Nasce una società scientifica internazionale di studi sugli UFO

Dopo alcuni incontri e discussioni a cavallo dell’Atlantico, il 16 marzo 2022 è stata formalizzata la costituzione della Société internationale des études transdisciplinaires en ovniologie (Società internazionale di studi transdisciplinari in ufologia), probabilmente la prima associazione ufologica conforme al modello della “societé savante“.

L’iniziativa è partita dal GARPAN   (Groupe d’assistance et de recherche sur les phénomènes aérospatiaux non identifiés), la principale associazione ufologica del Québec, che già aveva organizzato convegni e pubblicazioni internazionali di orientamento scientifico sull’argomento UFO, e ha ora riunito un nucleo fondatore di ricercatori universitari canadesi per dare vita alla nuova organizzazione, aggregando anche diversi studiosi con titoli di studio universitari da alcuni paesi europei, soprattutto francofoni.

La SIETO progetta di associarsi ad un dipartimento universitario di scienze umane, iscriversi alla Federazione canadese di scienze umane, lanciare una rivista bilingue di tipo accademico (riprendendo l’esempio che venne lanciato proprio in Italia nel 1976, con la UFO Phenomena International Annual Review), organizzare un convegno annuale che rispecchi gli standard dei congressi scientifici, istituire un premio per tesi di laurea sull’argomento ufologico.

Fra i 22 soci fondatori ci sono diversi ufologi di lunga esperienza come Marc Leduc, Chris Rutkowski, Yann Vadnais (Canada), Rémy Fauchereau, Jean-Jacques Jaillat, Jean-Pierre Rospars (Francia) e due soci del Centro Italiano Studi Ufologici: Bruno Mancusi (per la Svizzera) e Edoardo Russo (per l’Italia). Presidente è stato eletto Yann Vadnais, vice-presidenti Chris Rutkowski e Jean-Jacques Jaillat.

 

 

 

Chris Rutkowski, il più attivo ufologo canadese

L’attendibilità delle pubblicazioni ufologiche è stata bassa fin dall’inizio della storia contemporanea del fenomeno, ma ciò non toglie che nell’era della comunicazione tradizionale, quella a stampa, esistesse una piccola serie di periodici specializzati editi in varie parti del mondo che potevano essere letti con profitto da persone devote a un atteggiamento razionale e prudente sul mondo in generale e sul fenomeno UFO in particolare.

Questi periodici di carta oggi sono pressoché scomparsi. La trasformazione quasi totale dei punti di riferimento degli appassionati in “luoghi” telematici ha disarticolato il già fragile quadro e reso difficile orientarvisi anche all’utente  sofisticato e di cultura superiore alla media.

Per dire che è possibile fare diversamente anche da soli o in piccoli gruppi oggi vi presentiamo un esempio di buon lavoro e di una buona presentazione dei problemi presente in rete da molti anni a opera di Chris A. Rutkowski, un ufologo e scrittore canadese  appassionato anche di altri argomenti controversi.

Di Rutkowski si era già detto qualcosa, ma ora lo additiamo al pubblico come indice di alcune scelte in apparenza ovvie ma che in realtà stanno a indicare tutta una serie di opzioni che ovvie non sono: quelle che stanno dietro la valutazione scientifica delle segnalazioni di presunti fenomeni aerei non identificati.

Questo è quanto accomuna noi del CISU e altre piccole minoranze di studiosi di tutte le parti del mondo a una persona geograficamente così lontana come Rutkowski: la ricerca collettiva e sottoposta a riflessione pubblica su ciò che accade quando delle persone riferiscono di aver visto qualcosa di strano in cielo o nei pressi del terreno.

Rutkowski, oltre ad un sito in cui riassume anno dopo anno l’andamento generale delle segnalazioni canadesi ha anche un blog che vi invitiamo a seguire.

Su di esso troverete aggiornamenti periodici sufficienti per capire – ad opera di una sola persona – sia ciò che accade in un intero Paese sia a mettervi in guardia dall’incredibile circo di stupidaggini irrazionali che è la quasi totalità dei discorsi sul fenomeno UFO.

Anche in Canada.

La “Canadian UFO Survey 2016”: ovvero, tutti gli UFO canadesi del 2016

E’ ormai il ventottesimo anno consecutivo che l’associazione ufologica canadese UFOlogy Research of Manitoba, diretta dallo studioso Chris Rutkowski, rende noto il quadro complessivo dei casi ufologici raccolti e studiati per l’anno precedente per l’intero territorio del Canada.

Lo segnaliamo ai lettori soprattutto per un motivo: si tratta di un’iniziativa che cerca di rispondere alla domanda di base del problema ufologico, che è questa:

le osservazioni ufologiche fatte in tutto il mondo da persone in buona fede e di ogni estrazione culturale, sono indicative di uno o più fenomeni sconosciuti alle attuali conoscenze scientifiche? Oppure sono tutte attribuibili ad errori, equivoci, cattive interpretazioni, ecc.?

Per affrontare in modo adeguato il problema bisogna occuparsi in modo sistematico, razionale e costante della casistica corrente. Questa è una delle cose principali che, come questi colleghi canadesi, fa il Centro Italiano Studi Ufologici.

Nel 2016 per il Canada sono state raccolte 1.131 segnalazioni (si consideri che è un Paese di 35,8 milioni di abitanti, dunque un numero in proporzione assai elevato di casi). Per il quinto anno consecutivo il numero di eventi è stato superiore a mille, ma al contempo i casi non identificati – esattamente come da noi – sono diminuiti e per il 2016 essi hanno toccato la percentuale del 4%, il che vuol dire non più di quarantacinque episodi (anche se, lo si noti, quelli con dettagli insufficienti per una qualsiasi valutazione restano numerosissimi).

Proprio come per il CISU, la convinzione degli studiosi canadesi è che il numero di casi per i quali non è stato possibile raggiungere una spiegazione sia progressivamente calato per la nostra maggior disponibilità di strumenti, di capacità analitiche e di esperienza operativa da parte degli ufologi di orientamento scientifico.

Ecco  comunque uno fra quelli che sono stati ritenuti i più interessanti “non identificati” canadesi del 2016.

Il 14 novembre 2016, alle 06.22, nei pressi di Toronto un aereo commerciale che stava effettuando un volo di linea ha avuto un near miss (mancata collisione) con un oggetto volante non identificato.

Mente volava a 8.300 piedi di quota (2530 m circa) a poco più di quarantacinque chilometri ad est del punto di approccio iniziale all’aeroporto di Toronto, l’equipaggio di questo aereo notava un oggetto direttamente davanti alla propria rotta. Si trattava di un corpo dall’aspetto solido dal diametro compreso fra 1, 5 e 2,30 metri circa, a forma di “ciambella con buco al centro” o di “camera d’aria”.

Si noti che i membri dell’equipaggio presenti in cabina hanno subito lievi escoriazioni, perché il pilota ha ritenuto di dover compiere un’azione evasiva intravedendo i rischi di una collisione fra l’aereo e l’oggetto volante.

Tutti i testimoni hanno dichiarato di escludere potesse trattarsi di un pallone e, quanto a un drone, la quota elevata al quale si trovavano e l’area vietata a quel tipo di velivoli renderebbero la cosa improbabile.

Il Comitato per la Sicurezza dei Trasporti canadese, studiato l’evento, ha concluso la sua relazione sull’episodio asserendo che “l’incidente deve esser classificato come mancata collisione con un oggetto volante non identificato.”

Del caso avevamo già parlato su questo sito nel novembre scorso.

Una questione centrale, tuttavia, rimane aperta alle controversie scientifiche più serie. Che cosa significa la presenza del residuo di non identificati come l’episodio appena accennato? Costituiscono davvero l’evidenza di qualche fenomeno che non conosciamo (cioè, sono dei “veri UFO”)? Oppure non siamo stati bravi a sufficienza nell’analizzarli e anche questi potrebbero essere fatti dovuti a cause “normali”?

La sfida è tuttora senza vincitori.