20 marzo 2024: La prima giornata europea degli UAP? – Parte 3

Mercoledì 20 marzo 2024, il Parlamento europeo ha ospitato a Bruxelles un incontro sui Fenomeni Anormali Non Identificati (abbreviati UAP, o PAN in francese). L’evento, il primo sugli UFO al Parlamento europeo in oltre 30 anni, è stato organizzato su iniziativa dell’eurodeputato Francisco Guerreiro, membro del gruppo politico dei Verdi. Quale seguito possiamo aspettarci, o immaginare, da questa giornata da ricordare?

(segue dalla seconda parte)

Forse abbiamo bisogno di una minaccia esterna e universale che ci faccia riconoscere questo legame comune. Di tanto in tanto penso a quanto velocemente svanirebbero le nostre differenze a livello mondiale se ci trovassimo di fronte a una minaccia aliena proveniente dall’esterno di questo mondo”, Ronald Reagan, 40° presidente degli Stati Uniti d’America.

La questione degli oggetti volanti non identificati non rientra nelle competenze della Commissione, che non ha intenzione di seguirla”, José Manuel Barroso, presidente della Commissione europea.

Gli UAP sono eventi critici che potrebbero minacciare il traffico aereo e la sicurezza aerea in Europa. In questo senso, sono d’accordo che dobbiamo prestare maggiore attenzione a questo aspetto”, Generale Claudio Graziano, Presidente dell’EUMC (Comitato Militare dell’Unione Europea).

 

IL SENTIMENTO

Guardiamo al periodo 2024-2029. Il 9 giugno 2024 sarà eletta una nuova squadra di 720 membri del Parlamento europeo (MEP), inaugurando in questo modo la decima legislatura del Parlamento europeo. Conosciamo il contesto politico, che non è mai stato così pericoloso dalla Seconda guerra mondiale; recessione economica e crisi finanziaria appena nascosta, tensioni internazionali al culmine con conflitti militari che contano decine di migliaia di morti alle nostre porte: Europa orientale, Mar Nero e Medio Oriente mediterraneo. Sul fronte interno si prevede un chiaro riequilibrio delle forze politiche a favore di una destra europea “dura” – populista, borghese, persino nazionalista – che metterà in discussione, tra l’altro, la legislazione ambientale e la transizione energetica all’ordine del giorno dell’Unione europea. Gli ecologisti, inoltre, lamentano le battute d’arresto imposte sulle questioni dei pesticidi, degli inquinanti eterni, dei nuovi OGM, dei rischi ambientali e delle malattie… Nubi velenose si addensano da tutte le parti, e non solo quando si tratta di emergenza climatica.

In queste circostanze, dove dominano il suono dei cannoni, il clamore delle folle inferocite e il rumore degli stivali, chi tra i futuri eurodeputati oserà esprimersi sulla questione degli UAP? Fin dall’inizio, la questione sembra secondaria, inutile o marginale. Come può il diversivo creato dagli UFO trovare posto al centro delle attuali questioni geostrategiche? Come si può progredire nell’integrazione delle questioni relative a UFO, UAP e UAO nelle politiche pubbliche europee? Inoltre, gli UAP potrebbero diventare un fattore di integrazione e coesione nell’UE? Quest’ultima domanda, tanto provocatoria quanto assurda, non è priva di fondamento.

 

EURO-LEADER UNITI CONTRO GLI UFO?

Nel 1987, nel suo discorso alla 42a sessione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York, il presidente Ronald Reagan disse: “Forse abbiamo bisogno di una minaccia esterna e universale per farci riconoscere questo legame comune. Di tanto in tanto penso a quanto velocemente svanirebbero le nostre differenze a livello mondiale se ci trovassimo di fronte a una minaccia aliena proveniente dall’esterno di questo mondo”(1) Sei anni dopo, nel dicembre 1993, la Commissione ITRE (Industria, Ricerca ed Energia) del Parlamento europeo adottò all’unanimità una relazione sulla “proposta di creazione di un Centro europeo di monitoraggio degli UFO”, una risoluzione individuale sostenuta fin dal 1990 dal deputato socialista Elio di Rupo, futuro primo ministro belga. L’ondata belga era ancora fresca nella mente di tutti. Essa fu esplicitamente citata nel testo adottato dove si chiedeva che il SEPRA francese diventasse l’organismo di riferimento europeo e il cui relatore era il fisico italiano Tullio Regge. Purtroppo, il rapporto Regge era controverso e ferocemente contestato dagli eurodeputati britannici e non fu mai inserito nell’ordine del giorno della sessione plenaria del gennaio 1994. E così non fu mai votata prima della fine della legislatura, che avvenne sei mesi dopo… (2)

Nel 2010, un altro europarlamentare italiano, Mario Borghezio – esponente della Lega Nord – ha firmato una dichiarazione scritta in cui si chiedeva “la declassificazione della documentazione sugli UFO”, ritenendo “indispensabile l’istituzione di un centro scientifico per l’analisi e la diffusione dei dati scientifici raccolti fino a oggi da vari enti e governi europei”. (3) Nessuna azione ulteriore. Troppo pungente? La risposta della Commissione a un’altra interrogazione scritta, presentata due anni prima, nel 2008, dall’eurodeputato liberale cipriota Marios Matsakis (4), è molto chiara: “La questione degli oggetti volanti non identificati non rientra nelle competenze della Commissione che non ha intenzione di seguirla(5)  Dobbiamo forse dedurne che l’Unione europea ha bisogno di una nuova ondata di UFO da qualche parte all’interno dei 27 per forzare l’armonizzazione, scuotere lo status quo politico e rilanciare l’esame degli UAP nell’UE?

I “drovni” [crasi tra “droni” e “Ovni”] ora sciamano notte e giorno sopra le installazioni nucleari, la Marina degli Stati Uniti svela video di UAP girati 20 anni fa e i radar dei suoi aerei da combattimento misurano e registrano prestazioni di macchine volanti che sfidano le leggi della nostra fisica, rafforzando le richieste di un’ufologia strumentale solida e collaborativa. Ma c’è un altro modo di pensare a tutto questo ed è quello del francese Jean Cocteau: “Dal momento che questi misteri mi sfuggono, fingiamo di essere il loro organizzatore”, suggeriva il famoso artista a metà del secolo scorso. Un’intuizione poetica da non trascurare, degna dei migliori manuali di comunicazione strategica.

 

IN ATTESA DELLA PROSSIMA ONDATA?

Sappiamo che l’iniziativa politica di Francisco Guerreiro è stata accompagnata, fin dall’estate del 2023, da contatti con diversi funzionari della Commissione europea e delle nebulose agenzie dell’UE e che questi stessi funzionari, invitati a partecipare all’evento del marzo 2024, hanno scelto di non presentarsi e di rimanere in silenzio. Sappiamo anche che diversi eurodeputati del Parlamento europeo hanno espresso interesse per gli UAP in seguito agli interventi dell’eurodeputato portoghese dei Verdi, ma che non vogliono essere sotto i riflettori. Sappiamo anche che la commissione per le petizioni – un organo del Parlamento europeo cui i cittadini europei possono rivolgersi – nel 2021 non ha soddisfatto la richiesta di indagare sugli “avvistamenti UFO”. La domanda non è stata accolta, perché “sembra che le questioni non rientrino nei campi di attività dell’Unione”. (6)  Di cosa hanno paura?

In attesa della prossima ondata di UAP, quali opzioni ha la lobby europea degli UFO? Di fronte al disinteresse parlamentare di facciata e alla mancanza di volontà di dare risposte concrete ed esplicite da parte della Commissione europea e degli Stati membri dell’UE, la lobby europea degli UFO non ha altra scelta che riprendere il sopravvento.

Come fare maggior pressione per aumentare la consapevolezza di questo tema, ancora troppo stigmatizzato? Con incontri individuali con i nuovi europarlamentari, ricordando la risoluzione europea già approvata nel 1993? Il recente lavoro dell’eurodeputato Francisco Guerreiro? Le rivendicazioni sociali dei piloti di linea e dei veterani degli eserciti professionali? Presentando altre richieste di accesso ai documenti o domande scritte? Con l’evolversi delle notizie internazionali e delle rivelazioni statunitensi? Chris Gaffney del gruppo irlandese NHI Disclosure, ad esempio, si è specializzato nella richiesta di accesso ai documenti europei tramite Asktheeu.org. Non meno di 27 richieste dal 2021. (7)

 

20 MARZO: UNA GIORNATA EUROPEA DELL’UAP?

Un altro obiettivo intermedio potrebbe essere quello di fare del 20 marzo 2025 una “Giornata europea dell’UAP”, presentando i risultati di un grande sondaggio d’opinione paneuropeo. L’equivalente di un Eurobarometro sulla popolazione dei 27 Paesi sul tema degli UFO! Esistono diversi sondaggi nazionali, ma finora nulla su scala europea. Eppure tutti i Paesi europei sono interessati, come ha sottolineato l’ufologo italiano Edoardo Russo, coordinatore della rete EuroUFO e membro dell’iniziativa UAP Check, nel suo discorso al Parlamento europeo del 20 marzo 2024.(8) Un’altra forma di influenza sarebbe la pubblicazione di libri bianchi, comunicati stampa e note informative, sulla falsariga della Fondazione SOL oltreoceano, che illustrino i concreti vantaggi strategici, tecnologici e scientifici e la leadership geopolitica che deriverebbero dagli annunci e dagli impegni dell’UE sulla questione UFO. Non è da escludere nemmeno il sostegno a programmi o iniziative che coinvolgano conferenze pubbliche, progetti di ricerca o la Rete europea, guidati da consorzi pubblico-privati come ExoProbe, SETI, il Progetto Galileo, la Fondazione Sol, UAP Check e via dicendo.

Come lei ha sottolineato, gli UAP sono eventi critici che potrebbero minacciare il traffico e la sicurezza aerea in Europa. In tal senso, sono d’accordo con lei che dobbiamo prestare maggiore attenzione a questo”, ha scritto il generale italiano Claudio Graziano nell’agosto 2021, in risposta a una lettera dell’ufologo irlandese Chris Gaffney. Claudio Graziano parlava in qualità di presidente del Comitato militare dell’UE (EUMC), carica che ha ricoperto tra il 2018 e il 2022. Prosegue: “Tuttavia, devo sottolineare che la sicurezza aerea e la difesa rimangono una stretta giurisdizione nazionale e tutti i Paesi europei hanno già in atto alcune procedure di segnalazione. Inoltre, da un punto di vista prettamente militare, ricordo che la difesa aerea in Europa è coordinata e inserita nel sistema di difesa aerea della NATO. In questo senso e in accordo con il principio di evitare duplicazioni tra la NATO e l’UE, non vedo la necessità di creare una procedura o una struttura specifica dell’UE che se ne occupi. Nella mia veste, posso solo sottoporre la questione all’attenzione dei Capi di Stato Maggiore della Difesa degli Stati membri, raccomandando un più stretto coordinamento tra loro e una possibile condivisione dei dati con le istituzioni europee interessate. (…) Abbiamo bisogno di una maggiore consapevolezza da parte dei cittadini dell’UE su questi temi”, conclude il generale Graziano. (9)

LA NATO? La futura legislazione spaziale europea? Segretezza, divulgazione o disinformazione?

Il grande gioco europeo del nascondi-UAP non è ancora finito.

 

NOTE E RIFERIMENTI

(1) https://www.reaganlibrary.gov/archives/speech/address-42d-session-united-nations-general-assembly-new-york-new-york

(2) https://www.uapcheck.com/news/id/2024-02-13-uap-in-the-european-parliament-part-1

(3) https://www.europarl.europa.eu/doceo/document/DCL-7-2010-0057_EN.pdf

(4) https://www.europarl.europa.eu/doceo/document/E-6-2008-3024_EN.html

(5) https://www.europarl.europa.eu/doceo/document/E-6-2008-3024-ASW_EN.html

(6) https://www.europarl.europa.eu/petitions-content/docs/petitions/petition-0381-2021-en.pdf

(7) https://www.asktheeu.org/en/user/chris_gaffney

(8) https://www.franciscoguerreiro.eu/pt/media/uap-check–european-commission-event-on-uap-%E2%80%93-the-historical-eu-context

(9) https://www.sundayworld.com/news/irish-news/wexford-man-recalls-close-encounter-with-ufos-that-left-him-dumbfounded/a696861738.html

Traduzione di Matteo Marrocu

 

Charles-Maxence Layet

Assistente parlamentare europeo tra il 2009 e il 2024. Charles-Maxence Layet è uno scrittore scientifico freelance, specialista di nuove tecnologie energetiche e del cosmo elettromagnetico, caporedattore ed editore del libro “Orbs Special Contact” dedicato agli UFO e all’ipotesi extraterrestre. Il suo viaggio si concentra principalmente sulla dimensione umana del fenomeno UAP. 

 

GLI UAP AL PARLAMENTO EUROPEO

Il 20 marzo si è svolto, dalle 16 alle 18, l’atteso incontro presso il Parlamento Europeo per presentare il fenomeno UFO/UAP e i motivi per un interesse e coinvolgimento delle istituzioni europee.

Presentati dall’europarlamentare portoghese Francisco Guerreiro, si sono succeduti cinque relatori che hanno illustrato i vari aspetti del fenomeno e del suo studio, con riferimenti alle commissioni ufficiali statunitensi e alla problematiche legate alla sicurezza del volo, come sottolineato dai due piloti  presenti.

Si è trattato di un evento “storico” per l’ufologia privata europea, che ha avuto modo di presentarsi al massimo livello istituzionale e uscire dall’alone di discredito che da sempre la circonda.

E’ evidente che si tratta di un primo, piccolo passo per arrivare a collaborazioni concrete, a coinvolgimenti costanti e coordinati, ma l’importanza dell’evento è evidente e, più che alla recente udienza presso la Camera dei Rappresentanti negli USA,  fa tornare alla mente la famosa sessione presso le Nazioni Unite nel 1978, con la presenza attiva degli ufologi  Allen Hynek e Jacques Vallée.

Avremo modo di riportare ampiamente le relazioni e il dibattito che ha concluso l’incontro, oltre che le reazioni e le prospettive di sviluppo.

Per ora presentiamo il testo di Edoardo Russo che, parlando a nome di tutti gli ufologi europei, ha sintetizzato la storia e la situazione degli UAP nel nostro continente ed  i motivi per i quali l’argomento ha una sua rilevanza, a vari livelli.

 

Fenomeni anomali non identificati – Il contesto storico dell’UE

di Edoardo Russo

Gli UAP non sono un fenomeno solo americano. È sempre stato un fenomeno globale, con avvistamenti e testimonianze da tutto il mondo, e l’Europa è sempre stata in una posizione centrale per quanto riguarda gli avvistamenti, anche prima che il pubblico americano scoprisse i “dischi volanti” nell’estate del 1947: la prima ondata di fenomeni aerei non identificati nel dopoguerra furono i “razzi fantasma” sulla Scandinavia (ma anche su Italia e Grecia) nel 1946.

E le testimonianze europee sono tante: parliamo di milioni di persone. I sondaggi d’opinione alla domanda “pensi di aver visto un UFO” hanno ottenuto nei vari in diversi paesi europei una media del 6,5% di “sì”, che ammontano a ben 29 milioni di testimoni solo per i paesi dell’Unione Europea.

Ma non tutti i testimoni riferiscono le loro segnalazioni: le nostre stime sono che meno di 1 testimone su 100 si fa avanti e segnala il proprio avvistamento, dal momento che i database dei casi raccolti dalle organizzazioni civili UAP comprendono attualmente circa 170.000 segnalazioni dal Portogallo all’Ucraina, dalla Norvegia a Malta: un numero più alto rispetto ad analoghe raccolte di dati negli USA.

I fenomeni aerei non identificati non sono regolari nelle loro apparizioni: le segnalazioni di avvistamenti arrivano a ondate, con anni ricchi e anni poveri. La prima grande ondata di avvistamenti avvenne nella primavera del 1950 e fu veramente europea, coinvolgendo diversi paesi (Belgio, Italia, Spagna, Regno Unito). Un “panico da UAP” ancora più grande si verificò nell’autunno del 1954, con migliaia di casi concentrati principalmente sulla Francia e un clamore mediatico senza precedenti. Nel 1967 fu il Regno Unito, nel 1968 la Spagna, nel 1973 l’Italia, nel 1974 la Francia e così via: importanti ondate di avvistamenti di UAP si sono verificate nella maggior parte dei paesi europei negli ultimi 75 anni. Il mio paese, l’Italia, ha subito una “ondata UAP” così forte alla fine del 1978 che i pescatori si rifiutarono di uscire a pescare, furono inviate pattuglie di polizia a fotografare strane luci, furono presentate interrogazioni parlamentari e il governo incaricò l’Aeronautica Militare italiana di avviare una raccolta formale di testimonianze del pubblico. Anche se il 90-95% di tutti questi UAP viene successivamente identificato e spiegato con fenomeni naturali conosciuti o con oggetti artificiali noti (e questa è proprio l’attività di base di noi “investigatori UAP”), ci rimane un piccola (ma non trascurabile) residuo di casi anomali, per un totale di migliaia di “fenomeni aerei non identificati” in senso stretto su scala europea.

Cosa vedono le persone? La maggior parte degli avvistamenti riguarda luci distanti nel cielo notturno (75%) o oggetti volanti diurni distanti (15%), e questi sono quelli più facili da identificare con cause note. Ma abbiamo anche rapporti con maggiore stranezza e maggiore credibilità come incontri ravvicinati (10%); avvistamenti in volo di piloti militari, civili o privati (1%); effetti fisici temporanei o tracce al suolo (2%); rilevamenti radarici (per non parlare degli oggetti subacquei non identificati).

E ci sono effetti sociali collaterali, che sono stati oggetto di studi accademici da parte di psicologi, sociologi, antropologi. Anche se non possiamo parlare in questa sede  delle vere e proprie situazioni di panico che ci sono state, ci ritroviamo con un gran numero di persone che si chiedono cosa hanno visto, che hanno diritto a una risposta (se ce n’è una) ma non riescono a trovare nessuno ufficialmente incaricato di fornirne, e sono schiacciati tra chi dice loro “eravate ubriachi” e chi crede si tratti di visitatori extraterrestri. Sono solo le organizzazioni private che si prendono carico di quelle persone e delle loro testimonianze, cercando di trovare e offrire quelle risposte ai testimoni: sono (siamo) volontari non retribuiti che lo fanno per passione.

All’interno dell’Unione Europea ci sono alcune centinaia di studiosi privati seri dell’argomento, che cercano di applicare un approccio scientifico. E ci sono decine di associazioni razionali, una in quasi ogni paese europeo, alcune di loro attive da decenni, la maggior parte delle quali coopera all’interno di una rete ufologica europea (EuroUfo.net).  Per non dire che il più grande  archivio ufologico esistente al mondo si trova  in un paese europeo: la Svezia.

I militari: tradizionalmente raccolgono rapporti UFO/UAP nell’ambito della loro missione di controllo e difesa dello spazio aereo di ogni nazione. La maggior parte, se non tutti i paesi europei, hanno avuto i propri archivi militari di segnalazioni  (per lo più militari), proprio come negli Stati Uniti. E una decina di loro hanno declassificato o aperto i loro file UAP in tutto o in parte, per un totale di diverse migliaia di rapporti ora disponibili.

Per quanto riguarda le organizzazioni non militari ma comunque pubbliche che raccolgono e analizzano le segnalazioni di UAP, l’unica (non solo in Europa ma nel mondo) si trova in Francia: nel 1977 il Centro Nazionale di Studi Spaziali (CNES) ha creato un Gruppo di Studio sui Fenomeni Aerospaziali  Non Identificati (GEPAN, ora GEIPAN), che  non solo è ancora attivo ma offre proprio questo servizio al pubblico francese: raccogliere le testimonianze e cercare di identificare le cause, offrendo risposte al pubblico.

E la politica? Naturalmente è stata coinvolta fin dall’inizio: nella maggior parte dei paesi europei sono state presentate interrogazioni parlamentari almeno a partire dal 1950. E anche il Parlamento Europeo ne ha ricevute. Il coinvolgimento più massiccio si ebbe dopo che in Belgio alla fine del 1989 si verificò un’imponente ondata di avvistamenti di “triangoli volanti” e un deputato belga (Elio Di Rupo) ottenne che fosse aperta un’indagine in seno alla Commissione Energia, Ricerca e Tecnologia, la quale  incaricò un famoso scienziato ed eurodeputato, Tullio Regge, a svolgere quel lavoro e preparare una proposta, tra il 1991 e il 1993. La sua proposta di risoluzione era quella di dare al GEPAN francese uno status europeo, ma per alcune obiezioni politiche e un interesse politico troppo basso non ebbe successo. Da allora non è seguito alcun coinvolgimento concreto del Parlamento europeo. Fino ad oggi.

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Una registrazione della presentazione, illustrata e sottotitolata in lingua italiana, è visionabile a questo link sul nostro canale YouTube.
La versione integrale del testo, completa di note e bibliografia, è scaricabile da qui.

Incontro sugli UFO/UAP al Parlamento Europeo: un italiano tra i relatori

—  COMUNICATO STAMPA  —

Il prossimo 20 marzo si terrà a Bruxelles, presso il Parlamento Europeo, un briefing rivolto agli europarlamentari sul problema degli UAP (Unidentified Anomalous Phenomena).

Ad organizzare l’evento è stato l’eurodeputato portoghese Francisco Guerreiro, del gruppo dei Verdi (Verts/ALE), che il 31 gennaio 2024 aveva già presentato un’interrogazione per chiedere come mai, nell’ambito nel nuovo programma spaziale europeo, non si tenesse conto dell’analisi delle osservazioni di UAP ai fini della sicurezza e sorveglianza legata alle missioni spaziali.

Promotore dell’incontro è stato il gruppo ufologico olandese UAP Coalitie Netherland, di recente costituzione, che si sta adoperando per attivare anche in Europa meccanismi di analisi e studio sugli UAP sul modello di quelli esistenti negli Stati Uniti.

Dal 2019, infatti, l’amministrazione americana ha ripreso ad occuparsi ufficialmente di UFO/UAP tanto da costituire nel 2022 presso il Dipartimento della Difesa una commissione di studio, l’AARO (All-domain Anomaly Resolution Office), che sta raccogliendo ed analizzando le segnalazioni di eventi anomali nell’ambito delle forze armate e del personale dell’amministrazione USA.

Il briefing del 20 marzo, rispetto ad altre iniziative precedenti, rappresenta un’importante novità perché saranno coinvolti anche i ricercatori privati, gli “ufologi”, per sensibilizzare gli eurodeputati su un argomento che, se è tornato di stringente attualità dopo i casi dei palloni-spia stratosferici osservati sui cieli statunitensi, in realtà da decenni è seguito da associazioni di studiosi.

A fare da portavoce degli ufologi europei è stato chiamato un italiano, Edoardo Russo, membro del collettivo EuroUFO e dell’iniziativa internazionale UAP Check, dirigente del Centro Italiano Studi Ufologici che da quasi quarant’anni si occupa di studiare il fenomeno UFO in modo serio e razionale.

Russo avrà il compito di presentare lo scenario europeo e l’impatto che gli UAP hanno sull’opinione pubblica sia a livello di segnalazioni, sia di curiosità ed interesse: «Ci sono milioni di cittadini europei che hanno osservato fenomeni non identificati, che si chiedono cosa hanno visto e che hanno tutto il diritto di ricevere delle risposte adeguate dalle autorità».

«Al momento» – aggiunge Russo – «sono solo le organizzazioni private, costituite da volontari e appassionati, che si fanno carico di cercare di dare una risposta a queste testimonianze. Un coinvolgimento degli enti pubblici europei in questo tipo di attività potrebbe fornire i mezzi e le competenze per dare al pubblico le adeguate informazioni».

Non è però la prima volta che le istituzioni di Bruxelles si occupano di UFO. Alla fine del 1990, in seguito ad una serie di osservazioni in Belgio, il deputato belga Elio Di Rupo ottenne che il Comitato per l’Energia, la Ricerca e la Tecnologia valutasse la possibilità di creare un organismo di studio del fenomeno. Ad occuparsi della cosa fu incaricato il fisico Tullio Regge (all’epoca parlamentare europeo) che nel 1993 avanzò la proposta di incaricare il Gruppo di Studio sui Fenomeni Aerospaziali Non identificati (GEPAN, oggi GEIPAN), creato nel 1977 in seno al Centre National d’Etudes Spatiales (CNES), elevando le sue competenze a livello europeo. Nel 1994 però la legislatura arrivò al suo termine e la proposta non ebbe seguito.

E’ invece di questi giorni la proposta di risoluzione presentata da Francisco Guerreiro per creare un meccanismo istituzionale europeo per la raccolta e valutazione delle osservazioni di “fenomeni anomali non identificati”.

 

GLI UAP AL PARLAMENTO EUROPEO – PARTE 1

L’argomento UFO è tornato di recente al Parlamento europeo, ma non è un fatto nuovo. Questa interazione ha i suoi alti e bassi da più di 30 anni. Ecco la storia completa

La questione se l’argomento UAP sia stato trattato o se siano disponibili conoscenze e documenti (ufficiali) non si ferma alle istituzioni internazionali. La più nota è probabilmente l’iniziativa dello Stato caraibico di Grenada presso le Nazioni Unite, avvenuta tra il 1975 e il 1977, con lo scopo di istituire un dipartimento all’ONU per la ricerca sugli UFO, che alla fine non ha portato ad alcuna azione ulteriore. Ma ci sono state anche richieste e iniziative al Parlamento europeo sul tema degli UFO/UAP. In occasione delle prossime elezioni europee di quest’anno, i ricercatori europei di UFO stanno pensando di chiedere ai partiti e ai candidati alle elezioni come intendono affrontare la questione UAP. Tuttavia, è incerto cosa ci si possa aspettare da ciò, poiché questo argomento è probabilmente di secondaria importanza in vista di altri problemi e delle sfide attuali in Europa.

A questo punto, vorrei fornire una panoramica delle precedenti iniziative e interrogazioni alla Commissione europea e dei loro risultati. Sono note due iniziative più dettagliate e quattro interrogazioni parlamentari alla Commissione UE. L’iniziativa del 1990 ha portato a un’ampia relazione della commissione, che viene qui citata in modo dettagliato.

Il 27 novembre 2023, l’organizzazione civile olandese senza scopo di lucro “UAP Coalitie Nederland” (UAP Coalition Netherlands, UAPCN) ha presentato una proposta di estensione del programma spaziale dell’UE, attualmente in fase di revisione. L’UAPCN vede una stretta connessione tra il fenomeno UAP e la politica spaziale europea e propone di includere la ricerca e l’individuazione degli UAP. L’UAPCN espone le sue preoccupazioni in un documento di diverse pagine. Fornisce una panoramica generale, relativa soprattutto agli Stati Uniti e cita una serie di esempi di avvistamenti e video che, almeno secondo loro, sono inspiegabili o difficili da spiegare.

L’UAPCN formula poi anche delle raccomandazioni concrete. Ad esempio, gli UAP dovrebbero diventare un elemento importante nel servizio di sorveglianza e tracciamento spaziale dell’UE e, in questo contesto, fornire anche l’opportunità di analizzare e sviluppare ulteriormente le capacità dei sensori di rilevare gli UAP. Anche i dati di osservazione esistenti dovrebbero essere esaminati per individuare eventuali anomalie.

Gli UAP dovrebbero anche diventare un nuovo elemento importante dei Near Earth Object (NEO) e i dati relativi ai NEO dovrebbero essere analizzati e pubblicati. Inoltre, le osservazioni di UAP da parte di astronauti o di altro personale dell’agenzia spaziale dovrebbero essere molto più agevolate e trattate senza stigmatizzazione.

Infine, la rendicontazione degli UAP dovrebbe essere armonizzata e centralizzata all’interno degli Stati membri dell’UE, a tal fine si dovrebbe istituire un archivio centrale nell’UE per gli UAP. Non meno importante, si raccomanda la creazione di un programma di ricerca spaziale UAP presso l’UE o l’ESA, simile a quello della NASA.

La Commissione europea non ha ancora fornito alcun feedback su questa iniziativa.

Iniziativa/Mozione di risoluzione del 26 novembre 1990

Il 26 novembre 1990, l’eurodeputato belga Elio Di Rupo (PSE, Belgio) ha presentato una proposta di risoluzione sull’istituzione di un Centro europeo di osservazione degli UFO, che è stata deferita alla Commissione per l’energia, la ricerca e la tecnologia, in qualità di commissione competente per il 1991, per l’elaborazione di un progetto di risoluzione. Il deputato Tullio Regge (PSE, Italia) è stato nominato relatore. Durante la riunione della commissione del 29 novembre -1 dicembre 1993, la proposta di risoluzione è stata adottata all’unanimità e presentata il 2 dicembre 1993. Il rapporto aveva la seguente formulazione:

PROPOSTA DI RISOLUZIONE
sulla proposta di creazione di un osservatorio europeo sugli “UFO”.

Il Parlamento europeo, vista la risoluzione dell’onorevole Di Rupo sulla creazione di un Centro europeo di osservazione per gli “UFO” (B3-1990/90)

– visto l’articolo 45 del suo regolamento

– vista la relazione della commissione per l’energia, la ricerca e la tecnologia (A3-0389/93)

A. considerando che per più di mezzo secolo c’è stata confusione nell’opinione pubblica in merito alla costante osservazione di oggetti volanti non identificati

B. considerando che esiste una spiegazione razionale per la stragrande maggioranza di tali osservazioni, di cui il pubblico viene raramente messo al corrente e che vi è la necessità di un’informazione più affidabile e veritiera

C. considerando che la credenza parascientifica incontrollata in tali fenomeni si sta diffondendo sempre più tra ampie fasce di pubblico, soprattutto tra le persone istruite

D. considerando che in Francia esiste da oltre dieci anni il SEPRA (Service d’Expertise des Phenomenes des Rentrees Atmospheriques), un dipartimento del CNES (Centre National d’Etudes Spatiales de Toulouse); che il SEPRA, in stretta collaborazione con la gendarmeria e l’aeronautica francese, svolge da decenni attività sistematiche di ricerca e monitoraggio nel campo della percezione degli “UFO” (“Unidentified Flying Objects”)

1. propone di considerare il SEPRA come un interlocutore permanente per le questioni UFO all’interno della CE e di conferirle uno status che le consenta di svolgere indagini in tutto il territorio comunitario. I fondi per gli eventuali oneri aggiuntivi derivanti dall’ampliamento del ruolo della SEPRA possono essere reperiti attraverso accordi tra il governo francese e gli altri Stati membri della CE o, se necessario e con l’accordo dei governi interessati, direttamente tra il SEPRA e altri istituti o organizzazioni di ricerca della CE,

2. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione alla Commissione, al Consiglio, alla Rappresentanza della Francia presso le Comunità europee e al Centre National d’Etudes Spatiales de Toulouse.

Nota generale sulle citazioni del rapporto del 1993: Le citazioni sono tratte dalla traduzione tedesca. Inoltre, l’abbreviazione “CE” per Comunità Europea, comunemente usata all’epoca, viene utilizzata come riferimento a “UE” e viene adottata.

Il testo della mozione evidenzia già alcuni punti chiave del fenomeno, come “l’esistenza di una spiegazione razionale per la stragrande maggioranza di queste osservazioni” o la diffusione incontrollata di “credenze parascientifiche”, che si riflettono ancora oggi in alcuni ambienti della comunità UFO. Il SEPRA citato nel rapporto, come dipartimento del CNES, è il predecessore dell’attuale GEIPAN.

Segue una giustificazione dell’argomento in più pagine, da cui si evince che l’autore è abbastanza informato, dato che vengono affrontati in modo specifico vari aspetti dell’argomento UFO. Ciò non sorprende, tuttavia, in quanto Tullio Regge ha buoni contatti con il gruppo UFO italiano CISU ed è stato anche supportato da loro con varie informazioni.

Nel rapporto vengono citate e anche criticamente contestate diverse ipotesi, come la questione dei visitatori extraterrestri, delle super tecnologie o dei segreti militari.

Viene anche discusso criticamente il ruolo dei mass media, che possono avere un’influenza significativa sull’opinione pubblica e causare confusione attraverso le loro notizie.

Una percentuale significativa della popolazione, anche nei Paesi industrializzati, crede nella teoria degli extraterrestri (ET). I sostenitori della tesi ET formano un ampio spettro di opinioni, che va dai “credenti del contatto” ossia coloro che considerano gli incontri ravvicinati del terzo tipo un fatto accertato e una questione di routine, ai ricercatori UFO seri che sono interessati al fenomeno, ma affrontano la questione senza idee preconcette. I sostenitori della tesi ET associano gli UFO a fenomeni paranormali e formano praticamente una comunità mistica che si sottrae a qualsiasi forma di controllo scientifico che non sia disposto ad accettare tesi preconcette.

In questo contesto vengono citati il caso di Voronezh (Russia), secondo il quale gli extraterrestri sarebbero atterrati in un parco, e la storia di UMMO dalla Spagna su un UFO atterrato, con quest’ultima che viene annoverata come “tra le peggiori sciocchezze”. Regge scrive nel rapporto:

“Non spetta al Parlamento commentare gli UFO. Tuttavia, deve intervenire tempestivamente per garantire che il pubblico sia correttamente informato. Se non si interviene tempestivamente, il prossimo secolo potrebbe non essere affatto un secolo scientifico, ma piuttosto l’inizio di un nuovo Medioevo in stile hollywoodiano. Il vero pericolo non sono gli extraterrestri, ma le persone male informate con un’immaginazione iperattiva e i politici che non si rendono conto dei problemi causati da un’opinione pubblica incontrollabile e prigioniera di ideologie mistiche e parascientifiche.”

Si discute anche il legame tra film e TV e le successive segnalazioni di avvistamenti UFO e le influenze dei media. Sarebbe inoltre opportuno condurre un’indagine storico-sociologica su come viene influenzata l’immaginazione del pubblico.

Il rapporto sottolinea la varietà di possibili spiegazioni e incertezze, che possono portare anche a interpretazioni errate di oggetti convenzionali, e cita i risultati del SEPRA francese. Viene anche menzionata l’ondata UFO belga, che all’epoca era ancora molto presente. Regge scrive:

In confronto, una serie di percezioni fatte in Belgio a partire dalla fine del 1989 ha scatenato una notevole reazione. La SOBEPS, la società belga che si occupa del fenomeno, ha analizzato finora circa 1.500 casi. Diverse caratteristiche del fenomeno rendono necessaria la massima cautela nel tentativo di citare questi eventi come prova della tesi ET.

Non esiste una spiegazione universale per gli UFO; si può trovare una soluzione soddisfacente per certe osservazioni solo se ci si rende conto che questi fenomeni possono avere cause molto diverse che non hanno nulla a che fare l’una con l’altra…

Una seconda conclusione è che le poche osservazioni rimaste inspiegabili (circa il 4%) devono essere prese per UFO (Unidentified Flying Objects) nel vero senso della parola, solo perché per il momento manca ancora una spiegazione o forse per caso, non possiamo considerare il fenomeno come una prova certa e nemmeno come un’indicazione dell’esistenza di extraterrestri, che hanno capacità tecniche notevolmente superiori alle nostre, ma resta compito della scienza continuare a ricercare questi processi per arrivare a una spiegazione soddisfacente.

L’ondata del Belgio è ancora esplicitamente citata nel rapporto, con alcuni commenti cauti sulla valutazione. L’autore commenta:

Poiché la maggior parte degli UFO belgi sembra volare a bassissima quota e a bassa velocità, non sono state fatte osservazioni su cui si possa basare una seria discussione; così come le osservazioni fatte dalla Terra non possono essere collegate a contatti radar ad alta velocità…

Fin dall’inizio, la probabilità di un contatto con gli extraterrestri è certamente molto inferiore alla spiegazione per altre cause…). È notevole che tutte le osservazioni siano state effettuate in Belgio, con un’unica eccezione: il dato a mia conoscenza è quello del 5 settembre 1991 in Francia, ma molto vicino al confine belga.

In un punto o nell’altro, Regge menziona la considerazione dell’inganno deliberato da parte di singole persone o organizzazioni. Tuttavia, il rapporto fa riferimento anche a osservazioni inspiegabili, soprattutto in relazione a oggetti luminosi associati a fenomeni atmosferici precedentemente sconosciuti. Vengono anche fatti dei paralleli con il fenomeno dei fulmini globulari.

Regge scrive poi dei suoi tentativi di parlare con i piloti per capire fino a che punto avessero fatto le loro osservazioni. È stato trovato un solo testimone:

“Un assistente di volo dell’Alitalia è stato l’unico, tra le centinaia di intervistati, a descrivermi l’incontro con un UFO durante un volo sulla rotta Roma-Venezia. A causa di un forte nubifragio, l’aereo non riuscì ad atterrare all’aeroporto di Tessera e dovette volare fino all’aeroporto di Ronchi. Durante la fase di avvicinamento, l’aereo fu accompagnato da tre sfere verdi luminose stimate a circa 100 metri di distanza. Queste sfere lasciarono tracce anche sul radar di terra e furono viste dai passeggeri. A causa delle condizioni meteorologiche, egli vede un collegamento con un fenomeno atmosferico.”

Ha anche ricevuto segnalazioni di avvistamenti dalla sua cerchia di conoscenti:

Infine, vicino a Milano, due conoscenti del giornalista, appassionati osservatori di stelle, hanno avuto una percezione mentre osservavano uno sciame meteorico notturno. Improvvisamente il cielo fu oscurato da un corpo molto grande con fiamme verdastre che usciva dalla parte posteriore e si muoveva lentamente. Questa osservazione all’epoca fece scalpore nella zona.

È interessante notare il paragrafo del rapporto in cui l’autore scrive a tutte le forze aeree dell’UE, ma riceve una risposta dettagliata solo dall’Italia:

Per inciso, il relatore ha scritto a tutte le forze aeree degli Stati membri della CE e ha ricevuto una risposta esauriente solo dallo Stato Maggiore dell’Aeronautica italiana, insieme a un elenco, non soggetto a segreto militare, di tutte le apparizioni registrate nell’ultimo decennio, con un picco nel 1982 con 32 osservazioni. In generale, le osservazioni UFO sembrano essere in aumento lungo le coste italiane. L’opuscolo non contiene spiegazioni sulla natura degli UFO e comunque non riporta osservazioni da parte di personale militare; è più probabile che si tratti di un elenco di varie testimonianze raccolte dall’Aeronautica Militare Italiana.

In una cortese lettera, l’Aeronautica militare francese ha chiesto al giornalista di mettersi in contatto con il SEPRA, con il quale collabora attivamente da tempo.

Le altre forze aeree non hanno risposto o hanno rifiutato la richiesta sostenendo che questi dati erano coperti da segreto militare (Spagna) e comunque non erano particolarmente rilevanti, oppure che l’ufficio che avevo contattato non era competente in materia (Repubblica Federale Tedesca), senza però specificare quale servizio fosse competente. Recentemente, l’aeronautica militare spagnola ha tolto il segreto militare e ha pubblicato un elenco di osservazioni, una delle quali ha una certa somiglianza con il caso Alitalia citato sopra. Per anni le forze aeree di tutti i Paesi hanno mantenuto il segreto sulle osservazioni UFO per il timore – poi rivelatosi del tutto infondato – che queste apparizioni fossero legate alle armi segrete dell’URSS. Quest’ultima, da parte sua, ha tenuto segreti i dati in suo possesso per le stesse ragioni.

Le conclusioni sottolineano l’utilità di un ufficio UFO centrale a livello europeo:

Potrebbe (…) essere utile istituire un ufficio centrale per raccogliere e coordinare le informazioni sugli UFO in tutta la CE. Innanzitutto, potrebbe contrastare l’ondata di voci incontrollate che inquietano l’opinione pubblica e diventare un punto di riferimento per le numerose osservazioni di questo tipo, come nel recente caso dello spettacolare schianto di un meteorite sull’Adriatico o di un satellite russo in Francia. Infine, un centro di questo tipo potrebbe fornire importanti approfondimenti sull’esistenza e la natura dei fenomeni rari, basandosi su organizzazioni già esistenti. Poiché la SEPRA ha acquisito una notevole esperienza in questo campo, la conseguenza logica e non costosa sarebbe quella di conferirle un ruolo e uno status europeo, che le consentirebbe di svolgere indagini e azioni di informazione in tutta la CE.

La relazione è accompagnata da un allegato contenente il testo proposto per una risoluzione corrispondente. L’allegato manca nella traduzione tedesca a mia disposizione, ma sono riuscito a tradurlo dalla versione francese:

PROPOSTA DI RISOLUZIONE (ВЗ-1990/90)

presentata ai sensi dell’articolo 63 del Regolamento da N. DI RUPO sulla creazione di un Centro europeo per l’osservazione degli “UFO”.

Il Parlamento europeo

A. considerando che da molti anni i cittadini affermano di aver osservato fenomeni inspiegabili nei cieli di diversi paesi europei

B. considerando che negli ultimi mesi anche persone fidate, scienziati e militari sono stati testimoni di fenomeni inspiegabili che sono stati equiparati agli “UFO” (oggetti volanti non identificati)

C. considerando il gran numero di testimonianze provenienti da diversi paesi della Comunità europea sulla notte tra il 5 e il 6 novembre 1990

D. considerando che una parte della popolazione è preoccupata per la frequenza di questi fenomeni

1. Invita la Commissione a istituire a breve termine un “Centro europeo di osservazione degli UFO”;

2. Propone che questo Centro europeo di osservazione degli UFO raccolga tutti gli avvistamenti sparsi segnalati dai cittadini e dalle istituzioni europee (militari e scientifiche) e che organizzi campagne di osservazione scientifica

3. propone che questo centro sia gestito dalla Commissione delle Comunità europee e da un comitato permanente di esperti dei dodici Stati membri

Nonostante l’approvazione della proposta, non c’è stata una risoluzione corrispondente al Parlamento europeo, il che ha portato anche a discussioni sulle ragioni. Edoardo Russo del CISU italiano, che conosceva personalmente Tullio Regge, ha fornito informazioni durante una discussione:

Ho fornito alla segreteria di Tullio Regge della documentazione e in seguito siamo rimasti in buoni rapporti, (…) siamo stati entrambi relatori a un convegno sugli UFO al Politecnico di Torino, nel 2001 e lui è stato ospite del nostro congresso internazionale a Saint Vincent, nel 2007.

Ha più volte raccontato (e scritto) quello che era successo: aveva offerto la sua opinione ponderata sul fatto che non era necessario un comitato dell’UE finché il GEPAN esisteva e poteva avere uno status europeo. Questa conclusione non è mai arrivata all’assemblea generale perché il Parlamento è giunto al termine (nel 1994).

Alle sue conclusioni si opposero due deputati britannici, ma non per opposizione politica: erano del Partito Laburista ossia dello stesso gruppo socialista di cui faceva parte Tullio Regge. Stavano facendo la loro battaglia (tipicamente britannica) contro le nuove spese dell’UE. È stato categorico e ironico come sempre quando ci ha detto che..: “non avevano capito nulla”.

Edoardo Russo mi ha anche gentilmente fornito alcune informazioni biografiche aggiuntive su Tullio Regge, in occasione di un precedente articolo su una rivista del CISU:

Tullio Regge è stato uno dei più noti scienziati italiani. Nato a Torino nel 1931, si è laureato in fisica nel 1952 e ha completato i suoi studi presso l’Università di Rochester (New York) dal ’54 al ’56. Dal 1962 è stato professore ordinario di Relatività all’Università di Torino. Dal 1965 al 1979 ha condotto ricerche presso il rinomato Institute for Advanced Studies di Princeton (USA).

I suoi contributi alla fisica delle alte energie sono di fondamentale importanza e ha svolto importanti ricerche sulla teoria relativistica delle collisioni, sui fenomeni delle basse atmosfere e sulla gravitazione discreta che gli sono valsi diversi premi e riconoscimenti scientifici (Heineman Prize dell’American Physical Society nel 1964, Einstein Medal nel 1979, Powell Medal dell’European Physical Society nel 1987).

Oltre all’attività didattica e di ricerca, ha scritto numerosi articoli (dal 1978 collabora con il quotidiano La Stampa) e libri (…) e si è occupato intensamente di divulgazione scientifica (…) oltre che di vari impegni civici e sociali, in particolare a favore dei disabili.

Come indipendente nelle liste del PCI, è stato eletto al Parlamento europeo nel 1990, dove è stato membro della Commissione per l’energia, la ricerca e la tecnologia.

Partecipanti alla conferenza internazionale di Saint Vincent del 2007 (da sinistra): Gian Paolo Grassino (CISU), l’astronomo Guido Cossard, Paolo Toselli (CISU), l’ex europarlamentare Tullio Regge, il giornalista Piero Bianucci (foto di Maurizio Morini, CISU)

Tullio Regge con il presidente del CISU Gian Paolo Grassino a Saint Vincent, 2007

(continua nella seconda parte)

[traduzione a cura di Matteo Marrocu]

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Jochen Ickinger è uno specialista di Tecnologia dell’Informazione (IT) che indaga sugli UFO dagli anni 80, ha scritto diversi articoli ed è stato membro del consiglio direttivo di varie organizzazioni tedesche, in particolare del GEP (Gesellschaft zur Erforschung des UFO-Phänomens)