2017: in tutta Europa diminuiti gli avvistamenti

Il 7 gennaio 2018, il Centro Italiano Studi Ufologici ha diramato un comunicato per fornire i primi dati consuntivi sulla casistica raccolta nel corso dell’anno 2017.
Sia pur basandosi su dati ancora parziali, già in quel momento era evidente che per il quinto anno consecutivo erano diminuite le segnalazioni di strani oggetti e luci nei cieli italiani.
Il primo consuntivo dell’anno appena concluso era infatti basato sui questionari compilati direttamente dai testimoni sui siti Internet del CISU: solamente 113 per il 2017, mentre erano stati 136 l’anno precedente, 226 nel 2015, 399 nel 2014, 617 nel 2013 e 974 nel 2012. Un trend chiaramente in forte e continua discesa.
Come è noto, il numero di avvistamenti UFO in Italia (o in qualsiasi altra nazione del mondo) non è costante: fin dal 1950 ci sono sempre stati anni più ricchi (le cosiddette “ondate”: 1950, 1954, 1973-74, 1978, 1985, 1997, 2001, 2004-05, 2009-10) seguiti da altri poverissimi (1955, 1981-82, 1991, 1998). Nel tempo, sono state fatte varie ipotesi di correlazione tra il numero di segnalazioni UFO e altri fenomeni fisici (vicinanza col pianeta Marte) o sociologici (crisi economiche), ma nessuna è stata confermata in maniera sostanziale.
Per confrontare il dato italiano con quello di altri paesi, come già era stato fatto due anni fa, il Centro Italiano Studi Ufologici ha quindi lanciato un appello alle altre organizzazioni nazionali che con il CISU partecipano al collettivo EuroUfo.net, perché condividessero i dati relativi alla loro raccolta di casistica negli ultimi quattro anni.
Siamo quindi in grado di riepilogare i primi totali delle segnalazioni raccolte per il periodo 2012-2017 da dodici organizzazioni nazionali che in Europa raccolgono, analizzano e catalogano segnalazioni provenienti direttamente dai testimoni:
BUM e COBEPS per il Belgio;
SUFOI per la Danimarca;
FUFORA per la Finlandia;
GEIPAN e Ovni-France per la Francia;
DEGUFO e GEP per la Germania;
CISU e CUN per l’Italia;
Ufo-Norge per la Norvegia;
Ufo-Sverige per la Svezia.
Otto nazioni possono sembrare poche ma queste rappresentano il 41% della popolazione e il 40% della superficie dell’Europa (escludendo Russia, Turchia e altri paesi in effetti a cavallo tra Europa e Asia), quindi le cifre costituiscono un campione ragionevolmente rappresentativo per una prima ricognizione a livello continentale. Già sotto il profilo quantitativo, l’insieme dei casi considerati è di oltre 13.000 avvistamenti in sei anni.
Ovviamente stiamo parlando di dati grezzi e preliminari, la cui rilevanza non deve essere sovra-stimata, ma che possono darci e in effetti ci danno indicazioni tendenziali al tempo stesso abbastanza nette e significative.
Come prima cosa, se si esaminano le tabelle dei dati annuali e delle variazioni annuali, nazione per nazione, si vedrà che la forte diminuzione nel numero di segnalazioni UFO/IFO dal 2012 al 2017 è di portata generale e continua: il totale continentale ha perso il 22% nel 2013, un ulteriore 25% nel 2015, per scendere ancora del 20% nel 2016 e di un altro 23% l’anno scorso (con una riduzione complessiva del 64%).

In secondo luogo, questo è il trend anche per la maggior parte delle singole nazioni, anche se ci sono sporadiche eccezioni in cui i totali annuali sono aumentati (Belgio 2015, Germania 2014, Norvegia e Svezia 2016) o rimasti pressoché stabili (Belgio 2014, Francia 2014 e 2017, Finlandia 2013 e 2015, Germania 2015, Norvegia 2014, Svezia 2014 e 2015).
Risulta quindi confermato che il numero di segnalazioni di avvistamento è in diminuzione, non solo in Italia ma un po’ in tutta Europa, e non solo nell’ultimo anno.
Sulle ragioni e i meccanismi di tale tendenza, non ci sono al momento risposte, ma la discussione fra gli studiosi è aperta.
E’ ancora il caso di esprimere una certa soddisfazione perché, proprio su iniziativa del Centro Italiano Studi Ufologici, per la seconda volta si è riusciti a tracciare un quadro comune della casistica a livello europeo.

Print Friendly, PDF & Email