Quanti UFO in Europa nel 2023?

Come ogni anno, le associazioni ufologiche che partecipano al collettivo EuroUfo.net hanno messo insieme i dati relativi alle segnalazioni di avvistamento raccolte.

Le tabelle e i grafici seguenti rappresentano i dati grezzi delle osservazioni UFO/IFO segnalate nel 2023 a diciassette organizzazioni ufologiche  da undici diversi paesi europei.

Questi dati grezzi sono forniti grazie ai contributi delle seguenti organizzazioni elencate nella Tabella 1, che fanno parte della comunità virtuale EufoUfo.net, nonché di enti istituzionali come il GEIPAN (Francia) e l’Aeronautica Militare Italiana, che hanno pubblicato le loro statistiche online.
TABELLA 1
Organizzazioni ufologiche europee
Queste 11 nazioni rappresentano circa il 69% della popolazione europea e coprono il 49% della superficie europea (escluse Russia e Turchia). Da un punto di vista numerico, il set di dati comprende oltre 23.847 casi segnalati dal 2019 al 2023.
Come avvertenza, è possibile che alcune segnalazioni raccolte all’interno di un singolo paese, nel quale sono attive più organizzazioni (ad esempio: Regno Unito, Italia, Germania), includano casi duplicati.  Le organizzazioni partecipanti ritengono però che tale sovrapposizione sia marginale. È inoltre importante fare presente che la maggior parte delle segnalazioni non viene sottoposta a indagini complete e che mancano contributi significativi da alcuni Paesi (ad esempio: Spagna, Portogallo e Francia) a causa dell’attuale mancanza di organizzazioni private che siano attive nella raccolta di testimonianze. Per la Francia, ci sono le statistiche del GEIPAN, ma non i dati delle associazioni.
Nonostante l’incompletezza dei dati, che potrebbero non cogliere appieno la portata totale degli avvistamenti a causa delle mancate segnalazioni, essi forniscono indicazioni preziose sulla frequenza degli avvistamenti di UAP (identificati o meno) in Europa negli ultimi cinque anni.
Ci auguriamo che nel prossimo futuro altri paesi come la Repubblica Ceca (che ha cessato la raccolta dei dati alla fine del 2020 per mancanza di risorse), la Spagna (dove l’unica organizzazione attualmente attiva è il Centre d’Estudis Interplanetaris (CEI) che copre solo la  Catalogna), il Portogallo, la Grecia e la Polonia possano contribuire a questo prezioso “Barometro europeo degli UFO/IFO”.
TABELLA 2
Numero totale annuale di eventi segnalati
Complessivamente, e un po’ inaspettatamente, il numero di eventi segnalati è rimasto abbastanza stabile nel periodo, per un totale di circa 4.400 all’anno. Il numero di eventi nel 2023 è paragonabile a quello del 2019 (vedi Tabella 2).
Tuttavia, si nota un picco notevole nel 2020. Una ragione molto probabile di questo aumento potrebbe essere l’inizio dei lanci operativi dei satelliti Starlink da parte di SpaceX, con 60 satelliti lanciati contemporaneamente ogni volta. Come si nota nella Tabella 3, il forte aumento nel 2020 è attribuito a tre paesi: Belgio, Germania e Paesi Bassi. Se si esclude questo aumento del 2020,  i totali rimangono relativamente costanti a livello globale nell’arco del quinquennio.
TABELLA 3
Numero totale annuale di eventi segnalati per Paese
Nel 2023 il numero di casi UFO registrati è variato significativamente tra i diversi paesi europei.
I Paesi Bassi hanno riportato il numero più alto, con 1.418 casi, il che indica un livello molto alto di avvistamenti. Va però notatoche la raccolta di segnalazioni nei Paesi Bassi avviene esclusivamente attraverso il sito web dell’unica organizzazione attualmente attiva in questo Paese. Inoltre, i Paesi Bassi hanno una delle più alte densità di popolazione dell’Europa occidentale, con oltre 500 persone per chilometro quadrato (ad esempio il Belgio ha una densità di 380 persone per chilometro quadrato, il Regno Unito di 280, la Germania di 240, l’Italia di 200 e la Francia di 120).
La Germania segue con 1.146 casi, mentre anche il Regno Unito ha registrato un numero notevole di segnalazioni, con 564 casi. L’Italia e il Belgio hanno registrato rispettivamente 439 e 274 casi, dimostrando una notevole attività. La Svezia ha eguagliato il Belgio con 274 casi, evidenziando livelli simili di avvistamenti. Nel frattempo, il numero di casi in Danimarca (92), Finlandia (75) e Norvegia (101) è stato inferiore ma comunque significativo. La Romania ha riportato 43 casi, mentre la Francia,  attraverso il solo GEIPAN, ha registrato il totale  più basso con soli 19 casi, che è anche il più basso in quel paese dal 2006. Questo dato va interpretato con cautela, poiché non è chiaro cosa includa o escluda esattamente questa statistica online: il GEIPAN ha ammesso di aver ricevuto numerose chiamate o e-mail che non compaiono nei suoi dati annuali. Va anche precisato che negli anni precedenti, quando i gruppi privati attivi disponevano di solidi meccanismi di raccolta segnalazioni, il GEIPAN non ha mai ricevuto un numero di segnalazioni pari a quello delle associazioni ufologiche.
Nell’insieme, la distribuzione illustrata nella Tabella 3 riporta  livelli diversi di attività UFO e di meccanismi di segnalazione in Europa.

È noto tra i ricercatori europei che la stragrande maggioranza dei casi di UFO è dovuta alla mancata  identificazione di fenomeni naturali o artificiali, come i satelliti Starlink, la Stazione Spaziale Internazionale, gli aerei e i corpi celesti come stelle e pianeti, da parte dei testimoni. Sarebbe particolarmente utile un’analisi separata che si concentri sugli eventi attualmente inspiegabili degli ultimi 5-10 anni in ciascun Paese.Come si può vedere nelle tabelle che seguono, gli avvistamenti di UFO nei vari Paesi europei dal 2019 al 2023 mostrano fluttuazioni significative.

TABELLA 4
Numero totale annuale di eventi segnalati per paese

TABELLA 5
Variazioni annuali (per paese/anno)

 

Nel 2023, il Belgio ha mantenuto un numero costante di segnalazioni senza variazioni rispetto al 2022, ma aveva registrato una notevole variabilità negli anni precedenti, tra cui una diminuzione del 54% nel 2021 seguita da un aumento del 59% nel 2020.
La Danimarca ha registrato un leggero calo del 6% nel 2023, continuando una tendenza di fluttuazioni miste con una diminuzione complessiva del 10% dal 2018.
La Finlandia, nonostante un aumento del 15% nel 2023, mostra un calo complessivo del 18% dal 2018.
La Francia (GEIPAN) ha registrato una sostanziale diminuzione del 53% nel 2023, segnando un continuo declino al 61% rispetto ai livelli del 2018. È importante notare che molte osservazioni fatte dai cittadini francesi non si riflettono nelle statistiche GEIPAN, quindi sarebbe interessante conoscere il numero medio di chiamate e richieste che il GEIPAN gestisce per telefono, lettera o e-mail.
La Germania ha registrato un aumento del 6% nel 2023, contribuendo a un significativo aumento del 108% dal 2018, in netto contrasto con gli altri Paesi.
Le segnalazioni dall’Italia sono calate del 31% nel 2023 dopo un consistente aumento del 128% nel 2022.
La Norvegia ha registrato un notevole aumento del 63% nel 2023, con un incremento del 60% dal 2018.
La Romania ha registrato un aumento del 59% nel 2023, mantenendo una tendenza generale all’aumento con un incremento del 34% dal 2018.
Gli avvistamenti in Svezia sono aumentati del 14% nel 2023, ma sono rimasti relativamente stabili nel corso del quinquennio, con un aumento solo dell’1% dal 2018.
Il Regno Unito ha registrato un calo del 19% nel 2023, allineandosi con un calo complessivo del 19% dal 2018.
I Paesi Bassi hanno registrato un calo del 15% nel 2023, pur mostrando un aumento del 49% dal 2018.
Complessivamente, il numero totale di avvistamenti UFO in questi 11 Paesi europei è diminuito del 9% nel 2023 rispetto all’anno precedente, ma è aumentato del 30% rispetto al 2018, indicando un modello complesso di tendenze di segnalazione in tutta la regione.
Certamente, la maggior parte degli osservatori non ha l’esperienza necessaria per interpretare accuratamente il cielo e distinguere tra fenomeni naturali e artificiali. Questo rende difficile per i ricercatori isolare le anomalie reali e dedicare le loro limitate risorse ai casi più complessi.
In conclusione, è importante anche riconoscere il ruolo significativo svolto dalle organizzazioni non governative e dalla società civile. Questi gruppi nazionali attivi da molti anni, diffusi in tutta Europa, svolgono un ruolo cruciale nel servire il pubblico. Fornendo una piattaforma ai testimoni di fenomeni aerei non identificati (UAP) per comunicare le loro testimonianze e le loro segnalazioni, offrono ai cittadini una via essenziale per far sentire la loro voce e far riconoscere le loro esperienze. Le attività vanno dalla raccolta di testimonianze all’indagine sul campo, dall’analisi dei singoli casi  alla documentazione e archiviazione, dal supporto allo studio  fino alla divulgazione verso il  pubblico. I gruppi ufologici concretizzano la “citizen science” applicata ai dati sugli UAP. Attraverso uno sforzo collettivo, queste organizzazioni consento una comprensione complessiva del panorama ufologico a livello europeo e apportano una grande esperienza sul campo. Si spera che in futuro altri Paesi europei assumano questo ruolo, sia attraverso enti pubblici che con gruppi privati, ed espandano le loro attività di ricerca su questi fenomeni, migliorando così la nostra conoscenza collettiva e le nostre capacità di indagine.

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Philippe Ailleris  è francese ma lavora in Olanda come  Senior Project Controller presso lo Space Research and Technology Centre della European Space Agency (ESA). Interessato agli UFO dal 1977, ha fondato lo  UAP Observations Reporting Scheme Project nel 2009 e dal 2015 è attivo nel progetto  UFODATA, che ha lo scopo di creare una rete internazionale di stazioni automatiche di sorveglianza del cielo per raccogliere dati strumentali sui fenomeni aerei anomali.  Fa parte del collettivo EuroUfo.net

100 anni dopo “Il libro dei dannati”

Esattamente 100 anni fa, nel 1919, veniva pubblicato “The Book of the Damned”, nel quale lo scrittore americano Charles Fort dava il via ad un filone di studi e pubblicazioni ancora vivo e vitale oggi, filone del quale la rivista “Clypeus” è stata  epigone nel nostro paese (dove “Il libro dei dannati” è stato tradotto solo nel 1973, con prefazione a firma di Gianni Settimo). подбор кредита онлайн

Strani fenomeni, eventi inspiegabili, esperienze anomale di tutti i tipi (“dannati” in quanto non accettati dalla scienza) costituivano la materia prima per le decine di migliaia di annotazioni che Fort ricavò da riviste scientifiche come da giornali non specializzati.

Materie come l’ufologia, l’archeologia spaziale, la criptozoologia hanno preso vita propria, mentre il più ampio ambito dei “fenomeni fortiani” continua a raccogliere notizie di varia natura che in comune hanno l’insolito e il misterioso (piogge di ghiaccio rane e pesci, combustione umana spontanea, oggetti fuori posto, ritrovamenti di oggetti anacronistici…).

C’è chi ne ha seguito le orme proseguendo ed ampliando il lavoro di raccolta, con libri, periodici e associazioni (nel nostro paese la Società Fortiana Italiana e il monumentale lavoro di catalogazione di eventi e luoghi insoliti curato da Umberto Cordier).

Nell’anniversario secolare esce un nuovo ed originale lavoro che ha richiesto anni di studio e di verifica delle fonti. Ne è promotore ed autore principale l’ufologo britannico Martin Shough, a cui si è affiancato (per questo primo volume dedicato ai fenomeni aerei) lo studioso belga Wim van Utrecht (entrambi membri del collettivo EuroUfo.net, entrambi autori di testi pubblicati in Italia dalle Edizioni Upiar).

“Redemption of the Damned” (Redenzione dei dannati) costituisce un’accurata “rivalutazione dopo cent’anni” dell’opera di Charles Fort, autore spesso citato, poco letto, ancor meno capito. Per la prima volta l’occhio e le competenze di studiosi contemporanei hanno recuperato le fonti originali di tutte le osservazioni anomale riportate da Fort nei campi dell’astronomia, della meteorologia e dell’ottica atmosferica, sottoponendole a un attento esame critico, correggendo errori, contestualizzando ogni caso, analizzando il tutto alla luce di conoscenze, metodi e risorse attuali, nel tentativo di trovare spiegazioni razionali, cosa risultata possibile in un gran numero di casi (con soluzioni che a volte possono scioccare il pubblico generico e sorprendere anche gli specialisti), mentre  alcuni eventi ben documentati rimangono inspiegabili.

Il volume conta 412 pagine in grande formato (con 250 illustrazioni), pubblicato negli USA da Anomalist Books con una prefazione di Bob Rickard (fondatore nel 1973 e a lungo direttore del mensile “Fortean Times”). Inutile aggiungere che non può mancare nella biblioteca personale di ogni studioso o appassionato di fenomeni aerei insoliti.

2017: in tutta Europa diminuiti gli avvistamenti

Il 7 gennaio 2018, il Centro Italiano Studi Ufologici ha diramato un comunicato per fornire i primi dati consuntivi sulla casistica raccolta nel corso dell’anno 2017.
Sia pur basandosi su dati ancora parziali, già in quel momento era evidente che per il quinto anno consecutivo erano diminuite le segnalazioni di strani oggetti e luci nei cieli italiani.
Il primo consuntivo dell’anno appena concluso era infatti basato sui questionari compilati direttamente dai testimoni sui siti Internet del CISU: solamente 113 per il 2017, mentre erano stati 136 l’anno precedente, 226 nel 2015, 399 nel 2014, 617 nel 2013 e 974 nel 2012. Un trend chiaramente in forte e continua discesa.
Come è noto, il numero di avvistamenti UFO in Italia (o in qualsiasi altra nazione del mondo) non è costante: fin dal 1950 ci sono sempre stati anni più ricchi (le cosiddette “ondate”: 1950, 1954, 1973-74, 1978, 1985, 1997, 2001, 2004-05, 2009-10) seguiti da altri poverissimi (1955, 1981-82, 1991, 1998). Nel tempo, sono state fatte varie ipotesi di correlazione tra il numero di segnalazioni UFO e altri fenomeni fisici (vicinanza col pianeta Marte) o sociologici (crisi economiche), ma nessuna è stata confermata in maniera sostanziale.
Per confrontare il dato italiano con quello di altri paesi, come già era stato fatto due anni fa, il Centro Italiano Studi Ufologici ha quindi lanciato un appello alle altre organizzazioni nazionali che con il CISU partecipano al collettivo EuroUfo.net, perché condividessero i dati relativi alla loro raccolta di casistica negli ultimi quattro anni.
Siamo quindi in grado di riepilogare i primi totali delle segnalazioni raccolte per il periodo 2012-2017 da dodici organizzazioni nazionali che in Europa raccolgono, analizzano e catalogano segnalazioni provenienti direttamente dai testimoni:
BUM e COBEPS per il Belgio;
SUFOI per la Danimarca;
FUFORA per la Finlandia;
GEIPAN e Ovni-France per la Francia;
DEGUFO e GEP per la Germania;
CISU e CUN per l’Italia;
Ufo-Norge per la Norvegia;
Ufo-Sverige per la Svezia.
Otto nazioni possono sembrare poche ma queste rappresentano il 41% della popolazione e il 40% della superficie dell’Europa (escludendo Russia, Turchia e altri paesi in effetti a cavallo tra Europa e Asia), quindi le cifre costituiscono un campione ragionevolmente rappresentativo per una prima ricognizione a livello continentale. Già sotto il profilo quantitativo, l’insieme dei casi considerati è di oltre 13.000 avvistamenti in sei anni.
Ovviamente stiamo parlando di dati grezzi e preliminari, la cui rilevanza non deve essere sovra-stimata, ma che possono darci e in effetti ci danno indicazioni tendenziali al tempo stesso abbastanza nette e significative.
Come prima cosa, se si esaminano le tabelle dei dati annuali e delle variazioni annuali, nazione per nazione, si vedrà che la forte diminuzione nel numero di segnalazioni UFO/IFO dal 2012 al 2017 è di portata generale e continua: il totale continentale ha perso il 22% nel 2013, un ulteriore 25% nel 2015, per scendere ancora del 20% nel 2016 e di un altro 23% l’anno scorso (con una riduzione complessiva del 64%).

In secondo luogo, questo è il trend anche per la maggior parte delle singole nazioni, anche se ci sono sporadiche eccezioni in cui i totali annuali sono aumentati (Belgio 2015, Germania 2014, Norvegia e Svezia 2016) o rimasti pressoché stabili (Belgio 2014, Francia 2014 e 2017, Finlandia 2013 e 2015, Germania 2015, Norvegia 2014, Svezia 2014 e 2015).
Risulta quindi confermato che il numero di segnalazioni di avvistamento è in diminuzione, non solo in Italia ma un po’ in tutta Europa, e non solo nell’ultimo anno.
Sulle ragioni e i meccanismi di tale tendenza, non ci sono al momento risposte, ma la discussione fra gli studiosi è aperta.
E’ ancora il caso di esprimere una certa soddisfazione perché, proprio su iniziativa del Centro Italiano Studi Ufologici, per la seconda volta si è riusciti a tracciare un quadro comune della casistica a livello europeo.