Brad Steiger (1936-2018)

Lo scorso 6 maggio è morto a Mason City (Iowa) lo scrittore americano Brad Steiger.

 

Era nato nel 1936, il suo vero nome era Eugene Olson e, dapprima insegnante di letteratura, aveva cominciato nel 1965 quella che è poi stata una lunga carriera come scrittore a tempo pieno.

In 53 anni di attività ha pubblicato circa 170 libri sugli argomenti più vari (dalle storie di animali alla musica country, dai crimini alle biografie di attori), molti dei quali dedicati ad argomenti misteriosi di ogni genere (paranormale, animali misteriosi, Atlantide, terra cava, Esperimento Filadelfia, Età dell’Acquario, spiritualità, archeologia, UFO  e alieni), anche se il suo più grande successo fu la biografia di Rodolfo Valentino, dalla quale fu tratto nel 1977 il film di Ken Russell con  Rudolf Nureyev.

 

Nell’ambito ufologico, i suoi libri più noti furono “Flying Saucers Are Hostile” (1967), “The Allende Letters” (1968), “UFO Missionaries Extraordinary” (1976, dedicato alla coppia di contattisti che vent’anni dopo si suicidarono con i loro seguaci), “The UFO Abductors” (1988, sui rapimenti alieni).

In Italia, nel 1977 uscì la traduzione di “Dei dell’acquario” (SIAD editore), prototipo dell’interpretazione degli UFO in chiave new age. Nel 2012 presso le edizioni Armenia venne anche pubblicato un suo libro sulla reincarnazione, “Tu vivrai ancora”.

Steiger non era certo un ufologo, ma i suoi libri pop (scritti a volte con altri coautori, a volte sotto altri pseudonimi, comunque letti da milioni di persone) ebbero un ruolo nel contribuire a costruire parte dell’immaginario UFO-sensazionalistico degli anni ’60 e ‘70 negli Stati Uniti.

 

Ci piace però ricordarlo qui per il suo libro migliore, di cui non scrisse neppure un capitolo ma fu il curatore: l’instant book nel quale fu il primo a riportare, già l’anno stesso (1976) in cui erano stati finalmente resi accessibili al pubblico, alcuni  dei più celebri dossier sui casi che costituivano l’archivio UFO dell’Aeronautica Militare degli Stati Uniti: il  mitico “Project Blue Book”.

 

 

 

600 numeri del MUFON Journal

Col fascicolo datato aprile 2018 tocca quota 600 il “MUFON Journal”.

L’organo ufficiale del Mutual UFO Network esiste infatti dal settembre 1967 e, pur non essendo la più antica pubblicazione ufologica tuttora in corso, è l’unica ad essere uscita ininterrottamente con cadenza mensile per oltre 50 anni, compiuti l’anno scorso nel silenzio generale, e raggiungere quindi il record dei seicento numeri pubblicati.

La rivista nacque come bollettino ciclostilato, intitolato “Skylook”,  diretto e redatto da un’appassionata del Missouri, Norma Short, al quale collaboravano fra gli altri due ufologi (Walter Andrus e John Schuessler) che poco più di un anno dopo patrocinarono la nascita del “Midwest UFO Network”, staccatosi dalla storica associazione nazionale APRO (Aerial Phenomena Research Organization).

Fin dall’inizio “Skylook” divenne quindi l’organo ufficiale della neonata organizzazione pubblicando le indagini dei suoi iscritti. Nel 1976 assunse la denominazione  “The MUFON UFO Journal”.

 

Dopo Norma Short, dal 1974 alla guida del mensile si sono susseguiti una decina di direttori, a volte giornalisti (Dwight Connelly, Dennis Hauck, Bob Pratt) a volte gli stessi dirigenti del MUFON (Walt Andrus, James Carrion), con alti e bassi di qualità a seconda delle rispettive competenze e inclinazioni: nei primi anni il cuore del “Journal” fu la pubblicazione di numerose indagini su casi di avvistamento. La stagione d’oro (tra il 1977 e il 1997) coincise con le direzioni di Richard Hall e di Dennis Stacy, che diedero ampio spazio anche ad articoli teorici e a posizioni ideologiche controcorrente, sempre nell’ambito di un approccio razionale e dichiaratamente scientifico al problema UFO, contrastando invece le derive contattistiche e cultistiche.

 

Dal 2012 al timone del “MUFON Journal” c’è il giornalista Roger Marsh, che coordina tutto il settore divulgativo dell’organizzazione americana: rivista, newsletter, libri, sito web, notiziario radio, ufficio stampa, pubbliche relazioni.