbe stata composto il team. «I membri del gruppo di studio provengono in gran parte da università e da operatori privati con sede negli Stati Uniti. Il team è composto da esperti in: astrofisica, big data, intelligenza artificiale e machine learning, astrobiologia, osservazioni della Terra dallo spazio, sicurezza dello spazio aereo, fisica dei sensori, fisica atmosferica, astronautica».

Questo elenco aiuta a comprendere il ragionamento che ha portato alla scelta dei 16 esperti che per nove mesi si sono confrontati sull’argomento.

Mentre abbiamo già dato conto del rapporto finale dello UAPIST, vale la pena soffermarsi ancora sulla riunione pubblica del 31 maggio 2023 (non una conferenza, ma una vera e propria sessione di lavoro aperta) per valutare il percorso che ha condotto la NASA a decidere di essere coinvolta in uno studio ufficiale sugli UAP.

Come abbiamo già scritto, il Centro Italiano Studi Ufologici ha dedicato due serate in videoconferenza, per un totale di oltre 6 ore, durante i quali Fabrizio Massi ha presentato, sintetizzato e analizzato per i nostri soci il workshop del 31 maggio, con una terza serata di discussione tecnica e storica.

Per una versione più sintetica di quella riunione, ci affidiamo ora all’amico Baptiste Friscourt (redattore capo del sito UAP Check) che ha riepilogato gli interventi dei vari componenti e le risposte alle domande giunte in diretta dal pubblico, in un suo lungo e dettagliato articolo intitolato “La NASA scopre che gli UAP esistono”.

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