Quanti UFO in Europa nel 2023?

Come ogni anno, le associazioni ufologiche che partecipano al collettivo EuroUfo.net hanno messo insieme i dati relativi alle segnalazioni di avvistamento raccolte.

Le tabelle e i grafici seguenti rappresentano i dati grezzi delle osservazioni UFO/IFO segnalate nel 2023 a diciassette organizzazioni ufologiche  da undici diversi paesi europei.

Questi dati grezzi sono forniti grazie ai contributi delle seguenti organizzazioni elencate nella Tabella 1, che fanno parte della comunità virtuale EufoUfo.net, nonché di enti istituzionali come il GEIPAN (Francia) e l’Aeronautica Militare Italiana, che hanno pubblicato le loro statistiche online.
TABELLA 1
Organizzazioni ufologiche europee
Queste 11 nazioni rappresentano circa il 69% della popolazione europea e coprono il 49% della superficie europea (escluse Russia e Turchia). Da un punto di vista numerico, il set di dati comprende oltre 23.847 casi segnalati dal 2019 al 2023.
Come avvertenza, è possibile che alcune segnalazioni raccolte all’interno di un singolo paese, nel quale sono attive più organizzazioni (ad esempio: Regno Unito, Italia, Germania), includano casi duplicati.  Le organizzazioni partecipanti ritengono però che tale sovrapposizione sia marginale. È inoltre importante fare presente che la maggior parte delle segnalazioni non viene sottoposta a indagini complete e che mancano contributi significativi da alcuni Paesi (ad esempio: Spagna, Portogallo e Francia) a causa dell’attuale mancanza di organizzazioni private che siano attive nella raccolta di testimonianze. Per la Francia, ci sono le statistiche del GEIPAN, ma non i dati delle associazioni.
Nonostante l’incompletezza dei dati, che potrebbero non cogliere appieno la portata totale degli avvistamenti a causa delle mancate segnalazioni, essi forniscono indicazioni preziose sulla frequenza degli avvistamenti di UAP (identificati o meno) in Europa negli ultimi cinque anni.
Ci auguriamo che nel prossimo futuro altri paesi come la Repubblica Ceca (che ha cessato la raccolta dei dati alla fine del 2020 per mancanza di risorse), la Spagna (dove l’unica organizzazione attualmente attiva è il Centre d’Estudis Interplanetaris (CEI) che copre solo la  Catalogna), il Portogallo, la Grecia e la Polonia possano contribuire a questo prezioso “Barometro europeo degli UFO/IFO”.
TABELLA 2
Numero totale annuale di eventi segnalati
Complessivamente, e un po’ inaspettatamente, il numero di eventi segnalati è rimasto abbastanza stabile nel periodo, per un totale di circa 4.400 all’anno. Il numero di eventi nel 2023 è paragonabile a quello del 2019 (vedi Tabella 2).
Tuttavia, si nota un picco notevole nel 2020. Una ragione molto probabile di questo aumento potrebbe essere l’inizio dei lanci operativi dei satelliti Starlink da parte di SpaceX, con 60 satelliti lanciati contemporaneamente ogni volta. Come si nota nella Tabella 3, il forte aumento nel 2020 è attribuito a tre paesi: Belgio, Germania e Paesi Bassi. Se si esclude questo aumento del 2020,  i totali rimangono relativamente costanti a livello globale nell’arco del quinquennio.
TABELLA 3
Numero totale annuale di eventi segnalati per Paese
Nel 2023 il numero di casi UFO registrati è variato significativamente tra i diversi paesi europei.
I Paesi Bassi hanno riportato il numero più alto, con 1.418 casi, il che indica un livello molto alto di avvistamenti. Va però notatoche la raccolta di segnalazioni nei Paesi Bassi avviene esclusivamente attraverso il sito web dell’unica organizzazione attualmente attiva in questo Paese. Inoltre, i Paesi Bassi hanno una delle più alte densità di popolazione dell’Europa occidentale, con oltre 500 persone per chilometro quadrato (ad esempio il Belgio ha una densità di 380 persone per chilometro quadrato, il Regno Unito di 280, la Germania di 240, l’Italia di 200 e la Francia di 120).
La Germania segue con 1.146 casi, mentre anche il Regno Unito ha registrato un numero notevole di segnalazioni, con 564 casi. L’Italia e il Belgio hanno registrato rispettivamente 439 e 274 casi, dimostrando una notevole attività. La Svezia ha eguagliato il Belgio con 274 casi, evidenziando livelli simili di avvistamenti. Nel frattempo, il numero di casi in Danimarca (92), Finlandia (75) e Norvegia (101) è stato inferiore ma comunque significativo. La Romania ha riportato 43 casi, mentre la Francia,  attraverso il solo GEIPAN, ha registrato il totale  più basso con soli 19 casi, che è anche il più basso in quel paese dal 2006. Questo dato va interpretato con cautela, poiché non è chiaro cosa includa o escluda esattamente questa statistica online: il GEIPAN ha ammesso di aver ricevuto numerose chiamate o e-mail che non compaiono nei suoi dati annuali. Va anche precisato che negli anni precedenti, quando i gruppi privati attivi disponevano di solidi meccanismi di raccolta segnalazioni, il GEIPAN non ha mai ricevuto un numero di segnalazioni pari a quello delle associazioni ufologiche.
Nell’insieme, la distribuzione illustrata nella Tabella 3 riporta  livelli diversi di attività UFO e di meccanismi di segnalazione in Europa.

È noto tra i ricercatori europei che la stragrande maggioranza dei casi di UFO è dovuta alla mancata  identificazione di fenomeni naturali o artificiali, come i satelliti Starlink, la Stazione Spaziale Internazionale, gli aerei e i corpi celesti come stelle e pianeti, da parte dei testimoni. Sarebbe particolarmente utile un’analisi separata che si concentri sugli eventi attualmente inspiegabili degli ultimi 5-10 anni in ciascun Paese.Come si può vedere nelle tabelle che seguono, gli avvistamenti di UFO nei vari Paesi europei dal 2019 al 2023 mostrano fluttuazioni significative.

TABELLA 4
Numero totale annuale di eventi segnalati per paese

TABELLA 5
Variazioni annuali (per paese/anno)

 

Nel 2023, il Belgio ha mantenuto un numero costante di segnalazioni senza variazioni rispetto al 2022, ma aveva registrato una notevole variabilità negli anni precedenti, tra cui una diminuzione del 54% nel 2021 seguita da un aumento del 59% nel 2020.
La Danimarca ha registrato un leggero calo del 6% nel 2023, continuando una tendenza di fluttuazioni miste con una diminuzione complessiva del 10% dal 2018.
La Finlandia, nonostante un aumento del 15% nel 2023, mostra un calo complessivo del 18% dal 2018.
La Francia (GEIPAN) ha registrato una sostanziale diminuzione del 53% nel 2023, segnando un continuo declino al 61% rispetto ai livelli del 2018. È importante notare che molte osservazioni fatte dai cittadini francesi non si riflettono nelle statistiche GEIPAN, quindi sarebbe interessante conoscere il numero medio di chiamate e richieste che il GEIPAN gestisce per telefono, lettera o e-mail.
La Germania ha registrato un aumento del 6% nel 2023, contribuendo a un significativo aumento del 108% dal 2018, in netto contrasto con gli altri Paesi.
Le segnalazioni dall’Italia sono calate del 31% nel 2023 dopo un consistente aumento del 128% nel 2022.
La Norvegia ha registrato un notevole aumento del 63% nel 2023, con un incremento del 60% dal 2018.
La Romania ha registrato un aumento del 59% nel 2023, mantenendo una tendenza generale all’aumento con un incremento del 34% dal 2018.
Gli avvistamenti in Svezia sono aumentati del 14% nel 2023, ma sono rimasti relativamente stabili nel corso del quinquennio, con un aumento solo dell’1% dal 2018.
Il Regno Unito ha registrato un calo del 19% nel 2023, allineandosi con un calo complessivo del 19% dal 2018.
I Paesi Bassi hanno registrato un calo del 15% nel 2023, pur mostrando un aumento del 49% dal 2018.
Complessivamente, il numero totale di avvistamenti UFO in questi 11 Paesi europei è diminuito del 9% nel 2023 rispetto all’anno precedente, ma è aumentato del 30% rispetto al 2018, indicando un modello complesso di tendenze di segnalazione in tutta la regione.
Certamente, la maggior parte degli osservatori non ha l’esperienza necessaria per interpretare accuratamente il cielo e distinguere tra fenomeni naturali e artificiali. Questo rende difficile per i ricercatori isolare le anomalie reali e dedicare le loro limitate risorse ai casi più complessi.
In conclusione, è importante anche riconoscere il ruolo significativo svolto dalle organizzazioni non governative e dalla società civile. Questi gruppi nazionali attivi da molti anni, diffusi in tutta Europa, svolgono un ruolo cruciale nel servire il pubblico. Fornendo una piattaforma ai testimoni di fenomeni aerei non identificati (UAP) per comunicare le loro testimonianze e le loro segnalazioni, offrono ai cittadini una via essenziale per far sentire la loro voce e far riconoscere le loro esperienze. Le attività vanno dalla raccolta di testimonianze all’indagine sul campo, dall’analisi dei singoli casi  alla documentazione e archiviazione, dal supporto allo studio  fino alla divulgazione verso il  pubblico. I gruppi ufologici concretizzano la “citizen science” applicata ai dati sugli UAP. Attraverso uno sforzo collettivo, queste organizzazioni consento una comprensione complessiva del panorama ufologico a livello europeo e apportano una grande esperienza sul campo. Si spera che in futuro altri Paesi europei assumano questo ruolo, sia attraverso enti pubblici che con gruppi privati, ed espandano le loro attività di ricerca su questi fenomeni, migliorando così la nostra conoscenza collettiva e le nostre capacità di indagine.

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Philippe Ailleris  è francese ma lavora in Olanda come  Senior Project Controller presso lo Space Research and Technology Centre della European Space Agency (ESA). Interessato agli UFO dal 1977, ha fondato lo  UAP Observations Reporting Scheme Project nel 2009 e dal 2015 è attivo nel progetto  UFODATA, che ha lo scopo di creare una rete internazionale di stazioni automatiche di sorveglianza del cielo per raccogliere dati strumentali sui fenomeni aerei anomali.  Fa parte del collettivo EuroUfo.net

I fatti salienti del 2022 in Europa

Il Center for UFO Studies è la storica organizzazione americana a lungo diretta dall’astronomo  J. Allen Hynek e  rappresenta il punto di riferimento per l’ufologia scientifica americana. Gli attuali componenti del CUFOS   si incontrano una o due volte all’anno per scambiarsi informazioni e documentazione.

 

L’ultima riunione si è tenuta sabato 20 maggio, con un collegamento da remoto che quest’anno per la prima volta è stato esteso ad alcuni ufologi europei che fanno parte del collettivo EuroUfo.net

Per l’occasione il Centro Italiano Studi Ufologici aveva  chiesto ai colleghi  europei di indicare quale fatto o evento saliente ritenessero quello principale dell’anno 2022 nel loro paese,  allo scopo di fornire ai colleghi americani una breve presentazione riassuntiva, la cui versione in italiano è visionabile sul canale YouTube del CISU.

La domanda era: “se vi venisse chiesto di dire quale evento UFO o ufologico (notizia, studio, pubblicazione, avvistamento, incontro) sia stato quello più importante o rilevante nel vostro paese nel 2022, quale scegliereste?”

Hanno risposto una decina di esponenti delle varie organizzazioni ufologiche europee.

Per il Belgio, il fatto saliente  è stato il conferimento del Premio “La sesta vite”, messo annualmente in palio dall’organizzazione STEPP per premiare chi meglio studia  in maniera scientifica i fenomeni misteriosi: il premio è stato conferito agli ufologi del Belgisch UFO-Meldpunt, che per la parte di lingua fiamminga di quel paese  raccoglie e analizza testimonianze di avvistamento, raccogliendole poi  un rapporto annuale.

 

 

 

Per  la Danimarca è stata la pubblicazione di un libro da parte del SUFOI (Skandinavisk UFO Information), intitolato “Gli X-files danesi” a firma di Ole Henningsen, che dal 2019 ha esaminato gli archivi ufologici dell’Aeronautica Militare di quel paese.

 

 

Il fatto ufologico più importante del 2022 in Francia  è stato indubbiamente il seminario CAIPAN-2, organizzato dal noto  Gruppo di studio sui fenomeni aerospaziali non identificati (GEIPAN) che opera all’interno del Centro nazionale di studi spaziali (CNES) per raccogliere le testimonianze di cittadini francesi,  le analizza  e pubblica i risultati. Si è trattato della seconda edizione di questo convegno a porte chiuse, riservato a un centinaio di scienziati, tecnici e  ufologi di orientamento scientifico, prevalentemente francesi  ma con la presenza e la partecipazione anche di ufologi e scienziati  europei e americani.

 

Per la Germania la scelta è invece caduta sul convegno organizzato per il cinquantesimo anniversario dalla costituzione del GEP (Società per la ricerca sui fenomeni UFO).

 

 

 

 

Il fatto più rilevante avvenuto in Italia nel 2022 a livello di pubblico e mass media è stata la pubblicazione del romanzo “Ufo 78”  firmato dal collettivo autoriale Wu Ming:  oltre 500 pagine che intorno agli UFO forniscono  un ritratto di quell’anno eccezionale sotto il profilo storico, sociale, antropologico, culturale e politico che fu il 1978, incorporando fatti,  personaggi ed eventi ufologici di quel periodo, con un successo commerciale amplificato da una serie di conferenze di presentazione in tutta Italia.

 

 

 

I colleghi del Norsk UFO Senter sono rimasti indecisi su quale indicare come fatto principale dell’anno scorso in Norvegia: se la mostra fotografica che a febbraio hanno organizzato e che ha avuto un enorme successo di pubblico in quel paese e un risalto mediatico senza precedenti o invece la presentazione di una tesi di secondo livello universitario che ha avuto per oggetto proprio  la storia dell’ufologia norvegese

 

 

Anche  per la Spagna è stato suggerito un libro, per la precisione la “Storia culturale degli UFO in Spagna” dal 1950 al 1990, a firma di Ignacio Cabria.

 

 

 

 

Parlando infine della Svezia, il fatto più clamoroso del  2022 è stata la realizzazione e la messa in onda su Netflix di un film a tema ufologico intitolato “UFO Sweden”, ovvero esattamente il nome dell’organizzazione ufologica nazionale svedese: non un documentario ma una storia per certi versi simile al film Incontri ravvicinati del terzo tipo dove però oltre a testimoni ed eventi ufologici fanno una parte di primo piano proprio gli ufologi dell’associazione svedese, con la loro sede e con le attività effettivamente svolte. Anche in questo caso si tratta della celebrazione di un cinquantennale di attività ufologica ininterrotta.

 

Francia: nuovo direttore del GEIPAN

Il 3 novembre è stato annunciato il nome del nuovo direttore del GEIPAN, Vincent Costes.

Nato nel 1971,  ingegnere diplomato all’Ecole Supérieure d’Optique, lavora al Centre National D’Etudes Spatiales (CNES) da 27 anni, partecipando a numerosi programmi e progetti di osservazione della Terra da satellite.

Il Groupe d’Etude et d’Information sur les Phénomènes Aérospatiaux Non identifiés (GEIPAN) è l’ufficio di studio e informazione sui fenomeni ufologici istituito nel 1977 presso il CNES ed attualmente l’unico ente pubblico di ricerca scientifica che si occupa dell’argomento nel Vecchio Continente.

Il CISU ha partecipato nel 2014 al seminario internazionale CAIPAN organizzato dal GEIPAN a Parigi, e l’allora direttore del GEIPAN  è poi stato ospite al 32° Convegno nazionale di ufologia organizzato dal CISU a Torino nel 2017.

Esce il libro di Passot, ex-direttore del GEIPAN

E’ finalmente uscito il libro in cui Xavier Passot racconta i cinque anni della sua direzione del GEIPAN (Groupe d’études et d’information sur les phénomènes aérospatiaux non identifiés), l’ufficio di raccolta ed analisi degli avvistamenti UFO istituito nel 1977 in Francia dal Centre National d’Etudes Spatiales, unico ente pubblico non militare al mondo ad occuparsene da oltre 40 anni.

Del GEIPAN abbiamo già avuto modo di scrivere più volte, e lo stesso Passot è stato ospite e relatore al nostro ultimo convegno nazionale, dove ci ha presentato proprio la sua esperienza in quella posizione di “ufologo ufficiale”.

Il libro si intitola “J’ai vu un OVNI: Perceptions et réalités” (“Ho visto un UFO: percezioni e realtà”, edizioni Cherche Midi, 142 pagine), con una prefazione firmata dal sociologo Pierre Lagrange.

Non è il primo libro scritto da un direttore del Gruppo di Studio dei Fenomeni Aerospaziali Non-identificati, in quanto già lo avevano preceduto Jean-Jacques Velasco (“Ovnis: La science avance”, 1993; “Ovnis: L’évidence”, 2004) e Jacques Patenet (nel libro collettivo “Phénomènes aérospatiaux non identifiés, un défi à la science”, 2007). In effetti ogni direttore del GEPAN (poi ribattezzato SEPRA, infine GEIPAN) ha dato la sua impronta a quell’ufficio, e di ciascuno è quindi interessante conoscere la percezione “dal di dentro”.

L’era-Passot (in questo proseguendo l’inziativa avviata nel 2006 dal suo predecessore Jacques Patenet) ha segnato la fase di massima apertura sia al pubblico (con la pubblicazione progressiva dell’intero archivio degli avvistamenti raccolti) sia agli ufologi privati (perlomeno a quelli di orientamento scientifico) culminata nel 2014 con il seminario CAIPAN (Collecte et l’Analyse des Informations sur les Phénomènes Aérospatiaux Non-identifiés)

Il libro si rivolge non agli specialisti ma ad un pubblico generico, è scritto in un linguaggio semplice, con intento più pedagogico che divulgativo, ed è diviso in tre parti.
La prima sezione (“I dossier del GEIPAN”) racconta una dozzina di casi significativi, fra quelli raccolti e indagati, riportando anche le conclusioni laddove è stato possibile raggiungerne una.
Nella seconda parte (“Complementi d’inchiesta”) l’autore entra nel merito della complessità dell’indagine ufologica, passando in rassegna (veloce ma completa) le componenti concettuali del problema: cosa si trova (e si vede) in cielo, il peso dei fattori culturali, il testimone al cuore dell’inchiesta, il concetto di prova e il peso dell’immagine fotografica, il ruolo dell’inquirente.
La terza sezione (“La sfida degli ufo”) passa in rapido esame le ipotesi interpretative più diffuse, l’interazione con gli strumenti della scienza, il rapporto con i mass media, gli aspetti legati alla difesa, il peso delle credenze.
Chiudono il libro un capitoletto di conclusioni, un’analisi critica del “rapporto COMETA” ed una bibliografia essenziale commentata.
Se lo scopo di Passot era quello di fare il punto sul suo quinquennio alla guida del GEIPAN e riportare la sua esperienza personale nel mondo dell’ufologia, pur nella brevità del testo il risultato è una sintesi efficace del problema UFO e del suo studio oggi.

40 anni di CNEGU

Nell’ultimo weekend di  maggio, il Comité Nord-Est des Groupes Ufologiques (CNEGU) ha festeggiato i suoi quarant’anni con  la 120° riunione quadrimestrale, tenutasi  a Chaux-la-Lotière (vicino a Besançon).

Il CNEGU venne infatti creato nell’ottobre 1978 a Nancy, come federazione delle associazioni ufologiche del nord-est della Francia e del Lussemburgo. I gruppi fondatori furono il GPUN (Groupe Privé Ufologique Nancéien),  il CVLDLN (Cercle Vosgien Lumières dans la Nuit), il Groupe 5255 (52 = Haute-Marne, 55 = Meuse), la CLEU (Commission Luxembourgeoise d’Etudes Ufologiques), ai quali negli anni si aggiunsero poi altre associazioni attive nei dipartimenti del quadrante nordorientale dell’Hexagone.

Poco per volta, nel corso degli anni  questi gruppi sono ormai tutti sciolti e non più in attività, ma il Comité Nord-Est des Groupes Ufologiques continua ad esistere (senza una vera e propria struttura formale) nelle persone di singoli studiosi sopravvissuti allo scioglimento dei rispettivi gruppi.

Tra le principali realizzazioni del CNEGU, a parte le numerose indagini, le ricerche d’archivio, i cataloghi e le varie pubblicazioni monografiche, vanno ricordati in particolare la rivista annuale Les Mystères de l’Est (pubblicata tra il 1996  e il 2012) e l’iniziativa denominata VECA (Voyage d’Etude des Cercles Anglais).

Membri del Comitato hanno preso parte a quasi tutte le iniziative più importanti dell’ufologia francese in questi 40 anni, dai coordinamenti europei (CECRU, EuroUfo) alla costituzione del SCEAU (l’associazione per la Salvaguardia e Conservazione degli Studi e Archivi Ufologici), dalla rete di inquirenti di primo intervento per conto del GEIPAN alla partecipazione al seminario di studi CAIPAN, continuando a condurre un attività caratterizzata da serietà e concretezza, non lasciando disperdere un bagaglio di competenze ed esperienza maturato in quattro decenni, sulla base dell’impegno e del lavoro di decine di persone.

 

Nella foto in alto: la 3° riunione del CNEGU, tenutasi in Lussemburgo nel maggio 1979.

Nella foto in basso: i principali attivisti che hanno partecipato al quarantennale del CNEGU (da sinistra: Raoul Robé, Michel Piccin, Gilles Durand, Thierry Rocher, Gilles Munsch, Jean-Claude Leroy, Eric Maillot).

La scomparsa di Francine Fouéré, decana dell’ufologia francese

Il 26 maggio è morta a Parigi la decana dell’ufologia francese, Francine Fouéré. Aveva da poco compiuto 91 anni.

Insegnante di liceo, interessata all’ufologia fin dal 1954, insieme al marito Réné Fouéré nel 1962 aveva fondato il Groupement d’Etude de Phénomènes Aériens (in sigla GEPA) associazione di tecnici, scienziati, militari che per 15 anni rappresentò in Francia il principale tentativo di fare dell’ufologia uno studio scientifico, nettamente separato dal sensazionalismo sui “dischi volanti”. Per il loro totale coinvolgimento  di coppia nell’associazionismo ufologico, erano considerati “i coniugi Lorenzen francesi“.

 

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Anche dopo la morte del marito, nel 1990, Francine era rimasta attivamente impegnata negli studi sull’argomento, partecipando a riunioni e conferenze,  curando nel 2008 la ripubblicazione in cinque volumi della collezione completa (e integrata da vari articoli inediti) della rivista del GEPA, “Phénomènes spatiaux”.

 

 

Nel 1982 avevamo avuto occasione di incontrarla nella sede del GEPA a Parigi, e nel 2005 abbiamo avuto la sorpresa di ritrovarla al congresso di Chalons-en-Champagne, dove gestiva uno stand con le vecchie pubblicazioni della sua associazione [foto SPICA].

Una sua intervista autobiografica è stata raccolta da Gilles Thomas e può essere ascoltata qui.

 

[Comunicazione di Pierre Lagrange]

Foto in alto (in evidenza): © Yves Bosson / Agence Martienne

Geneviève Béduneau (1947-2018)

La studiosa francese Geneviève Béduneau è morta il 5 aprile per un attacco di cuore nella metropolitana parigina, pochi giorni dopo aver compiuto 71 anni.

Dottoressa in teologia ortodossa, insegnante di storia delle religioni, studiosa di esoterismo e società segrete, di storia e di stati alterati di coscienza, si era avvicinata all’ufologia all’inizio degli anni ’80, partecipando alle attività delle associazioni Crashes Réalités e CIGU (Comité Île-de-France des Groupements Ufologiques), scrivendo sulle riviste Annuaire du CIGU, Ovni-Présence e Lumières dans la nuit, partecipando a convegni e riunioni sotto lo pseudonimo di Anne Véve.

Negli anni successivi era poi uscita allo scoperto con il suo vero nome, pubblicando articoli su riviste come La Gazette fortéenne e UFOmania,  e partecipando a incontri e mailing list, con interventi che univano la sua grande erudizione ad un approccio non convenzionale del problema.

Autrice o co-autrice di vari  libri, aveva tra l’altro firmato la postfazione alla raccolta di lettere di Aimé Michel “L’apocalypse molle” (2008),  era direttrice della rivista Historia occultae e teneva il blog  Réflexions sur les temps qui courent peut-être.

In Francia un’altra tesi di dottorato sulla storia ufologica

Nuova tesi sugli UFO in Francia: il 21 febbraio è stata resa integralmente disponibile la dissertazione intitolata Le soucoupisme français: 1945-2012, con la quale l’8 dicembre scorso Thomas Margout ha ottenuto il dottorato in storia all’Università della Bretagna Occidentale.

A solo un anno da quella di Manuel Wiroth, è la seconda tesi universitaria sulla storia del movimento ufologico in Francia.

Margout non è sconosciuto nell’ambiente ufologico, dato che per la redazione della tesi aveva chiesto l’aiuto dei nostri colleghi del SCEAU e aveva anche partecipato al convegno CAIPAN nel luglio 2014, con un poster che illustrava il suo lavoro. Anche per questo è stata una sorpresa l’intervista da lui rilasciata al quotidiano Le Télégramme de Brest del 11 dicembre 2017, nella quale dichiarava fra l’altro: “La stragrande maggioranza degli ufologi sono persone perfettamente serie. Sono diventati così perché hanno osservato un fenomeno che non possono spiegare”, confondendo così ufologi e testimoni.

Dal testo ora disponibile si è potuto comprendere che la confusione tra ufologi, testimoni, contattisti e seguaci di una setta non è stato un errore ma una scelta. Infatti, Margout stesso spiega: “Nella maggior parte dei casi, questi investigatori erano anche testimoni, sono qui nel ruolo di raccolta per raccogliere testimonianze simili alle loro”.

Dunque un ufologo sarebbe semplicemente un testimone che interroga altri testimoni, seppure l’autore non citi nessuna statistica che dimostri la sua affermazione.

La tesi di Thomas Margout è divisa in due volumi, disponibili qui: con il vol. 1 e il vol. 2. Il primo contiene la tesi propriamente detta e il secondo contiene dati e statistiche in gran parte ricavate dalla rivista “Lumières dans la nuit”. Il primo volume si articola in quattro “generazioni”:
1. la nascita (1945-1977)
2. la nuova ufologia (1977-1993)
3. la generazione X-Files (1993-2000)
4. l’indipendenza (2000-2012).

Alcune scelte dei dati di partenza e delle interpretazioni dell’autore sono in effetti discutibili, e ne daremo quindi conto in una più articolata recensione.

[Nella foto in evidenza: Thomas Margout nel corso del suo intervento al CAIPAN 2014]

Due lutti per l’ufologia francese

A distanza di pochi giorni sono morti due ufologi francesi.

Il 16 febbraio nella regione parigina è deceduto Jacques Costagliola. Nato in Algeria nel 1927,  medico e biologo, è stato a lungo animatore a Versailles di un “groupe de science ouvert” sulle scienze di frontiera.

Interessato in particolare ai potenziali rischi per la salute di quelli che chiamava “incontri ravvicinati tossici”, nell’ambiente era noto soprattutto per il suo libro “Epistémologie du phénomène ovnien”, pubblicato nel 1998.

Insieme all’ex ammiraglio Gilles Pinon, nel 2008 era stato fra i promotori e firmatari di una lettera aperta al presidente della repubblica   francese, Nicolas Sarkozy, per chiedere di applicare il principio di precauzione ed ordinare “uno studio esaustivo del fenomeno UFO in applicazione d’un metodo ipotetico-deduttivo che riunisca le competenze in ambito politico, militare, scientifico, sociologico, filosofico, che abbia per oggetto confermare o smentire l’interpretazione extraterrestre”.

Il 21 febbraio è mancato a soli 50 anni, dopo una lunga malattia, John Tomlinson. Americano di nascita, era però cresciuto e viveva in Francia. Nel 2008 venne nominato rappresentante del MUFON in quel paese, e proprio in seguito al suo attivismo nello stabilire contatti per un miglior coordinamento ufologico internazionale prese contatto col CISU e caldeggiò la nomina di Edoardo Russo a rappresentante in Italia.

Nel frattempo Tomlinson  lavorava alla costituzione di una filiale francese dell’organizzazione, trovando sponda in un veterano dell’ufologia francese, Gerard Lebat, all’epoca coordinatore della rete dei “Repas ufologiques”. Nacque così il MUFON-France e quando al vertice del Mutual UFO Network venne nominato Dave MacDonald il progetto di un coordinamento europeo riprese forma. John fu l’organizzatore del viaggio di MacDonald a Parigi, dove nel gennaio 2013 si incontrarono col MUFON i rappresentanti di alcune organizzazioni ufologiche europee, con la firma di un protocollo di cooperazione tra il Mutual UFO Network e il GEIPAN (il gruppo di studi ufologici in seno all’ente spaziale francese).

L’ambizione di creare un MUFON-France che superasse le annose rivalità ed invidie fra i vari ufologi ed associazioni di quel paese naufragò purtroppo in poco tempo, nonostante il passo indietro fatto dagli stessi Tomlinson e Lebat, che lasciarono ad altri la direzione del gruppo.

Deluso dall’ambiente, John abbandonò l’ufologia attiva poco prima di scoprire la malattia che, nel giro di pochi anni, lo ha ucciso.

[Nella foto in alto: John Tomlinson a Parigi nel 2013, col direttore del MUFON Dave MacDonald, il direttore del GEIPAN Xavier Passot e il direttore del MUFON-France Jacky Kozan.
Nella foto centrale: Jacques Costagliola (a destra) insieme a Claude Lavat e Gilles Pinon.
Nella foto in basso: John Tomlinson con Edoardo Russo presso la sede del CISU, nel 2009.]

Austria e Francia: catalogando i casi locali

Tra dicembre e gennaio hanno visto quasi contemporaneamente la luce, in due diversi paesi europei, due volumi che si distaccano notevolmente dalla media di quel che sull’argomento UFO arriva normalmente nelle librerie: in entrambi i casi si tratta di raccolte di casistica, ovvero cataloghi ragionati di avvistamenti UFO in una specifica area.

Il primo libro si intitola “UFOs über Österreich” (UFO sull’Austria) e ne è autore Mario Rank, dal 2012 responsabile della filiale austriaca dell’associazione germanica DEGUFO (Deutschsprachige Gesellschaft für UFO-Forschung).

In 200 pagine, Rank presenta una veloce panoramica sia del problema UFO in generale, sia soprattutto della situazione specifica del suo paese, con capitoli dedicati alla storia dell’ufologia austriaca, al ruolo delle autorità e ai più interessanti avvistamenti avvenuti in Austria. Come per molte nazioni europee, resta purtroppo il problema della barriera linguistica, ma non è escluso che di questo libro si arrivi magari ad avere una versione in inglese, come di recente è avvenuto per gli analoghi lavori sugli UFO in Polonia e in Romania a firma di due membri del collettivo Euro Ufo.net, rispettivamente Piotr Cielebiaś e Dan Farcas.

Se il testo di Rank è solo in parte un repertorio della casistica nazionale, il volume Les Ovnis du Centre-Val de Loire è invece esattamente un catalogo regionale di avvistamenti che, nella tradizione già espressa in passato per altre regioni francesi, raccoglie e presenta sistematicamente tutta la casistica (470 avvistamenti in 380 pagine) relativa ai sei dipartimenti della regione centrale.

La cosa curiosa è che, a differenza di altri analoghi lavori pubblicati Oltralpe, l’autore non è un ufologo di lunga data, ma un appassionato che solo di recente (sotto lo pseudonimo di Jean de Quercy) ha preso l’iniziativa di redigere in forma di libro e pubblicare in proprio questo catalogo, che riporta cronologicamente ogni caso con un riassunto dettagliato e con l’indicazione analitica delle fonti note, esattamente come è prassi anche per le pubblicazioni catalografiche che in Italia da sempre pubblica il CISU.