Il 14 luglio presso il Dipartimento di Lingue e culture moderne dell’Università di Torino si è tenuta la discussione di ben due tesi di laurea magistrale su argomenti para-ufologici.
In effetti le due dissertazioni sono derivate da un unico progetto e sono state presentate e discusse in parallelo. Dal tema originario degli “Antichi astronauti” è infatti derivato già l’anno scorso un parallelo esame dell'”Esopolitica”.
Relatrice di entrambe le tesi è stata la prof. Laura Bonato, docente di antropologia culturale, mentre autori delle dissertazioni sono Sara Rolando e Filippo Sarpa, che hanno lavorato due anni a quattro mani per l’ampio lavoro di raccolta e poi di stesura di un elaborato totale pari a circa 640 pagine.
Fulcro iniziale è stato il tema della cosiddetta “paleo-astronautica”, con particolare riferimento alle strutture megalitiche in Sudamerica, dove nell’estate 2015 i futuri tesisti hanno passato un mese tra Perù, Bolivia, Isola di Pasqua a fare sopralluoghi diretti, raccogliere interviste e testimonianze.
Il condensato di queste ricerche sono le 330 pagine a firma di Filippo Sarpa, intitolate Antichi astronauti in Sudamerica: sulle tracce di un contatto interplanetario nel passato.
Nel corso della prima stesura però è presto emerso il collegamento fra le teorie relative ad interventi extraterrestri nel passato remoto e tutto il filone di letteratura relativo invece a contatti alieni nel presente. I due studenti si sono quindi immersi (con interviste e soprattutto con “osservazione partecipante”) nel mondo para-ufologico della cosiddetta “esopolitica”, partecipando a conferenze e convegni in Italia e all’estero, fino ad essere di
fatto cooptati nell’organizzazione di alcuni eventi e pubblicazioni.
Questo secondo filone si è concretizzato nelle quasi 310 pagine a firma di Sara Rolando: Esopolitica: messaggi da altri mondi, che in realtà riposiziona l’originario complottismo esopolitico affiancandolo alla riedizione contemporanea del contattismo classico.
Comune ad entrambi i volumi è il capitolo di inquadramento antropologico delle due tematiche come “realtà integrate in una controcultura totale”, dove i capisaldi sono il ridimensionamento della scienza a favore di tesi pseudoscientifiche, l’idealizzazione (se non la creazione) di un passato mitico, la sfiducia nelle autorità e conseguentemente le teorie del complotto, ma anche
(e questo è un punto originale) le tensioni esistenziali e spirituali
sottostanti, come eredità del movimento New Age e in contrapposizione al modello stesso di cultura e società occidentali.
Nell’introduzione delle due tesi (soprattutto quella a firma Rolando) viene correttamente delineata la differenza (e in parte la derivazione) di paleocontatto ed esopolitica rispetto all’ufologia razionalista, ma lo sguardo degli autori si concentra poi su queste due tematiche, ricostruendone lo sviluppo e alcune ramificazioni.
Le conclusioni (anch’esse comuni alle due tesi) sono che sarebbe indispensabile una rivalutazione di tali tematiche da parte della comunità accademica, auspicando approfondimenti multidisciplinari che da un lato siano coordinati da
un approccio antropologico, dall’altro lo trascendano per cercare invece di appurare quando di fattuale vi sia in queste che altrimenti resterebbero espressione di una sottocultura oggi appannaggio di comunità virtuali.