Comete come UFO

Tanti ufologi di orientamento scientifico hanno cercato di compilare  elenchi di  fonti di errore all’origine di avvistamenti di presunti UFO.

In modo un po’ diverso, altri studiosi hanno cercato di offrire al pubblico e agli appassionati un catalogo concreto, empirico, del delle volte in cui, preso un insieme di casi ufologici “x”, una certa percentuale di eventi risulta spiegabile in modo più o meno chiaro con questa o quell’altra causa convenzionale.

E’ in questo modo che oggi sappiamo che meteore e bolidi, aerei di passaggio, pianeti luminosi come Venere ed altro del genere bastano a spiegare, preso un insieme “x” di casi, già da soli una parte considerevole di essi.

Ma tutto ciò ha un limite: l’elenco  teorico o la lista empirica degli errori scoperti non è sufficiente a coprire l’universo delle ragioni potenzialmente possibili per un abbaglio.

L’esperienza di studiosi ci dice che, sia pur di rado, in pratica qualsiasi stimolo, qualsiasi causa, per banale o rara che sia, può indurre i testimoni in errore. 

Sulla base di questo ragionamento vi segnaliamo una discussione che si è sviluppata negli ultimi anni sul forum francese Ufo-scepticisme.

Gli interventi toccano una possibilità poco affrontata in relazione ai casi ufologici contemporanei – mentre più volte la si sente quando si parla di fenomeni aerei insoliti del passato – ossia la possibilità di equivoci ufologici causati da comete.

La lunga permanenza celeste di questi corpi astronomici e, in molti casi, la loro bassa luminosità, in teoria renderebbe difficile pensarli come possibili falsi UFO. Ma sul forum francese si analizzano alcuni casi concreti in maniera interessante.

Per quanto irrilevanti dal punto di vista del numero di episodi, eventi di questo tipo ci devono richiamare al punto importante:

le cause che producono la stragrande maggioranza degli avvistamenti UFO non sono “strane”. Non sono fenomeni rari, insoliti, curiosi, passaggi di velivoli sperimentali super-avanzati e segretissimi, circostanze implausibili. Sono fatti comuni, osservati da persone comuni, che per una serie complicata di circostanze non le riconoscono e le attribuiscono agli “UFO”. Dunque, quasi qualunque stimolo (un aquilone, un palloncino per bambini, dei fogli di plastica trasportati dal vento e così via, all’infinito) possono trasformarsi in qualcos’altro. 

E, seppur di rado, a quanto pare anche un fenomeno astronomico osservabile per giorni o settimane con comodità da milioni di persone, verificabile e di solito visibile in altre occasioni, noto alle cronache da millenni, può diventare parte della nostra casistica.