Altri incontri UFO-aerei nei documenti delle autorità aviatorie australiane

Oggi Paul Dean è l’ufologo australiano più attivo nella richiesta, ricerca e valutazione di documenti sugli UFO prodotti da enti pubblici australiani (e non solo). Si era già parlato qui e qui di recenti risultati da lui conseguiti.

Ora, nel suo blog, Dean ha reso note alcune recenti acquisizioni di documentazioni prodotte da due fra le istituzioni del Paese australe che, alla prova dei fatti, raccolgono segnalazioni di presunti UFO da parte di personale aeronautico civile.

Si tratta dell’Australian Transport Safety Bureau (ATSB) e dell’Airservices Australia (ASA), che si occupano soprattutto di controllo dello spazio aereo e degli aeroporti, delle licenze di volo dei piloti e di sicurezza del traffico.

Rispondendo ad una richiesta di accesso ad eventuali rapporti su oggetti volanti non identificati relativi al periodo 1992-2008, nella primavera di due anni fa Dean ha ricevuto notizie su tre eventi di quel periodo. Riportati solo in forma sintetica, secondo il modello di tabulazione che qui sotto riproduciamo dal sito di Dean,

comprendono un caso in apparenza interessante verificatosi il 23 giugno 1999 alle 19.45 locali, mentre i piloti di due differenti reattori di classe executive del tipo Westwind IAI 1124, di costruzione israeliana, volavano sul Northern Territory, dunque sulla parte settentrionale del continente.

Un “oggetto verde” fu visto salire e scendere in verticale e, per qualche periodo, seguire la rotta dei due aerei. Nessun altro velivolo risultava transitare in quell’area di cielo al momento dei fatti.

La divulgazione di queste notizie, anche se così incomplete, è interessante per due motivi almeno: perché indica che il personale aeronautico in ogni parte del mondo continua a segnalare osservazioni di presunti fenomeni aerei insoliti di cui nessuno sembra interessato ad occuparsi; perché mostra che, sia pure con i tempi di ogni burocrazia, non vi sono ostacoli insormontabili, oggi, ad ottenere documentazioni – almeno sommarie – su tali eventi da parte di chi è in grado di rivolgersi agli enti che li detengono secondo forme e modalità adeguate.

Uno scienziato australiano silenziosamente interessato al fenomeno UFO: Michael J. Duggin (1937 – 2016)

Nel dicembre 2016 è scomparso uno scienziato australiano, il fisico Michael J. Duggin.

Nato in Inghilterra, Duggin ha lavorato in numerose istituzioni di ricerche che vanno dallo CSIRO (“Commonwealth Scientific and Industrial Research Organisation”), il maggiore organismo pubblico di ricerca scientifica dell’Australia, al Laboratorio di Ricerca dell’Aeronautica militare degli Stati Uniti presso la Base aerea Kirtland, nel Nuovo Messico, dove è stato senior scientist del Direttorato veicoli spaziali.

Il percorso ufologico di Duggin è stato rievocato di recente in tutti i suoi dettagli dall’ufologo australiano Bill Chalker

Noi ci limitiamo ad una sintesi estrema per indicare al pubblico che nel corso dei decenni le persone di ambito accademico che si sono occupate in modo diretto della fenomenologia UFO, seppure rare, costituiscono un flusso costante.

Sebbene Duggin sia vissuto negli Stati Uniti dal 1979, oggi è possibile dire che egli coltivò un fortissimo interesse per il problema almeno a partire dal 1966, quando cominciò a compiere indagini “sul campo” e poi scoprendosi pubblicamente nei primi anni ’70, quando partecipò a discussioni pubbliche e dibattiti sull’argomento anche in alcune università del suo Paese.

Aderì poi all’APRO americano e ne diventò consulente scientifico. Poi, sempre nei primi anni ’70, entrò in rapporti diretti con l’astrofisico ed ufologo americano J. Allen Hynek e con l’informatico Jacques Vallée entrando a far parte di quella rete informale di scienziati interessati agli UFO animata dai due e che prendeva il nome scherzoso ma non troppo di “College invisibile”, del quale Duggin fu per qualche anno il principale punto di riferimento in Australia, indagando casi e inviando rapporti d’inchiesta ad Hynek.

Poi, alla fine degli anni ’70, Duggin si trasferì negli Stati Uniti per lavorare con istituzioni universitarie e con l’Aeronautica militare di quel Paese. Sembra che a quel punto le sue attività in ambito ufologico siano andate diminuendo.

I documenti militari australiani oggi documentano bene il ruolo importante che Michael Duggin ebbe per almeno un decennio nello studio degli UFO e i buoni rapporti di collaborazione che riuscì a mantenere con la RAAF (l’aeronautica militare australiana) e il DAFI (Directorate of Air Force Intelligence), i servizi d’informazione dell’Aeronautica, che allora si occupavano in modo diretto dei fenomeni UFO.

 

UFO: uno studioso serio – ma a testa in giù

Chi voglia leggere stupidaggini sugli “alieni” non ha che da cliccare sulle prime scelte che ti forniscono i principali motori di ricerca e così distrarsi e sognare mondi fantastici.

Se invece vi interessa sapere, entrare in dialogo con persone in carne ed ossa che non si nascondono dietro sigle roboanti o millantano “Centri” di chissà quali dimensioni, allora fidatevi di noi.

Non esiste al mondo nessuna “grande” associazione ufologica. Il solo organismo oggi definibile “grande” per numero di aderenti è il MUFON statunitense.

Il Centro Italiano Studi Ufologici è un’associazione di circa un centinaio di persone,  con competenze ed esperienza sovente lunghissime e articolate nei più vasti ambiti della ricerca sui fenomeni UFO.

Nel mondo gli ufologi degni di questo nome sono pochi. Ancor meno lo sono le associazioni di studio che indagano sui casi secondo una mentalità scientifica.

Oggi vi proponiamo uno di coloro che noi del CISU intendiamo per “ufologo”.

Per farlo dovete mettervi a testa in giù, perché dobbiamo andare agli antipodi e trasferirci in Australia, dove vive e lavora Keith Basterfield. 

Basterfield s’interessa di UFO dalla fine degli anni ’60 del secolo scorso, ed ha fatto parte o ha diretto diverse associazioni ufologiche del suo Paese. Fra tutti i suoi lavori importanti menzioniamo qui soltanto UFOs: A Report on Australian Encounters, del 1997. Ha scritto per riviste di ufologia di tutto il mondo e, fra il 2003  il 2008, dapprima con l’associazione AURA Network di Adelaide e poi per conto suo si è occupato del recupero di documenti sui fenomeni UFO prodotti nel corso del tempo dalle autorità australiane.

Qui potete vedere che cosa vuol dire occuparsi in modo razionale e utile di questo genere di questo specifico settore della ricerca ufologica.

Ora vi segnaliamo in modo particolare che dall’estate 2016 Keith ha ripreso ad occuparsi della rivisitazione di  “cold cases” ufologici. I risultati delle più recenti analisi di Keith li trovate ora su questo blog.

Attualmente collabora ad altri progetti specifici insieme agli studiosi Isaac Koi, Paul Dean e Anthony Clarke. Molte altre cose che lo concernono le potete leggere nell’altro suo sito.

Il Centro Italiano Studi Ufologici si rispecchia in questo profilo di ufologo e lo addita come esempio anche agli italiani.