François Louange, gli UFO e Ipaco, programma di analisi foto-video

Il 27 febbraio il sito francese Franceinfo ha dedicato largo spazio ed un’intervista video alle attività di uno studioso francese, l’ingegner François Louange.

L’articolo di Franceinfo che vi segnaliamo descrive con sufficiente dettaglio alcune delle procedure d’analisi che Louange utilizza per il suo ambito specialistico: le foto e le riprese video di presunti fenomeni UFO.

Settantun anni, l’ing. Louange ha lavorato per l’Agenzia Spaziale Europea (ESA) a Darmstadt (Germania), dove si è occupato di elaborazione dati trasmessi da satelliti e poi a Madrid, dove si è occupato per l’IUE (International Ultraviolet Explorer), satellite condiviso fra NASA ed ESA, al processamento d’immagini nello spettro ultravioletto.

Lasciata l’ESA nel 1980 è stato consulente del Ministero della Difesa francese per un programma di ricognizione satellitare. Da lì ha fondato la FLEXIMAGE, società dedicata all’analisi delle immagini riprese dallo spazio a fini d’intelligence.

 Dal 2007 è tornato consulente indipendente ed è in questo periodo che ha preso a collaborare in maniera più ampia col GEIPAN del Centre National d’Etudes Spatiales (CNES) francese all’analisi di foto e video ufologici.

In realtà Louange si occupa di UFO dal 1975. Tentò invano di creare un gruppo di lavoro sul fenomeno nell’ambito dell’ESA, poi nel 1997 prese parte al cosiddetto seminario di Pocantico, un workshop di ufologi e scienziati  di complessivo orientamento extraterrestrialista, cosa per la quale ricevette anche diverse critiche pure da parte degli studiosi di ufologia.

Oggi Loaunge critica in modo aperto le posizioni apertamente filo-ET della maggior associazione ufologica statunitense, il MUFON, ma al contempo non concorda con i debunkers il cui obiettivo unico, a suo avviso, sarebbe quello di contrastare ad ogni costo i “credenti” negli alieni.

Secondo lui – ha dichiarato a Franceinfo – “ci sono migliaia di testimonianze e di registrazioni di fenomeni in atmosfera che non si riesce a spiegare. Trovare delle spiegazioni a questi casi è quello che mi motiva”.

Nel 2001 le sue raccomandazioni avrebbero avuto un ruolo nella trasformazione dell’originario GEPAN, allora in fase di agonia, nell’attuale GEIPAN, organismo per il quale ha prodotto in tempi più recenti una dozzina di rapporti d’analisi.

Negli ultimi anni si è però fatto conoscere soprattutto per IPACO, un programma specificamente dedicato all’analisi delle foto e delle riprese di supposti UFO derivato dal software OCAPI per l’analisi delle immagini a fini di intelligence strategica che aveva sviluppato per i militari francesi.

Il software IPACO viene continuamente sviluppato ed aggiornato da Louange, che di recente si è fatto di nuovo conoscere dall’opinione pubblica per l’analisi critica della ripresa video del supposto UFO dell’elicottero cileno risalente all’11 novembre 2014.

 

Polemiche sul video dell’ “UFO” ripreso da un elicottero militare cileno

Da giovedì 5 gennaio sui social network, sulle liste di posta elettronica specializzate e su alcuni media presenti in rete è cresciuta la controversia su un avvistamento cileno accompagnato da una ripresa video con telecamera infrarossa verificatosi l’11 novembre 2014.

Testimoni, i due uomini dell’equipaggio di un elicottero della Marina militare cilena  tipo AS532SC “Cougar” che volava sulla costa pacifica a sud-ovest di Santiago.

Mentre la natura del fenomeno rimane controversa, in queste prime fasi l’episodio si presenta come un esempio di cattiva gestione della comunicazione e di scarsità di chiarezza dei propri intenti da parte delle figure coinvolte.

Il Centro Italiano Studi Ufologici analizzerà in dettaglio per il proprio pubblico sia l’evento sia le circostanze che hanno accompagnato la circolazione delle notizie. Qui forniamo un quadro generale per facilitarne l’inquadramento e la corretta lettura.

Nel pomeriggio del 5, l’ufologa statunitense Leslie Kean ha pubblicato sul sito del quotidiano Huffington Post un articolo lungo e circostanziato sul caso. Al contempo, su Youtube sempre Kean faceva circolare la versione integrale della ripresa video agli infrarossi.

Era evidente che l’ufologa aveva ottenuto notizie dettagliate grazie ai contatti con il  CEFAA (Comité de Estudios de Fenómenos Aéreos Anómalos),  il piccolo organismo della Direzione Generale dell’Aeronautica Civile del Cile che ha studiato il caso e ha raccolto le testimonianze.

Ecco il primo punto: Leslie Kean (un’ufologa e scrittrice statunitense), in specie per i buoni rapporti con colui che è stato il dirigente del CEFAA sino alla fine del 2016, il generale in pensione Ricardo Bermúdez, da diversi anni è divenuta una voce semi-ufficiale del Comitato, che così non si è assunto in modo diretto l’onere di una comunicazione moderna ed efficiente dei propri elaborati.

Veniamo al secondo problema sul quale invitiamo a riflettere. Kean, che è una sostenitrice della realtà oggettiva del fenomeno UFO, nel lungo articolo menziona diversi collaboratori e consulenti del CEFAA che nelle sedute dedicate al caso avevano fornito elementi che avrebbero condotto ad optare per una natura “anomala” – da “vero UFO” – del corpo ripreso e della curiosa emissione da esso prodotto. Tutto questo, però, proclamato in mancanza di un rapporto  d’indagine messo a disposizione del pubblico o almeno di una presa di posizione sull’episodio.

Questa mancanza si è fatta sentire in specie a causa di un particolare contenuto nell’articolo di Kean. Alcuni dei consulenti cui il CEFAA si era rivolto, l’ingegnere francese François Louange e il suo collaboratore Antoine Cousyn, ufologi anche loro e coinvolti in varie attività di organismi francesi quali il GEIPAN, erano di opinione diversa rispetto al CEFAA. Malgrado i francesi non siano da annoverarsi fra gli scettici, per l’articolo di Kean la loro analisi aveva identificato la causa dell’avvistamento in un aereo di medie dimensioni seguito dalla sua scia di scarico.

Però, nemmeno della consulenza dei francesi,  che – in primis ad opera di Louange – hanno sviluppato un software per l’analisi delle riprese video chiamato IPACO, c’era traccia pubblica al momento dell’uscita clamorosa dell’articolo di Leslie Kean, che non sembrava aver contattato né l’uno né altro dei due studiosi europei.

Intanto, mentre la sola fonte disponibile restava l’articolo entusiasta di Kean, in rete gli studiosi di orientamento razionale avanzavano dei dubbi sulla realtà dell’episodio.

In particolare, sul gruppo Facebook UFO-Pragmatism anche altri argomentavano a favore dell’ipotesi aereo di linea, e lo stesso avveniva più tardi su una lista di posta elettronica sovranazionale cui appartengono pure diversi esponenti del CISU.

Nella serata del 6 gennaio Louange e Cousyn mettevano a disposizione di tutti il testo completo della loro relazione destinata al CEFAA. La potete leggere qui.

Nel frattempo quello che avrebbe dovuto essere il principale protagonista della comunicazione della vicenda e dei suoi complessi aspetti, il CEFAA, produceva solo un comunicato piuttosto breve  che non aggiungeva granché al pezzo di Leslie Kean, se non la precisazione (in evidente polemica con i francesi) secondo la quale sotto il profilo meteorologico le condizioni atmosferiche e la quota alla quale il corpo si sarebbe trovato non avrebbero permesso la produzione dell’emissione attribuita da più parti alla scia gassosa dell’aereo, e questo anche se in verità i due studiosi francesi nel loro lavoro avevano ipotizzato che causa dell’emissione visibilissima nel video non fosse la scia presa di mira dal CEFAA bensì uno scarico d’acqua dalla cabina del velivolo.

Addirittura, la sera dell’8 gennaio Mick West, uno scettico californiano, si è spinto a indicare la “probabile” identità dell’aereo in un aereo bimotore tipo A320 (volo LA330 delle LAN Airlines, oggi LATAM Airlines) partito da Santiago e diretto ad Antofagasta, ma il dibattito su questa identificazione è ancora apertissimo (ad esempio, su quote del volo, orari di transito nell’area interessata e sulla ormai famigerata “emissione”). A questa pagina trovate tutto il materiale relativo. Anche Cousyn, dopo una sua valutazione, si è detto favorevole all’idea di West.

Sempre sulla stessa linea lo studioso americano Tim Printy, che però pensa assai più probabile che il corpo ripreso fosse un aereo tipo Airbus A340 (volo Iberia IB6830 da Santiago a Madrid). Questa ipotesi è stata anch’essa valutata da West ma scartata da quello: Printy invece la fa sua sulla base di considerazioni relative a possibili difetti nel minutaggio dei dati relativi all’elicottero e di quelli della posizione dei due aerei, uno più a nord e dunque più distante (il volo Iberia) e l’altro più a sud  e quindi più vicino (il volo LAN).

Si noti comunque che l’Airbus A340 è un quadrimotore, cosa che a Printy non pare tale da fargli escludere il volo Iberia: a quella distanza la ripresa a infrarossi non sarebbe stata in grado di risolverli facendoli apparire le due coppie di reattori come due blocchi unici – quelli che appaiono nel video.

Lo studioso Chris Isbert, invece, al momento – pur muovendosi nello stesso ambito esplicativo – non ritiene del tutto soddisfacente né l’identificazione col volo Iberia né con quello LAN ed appare prudente circa la precisa identità dell’aereo.

L’ipotesi degli studiosi appena citati è comunque quella che quanto visto e ripreso sia un aereo che volava a distanza assai maggiore di quella stimata dal CEFAA. L’idea sta guadagnando consensi, ma residuano ancora parecchie domande alle quali proprio il CEFAA dovrebbe poter rispondere in modo adeguato.

La polemica pare destinata a continuare, anche perché – mentre scriviamo questa notizia – manca ancora (ed è questo il problema maggiore) il rapporto d’inchiesta del CEFAA.

Circa i dati ancora dubbi, uno studioso, ad esempio, ha obiettato che  mancano altri dettagli fondamentali, ad esempio le specifiche tecniche dei sistemi avionici dell’elicottero.

Insomma: se il CEFAA si fosse affidato in modo diretto alla pubblicazione del proprio lavoro molte polemiche sull’attendibilità di questo organismo ci sarebbero state risparmiate. E i contorni del caso dell’11 novembre 2014 sarebbero apparsi più definiti.

Anche così, tuttavia, il bilancio per la migliore comunità ufologica è positivo: in tre giorni sono state messe in campo ad opera di studiosi di ogni parte del mondo risorse, competenze e strumentazioni impensabili sino a pochi anni fa. Questa capacità reattiva degli studiosi di orientamento scientifico è un buon esempio di ciò che va fatto. Per contrasto, ciò ha messo in luce tutti i limiti che un gruppo “ufficiale” come il CEFAA possiede.

Vi terremo informati con puntualità fornendovi le fonti migliori.

 

[credit foto: De Evogol da Wikipedia in inglese]