“Arrival”. Gli UFO come “segni” nel nuovo film di Denis Villeneuve

Arrival, l’ultima opera del canadese Denis Villeneuve, è un film importante che anche come ufologi vi invitiamo ad andare a vedere. Esce in tutta Italia giovedì 19.

Gli UFO di Arrival sono quelli di oggi, post-moderni e spiazzanti, privi di ammennicoli e a-tecnologici. Degli alieni, in pratica, nel film non ci sono visioni, ma soltanto la miriade di segni che producono.

E quando si parla di segni, s’intendono quelli che con la loro comunicazione gli alieni fanno rivolgendosi ai loro interlocutori e che in particolare –  non a caso –  fanno ad una studiosa di linguistica (Amy Adams, la vedete sopra) che prova a capire che cosa vogliano farci giungere.

Su tutto regna l’ambiguità della traduzione e quella della ricerca di una versione delle richieste degli alieni che siano condivisibili dagli abitanti della Terra, che però parlano lingue già fra loro quasi impossibili a rendersi. Da qui la loro tragedia con i “gusci”, come nel film si chiamano gli UFO.

La cifra del film non è dunque tecnologica o comunque visiva (l’arrival degli UFO come navicelle spaziali), ma largamente “scritta” e verbale.

Un modo curiosissimo e straniante di affrontare la questione anche per lo studioso e per l’appassionato intelligente dei fenomeni UFO, fenomeni che invece per il nostro imprinting di indagatori degli avvistamenti sono soprattutto “segni” visuali che si mostrano nel cielo e che noi cerchiamo di interpretare come tali.

Alle interpretazioni responsabili di quei “segni” (gli avvistamenti che si verificano ogni giorno) è dedicato gran parte del nostro tempo e del nostro sforzo e quei tentativi sono anche la nostra gioia.

 

On Sunday – Di domenica, cosa vuoi che succeda? – Il cortometraggio del regista David Lea

Di solito la produzione cinematografica che s’ispira in modo diretto alla mitologia sorta intorno agli UFO è deludente. Quella italiana in genere è pessima.

Alla vigilia della comparsa nelle sale italiane di un film apertamente “ufologico”, ossia Arrival, di Denis Villeneuve, in uscita giovedì 19 gennaio, vi segnaliamo  invece un ottimo cortometraggio, On Sunday, del regista inglese David Lea.

Un anziano sonnecchia in poltrona in una casa isolata sulla costa della Cornovaglia con accanto le testimonianze delle tappe della sua vita. La consuetudine della passeggiata sulla scogliera mostrerà solo a lui una grande, patetica astronave malandata uscire forse per l’ultima volta dall’Atlantico e schizzare via verso il cielo coperto.

Un evento che potrà condividere appena con il suo cane, e con lo spettatore – al quale pare rivolgere in chiusura un sorriso amaro appena accennato.

In meno di sette minuti, il bilancio di un’esistenza, il segno (forse) del suo significato, e anche la solitudine dei testimoni di eventi a volte difficili da raccontare e che rimangono pudicamente relegati in ambiti ristrettissimi.

 

 

Polemiche sul video dell’ “UFO” ripreso da un elicottero militare cileno

Da giovedì 5 gennaio sui social network, sulle liste di posta elettronica specializzate e su alcuni media presenti in rete è cresciuta la controversia su un avvistamento cileno accompagnato da una ripresa video con telecamera infrarossa verificatosi l’11 novembre 2014.

Testimoni, i due uomini dell’equipaggio di un elicottero della Marina militare cilena  tipo AS532SC “Cougar” che volava sulla costa pacifica a sud-ovest di Santiago.

Mentre la natura del fenomeno rimane controversa, in queste prime fasi l’episodio si presenta come un esempio di cattiva gestione della comunicazione e di scarsità di chiarezza dei propri intenti da parte delle figure coinvolte.

Il Centro Italiano Studi Ufologici analizzerà in dettaglio per il proprio pubblico sia l’evento sia le circostanze che hanno accompagnato la circolazione delle notizie. Qui forniamo un quadro generale per facilitarne l’inquadramento e la corretta lettura.

Nel pomeriggio del 5, l’ufologa statunitense Leslie Kean ha pubblicato sul sito del quotidiano Huffington Post un articolo lungo e circostanziato sul caso. Al contempo, su Youtube sempre Kean faceva circolare la versione integrale della ripresa video agli infrarossi.

Era evidente che l’ufologa aveva ottenuto notizie dettagliate grazie ai contatti con il  CEFAA (Comité de Estudios de Fenómenos Aéreos Anómalos),  il piccolo organismo della Direzione Generale dell’Aeronautica Civile del Cile che ha studiato il caso e ha raccolto le testimonianze.

Ecco il primo punto: Leslie Kean (un’ufologa e scrittrice statunitense), in specie per i buoni rapporti con colui che è stato il dirigente del CEFAA sino alla fine del 2016, il generale in pensione Ricardo Bermúdez, da diversi anni è divenuta una voce semi-ufficiale del Comitato, che così non si è assunto in modo diretto l’onere di una comunicazione moderna ed efficiente dei propri elaborati.

Veniamo al secondo problema sul quale invitiamo a riflettere. Kean, che è una sostenitrice della realtà oggettiva del fenomeno UFO, nel lungo articolo menziona diversi collaboratori e consulenti del CEFAA che nelle sedute dedicate al caso avevano fornito elementi che avrebbero condotto ad optare per una natura “anomala” – da “vero UFO” – del corpo ripreso e della curiosa emissione da esso prodotto. Tutto questo, però, proclamato in mancanza di un rapporto  d’indagine messo a disposizione del pubblico o almeno di una presa di posizione sull’episodio.

Questa mancanza si è fatta sentire in specie a causa di un particolare contenuto nell’articolo di Kean. Alcuni dei consulenti cui il CEFAA si era rivolto, l’ingegnere francese François Louange e il suo collaboratore Antoine Cousyn, ufologi anche loro e coinvolti in varie attività di organismi francesi quali il GEIPAN, erano di opinione diversa rispetto al CEFAA. Malgrado i francesi non siano da annoverarsi fra gli scettici, per l’articolo di Kean la loro analisi aveva identificato la causa dell’avvistamento in un aereo di medie dimensioni seguito dalla sua scia di scarico.

Però, nemmeno della consulenza dei francesi,  che – in primis ad opera di Louange – hanno sviluppato un software per l’analisi delle riprese video chiamato IPACO, c’era traccia pubblica al momento dell’uscita clamorosa dell’articolo di Leslie Kean, che non sembrava aver contattato né l’uno né altro dei due studiosi europei.

Intanto, mentre la sola fonte disponibile restava l’articolo entusiasta di Kean, in rete gli studiosi di orientamento razionale avanzavano dei dubbi sulla realtà dell’episodio.

In particolare, sul gruppo Facebook UFO-Pragmatism anche altri argomentavano a favore dell’ipotesi aereo di linea, e lo stesso avveniva più tardi su una lista di posta elettronica sovranazionale cui appartengono pure diversi esponenti del CISU.

Nella serata del 6 gennaio Louange e Cousyn mettevano a disposizione di tutti il testo completo della loro relazione destinata al CEFAA. La potete leggere qui.

Nel frattempo quello che avrebbe dovuto essere il principale protagonista della comunicazione della vicenda e dei suoi complessi aspetti, il CEFAA, produceva solo un comunicato piuttosto breve  che non aggiungeva granché al pezzo di Leslie Kean, se non la precisazione (in evidente polemica con i francesi) secondo la quale sotto il profilo meteorologico le condizioni atmosferiche e la quota alla quale il corpo si sarebbe trovato non avrebbero permesso la produzione dell’emissione attribuita da più parti alla scia gassosa dell’aereo, e questo anche se in verità i due studiosi francesi nel loro lavoro avevano ipotizzato che causa dell’emissione visibilissima nel video non fosse la scia presa di mira dal CEFAA bensì uno scarico d’acqua dalla cabina del velivolo.

Addirittura, la sera dell’8 gennaio Mick West, uno scettico californiano, si è spinto a indicare la “probabile” identità dell’aereo in un aereo bimotore tipo A320 (volo LA330 delle LAN Airlines, oggi LATAM Airlines) partito da Santiago e diretto ad Antofagasta, ma il dibattito su questa identificazione è ancora apertissimo (ad esempio, su quote del volo, orari di transito nell’area interessata e sulla ormai famigerata “emissione”). A questa pagina trovate tutto il materiale relativo. Anche Cousyn, dopo una sua valutazione, si è detto favorevole all’idea di West.

Sempre sulla stessa linea lo studioso americano Tim Printy, che però pensa assai più probabile che il corpo ripreso fosse un aereo tipo Airbus A340 (volo Iberia IB6830 da Santiago a Madrid). Questa ipotesi è stata anch’essa valutata da West ma scartata da quello: Printy invece la fa sua sulla base di considerazioni relative a possibili difetti nel minutaggio dei dati relativi all’elicottero e di quelli della posizione dei due aerei, uno più a nord e dunque più distante (il volo Iberia) e l’altro più a sud  e quindi più vicino (il volo LAN).

Si noti comunque che l’Airbus A340 è un quadrimotore, cosa che a Printy non pare tale da fargli escludere il volo Iberia: a quella distanza la ripresa a infrarossi non sarebbe stata in grado di risolverli facendoli apparire le due coppie di reattori come due blocchi unici – quelli che appaiono nel video.

Lo studioso Chris Isbert, invece, al momento – pur muovendosi nello stesso ambito esplicativo – non ritiene del tutto soddisfacente né l’identificazione col volo Iberia né con quello LAN ed appare prudente circa la precisa identità dell’aereo.

L’ipotesi degli studiosi appena citati è comunque quella che quanto visto e ripreso sia un aereo che volava a distanza assai maggiore di quella stimata dal CEFAA. L’idea sta guadagnando consensi, ma residuano ancora parecchie domande alle quali proprio il CEFAA dovrebbe poter rispondere in modo adeguato.

La polemica pare destinata a continuare, anche perché – mentre scriviamo questa notizia – manca ancora (ed è questo il problema maggiore) il rapporto d’inchiesta del CEFAA.

Circa i dati ancora dubbi, uno studioso, ad esempio, ha obiettato che  mancano altri dettagli fondamentali, ad esempio le specifiche tecniche dei sistemi avionici dell’elicottero.

Insomma: se il CEFAA si fosse affidato in modo diretto alla pubblicazione del proprio lavoro molte polemiche sull’attendibilità di questo organismo ci sarebbero state risparmiate. E i contorni del caso dell’11 novembre 2014 sarebbero apparsi più definiti.

Anche così, tuttavia, il bilancio per la migliore comunità ufologica è positivo: in tre giorni sono state messe in campo ad opera di studiosi di ogni parte del mondo risorse, competenze e strumentazioni impensabili sino a pochi anni fa. Questa capacità reattiva degli studiosi di orientamento scientifico è un buon esempio di ciò che va fatto. Per contrasto, ciò ha messo in luce tutti i limiti che un gruppo “ufficiale” come il CEFAA possiede.

Vi terremo informati con puntualità fornendovi le fonti migliori.

 

[credit foto: De Evogol da Wikipedia in inglese]

 

Risorse operative per ufologi: gli inganni del cielo

Gli inganni del cielo rappresentano il pane quotidiano dello studioso di ufologia.

Uno dei compiti  dell’ufologo di orientamento scientifico consiste nell’analisi dei resoconti dei testimoni, D’altro canto l’esperienza ci dice che dopo adeguati approfondimenti la stragrande maggioranza di essi sarà spiegata in termini convenzionali, Perciò, avere una conoscenza adeguata degli inganni del cielo e magari disporre di un prontuario è una necessità per noi che vogliamo indagare.

Oggi disponiamo di un buon strumento online per le nostre esigenze.

Il sito francese Méprises du ciel (Inganni del cielo, appunto) offre un lungo elenco di possibili fonti di confusione da parte di osservatori anche ben preparati.

Divide queste cause in tre grandi categorie (artefatti fotografici, fonti naturali, fonti artificiali) a loro volta ripartite in numerose sottocategorie e  molte volte in sezioni ancora più specifiche, da consultare una per una con cura.

Ampiamente illustrato da spiegazioni, foto, video e corredato sovente da riferimenti bibliografici, il sito ha un ulteriore pregio: fa vedere per immagini come molte fonti di errore (ad esempio, i satelliti artificiali) si presentano in concreto a chi le osserva da terra, ossia da grandi o grandissime distanze.

Un’altra cosa importante  è la presenza di fonti di errore comparse di recente. Non dimentichiamo che gli sbagli nell’osservazione mutano negli anni al cambiare della scienza, della tecnica e della cultura.

Andate, per sincerarvene, alla pagina dedicata alle nuvole di schiuma per feste, una nuova combinazione di polimeri e di gas elio che, modellati da stampanti 3D, fanno volare in cielo oggetti leggerissimi dotati di forme sempre nuove – in pratica senza limiti di fantasia.

Noi del Centro Italiano Studi Ufologici abbiamo ritenuto talmente interessante questo sito da inserirlo nella nostra pagina Risorse operative.

Ricordate sempre, però: l’esperienza sul campo, quella fatta parlando in modo diretto con i testimoni, ascoltandoli con cura, prendendo nota rigorosa di quanto raccontato, magari registrandone (col loro permesso) i racconti non potrà mai essere sostituita un sia pur utilissimo, ben fatto ed encomiabile sito di riferimento. Accanto a strumenti come questo, dunque, occorre l’uso del Manuale di metodologia d’indagine. E il vostro lavoro.

Il fatto di concentrare l’attenzione sugli “sbagli” non è un fallimento dell’ufologia: è un modo per comprendere la realtà delle cose, il modo in cui funzionano – e scoprire che di solito non sono così semplici come pensavamo.

Ed è anche il sistema migliore di attrezzarsi per capire se gli “UFO veri” ci sono.

Buone indagini sugli avvistamenti della vostra zona.

Attendiamo le vostre relazioni.

 

Uscito il nuovo numero della newsletter associativa “Notizie CISU”

E’ appena stato inviato per via telematica a tutti gli aderenti al Centro Italiano Studi Ufologici il n. 8 del dicembre 2016 della newsletter della nostra associazione, Notizie CISU, che informa in modo dettagliato sugli sviluppi dei lavori in corso, delle attività associative e sullo stato di avanzamento dei progetti di studio.

E’ una delle cartine di tornasole del concreto svolgimento dei dibattiti, delle difficoltà incontrate, degli strumenti ideati per cercare di superarle, delle novità interne e delle proposte per il futuro dell’ufologia razionale.

La coordina uno dei nostri soci, Pasquale Russo.

Capodanno 2017: dal cielo piovono UFO incendiari, pardon, lanterne cinesi.

Le cosiddette lanterne cinesi, soprattutto quelle di grandi dimensioni, che possono restare visibili anche per 5-10 minuti e che emettono una luce assai intensa ormai da più di dieci anni costituiscono una fonte frequentissima di errore per i testimoni UFO.

Nell’estate del 2009 forse alcune centinaia di avvistamenti – soprattutto in Campania – furono dovute a cause di questo tipo e contribuirono a generare una vera e propria ondata UFO propulsa (e fu la prima volta in quella misura) non più dai media tradizionali ma in larghissima parte dai social network e da Youtube oppure da altri strumenti di condivisione telematica.

Di là dall’impegno che provocano agli studiosi di ufologia, ne è sempre stato rimarcato il pericolo per la sicurezza dovuto ad incendi.

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I resti di una lanterna cinese con involucro verde nelle campagne di Buttigliera Alta (Torino), la mattina del 1° gennaio (foto Paolo Fiorino – CISU)

 

Complice le condizioni siccitose, a cavallo fra il 31 dicembre ed il 1° gennaio, stando alle notizie che abbiamo raccolto stavolta sono stati particolarmente  numerosi gli incendi provocati da lanterne usate magari in violazione di ordinanze comunali di divieto emesse in parecchie regioni.

Qui ricordiamo solo alcuni degli episodi della notte di Capodanno: il peggiore sembra essere quello verificatosi al porto di Napoli, dove al molo presso cui erano ormeggiate le imbarcazioni del “Circolo del Remo e della Vela Italia” sono cadute decine di lanterne ancora accese. Diciotto barche sono state distrutte o danneggiate dalle fiamme.

Incendi boschivi sono stati addebitati alle lanterne anche nell’Alta Bergamasca, dove il sostituto direttore della sala operativa dei Vigili del Fuoco di Curno ha auspicato che sull’uso di quegli aerostati sia imposto un divieto generalizzato.

Danni e piccoli incendi sono segnalati anche in Brianza e nella stessa Milano.

A Campedello (Vicenza), invece, un agricoltore ha mostrato sconsolato al quotidiano locale cinque lanterne cadute sui suoi appezzamenti coltivati e ora in parte bruciati – e l’elenco potrebbe continuare.

Il Centro Italiano Studi Ufologici  chiede prudenza nell’uso di questo strumento di divertimento, sia per senso civico sia perché provoca un enorme numero di segnalazioni da parte di gente stupita che invece guarda… dell’aria riscaldata.

Un ringraziamento per la collaborazione a Gildo Personè e Roberto Labanti.

CISU 2017: come iscriversi alla nostra associazione!

Il Centro Italiano Studi Ufologici lancia la sua campagna iscrizioni per l’anno 2017.

Aderire come collaboratore è semplice: basta riempire questo modulo e restituircelo.

Iscriversi al CISU significa entrare a far parte di una squadra di persone con grande esperienza nell’ambito della ricerca ufologica. Vuol dire cominciare a diventare “ufologi” sul serio – non per gioco. Vuol dire cominciare a capire quanto interessante, affascinante, ricco di sorprese sia occuparsi dei fenomeni UFO nel proprio tempo libero, mettendo a disposizione le proprie competenze, capacità, idee, entusiasmo che diventano concreti ed operativi.

Vuol dire usare bene la propria mente, nient’affatto deporla.

Soprattutto, significa poter dire a testa alta che il nostro è un modo di occuparsi degli UFO senza che voi, che siete persone che ragionate e che non credete alle favole, ve ne dobbiate vergognare.

Eccovi in anteprima la tessera per i collaboratori del 2017 pensata da Gian Paolo Grassino, grafico editoriale e attuale presidente del CISU. S’ispira al famoso avvistamento che diede il via all’era contemporanea dei fenomeni UFO, quello dell’imprenditore americano Kenneth Arnold, avvenuto il 24 giugno 2017, il caso che come studiosi razionali rivendichiamo come “vera” data di nascita del fenomeno odierno, in polemica con la tendenza che vorrebbe invece identificare tale ricorrenza nel 2 luglio, giorno del supposto, mitologico “incidente” del disco volante di Roswell.

Quest’anno ricorrerà il 70° anniversario dell’ufologia attuale: ci aspettano numerose occasioni di studio, di discussione e pubblicazioni legate a questa scadenza. Non perdetevele.

Buon anno, e buon lavoro  a tutti voi che ci darete fiducia!

Avvistamenti recenti/ Tuscania (Viterbo), 25 novembre; Firenze 4 dicembre; Torino, 5 dicembre

Ecco alcuni fra gli episodi di potenziale interesse giunti di recente al Centro Italiano Studi Ufologici. Come succede con una certa frequenza, anche in questo gruppo di episodi sono presenti due osservazioni diurne di corpi volanti.

Venerdì 25 novembre 2016, tre minuti dopo le 11 del mattino, un uomo che si trovava davanti casa, nei pressi del cimitero di Tuscania (Viterbo), sente un fruscio che gli sembra quello di uno spostamento d’aria, alza la testa e vede da una direzione di 220° provenire un corpo volante simile ad un uccello o a un pipistrello con le ali chiuse che si sposta assai veloce in direzione di Montefiascone. Gli pare a quota abbastanza bassa, tanto che pensa per un attimo a un uccello, poi ad un frammento meteoritico in caduta o a un qualche tipo di drone, ma la velocità del corpo secondo lui è altissima. E’ scuro e riesce a seguirlo per appena tre secondi. A suo avviso non è distante di più di cinquanta metri. Poi sparisce. Il testimone ha trasmesso al CISU il suo questionario d’avvistamento poche ore dopo la sua osservazione.

Il  GAUS (Gruppo Accademico Ufologico Scandicci) continua a trasmettere al CISU i suoi questionari d’avvistamento. Quasi in tempo reale rispetto a quanto visto un pensionato ha riferito a quell’associazione che domenica 4 dicembre 2016, mentre si trovava sul Lungarno Aldo Moro di Firenze, davanti alla sede regionale della RAI, alle 17.25 ha visto alto nel cielo sereno in direzione sud, un oggetto luminoso triangolare dotato di tre luci rosse che si muoveva lentamente a zigzag e che aveva dimensioni apparenti un po’ inferiori a quelle della Luna. Dopo uno o due minuti il corpo si sarebbe mosso in senso verticale, rimpicciolendo e sparendo. Durante l’allontanamento il colore del corpo sarebbe diventato bianco. Il testimone è riuscito a scattare un’immagine del fenomeno con la fotocamera del suo cellulare Samsung J 5 ma, ripreso nella sua fase finale di visibilità, in essa risulta visibile solo un puntino luminoso. Il teste ha inviato al GAUS il file con l’immagine scattata e pure alcuni schemi dettagliati per spiegare sia la posizione celeste del corpo sia per mostrare quale era la visibilità della volta al momento del fatto. Qui sopra riproduciamo volentieri uno degli schemi.

E’ invece pervenuta direttamente al MUFON, la maggiore associazione ufologica statunitense, un altro caso interessante verificatosi lunedì 5 dicembre, alle 12, a Torino, dove un uomo ha osservato un corpo volante dall’aspetto metallico, di color argento e bronzo, che gli è apparso come un disco sormontato da quella che ha descritto come una cupola a forma di tronco di cono compiere manovre nel cielo. L’episodio è in via di approfondimento.

 

 

Attenti al pianeta Venere, verso sud-ovest, prima di cena!

In questi giorni il pianeta Venere brilla relativamente basso sull’orizzonte con un’intensità eccezionale nei cieli sud-occidentali, subito dopo il tramonto.

Venere, che è da sempre frequente fonte di equivoci con “cose strane”, si presenta come una sfera gialla luminosissima (in termini di misure astronomiche è oggi a una magnitudine di -4,3, un valore altissimo).

Di solito i pianeti, brillando di luce riflessa e non perché emessa da loro stessi come  invece è per le stelle, producono una luminosità meno oscillante e più stabile che all’osservatore dà l’impressione di “fari” e non di corpi lontani, nello spazio esterno.

Attenzione dunque in queste settimane alle segnalazioni di “sfere luminose” viste per un tempo prolungato ad ovest o a sud-ovest, fra le 17 e le 20, magari descritte muoversi “lentamente”, a volte oscillando lievemente sino a sparire.

Sul sito nakedeyeplanets.com trovate indicazioni dettagliate per l’osservazione ad occhio nudo di tutti i corpi planetari del sistema: usatelo – è anche un utilissimo strumento per l’ufologo.

Lo schema che vedete indica la posizione di Venere, trenta minuti dopo il tramonto, a 35° di latitudine nord (per avere la media delle posizioni italiane dovete solo spostare tutto un po’ più in basso e più a sud-ovest), ed è tratto proprio da quell’ottimo sito.

E’ il meraviglioso spettacolo del nostro sistema solare!

UFO: uno studioso serio – ma a testa in giù

Chi voglia leggere stupidaggini sugli “alieni” non ha che da cliccare sulle prime scelte che ti forniscono i principali motori di ricerca e così distrarsi e sognare mondi fantastici.

Se invece vi interessa sapere, entrare in dialogo con persone in carne ed ossa che non si nascondono dietro sigle roboanti o millantano “Centri” di chissà quali dimensioni, allora fidatevi di noi.

Non esiste al mondo nessuna “grande” associazione ufologica. Il solo organismo oggi definibile “grande” per numero di aderenti è il MUFON statunitense.

Il Centro Italiano Studi Ufologici è un’associazione di circa un centinaio di persone,  con competenze ed esperienza sovente lunghissime e articolate nei più vasti ambiti della ricerca sui fenomeni UFO.

Nel mondo gli ufologi degni di questo nome sono pochi. Ancor meno lo sono le associazioni di studio che indagano sui casi secondo una mentalità scientifica.

Oggi vi proponiamo uno di coloro che noi del CISU intendiamo per “ufologo”.

Per farlo dovete mettervi a testa in giù, perché dobbiamo andare agli antipodi e trasferirci in Australia, dove vive e lavora Keith Basterfield. 

Basterfield s’interessa di UFO dalla fine degli anni ’60 del secolo scorso, ed ha fatto parte o ha diretto diverse associazioni ufologiche del suo Paese. Fra tutti i suoi lavori importanti menzioniamo qui soltanto UFOs: A Report on Australian Encounters, del 1997. Ha scritto per riviste di ufologia di tutto il mondo e, fra il 2003  il 2008, dapprima con l’associazione AURA Network di Adelaide e poi per conto suo si è occupato del recupero di documenti sui fenomeni UFO prodotti nel corso del tempo dalle autorità australiane.

Qui potete vedere che cosa vuol dire occuparsi in modo razionale e utile di questo genere di questo specifico settore della ricerca ufologica.

Ora vi segnaliamo in modo particolare che dall’estate 2016 Keith ha ripreso ad occuparsi della rivisitazione di  “cold cases” ufologici. I risultati delle più recenti analisi di Keith li trovate ora su questo blog.

Attualmente collabora ad altri progetti specifici insieme agli studiosi Isaac Koi, Paul Dean e Anthony Clarke. Molte altre cose che lo concernono le potete leggere nell’altro suo sito.

Il Centro Italiano Studi Ufologici si rispecchia in questo profilo di ufologo e lo addita come esempio anche agli italiani.