Avvistamenti esteri: 21 aprile 1971 – davvero un gruppo di UFO sui radar inglesi?

In ottobre l’ufologo inglese Philip Mantle ha pubblicato parte di una dettagliata relazione che era stata prodotta nel 2007 da un ex-controllore di volo militare britannico, Alan Turner, un ufficiale che ha servito nella RAF dal 1966 al 1995, quando è andato in pensione con il grado di Wing Commander (comandante di stormo).

In questa relazione Turner ha raccontato un fatto di potenziale interesse che a suo dire (ma come vedremo la sua è l’unica testimonianza a sostegno)  secondo la versione pubblicata da Mantle si sarebbe verificato nell’estate del 1971 (ma la data pare inesatta).

 Turner lavorava come supervisore della parte militare del centro radar della base aerea di Sopley, un paese della contea dell’Hampshire, nel sud dell’Inghilterra.

Sarebbe stato un pomeriggio che lui, i suoi colleghi e altri radaristi di altre due stazioni del sud dell’Inghilterra avrebbero visto comparire sugli schermi dei loro apparati e avrebbero seguito con  cura esaminando varie ipotesi esplicative (palloni sonda, segnali prodotti dalla ionizzazione di masse d’aria, ecc.) un gruppo di sei targets non identificati che compivano manovre rapidissime su una zona posta  a circa 35 chilometri a nord di Sopley, nella piana di Salisbury.

Le osservazioni secondo Turner avrebbero coinciso con quanto stava accadendo ai radar dell’aeroporto civile di Londra-Heathrow, con cui erano in contatto, e a quelli della Centrale controllo caccia intercettori della base di Neatishead, nel Norfolk,  più a nord-est.

Le tre stazioni disponevano di apparati di tipo diverso, operanti con tecnologie differenti su varie frequenze  e all’avanguardia della tecnica radar del tempo. Tutti a detta di Turner avrebbero registrato segnali fra loro coerenti. I presunti corpi si sarebbero mossi controvento sino a una velocità di circa 500 km/h e avrebbero avuto altissime capacità di ascesa in tempi ridotti.

Turner avrebbe diretto sui targets anche un bombardiere “Canberra” della RAF che si sarebbe trovato nella zona proveniente insieme ad un altro dalla Germania. I due membri dell’equipaggio, piuttosto agitati, avrebbero confermato via radio che anche loro avevano sul radar di bordo i “corpi”, distanti non più di un miglio ma che non sarebbero riusciti mai a rilevarli visivamente.

L’episodio si sarebbe protratto per venti minuti. A Sopley i segnali radar sarebbero stati registrati su nastro magnetico e il fatto sarebbe stato oggetto di relazioni che tutti i tecnici e i radaristi presenti furono richiesti di redigere.

A questo punto va precisato che su questa vicenda altri studiosi inglesi in passato avevano avanzato motivi di prudenza, ad esempio qui e qui. La data esatta dell’episodio già parecchi anni fa era stata indicata nel 21 aprile 1971. Qui potete vedere una testimonianza in video resa da Turner, e i dettagli riferiti appaiono piuttosto diversi rispetto al resoconto reso noto tramite Mantle.

Quel che più conta dal punto di vista documentario è che malgrado i tentativi di verifica presso gli archivi del Ministero della Difesa non è stato possibile reperire nessuna fonte a conferma. Considerata la buona reputazione archivistica dei militari britannici e la gran quantità di enti che sarebbero intervenuti la cosa  desta perplessità.

A prescindere da queste necessarie avvertenze sull’evidenza disponibile sul fatto, se si attira l’attenzione del pubblico sulla vicenda è per dire quanto sia rappresentativo di un  tipo di casistica che incarna una sfida estrema per l’ufologia scientifica. L’analisi di episodi consimili richiede competenze ingegneristiche sulle quali per noi è molto difficile poter  contare.

Ottenere la consulenza di tecnici del traffico aereo, ingegneri delle telecomunicazioni specializzati in tecnologie radar, controllori di volo, ecc. costituisce un obiettivo strategico per approcci al fenomeno come quello perseguito dal CISU.

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Nella foto, tratta dal sito subbrit.org.uk, la sala operativa della centrale radar della base di Sopley come appariva negli anni ’60 del secolo scorso.

[Ha collaborato Roberto Labanti]