E’ fresco di stampa un importante libro inglese intitolato “Gli UFO prima di Roswell” ma interamente dedicato agli avvistamenti di “Foo-Fighters europei 1940-1945”. займ на карту 24 часа срочно
Ne è autore Graeme Rendall, uno studioso decisamente peculiare in quanto si tratta di un appassionato di storia e aerei della Seconda Guerra Mondiale, di fantascienza e ufologia, già autore di altri libri e articoli su diversi argomenti, che in ben 554 dettagliatissime pagine costituisce anche una preziosa fonte di informazioni sull’utilizzo dell’arma aerea in quel conflitto.
Cosa che pochi sanno, gli avvistamenti di Foo Fighters in Europa hanno inizio già nel 1940, in particolare da parte dei piloti della Royal Air Force. Ed è interessante notare come nel corso della guerra non solo si evolvono le tattiche operative dei contendenti e si affinano le caratteristiche tecniche e belliche dei mezzi (in questo caso aerei) utilizzati da entrambe le parti, ma lo stesso avviene anche per la descrizione delle tipologie degli “oggetti” osservati.
L’autore è decisamente convincente nel giungere alla conclusione che per la gran parte di quegli avvistamenti riportati dai piloti non aveva alcun senso parlare di razzi, flares, fari montati sugli aerei, jet tedeschi in missione notturna: quindi gli oggetti segnalati dagli equipaggi erano tutt’altra cosa, un qualcosa ancora oggi non identificato.
Rendall mostra una notevole cura nella ricerca e nell’esame dei rapporti di missione custoditi negli archivi militari: quasi ogni avvistamento viene corredato da dati precisi riguardanti i nomi e gradi degli aviatori coinvolti, il reparto di appartenenza e il serial number dell’aeromobile, gli orari e ogni dettaglio disponibile della missione. Per ogni evento o tipo di avvistamento, fornisce una precisa disamina e valutazione dello stato dell’arte della tecnologia tedesca disponibile in quel momento, in modo da poter giungere a una possibile conferma dell’identificazione proposta dal testimone o dall’ufficiale dell’Intelligence di turno. Un lavoro davvero enorme.
Rendall non si limita però ad accettare pedissequamente il contenuto delle testimonianze nelle fonti ufficiali, ma valuta ogni volta con attenzione le informazioni fornite dai testimoni mettendo in evidenza, se del caso, eventuali errori o misinterpretazioni.
Dopo quelli dei piloti angloamericani, nel libro trovano anche spazio, in specifici capitoli, le segnalazioni effettuate daopiloti della Luftwaffe, avvenute sul fronte orientale o da parte dei civili in nazioni occupate dai Nazisti come Francia e Belgio.
Nella seconda parte del volume l’autore prende invece in considerazione il mito dei cosiddetti dischi volanti nazisti, una storia (anzi più storie diverse con diversi protagonisti) da tempo ampiamente screditata, ma che viene ripresa per mostrare ai lettori che le affermazioni di presunti tecnici e ingegneri (che durante la guerra avrebbero progettato e costruito veri e propri dischi volanti per le forze armate tedesche) in realtà si basino sul niente, sia in termini di ricostruzione storica che di fattibilità tecnica.
Nelle conclusioni finali Rendall riepiloga le caratteristiche dei fenomeni riportati dai piloti nella prima parte del libro e ne conferma la natura a suo parere non identificata, ribadendo che tali fenomeni non possono essere ricondotti all’utilizzo di presunte tecnologie belliche avanzate da parte dei Tedeschi.
Il libro è impreziosito da corposi inserti fotografici particolarmente centrati, a corredo della narrazione. Manca invece una bibliografia finale, e questa potrebbe apparire una carenza oggettiva che tuttavia viene ampiamente compensata dalla presenza di ben 1184 (!) note bibliografiche a piè di pagina, che contengono tutte le indicazioni relative alla incredibile mole di fonti informative consultate.
In definitiva, quindi, un’opera davvero preziosa ed estremamente importante sia per l’appassionato di ufologia che per quello di storia della Seconda Guerra Mondiale, un libro che senza obbligare il lettore ad accettare tesi precostituite gli mette invece a disposizione un’inesauribile messe di dati e informazioni, consentendogli di farsi un’idea personale su quanto raccontato e sulle eventuali risposte e spiegazioni che si possono ipotizzare per quegli avvenimenti.
E già si annuncia un secondo volume, relativo agli avvistamenti di foo fighters sul fronte asiatico!