Prefazione di Edoardo Russo
Nel 2022 cade il centenario dalla nascita di Peter Kolosimo. Tutti crediamo di conoscere Kolosimo come autore di archeologia spaziale. Per molti della nostra generazione fu una delle letture che nei primi Anni 70 ci introdusse (direttamente o indirettamente) all’idea di visitatori extraterrestri e quindi all’ufologia.
In realtà lui era già stato un autore molto attivo ben prima di diventare noto come scrittore su tematiche misteriose, vincendo il Premio Bancarella 1969: giornalista politico, articolista di cronaca nera, umorista, divulgatore tecnico-scientifico, sessuologo, autore di letteratura d’anticipazione.
Dopo un passato che definire movimentato è un eufemismo, dalla seconda metà degli Anni 50 fu collaboratore prolifico su varie riviste e sotto diversi pseudonimi, anche per tenere ben separati certi ambiti editoriali (ad esempio l’attualità scientifica sui quindicinali salesiani per ragazzi, i costumi sessuali sui settimanali di cronaca nera).
Molti di quegli articoli, con qualche modifica, furono raccolti a formare i suoi primi libri: Il pianeta sconosciuto, Terra senza tempo, Ombre sulle stelle, Non è terrestre, Cittadini delle tenebre (ma anche Psicologia dell’eros, Guida al comportamento sessuale degli europei).
Questa antologia è una raccolta dei suoi scritti sull’argomento specifico dei dischi volanti o UFO, che è in parte collegato al tipico tema kolosimiano delle interferenze extraterrestri nel passato remoto dell’umanità, ma sul quale Kolosimo fu a volte molto critico se non scettico, specialmente nei confronti della frangia contattista di coloro che gli ET raccontavano di averli incontrati. Sotto certi aspetti un Kolosimo inaspettato, soprattutto in alcuni articoli, non tutti ripresi o contenuti nei suoi libri e quindi rimasti finora sepolti nelle raccolte in emeroteca.
Pur avendo ispirato non pochi ufologi, Peter Kolosimo è stato comunque un autore molto lontano dall’impostazione che caratterizza il Centro Italiano Studi Ufologici, un’associazione culturale che dal 1985 promuove l’approccio scientifico all’argomento UFO. Ciò nonostante, da alcuni anni è attivo nell’ambito del CISU un gruppo di lavoro che ha approfondito la raccolta e lo studio dei suoi scritti. L’iniziativa è nata quasi per caso a margine di alcuni eventi pressoché contemporanei (una conferenza di presentazione delle nuove edizioni di alcuni suoi libri, la nostra consulenza per una tesi di laurea sugli “antichi astronauti”) che hanno offerto lo spunto perché si avviasse un lavoro sistematico di raccolta e catalogazione dei suoi scritti e una rilettura complessiva del personaggio, rivelatosi ben più complesso e articolato di quanto inizialmente si sapesse o credesse. Ne abbiamo riferito già nelle fasi iniziali del progetto, in occasione di alcuni convegni specialistici [1][2], quando già si erano raccolti oltre 1.300 suoi articoli e scoperti almeno 15 pseudonimi da lui usati per scrivere su un ampio ventaglio di argomenti.
Negli anni successivi, il lavoro è andato avanti e al piccolo gruppo originario di quella che scherzando avevamo battezzato Associazione di Studi Kolosimiani (in particolare Roberto Labanti, Sofia Lincos, Edoardo Russo) si sono affiancati altri studiosi, soprattutto di area accademica, a vario titolo interessati ad approfondire ed analizzare alcuni aspetti della produzione letteraria e del ruolo di P.K. nella controcultura di settore (l’“occultura”, come è stata definita [3]): in particolare Stefano Bigliardi, Fabio Camilletti, Marco Ciardi, che stanno partecipando a diverse delle iniziative (articoli, libri, convegni, mostre, conferenze) organizzate per commemorare i 100 anni dalla sua nascita.
Pier Domenico Colosimo (questo era il suo nome all’anagrafe), nacque in-fatti a Modena il 15 dicembre 1922, crebbe a Torino e poi in Romagna, si tra-sferì a Bolzano per poi tornarci (dopo un decennio vorticoso di eventi bellici e post-bellici), così come nel 1966 tornò a vivere a Torino e infine a Milano, dove morì il 23 marzo 1984. Ma non è questa la sede per fare un profilo biografico del nostro autore, come è peraltro in programma per altre iniziative in cantiere quest’anno. Vogliamo invece menzionare la partecipazione più importante e preziosa che il nostro progetto ha avuto: quella di Caterina Serafin che di Kolosimo è stata moglie, collaboratrice, coautrice, custode di ricordi e documentazione, come ben risulta nell’intervista con Stefano Bigliardi, riportata in appendice.
L’antologia raccoglie quindi i testi che Kolosimo dedicò all’argomento UFO. Non tutti i 50 testi che figurano comunque nella bibliografia completa, riportata in appendice, perché i suoi articoli furono spesso ripubblicati (a volte con lo stesso titolo!) su periodici differenti e in versioni rielaborate, a volte ampliate, a volte ridotte, a volte fuse insieme (soprattutto nella riedizione in forma libraria). Questa non vuole essere un’edizione critica o filologica, che recuperi le prime pubblicazioni o metta a confronto le varie versioni: per ciascun testo abbiamo scelto quale versione riprendere, scegliendo a volte la prima, a volte quella più ampia e riveduta, nell’intento di dare una visione la più ampia possibile della sua produzione sull’argomento ufologico. Con lo stesso obiettivo, abbiamo inserito qualche sua lettera o risposta a lettere di lettori, che aiutano ad inquadrare cosa pensava della questione. Per rispettare i testi originali, abbiamo scelto di non uniformare o modificare le scelte stilistiche o grafiche (diverse nelle varie fonti) lasciando invariati anche nomi di persone o luoghi riportati in maniera imprecisa o errata. Nonostante l’ampiezza delle nostre ricerche e della nostra raccolta, qualche testo sarà sicuramente ancora da ritrovare.
Allo scopo di aiutare il lettore odierno, che potrebbe non conoscere le testate giornalistiche (oggi in gran parte non più esistenti) sulle quali i vari testi furono pubblicati, è opportuna una veloce carrellata preliminare di contestualizzazione.
Lasciando da parte per ora alcuni articoli anonimi, di incerta attribuzione, il primo scritto di Peter Kolosimo sugli “UFOs” (così li chiamava all’epoca) risale al 1957 ed apparve su Oltre il cielo, un quindicinale uscito dal 1957 al 1970 che univa articoli tecnici di aeronautica e astronautica a racconti di fantascienza, dando spazio anche a tematiche ufologiche e para-ufologiche.
In quegli anni (tra il 1957 e il 1963) Kolosimo collaborava anche con la rivista cattolica Giovani, e in parallelo con il quindicinale di attualità Meridiano 12, delle stesse edizioni SEI ma rivolto ad un pubblico adulto, realizzando articoli e rubriche dedicate agli sviluppi della scienza e della tecnologia. Proprio su Giovani (e in misura minore su Meridiano 12) nel 1960 ripubblicò con varie modifiche parte di quei suoi articoli sul tema.
Dal 1955 (e ancora fino al 1970), Kolosimo scriveva però soprattutto sul settimanale Cronaca di attualità (in origine Detective Crimen, poi Detective Cronaca, Cronaca, infine Cronaca di attualità e costume), firmandosi soprattutto con lo pseudonimo Arno Falkenburg per la parte sessuologica e di costume, ma anche con vari altri pseudonimi, diversi per le corrispondenze e traduzioni di notizie da Francia, Germania, Gran Bretagna o Stati Uniti. Per i suoi articoli ufologici su Cronaca, invece, sparsi tra il 1962 e il 1969, utilizzò la sua normale firma “Peter Kolosimo“. Una raccolta di quei suoi primi articoli andò a comporre la terza parte del libro Ombre sulle stelle pubblicato dalle edizioni milanesi Sugar nel 1966 (con varie edizioni successive, alcune modificate nei capitoli che qui ci interessano).
Fino a quel momento, Kolosimo aveva vissuto a Bolzano. Nel 1966 tornò a vivere a Torino, stringendo uno stretto rapporto con il gruppo degli ufologi torinesi (il Centro Studi Clipeologici) che si raccoglieva intorno a Gianni Settimo e pubblicava la rivistina Clypeus (diffusa solo in abbonamento), e che ebbe su di lui influenza notevole nel virare dall’archeologia misteriosa di Terra senza tempo (1964) all’archeologia spaziale di Non è terrestre (1968). Le antiche cronache di avvistamenti celesti ed alcune storie da lui rese famose (una fra tutte: la lastra tombale di Palenque) arrivavano infatti da lì e in quegli anni Kolosimo fu prodigo di elogi e citazioni di Settimo e degli altri collaboratori di Clypeus (alla quale lui stesso contribuì con vari articoli), mentre più tesi furono i suoi rapporti con altri ufologi e pseudo-ufologi italiani.
Le relazioni con il gruppo torinese si ruppero però bruscamente quando nel 1972 Clypeus concluse un contratto con le edizioni MEB e venne distribuita nelle edicole col sottotitolo “Cronache dell’insolito“, proprio mentre Kolosimo stava per uscire con la sua rivista Pi Kappa presso le edizioni Sugar. Non a caso, su Pi Kappa Kolosimo diede voce ad articoli critici sull’ufologia (un titolo fra tutti: “Basta con i dischi volanti”) e di suo sull’argomento pubblicò solo la risposta ad un lettore (intitolata “Ufomania”).
In effetti dopo il 1968 e prima del 1978 gli articoli di Kolosimo sugli UFO si contano sulle dita di una mano, e bisogna arrivare alla grande ondata di avvi-stamenti del ’78-79 per ritrovare (oltre a un suo intervento critico pubblicato sul quotidiano socialista Avanti!) un paio di serie a puntate (sui settimanali Corrier Boy e TV Sorrisi e canzoni), peraltro con testi in gran parte ripresi da suoi vecchi articoli. Anche l’ultimo intervento ufologico che ci risulta, un anno prima di morire, era in realtà la revisione di suoi scritti già apparsi qua e là sul tema (a lui caro) degli avvistamenti in Russia e dell’ufologia in Unione Sovietica.
Un’ultima annotazione riguarda il ringraziamento ai diversi iscritti del Centro Italiano Studi Ufologici che hanno a vario titolo collaborato alla realizzazione pratica di questo volume: oltre a quelli già citati, Lello Cassano, Umberto Cordier, Fabrizio Dividi, Salvatore Foresta, Gian Paolo Grassino, Bruno Mancusi, Silvia Montanaro, Marco Orlandi, Gildo Personé, Antonio Rampulla, Sveva Stallone, Mariano Tomatis, Paolo Toselli, Piero Zanaboni.
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[1] Roberto Labanti, “Prolegomeni di una ricerca. Gli anni sconosciuti di Pier Domenico Colosimo: 1941-1959”, relazione alla 3° Giornata di storiografia ufologica, Torino, 5 marzo 2016
[2] Edoardo Russo, “Un database sui proto-ufologi italiani (e il caso Peter Kolosimo)”, relazione al 31° Convegno nazionale di ufologia, Bologna, 5 novembre 2016
[3] Fabio Camilletti, Italia lunare – Gli anni sessanta e l’occulto, Peter Lang, Oxford, 2018