I fatti salienti del 2022 in Europa

Il Center for UFO Studies è la storica organizzazione americana a lungo diretta dall’astronomo  J. Allen Hynek e  rappresenta il punto di riferimento per l’ufologia scientifica americana. Gli attuali componenti del CUFOS   si incontrano una o due volte all’anno per scambiarsi informazioni e documentazione.

 

L’ultima riunione si è tenuta sabato 20 maggio, con un collegamento da remoto che quest’anno per la prima volta è stato esteso ad alcuni ufologi europei che fanno parte del collettivo EuroUfo.net

Per l’occasione il Centro Italiano Studi Ufologici aveva  chiesto ai colleghi  europei di indicare quale fatto o evento saliente ritenessero quello principale dell’anno 2022 nel loro paese,  allo scopo di fornire ai colleghi americani una breve presentazione riassuntiva, la cui versione in italiano è visionabile sul canale YouTube del CISU.

La domanda era: “se vi venisse chiesto di dire quale evento UFO o ufologico (notizia, studio, pubblicazione, avvistamento, incontro) sia stato quello più importante o rilevante nel vostro paese nel 2022, quale scegliereste?”

Hanno risposto una decina di esponenti delle varie organizzazioni ufologiche europee.

Per il Belgio, il fatto saliente  è stato il conferimento del Premio “La sesta vite”, messo annualmente in palio dall’organizzazione STEPP per premiare chi meglio studia  in maniera scientifica i fenomeni misteriosi: il premio è stato conferito agli ufologi del Belgisch UFO-Meldpunt, che per la parte di lingua fiamminga di quel paese  raccoglie e analizza testimonianze di avvistamento, raccogliendole poi  un rapporto annuale.

 

 

 

Per  la Danimarca è stata la pubblicazione di un libro da parte del SUFOI (Skandinavisk UFO Information), intitolato “Gli X-files danesi” a firma di Ole Henningsen, che dal 2019 ha esaminato gli archivi ufologici dell’Aeronautica Militare di quel paese.

 

 

Il fatto ufologico più importante del 2022 in Francia  è stato indubbiamente il seminario CAIPAN-2, organizzato dal noto  Gruppo di studio sui fenomeni aerospaziali non identificati (GEIPAN) che opera all’interno del Centro nazionale di studi spaziali (CNES) per raccogliere le testimonianze di cittadini francesi,  le analizza  e pubblica i risultati. Si è trattato della seconda edizione di questo convegno a porte chiuse, riservato a un centinaio di scienziati, tecnici e  ufologi di orientamento scientifico, prevalentemente francesi  ma con la presenza e la partecipazione anche di ufologi e scienziati  europei e americani.

 

Per la Germania la scelta è invece caduta sul convegno organizzato per il cinquantesimo anniversario dalla costituzione del GEP (Società per la ricerca sui fenomeni UFO).

 

 

 

 

Il fatto più rilevante avvenuto in Italia nel 2022 a livello di pubblico e mass media è stata la pubblicazione del romanzo “Ufo 78”  firmato dal collettivo autoriale Wu Ming:  oltre 500 pagine che intorno agli UFO forniscono  un ritratto di quell’anno eccezionale sotto il profilo storico, sociale, antropologico, culturale e politico che fu il 1978, incorporando fatti,  personaggi ed eventi ufologici di quel periodo, con un successo commerciale amplificato da una serie di conferenze di presentazione in tutta Italia.

 

 

 

I colleghi del Norsk UFO Senter sono rimasti indecisi su quale indicare come fatto principale dell’anno scorso in Norvegia: se la mostra fotografica che a febbraio hanno organizzato e che ha avuto un enorme successo di pubblico in quel paese e un risalto mediatico senza precedenti o invece la presentazione di una tesi di secondo livello universitario che ha avuto per oggetto proprio  la storia dell’ufologia norvegese

 

 

Anche  per la Spagna è stato suggerito un libro, per la precisione la “Storia culturale degli UFO in Spagna” dal 1950 al 1990, a firma di Ignacio Cabria.

 

 

 

 

Parlando infine della Svezia, il fatto più clamoroso del  2022 è stata la realizzazione e la messa in onda su Netflix di un film a tema ufologico intitolato “UFO Sweden”, ovvero esattamente il nome dell’organizzazione ufologica nazionale svedese: non un documentario ma una storia per certi versi simile al film Incontri ravvicinati del terzo tipo dove però oltre a testimoni ed eventi ufologici fanno una parte di primo piano proprio gli ufologi dell’associazione svedese, con la loro sede e con le attività effettivamente svolte. Anche in questo caso si tratta della celebrazione di un cinquantennale di attività ufologica ininterrotta.

 

Ted Phillips, l’“ingegnere” di Hynek

Il 10 marzo 2020, è mancato Ted Phillips, uno dei più noti ufologi statunitensi. займы онлайн заявка

Nato nel 1942, Phillips era un ingegnere civile e fotografo professionista. Giovanissimo, nel 1957 partecipò
come volontario al programma di localizzazione ottica satellitare Vanguard e poi lavorò come ingegnere nel progetto missilistico Minuteman.

Iniziò ad occuparsi di UFO nel 1964 come membro dell’APRO (Aerial Phenomena Research Organisation). Conobbe Joseph Allen Hynek in occasione dell’indagine sul famoso atterraggio con tracce a Socorro (1964) e ne divenne uno stretto collaboratore fino alla sua morte, nel 1986.

Membro attivo del CUFOS (Center for UFO Studies), Phillips fu tra i componenti del gruppo selezionato di ufologi che nel 1978 si incontrarono presso le Nazioni Unite con il Segretario Generale dell’ONU insieme ad Hynek, a Jacques Vallée e all’astronauta Gordon Cooper.

Fu proprio Hynek a suggerirgli di concentrarsi sui casi di tracce fisiche di UFO e nel corso degli anni di questa ricerca
Ted Phillips raccolse ed analizzò 3.200 casi provenienti da 91 paesi del mondo, convincendosi che il fenomeno
UFO abbia un’evidente base fisica. Questa sua opinione è ben riassunta in una dichiarazione per la Encyclopedia
of UFOs di Ronald Story: «I dati disponibili sono prevalentemente statistici ma, prendendo un gran numero di rapporti, possiamo iniziare a sviluppare un quadro abbastanza chiaro degli oggetti osservati e delle tracce rimaste. Ovviamente, un rapporto che coinvolge un oggetto atterrato ha un valore molto maggiore di un caso di luce notturna. L’oggetto a terra elimina immediatamente una serie di  possibilità. Non ci si aspetterebbe che un pallone atterri, lasci tracce insolite e poi salga verticalmente ad alta velocità. Stelle e pianeti non compaiono a livello del suolo tra i testimoni e una fila di alberi. Quando diversi testimoni osservano un oggetto a forma di disco con una superficie metallica, senza ali e senza suono, che atterra e poi decolla in verticale, con le loro descrizioni hanno eliminato la  maggior parte delle spiegazioni naturali o convenzionali. Quando questi oggetti lasciano tracce sul luogo di atterraggio, abbiamo qualcosa di tangibile da esaminare».

Nel 1998 fondò il Center for Physical Trace Research (CPTR) – di cui è stato direttore fino alla morte –
per raccogliere, catalogare ed analizzare gli atterraggio UFO con tracce fisiche, in collaborazione con le maggiori
associazioni statunitensi.

È stato autore del protocollo di raccolta delle evidenze fisiche per il MUFON (Mutual UFO Network) con il
quale ha anche collaborato tra il 2006 e il 2008 per l’indagine sulle strane luci viste nel Marley Woods, nell’estremo
sud del Missouri.  Negli anni ha partecipato a numerosi documentari e programmi televisivi
sull’argomento.

L’ufologo americano Thomas E. Bullard vira verso lo scetticismo?

Thomas E. Bullard è uno studioso americano di folklore che da decenni si occupa in maniera importante dei fenomeni UFO.  Si è occupato dei “rapimenti”, del fenomeno delle ondate di avvistamenti, sui quali ha scritto un saggio magistrale, e in particolare sulle ondate di “dirigibili” visti fra il XIX e il XX secolo.

Sempre molto prudente sulla possibile natura realmente anomala dei fenomeni, tuttavia quando si occupò dei “rapiti” rimase incerto se collocarli del tutto nell’alveo di una forma di folklore moderno o se mantenere qualche riserva su una possibile origine insolita degli stessi.

Tuttavia, negli ultimi tempi Bullard ha sviluppato una posizione maggiormente critica proprio sul punto forte dell’ufologia di orientamento razionale: la capacità di condurre indagini approfondite, scientificamente avvertite e altamente controllate da parte degli ufologi “seri”.

Frutto delle riflessioni di Bullard è un lunghissimo saggio diffuso sul sito del CUFOS il Center for UFO Studies americano, che potete scaricare qui e che è accompagnato da tre appendici.

Non è stato facile, scrive lo stesso Bullard, attendere al lavoro in discorso, e non solo per l’impegno profuso, ma perché esso discute in maniera abbastanza radicale il presupposto dell’ufologia “seria”: la disponibilità di indagini dirette di alta qualità sulla casistica.

Il lavoro di Bullard critica in maniera dettagliata le procedure e le inferenze tratte riguardo parecchi casi emblematici: il celeberrimo episodio delle “luci di Phoenix” del 13 marzo 1997, le osservazioni del rientro nell’atmosfera della sonda lunare sovietica Zond IV, avvenuto il 3 marzo del 1968, un altro caso canadese avvenuto nella provincia dello Yukon l’11 dicembre 1996, quello altrettanto famoso di Exeter del  3 settembre 1965, ecc.

La sua conclusione è che le procedure d’indagine usate dagli ufologi – a parte gli errori percettivi dei testimoni – rendono la casistica ufologica di una debolezza tale da far dubitare dell’esistenza di qualsiasi fenomeno anomalo fra le segnalazioni UFO – oppure, se preferite, dell’impossibilità di dire qualsiasi cosa di conclusivo al riguardo per mancanza di dati.

Se la posizione di Bullard sembra essere ormai decisamente pessimistica, su un versante positivo questo lavoro importante potrebbe ulteriormente spingere nella direzione auspicata dall’ufologia di taglio scientifico: se le indagini di alto livello sono davvero poche, la sola possibilità per rispondere in un senso o nell’altro alle domande poste dalle segnalazioni dei presunti UFO sta nel miglioramento delle procedure, nel rigore da richiedere a chi si dedica alle inchieste sul campo, nell’aumento del numero di persone motivate, formate e razionali pronte a destinare parte del loro tempo a questo sforzo affascinante.

[L’immagine in evidenza è tratta dal blog dell’ufologo spagnolo Vicente-Juan Ballester Olmos, fotocat.blogspot.it]